La sede forestale resti in Vallarsa

Dopo l'annuncio dell'accorpamento con Rovereto Salvetti e Broz sono scettici:
"Tempo fa avevano cercato di trasferire il comandante, è un caso? Sa di decisione ad personam"
I dubbi dei due custodi: "Scelta incomprensibile"
"Così si impoverisce la valle di un indotto. Ma soprattutto si indebolisce il servizio: di fatto le rosorse umane diminuiranno"

26/08/2009 - Articolo da www.ladige.it


Il sentore che la notizia facesse rumore, c'era da giorni. Ma ora, mentre in valle se ne discute con commenti di vario genere, sulla questione del trasferimento della stazione forestale di Vallarsa a Rovereto prendono posizione i due custodi forestali del comune. Andrea Salvetti e Giorgio Broz, dipendenti comunali, per lavoro collaborano con le guardie forestali e sanno che tipo di impegno è il loro. Anche per questo gli interrogativi che i due dipendenti pubblici pongono meriterebbero delle risposte. «La costituzione delle "Comunità di Valle" avrà come logica conseguenza una riorganizzazione territoriale del Servizio Foreste e Fauna della Provincia autonoma di Trento -spiegano in una lettera - Nell'ambiente forestale se ne parla da tempo ed anche una specifica commissione ha sicuramente già affrontato l'argomento: probabilmente le nuove esigenze richiederanno soppressioni, accorpamenti ed aggiustamenti che interesseranno tutto il territorio provinciale. Scenari di un futuro prossimo che non possono però essere definiti in maniera precisa mentre le "Comunità di Valle" stanno ancora prendendo coscienza di sé e la loro costituzione è ancora in itinere. Alla luce di questi fatti appare sconcertante la proposta di delibera che prevede la chiusura (accorpamento con Rovereto) della Stazione Forestale di Vallarsa (assieme a quella di Caoria) buttata sul tavolo della giunta provinciale nel bel mezzo di ferragosto, quasi la si volesse liquidare nell'oblio delle vacanze estive». Presto dette le ragioni dello sconcerto: «Pensiamo che chi opera nel settore forestale abbia sorriso nel leggere le motivazioni della proposta di delibera che fanno riferimento ad una fantomatica riorganizzazione della struttura - spiegano Salvetti e Broz - il provvedimento interessa due singole Stazioni Forestali, ben lungi dal rappresentare un ponderato adeguamento ai nuovi assetti istituzionali, e quindi parziale al punto da sembrare confezionato "ad personam". Questa tesi è avvalorata dal fatto che pochi mesi prima il Servizio Foreste, tramite il responsabile dell'Ufficio Distrettuale Forestale di Rovereto, ha tentato inutilmente di allontanare il Comandante della Stazione Forestale di Vallarsa offrendogli un incarico diverso con mansioni diverse nell'ambito del Servizio. Forse a qualcuno dava fastidio il suo operare puntiglioso ma imparziale? Sta di fatto che fuori dall'ufficialità molti parlano di un provvedimento improntato più alla politica che dettato da esigenze organizzative. È doveroso aggiungere che anche i sindaci dei Comuni interessati, contattati dal responsabile dell'Ufficio Distrettuale Forestale di Rovereto, come lui stesso ha riferito, pare abbiano dato verbale "nulla osta" al provvedimento». Ma quel che più importa ora ai due custodi, sono le conseguenze del provvedimento: «Gravi saranno comunque le conseguenze di un atto così frettoloso ed apparentemente poco ponderato - osservano - proposto da funzionari interessati più alla politica che ad un serio funzionamento del servizio, se si considera che alla Stazione Forestale di Rovereto verranno accorpati 12.000 ettari di territorio molto delicato dal punto di vista ambientale e faunistico, ma solo una delle tre guardie forestali attualmente in servizio in Vallarsa verrà ivi trasferita! È a tutti evidente che il presidio del territorio subirà una riduzione di due terzi più il tempo necessario al personale per portarsi da Rovereto in Vallarsa (tempo che sarà sottratto al servizio)». Fin qui i problemi riguardo al servizio di vigilanza. Rimane il nodo, osservano i due custodi, dell'impoverimento della valle: «È necessario mettere in evidenza che alla popolazione verrà meno un punto di riferimento importante per chiarire e risolvere problemi legati a tutte le tematiche forestali ed ambientali nonché la presenza di un ufficiale di polizia giudiziaria al quale rivolgersi per effettuare una querela o solo per ottenere consigli: sarà necessario scendere negli uffici di Rovereto. Non ci sarà più il personale che ormai ben conosce territorio ed abitanti e che prima di "scrivere" tenta in mille modi di spiegare, prevenire e mediare, ma la presenza dei forestali sarà così ridotta e sporadica da prevedere spazi improntati senz'altro più a verifiche e repressione di reati». «Verrà a mancare inoltre - concludono Salvetti e Broz - quel piccolo indotto che anche un ufficio pubblico crea in una piccola comunità, e che spazia dalla pulizia degli uffici, al mantenimento di vari automezzi, alla consumazione di pasti e ristori presso gli esercizi locali, alla spedizione della posta tramite l'Ufficio Postale di Raossi (quando sarà il suo turno?), ecc. Concludiamo augurandoci che la Giunta Provinciale, la quale ha dichiarato che le valli non devono sentirsi periferia, perda qualche minuto su questo argomento e valuti l'opportunità di far rientrare la chiusura delle stazioni forestali in questione in un futuro provvedimento che dovrà rivedere l'organizzazione dei servizi forestali di tutta la provincia alla luce dei nuovi assetti istituzionali con l'introduzione delle Comunità di Valle».





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