Le trincee del Testo: volontari Sat riscoprono la Grande Guerra

20/08/09 - Articolo dal quotidiano "Trentino"




Caschi di sicurezza calati in testa, guanti da lavoro, torce elettriche alla mano, pieni di polvere e sudore. Sembrano quasi minatori i venticinque volontari della Sat, tra cui alcuni membri del Soccorso alpino e speleologi del gruppo “Roner”, che stanno spendendo le proprie ferie nel duro lavoro di recupero delle fortificazioni realizzate dall’esercito austro-ungarico sul monte Testo. Saliti a Ferragosto, si fermeranno in loco fino a domenica. La loro è un’opera importante, che ha già portato alla luce tre livelli di gallerie, collegate tra loro con scalinate in cemento armato e in legno, dotate di vere e proprie stanze, alcune delle quali si affacciano sulla valle sottostante: attraverso strette feritoie i soldati austriaci puntavano le truppe italiane all’assalto. Nessuno finora ha mai mappato gli scavi realizzati dalle truppe del Kaiser. Impossibile, del resto, addentrarsi tra le volte crollate per successivi sommovimenti della montagna, dopo che già gli austriaci in ritirata avevano fatto esplodere parte delle fortificazioni per renderle inservibili al nemico. I venticinque volontari della Sat resteranno fino a domenica nelle gallerie del monte Testo, dove stanno scavando tra i detriti rocciosi liberando il passaggio dopo decenni di abbandono. Grazie a un accordo con il comune di Vallarsa, proprietario della vicina malga Pozze, vi trascorrono la notte per poi ripartire al mattino per un’altra giornata di scavi. Alle gallerie si accede attraverso una scala in cemento armato. Il materiale, in gran parte sassi e rocce di varia pezzatura, viene portato all’esterno a mano con secchi e carriole. Un lavoro impegnativo, faticoso, al quale non ha voluto sottrarsi nemmeno il presidente della sezione Sat roveretana Bruno Spagnolli: salito sul Testo la scorsa settimana per dare un’ occhiata allo sviluppo degli scavi, non ha saputo resistere alla tentazione di “sporcarsi le mani”. E ha dato il suo contributo manovrando badili e carriole. L’obiettivo è riattare le fortificazioni rendendole visitabili per il congresso nazionale della Sat, che si svolgerà nel 2010 a Rovereto e che avrà per tema «La montagna testimone della storia».





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