Il fratello: "In montagna insieme"
Amava montagna e bicicletta, lascia moglie e due figli. Colleghi sotto choc


28/03/2009 - Articolo da www.ladige.it




Una brava persona, tranquilla, onesta, generosa. Una bella famiglia, con due figli di appena 12 e 15 anni. Un appartamento in corso Verona nella stessa palazzina in cui abitano i fratelli Mauro e Corrado, e la madre Speranza. Un lavoro che, anche se colpito dalla crisi dilagante, non gli faceva mancare la stima e l'affetto dei colleghi. Tutto è stato spazzato via ieri in un lampo da un destino crudo e spietato, una violenza inaspettata. La scomparsa di Flavio Maraner ha lasciato Rovereto senza parole. «Andavamo in montagna ogni tanto - racconta il fratello Corrado, ancora incredulo - stavamo bene insieme. cosa si può dire... non c'è niente da dire. Quest'anno non abbiamo fatto tante gite, anche perché per un bel periodo c'era il pericolo delle valanghe. L'ho visto l'altro giorno, non mi aveva neanche detto che sarebbe partito. È assurdo quello che è successo». Gli amici che lo conoscevano lo ricordano come un uomo molto attivo, che alternava la passione per la montagna con quella per la bicicletta, una persona solare, semplice, che amava camminare, fare sport. Una persona che era bello da avere come amico. I colleghi di lavoro sono ancora sotto shock, sconcertati e addolorati. Sapevano della sua passione per la montagna, lui ne parlava con entusiasmo. Il suo caporeparto, alla Marangoni, ammette che per la ditta si tratta di una grave perdita perché Flavio Maraner era un lavoratore motivato, molto bravo, specializzato, addetto a lavorazioni particolari che riguardano il pneumatico prima che prosegua nella sua linea produttiva: era una persona di fiducia la cui mancanza si farà sentire. Il suo reparto era coinvolto a turno nella cassa integrazione e ieri alla Marangoni era tutto fermo. Una giornata libera, da vivere in alta quota. Nell'ambiente di montagna Maraner era apprezzato per la serietà nell'affrontare la montagna: prediligeva le Alpi più che affrontare itinerari extraeuropei. Era conosciuto anche da alcuni iscritti al forum «Over the top», che già ieri sera commentavano con dolore la notizia. Non frequentava molto la Sat di Rovereto, dove pure era iscritto con la moglie, il fratello e i figli. Ma era un socio e faceva parte di quell'ampia schiera di persone che amano stare all'aria aperta, che apprezzano il bello di godere di viste stupende, per cui la fatica del salire viene ricompensata dalla soddisfazione di vivere. Un modo di affrontare la montagna con pacatezza, senza voglia di strafare, consapevole dei propri limiti. Un'attitudine che però non gli ha risparmiato di cadere vittima di un incidente purtroppo non infrequente. Il dolore più forte ha colpito la famiglia di Flavio: i figli, la moglie Miriam Foladori che lavora alle scuole Barelli, i fratelli, la madre. Il fratello Mauro è insegnante alla scuola media di Lizzana. B.G.





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