Un racconto-intervista a firma di Fiorenza Aste
sulla vita di Martinelli


21/02/09 - Articolo dal quotidiano "Trentino"




Lo aveva già fatto in parte con “Vita di un jobrero”, adesso Mario Martinelli confessa alcuni dei passaggi più difficili della sua vita recente, quella che lo ha portato prima all’“eremitaggio volontario” in quel di Obra e poi alla scrittura. L’autore della vita montanina, come suole definire la sua esperienza, diventato famoso in Trentino con i suoi libri (Il signor Broz, Le fascine al coperto, Il Granduca, Lo spirito del bosco ed altri ancora) è tornato in libreria con un racconto intervista, scritto dall’amica Fiorenza Aste: “Il montanaro”. Nell’opera Aste (insegnante a Rovereto ma residente anch’essa in Vallarsa) narra di lunghe conversazioni con Martinelli, fatte durante lunghe passeggiate nella valle. Sullo sfondo di luoghi simbolo, non solo per Martinelli (dall’ossario del Pasubio al monte Parmesan), peraltro pregevolmente descritti da Fiorenza Aste, lo scrittore di montagna si rivela, e racconta sè stesso. Si tocca anche la vicenda che più di tutte ha segnato Martinelli in questi anni, sinora mai raccontata. Lo scrittore - capraio ha infatti subito un trapianto di fegato, operazione che lo ha salvato dalla morte. Nel libro si confessa con delicatezza e serenità, malgrado la relativa vicinanza dei fatti, e riflette con pacatezza sulla malattia (la cirrosi) e il rapporto eccessivo con l’alcol che ha segnato il suo passato. In realtà sono le riflessioni sulla montagna il cuore del libro. Non mancano i ricordi della vita alpina di una volta, le tracce della Grande Guerra, e nemmeno potevano mancare le prese di posizioni di Martinelli sulla vita moderna. Rifiuta l’alpinismo (“perché rischiare la vita quando già qua è montagna?”), elogia la lentezza (più volte confessa il suo disagio quando la sua valle è meta di troppi turisti, a bordo di motociclette e fuoristrada, tanto da preferire la pioggia - “così stanno tutti a casa tranquilli”), fatica ad apprezzare la letteratura più recente, guarda con sospetto ai concerti in quota sulle Dolomiti, ha riferimento spirituale in Osho, maestro mistico indiano. Ed in auto ascolta Leonard Cohen.





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