17/02/09 - Articolo di Stefania Costa, dal quotidiano "Trentino"
I paesaggi innevati delle montagne Himalayane, le distese
ghiacciate dei paesi artici, le pareti di neve in Medio Oriente e Megreb, lo
spettacolo naturale della Yosemite Valley in California o degli Ottomila
himalayani, e i vulcani giapponesi. Ma anche le rocce del Madagascar e della
Patagonia e il deserto del Sahara, prendono vita nei racconti e nelle
fotografie di Luca Campagna. L’autore vive in Vallarsa e per lavoro si occupa
di medicina di laboratorio all’ospedale S.Chiara di Trento, ma si sente
alpinista ed esploratore, come si definisce lui stesso nella seconda di
copertina di “Nella battaglia pensa e me”, il suo nuovo volume edito da Temi,
in cui raccoglie i racconti e gli scatti dei suoi numerosi viaggi per il mondo
e le sue esperienze tra le montagne trentine. Ma questo non è un libro che
racconta solo di alpinismo e di viaggi. «Le parole e i pensieri - scrive
Giuliano Stenghel, nella sua prefazione al libro di Campagna - s’intrecciano in
tante avventure, diari di viaggio in paesi lontani, luoghi sperduti quasi
irraggiungibili, storie di uomini tanto diversi da noi. In queste pagine non ci
sono solo ambienti densi di suggestioni, ma anche storie di vita quotidiana,
racconti che ci portano indietro nel tempo, fino all’infanzia dell’autore».
«Fin da bambino - scrive Luca Campagna - ho maturato la convinzione che non
potrei mai vivere in città. Morirei. Ho bisogno di spazio, ora come allora».
Ma, aggiunge poi: «Ho sempre saputo che la montagna avrebbe avuto un valore
secondario, perché ciò che più mi è importato è sempre e solo stata la mia
famiglia, forse per il fatto che ho iniziato a perderla mentre ero ancora
bambino. Tutti i giorni della mia vita sono permeati da questo senso di
perdita, anche i giorni passati in montagna, spedizioni comprese». Ed è
proprio la nostalgia, la gioia, la paura, le emozioni forti che Luca Campagna -
esploratore di terre lontane e amante della sua terra - racconta nel suo libro,
grazie anche alle affascinanti fotografie. Testimonianze di un’altra delle
“vite di scorta” dell’autore, che svolge anche attività di fotografo
“freelance” per agenzie che si occupano di sport e avventura.
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