Mansarda in fiamme, ore di paura a Staineri

02/01/09 - Articolo di Giuliano Lott, dal quotidiano "Trentino"




Non fosse stato per una casuale coincidenza, la contrada di Staineri potrebbe essere oggi un cumulo di macerie fumanti. Invece la fortuna ha voluto che Lucio Tardivo, originario di Brentonico ma da qualche tempo residente nella frazione di Vallarsa, attorno alle 18.30 sia salito nella mansarda che si sta restaurando. Tardivo al momento vive in un appartamentino ricavato al piano inferiore, in attesa di chiudere il cantiere della mansarda. Proprioì aveva dimenticato un paio di scarpe ed era salito a recuperarlo. E’ così che il proprietario si è accorto delle fiamme che avevano già intaccato il tetto della mansarda: attorno al camino bruciavano il rivestimento in legno, le travi e anche le guaine protettive e lo strato isolante. Un disastro, anche perchè il tetto di casa Tardivo è il primo di una contrada lunga circa 50 metri, collegata tramite i tetti. Se le fiamme si fossero estese alle case vicine sarebbe stato un rogo di proporzioni apocalittiche. Per fortuna l’impegno dei circa 40 pompieri di vari corpi (Rovereto, Mori, Calliano, Trambileno e Vallarsa), appoggiati da tre autobotti, un’autoscala e persino una grande autocisterna a quattro assali, per avere acqua a sufficienza, ha salvato la situazione: il tetto è stato tagliato e isolato, limitando i danni alla sola mansarda. E’ stata però una gran fatica, anche perchè con l’autoscala non si riusciva a raggiungere la sommità del tetto. Sono state perciò impiegate le scale a mano, con un notevole dispendio di energie e tempo prezioso. Una volta raggiunta la cima della casa lo strato di neve gelata - circa 30 centimetri di grande compattezza - aggrappato alle tegole ha reso il compito dei pompieri, chiamati a scoprire le travi e reciderle con le motoseghe, ancora più improbo. Il lavoro è finito attorno alla mezzanotte, giusto in tempo per un brindisi augurale, stremati dalla fatica. Malgrado il peggio sia stato scongiurato, il conto dei danni è comunque salato: il tetto, rifatto solo due anni fa, è da ricostruire. Da rifare anche l’impianto elettrico, mentre dovrà essere ricostruito il camino: da qui infatti è partito l’incendio. Le cause appaiono evidenti. La diagnosi degli esperti è surriscaldamento della canna fumaria. E’ cioè probabile che il camino, ostruitosi nel tempo, abbia creato una strozzatura, la quale a sua volta non permetteva il corretto deflusso dei fumi. Per questo motivo si sarebbero generati il surriscaldamento e le conseguenti fiamme, che hanno poi incontrato facile presa sul legno del tetto.





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