Appello per la manifestazione Global Project Bologna
Sabato 25 settembre 2004


23 settembre 2004 - Articolo tratto da: www.altroadige.it


Abbiamo fatto nostra la data del 25 settembre a Bologna come momento di lotta alla Bossi Fini e momento di rivendicazione di una piena cittadinanza dei migranti come soggetti agenti, liberi di auto-organizzarsi e di sovvertire la condizione schiavista che viene imposta loro dall’istituzione del permesso di soggiorno per lavoro e dalla legge 30. Saremo insieme ai fratelli e alle sorelle migranti in questo processo che ci vede tutti coinvolti, italiani e migranti, all’interno dei ricatti della precarietà del lavoro.

Sentiamo la necessità di affermare che la nostra adesione a questa importante giornata di lotta sarà caratterizzata dalla volontà di mettere radicalmente in discussione il nesso che lega la legge Bossi Fini alla legge 30 sul mercato del lavoro. Il permesso di soggiorno non deve essere subordinato al contratto di lavoro e la precarietà del lavoro non deve condizionare i diritti di cittadinanza. Su questo non facciamo sconti a nessuno. Nemmeno a coloro che vorrebbero reintrodurre le - più o meno illuminate - “politiche dei flussi migratori”.

Ma c’è anche un altro tema che ci sta particolarmente a cuore: la cancellazione di ogni struttura per la detenzione dei migranti, sia questa frutto di un’errata politica dell’accoglienza o della volontà – per nulla condivisibile - di normare e controllare la libera circolazione dei cittadini nel mondo verso il nostro paese.

I Centri di Permanenza Temporanea, i Centri per l’identificazione dei richiedenti asilo, i Centri e i campi di presunta accoglienza sono inaccettabili non perché hanno mancato alla funzione di contenimento dell’immigrazione irregolare ma perché sono strutture che rispondono con la carcerazione e l’internamento alla domanda di dignità e libertà che le donne e gli uomini in fuga vogliono esprimere in Europa.

Anche in questa occasione riteniamo importante tracciare la continuità con le lotte per la chiusura dei CPT che in questi anni hanno attraversato l’Italia , da Lampedusa a Torino trovando proprio a Bologna fondamentali elementi di sperimentazione. Nella giornata di contestazione alla legge Bossi Fini la città di Bologna non può ignorare la vergogna che il Cpt di Via Mattei continua a rappresentare, né può dimenticare l’umanità che vi è rinchiusa. Un’umanità che non potrà essere con noi perché reclusa, costretta al silenzio e all’invisibilità.

Noi romperemo questo silenzio. Inaugureremo la manifestazione del 25 andando alle ore 12.00 in via Mattei e dedicando questa giornata ai migranti chiusi in tutti i centri. Saremo davanti al CPT per raccogliere le loro voci e portarle con noi nel corteo del pomeriggio. Qui si mescoleranno a quelle dei loro fratelli, italiani e migranti, per esprimere una critica radicale alla legge 30 ed alla legge Bossi Fini. Queste due leggi, inaugurate dal cosiddetto “Pacchetto Treu” e dalla legge Turco-Napolitano, proseguono nella stessa logica di reprimere il diritto alla libertà e ad una vita dignitosa di ogni uomo e donna.

Su questi contenuti ci ritroveremo tutti quanti dietro lo striscione "Chiusura dei Cpt senza se, senza ma: aboliamo la Legge 30 e la Legge Bossi-Fini".


Disobbedienti Bologna, Ya Basta! Bologna, Confederazione Cobas bologna, Laboratorio AQ16 Reggio Emilia, Ya Basta! Parma, Rete Precariato Sociale – Sportelli degli “Invisibili” Nord Est, Razzismo Stop Padova, Venezia, Trieste, Monfalcone, Comitato M21 Treviso, Adl Cobas - fed. Rdb, Mobilit/Azione Verona, Cso La Chimica Verona, Coordinamento migranti Verona, Gruppo Migranti del Brescia Social Forum, Rimini Social Forum, Collettivo ex-Lanerossi Vicenza, Tavolo migranti dei social forum vicentini, Cub Vicenza, Cub Bologna, Cso Pedro, Cso Rivolta



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