VALLARSA NOTIZIE N° 39 - dicembre 2006 pag. 42, 43


ASSOCIAZIONE RIO ROMINI


Sabato 12 agosto a Riva di Vallarsa si è tenuto un convegno su SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE AREE MONTANE: IL POSSIBILE CONTRIBUTO DELLA VITICOLTURA

L'appuntamento è stato organizzato dalla Associazione Rio Romini, che ha sede proprio a Riva di Vallarsa, in collaborazione con altre associazioni e con il sostegno dell'Assessorato all'agricoltura, commercio e turismo della Provincia Autonoma di Trento.
L'iniziativa si è collocata all'interno della manifestazione "Vallarsa in festa", in programma il sabato e la domenica, che quest'anno è stata strutturata sia per offrire ai visitatori, valligiani e turisti, interessanti momenti di divertimento e di svago, sia per essere importante occasione di presentazione e valorizzazione delle caratteristiche peculiari e delle qualità ambientali del territorio della Vallarsa nonché dei prodotti di pregio che dallo stesso sono oggi ricavati.
Il perché del convegno è presto detto. Il tema della viticoltura di montagna e in forte pendenza è oggetto di ampio dibattito, anche a livello europeo, dove si sta predisponendo una riforma del mercato comune del vino. E' quindi il momento di sostenere queste realtà vitivinicole, che sono anche dette eroiche perché frutto dell'instancabile lavoro dell'uomo pur con una scarsa incidenza sull'economia del settore, e che diventano strategiche per la conservazione del territorio e del paesaggio.
L'Associazione Rio Romini ha preso coscienza del problema solamente da qualche anno, da quando cioè si è lanciata nella operazione di recupero del territorio e impianto di nuovo vigneto nei terreni abbandonati circostanti le frazioni di Riva e Cuneghi.
L'Associazione ha realizzato direttamente i lavori e le opere del progetto ed ha poi affidato a due giovani agricoltori del paese la coltivazione dei vigneti.
Per alcuni aspetti l'Associazione Rio Romini potrebbe anche ritenersi soddisfatta del lavoro svolto, con il recupero di oltre 5 ettari di campi e prati abbandonati e l'avvio di una nuova, giovane azienda agricola in paese. Ma questo non può bastare. C'è da svolgere una azione di promozione del prodotto che si sta ottenendo dalla coltivazione delle vigne e c'è, soprattutto, da far crescere la consapevolezza che la viticoltura di montagna deve essere considerata come un settore economico da riconoscere e da valorizzare poiché promotrice di sviluppo interno del territorio che la accoglie.
E' incontestabile che i paesaggi viticoli contribuiscano all'economia locale, provinciale e nazionale. Questi valori, benché difficili da quantificare, meritano di essere portati sui tavoli decisionali che contano.
Su questo obiettivo si è trovato il massimo appoggio dall'Assessorato provinciale all'agricoltura e da questo è derivata la proposta di un convegno sul tema che potesse essere di amplificazione e di individuazione di possibili strategie per un riconoscimento formale delle specificità delle viticolture di montagna e in forte pendenza, anche se a scala ridotta rispetto all'Europa.
Nella mattinata di lavoro del convegno si sono quindi affrontati temi specifici connessi con la viticoltura di montagna e con gli aspetti socio-economici legati a questa attività agricola.
Dopo l'introduzione dell'Assessore Tiziano Mellarini, che ha ribadito l'importanza della viticoltura anche rispetto alla zootecnia che si sa essere la componente principale delle attività in montagna, sono stati svolti degli approfondimenti in merito alle condizioni che rendono possibile uno sviluppo sostenibile nelle aree di montagna (O. Clauser), al valore di paesaggio e viticoltura (S. Notaro), alla integrazione fra fondovalle e montagna in viticoltura (F. Peratoner) e infine alla esperienza con i vigneti Rio Romini il cui prodotto viene oggi lavorato dalla Cantina di Isera (F. Campostrini).
I lavori sono stati guidati e conclusi dal prof. Geremia Gios.
In sintesi, si è detto che le aree di montagna hanno delle concrete possibilità di sviluppo ad alcune condizioni; condizioni che sono sostanzialmente di trovare delle attività economiche che possono usufruire della multifunzionalità di queste aree e di avere delle comunità coese, unite, che progettano assieme il proprio futuro.
In questa direzione l'esperienza del Rio Romini è una esperienza positiva in quanto è una iniziativa progettata e condivisa dalla comunità ha consentito di creare dei posti di lavoro. Trasferire questo tipo di esperienza non è automatico ma può essere interessante.
Da questo punto di vista il convegno ha quindi dato una serie di condizioni del quadro entro cui lo sviluppo sostenibile, e cioè uno sviluppo che dura nel tempo, deve soddisfare per potere mantenersi.
La partecipazione di pubblico attento ed interessato ai temi del convegno ha confermato la validità della proposta e, in linea con gli auspici espressi dall'Assessore Mellarini, ha lasciato aperta la strada per altri approfondimenti su tematiche legate comunque alla agricoltura di montagna con riferimento alle realtà territoriali come la Vallarsa.
Nelle foto: alcune immagini del convegno e, di fianco, la premiazione di Alice Robol, vincitrice del concorso per la nuova etichetta del vino "Rio Romini"




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