VALLARSA NOTIZIE N° 39 - dicembre 2006 pag. 56, 57


LA FAMIGLIA DEGLI STOFFELLA, STOFELLA 0 STOFFELA
Storia di un cognome Vallarsero
Da cinquecento anni ha vissuto alti e bassi della Valle

Scrivo in breve la storia della mia famiglia, per vedere se vi sono altre famiglie vallarsere, che hanno - per così dire - la fortuna di possedere alcuni documenti inerenti la storia della loro famiglia e così trovarci e cercare di scambiare notizie e cercare di colmare i "buchi" di un passato che i nostri antenati non hanno ritenuto opportuno scrivere, anche perché certamente è pure la storia della Vallarsa.

Noi Stoffella abbiamo avuto la fortuna che qualcuno ha scritto e quindi ci ha tramandato la storia dei nostri avi. Molto è andato perduto durante la prima guerra mondiale (1915-18). Per esempio la casa di mio nonno rimase, in questo periodo, per oltre due anni senza il tetto. Gli abitanti della Vallarsa infatti dovettero partire in fretta e poterono prendere con sè solo poche cose. Le case le lasciarono - con tutto quello che vi era dentro - a disposizione delle truppe italiane. Gli austro-ungheresi tentarono diverse volte di riconquistare il paese di Parrocchia e quindi le granate arrivavano anche dal monte Corno. Tutte le case del paese andarono distrutte. In piedi rimase solo il campanile, che anche oggi costituisce il simbolo dell'unità della Valle e ci fa meditare su quanto tutti gli abitanti della Vallarsa hanno dovuto lavorare per poter costruire un così bel monumento.
Terminata la guerra anche i miei nonni trovarono solo le "volte a botte" in piedi. Tutto il resto andò perduto. Le carte e documenti furono utilizzate dai soldati italiani probabilmente per accendere il fuoco per farsi da mangiare o per scaldarsi. Per nostra fortuna qualche Stoffella ha lasciato la valle prima della guerra prendendo con sé alcuni documenti di famiglia e così oggi, ritengo che noi Stoffella siamo una delle famiglie della Valle che possiede il proprio albero genealogico completo dal 1500 ad oggi.
Con la guerra tra l'Impero Asburgico contro la Repubblica di Venezia giunse a Camposilvano in Vallarsa anche un certo Johannes Soldà Stoffel, figlio di Andreas, che era a capo di un gruppo di soldati per difendere il confine di Campogrosso. Nei documenti e nei libri sugli Stoffella si legge tra l'altro, che i nostri avi erano di origine tedesca e conoscevano solo la lingua tedesca ("...unsere Ahnen Deutsch waren und blos deutsch gesprochen haben..."). "Stoffel" è un diminutivo di Christophorus (Cristoforo) e il soprannome Soldà vuol dire appunto soldato.

Il figlio di Johannes, Christian, invece intraprese inizialmente il commercio del legname e poi quello della seta. Infatti una delle vie della seta partiva da Venezia e attraverso Vicenza, Valdagno, Camposilvano, Rovereto, giungeva nella "Mitteleuropa". Anche il figlio di Christian, Christoff Stoffel Soldà, era, tra l'altro, commerciante di seta. Suo figlio Domenico Stoffella ebbe quattro figli: Giovanni che rimase scapolo, Cristiano rimase a Camposilvano e divenne il capostipite dei rami degli Stoffella del Cervo, dei Siori, dei Luca del Piano e dei dalla Croce (che prima si trasferirono a Rovereto e poi a Vienna e divennero i più grandi commercianti di seta dell'impero Asburgico). Giuseppe invece si stabilì a Raossi, dove i suoi discendenti costruirono una nuova casa (oggi Municipio) e divenne il capostipite del ramo Stoffella d'Alta Rupe, i cui discendenti si trasferirono a Vienna e un loro discendente divenne un noto Professore universitario e la città gli ha dedicato una strada. Il quarto figlio, Domenico Stoffella, rimase a Camposilvano e un suo discendente si stabilì a Parrocchia dando origine al ramo dei "Menlo", che sulla sua casa nel 1752 pose lo stemma di famiglia recante impresso un cervo con tre stelle. Anche il ramo dei Menlo a quel tempo era in Vallarsa molto noto. Ciò lo dimostrava anche dal fatto di possedere in chiesa la tomba di famiglia e il diritto di avere un proprio banco.
Infatti nella chiesa arcipretale della Vallarsa, vi erano posti diversi loculi. Davanti all'altare vi è quello dei Parroci, poi vi erano quelli delle confraternite e quelli degli Stoffella. Quando nel 1990 si intrapresero i lavori per la nuova pavimentazione il parroco di allora probabilmente insieme al consiglio parrocchiale decisero di fare i lavori in chiesa con l'aiuto di una ruspa e i loculi fatti a "botte" andarono distrutti. Speriamo che ìn un prossimo futuro possano venire ripristinati, magari (come si è fatto già in altre parti) coperti con un vetro e quindi "riaprire" un capitolo di storia Vallarsera.

Attualmente il cognome Stoffella lo troviamo diffuso in varie parti del mondo subendo alcune trasformazioni. Infatti vi sono gli Stoffella, Stoffela e Stofella. Nella mia famiglia, per esempio, eravamo in cinque fratelli, i primi due erano con due "f" (Stoffella) e gli altri tre con una "f" (Stofella). Perché secondo il responsabile fascista in Valle gli Stoffella, il cui cognome era composto con due "f", erano ritenuti a quel tempo austriacanti e mio padre per poter accedere ad un posto statale dovette rinunciare a una "f". Poi con il trattato Degasperi-Gruber (1946) anche gli altri tre fratelli poterono riacquistare il cognome con due "f". Invece alcuni Stoffella del Nordamerica hanno cambiato il cognome Stoffella in "Stoffela" perché (cosi dicono) in inglese si pronuncia meglio.



(Cav. Uff. Arthur (Franco) Stoffella, Parrocchia 23)




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