VALLARSA NOTIZIE N° 34 - novembre 2004 pag. 29,30


FINALMENTE, LA VENDEMMIA!

Sabo se vendema!!


E' stato questo l'agognato messaggio che, ai primi giorni di ottobre, è girato prima fra i paesi di Riva, Cuneghi, Bruni, e poi ancora più lontano, da Rovereto a Bolzano.

C'era in tutti una trepida attesa per un invito che tardava ad arrivare, per la curiosità di vedere quantità e qualità del raccolto, per la paura che un cambiamento del clima potesse rendere ogni cosa più difficile.
E quindi il messaggio ha dato finalmente un termine a tutte le aspettative che si erano create.
Si può ben capire perché l'appuntamento con questo momento fosse diventato particolarmente significativo: si poteva infatti avere una prima valutazione sulla bontà del lavoro svolto per il recupero e la valorizzazione del territorio circostante le frazioni di Riva e Cuneghi. La scommessa fatta dalla associazione Rio Romini, con l'impianto di 6 ettari di un moderno vigneto realizzato sui "Lazi", alle "Busette" e fra i due paesi, assieme alla realizzazione delle infrastrutture necessarie per la sua gestione, vedeva dunque, nel momento del raccolto, un primo, importantissimo riscontro.


Le scelte effettuate erano state lungimiranti, tecnicamente valide e produttive?
Era valsa la pena di mettere in gioco risorse economiche e tantissimo del proprio tempo e delle capacità lavorative per un progetto che sulla carta era risultato credibile ma che in termini di tempo e spazio non aveva esempi vicini con cui confrontarsi?
E francamente era poco importante che già da due stagioni l'intero vigneto fosse stato dato in gestione a Flavio ed Enrico e che quindi questi potessero sembrare in fondo, problemi solo loro.
No, erano rimasti nei pensieri di tutti coloro che avevano lavorato e collaborato all'iniziativa e che si aspettavano delle risposte a tante domande. Anche perché gli episodi poco favorevoli che avevano caratterizzato le prime stagioni dell'impianto, ed in particolare la lunga siccità verificatasi nell'inverno 2001-2002 accompagnata da un periodo altrettanto lungo con temperature minime molto basse, erano stati "vissuti e sofferti" da tutti i Soci impegnati nell'iniziativa e per i quali tutti assieme avevano lavorato ancora per ripristinare l'assetto e la dotazione previsti per il vigneto.


Anche per questo all'invito del "Sabo se vendema" hanno risposto in tanti, tantissimi, fra amici, Soci e simpatizzanti dell'Associazione Rio Romini ed amici e parenti di Flavio ed Enrico.
Più di trenta il sabato e ancora di più la domenica mattina, quando l'ultimo grappolo è caduto nei cassoni per la raccolta appena qualche decina. di minuti prima che il tempo si decidesse a donare quella pioggia promessa da qualche giorno.
Tanti amici che, pur con la fatica ed un po' mal di schiena per movimenti che non si è abituati a fare, hanno accolto con gioia l'invito ad esserci e che, con lo stesso sentimento, hanno completato la raccolta dei grappoli di Muller Thurgau in anticipo rispetto alle previsioni.
E le risposte ai possibili timori scaramantici, in realtà già in parte fugati dal buon andamento della produzione e maturazione verificata nel corso dell'estate, sono arrivate subito, con i dati registrati al momento dei primi conferimenti del prodotto presso le Cantine di Isera.
Dati ampiamente positivi, sia per la qualità, con un prodotto sano e di ottimo grado zuccherino, sia per la quantità, per la quale si possono prevedere grandi spazi di miglioramento dato che parecchie viti, messe a dimora con i risarcimenti dopo le difficoltà del rigido e siccitoso inverno del 2002, non hanno ancora raggiunto la loro migliore capacità produttiva.
Ma altrettanto ricco è stato il raccolto di emozioni e soddisfazioni che molti, probabilmente tutti, fra coloro che hanno faticato a vendemmiare hanno vissuto in quelle due giornate passate assieme.
Vedere e toccare con mano il frutto della fatica e della testardaggine di coloro che nel progetto hanno creduto, godere della vicinanza di tante persone appassionate alla attività che si sta facendo, percepire nei suoni, nelle voci e nei dialoghi che nascono fra un filare e l'altro la sorpresa per essere partecipi di un appuntamento nuovo ed importante nella vita dei paesi sono state emozioni che certamente hanno segnato il calendario interiore di ognuno.


Solo un velo di tristezza nel pensiero di molti di noi per la assenza, a quel momento gioioso e sereno, di Alvise. Solo un velo però, perché ci ha rincuorati pensare a quanto contagiosa sarebbe stata la sua felicità nel vedere il risultato della fatica di tutti ma soprattutto della sua, di fatica.

Renato Angheben




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