LA MOZIONE PER LA PACE
(bocciata dal Senato)


Il 19 febbraio il Parlamento italiano ha finalmente discusso dell'eventualità di una guerra contro l'IRAQ.
Sono state presentate diverse mozioni ed è stata approvata quella del centrodestra che approva l'azione del governo.
Sono state invece respinte le mozioni; dell'Ulivo che chiedeva un maggiore impegno per la pace, nel rispetto delle decisioni dell'ONU e di Rifondazione Comunista "contro la guerra senza se e senza ma" che riporto qui sotto.

Chiunque sia per la pace, indipendentemente dalle convinzioni politiche, avrebbe potuto sottoscriverla. Non la pensa così la maggioranza dei nostri Senatori (e Deputati, visto che alla camera le cose sono andate in modo simile).

Il documento riportato qui sotto è tratto dal sito ufficiale del Senato: www.senato.it/senato.htm
Clicca qui per leggere i testi di tutte le mozioni presentate al Senato.


Comunicazioni del Governo sulle linee della politica estera italiana
PROPOSTE DI RISOLUZIONE (6-00033) n. 1 (testo 2) (06 febbraio 2003) - MALABARBA, SODANO Tommaso.

Il Senato,

premesso che:

il governo degli Stati Uniti d’America ha annunciato che promuoverà una guerra contro l’Iraq, indipendentemente dalle decisioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite;

la guerra annunciata, per esplicita dichiarazione dei governi USA e della Gran Bretagna, avrebbe un carattere «preventivo» e sarebbe finalizzata esplicitamente alla rimozione dell’attuale governo iracheno;

sia la natura «preventiva» sia le finalità dichiarate della guerra proposta dagli Stati Uniti contro l’Iraq sono totalmente incompatibili con lo Statuto dell’ONU, che in nessun caso può promuovere, o autorizzare, un intervento militare che non segua un’invasione di un paese nei confronti di un altro;
il governo iracheno ha accettato, senza porre alcuna condizione, un’ispezione ONU in applicazione delle relative risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e tale ispezione è in corso;

l’insistenza dei governi degli Stati Uniti e della Gran Bretagna ha suscitato dubbi ed esplicite contrarietà nella maggioranza dei paesi membri del Consiglio di Sicurezza,

impegna il Governo:

a sostenere, in tutte le sedi internazionali e nei rapporti bilaterali, la propria contrarietà alla guerra contro l’Iraq;

ad annunciare la propria indisponibilità a partecipare direttamente (con truppe italiane) o indirettamente (con aiuti finanziari o concedendo l’uso delle basi NATO e degli Stati Uniti, nonchè dello spazio aereo e delle infrastrutture presenti sul territorio nazionale) a qualsiasi intervento militare, comunque motivato, contro l’Iraq;

a ritirare di conseguenza le autorizzazioni precedentemente concesse;

a sostenere l’inserimento nella Convenzione europea dell’esplicito richiamo ai contenuti dell’art. 11 della Costituzione italiana.




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