Pasubio
Una poesia di Nadia Sartori



Questa quiete idilliaca
percorre le tue verdi valli
imbrigliata da un drappo di seta
spiegato sui cespugli di rododendro
rende blu opaco i fiori di genziana
perlacee le gocce di rugiada
traspare tra i petali delle stelle alpine
mentre il cielo si abbassa
sfiora le tue cime eterne
e ne assorbe l'immobilità

Pasubio

Non v'era quiete
quando l'aquila strideva al cielo il suo dolore
trasudavano sangue i tuoi sassi
e non silenzi, ma pianti, grida,
risuonavano nelle tue valli
ed elmi senza teste,
teste senza elmi,
fiori di genziana calpestati
cannonate, fucilate,
fidanzati, fratelli, padri, figli
ammassati l'uno sull'altro
giacevano
avvolti da un drappo di seta insanguinato.

Pasubio

Cimitero solitario
cosparso d'ossa senza tombe
buie gallerie gonfie di suoni di morte
annegano l'anima, trafiggono
trasudano pianto dal muschio verde
e il silenzio insegue il profumo di resina
che penetra pungente nel tuo drappo di seta strappato





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