L'ACQUA E LA MEMORIA


Mauro e Michele si erano portati un po' più avanti della croce posta sulla sommità del Monte Zugna; da un terrazzino erboso dominavano, con lo sguardo, la Vallarsa nella sua interezza., ed oltre il valico delle Fugazze, la pianura veneta.

Da lì si poteva parlare al Passo Buole, alla Cima Salvata, al Monte Mezzana o, dall'altra parte della valle, al Monte Corno, al Monte Spil, al Monte Pazul.
Mancavano alcuni giorni a Natale. La scarsa neve macchiava i prati; qua e là tra i boschetti di pino mugo, che assediano il crinale d'occidente di questo monte.
A farsi accarezzare dai mattutini raggi del sole invece, i dirupi friabili ed instabili che osservavano con riflessivo silenzio la catastrofe, che era piombata e aveva flagellato la povera valle, in quei giorni di felice attesa, per la gioia del Natale.

"Che disastro!" disse Mauro.
Michele annuì con gli occhi. Con un groppo in gola, lo sguardo fisso dov'era, un tempo, la sua stalla, si sentiva incapace di pronunciare una parola; e se voleva far partire un pensiero alla ricerca di un processo mentale che avrebbe svelato una motivazione, o una qualche spiegazione, o perlomeno una qualche luce di conforto, il pensiero si trovava privo di forza propulsiva, e tutto rimaneva bloccato, sospeso; gli occhi trasmettevano le immagini, ma il cervello non elaborava, non si muoveva e non sapeva che farsene delle immagini che arrivavano.

"Te la sei cavata per un pelo." Gli stava dicendo Mauro.

"Già - rispose Michele, schiarendosi la voce - però la stalla è partita. Anni e anni di lavoro annientati da un soffio." "Va bè, ad ogni modo ti si è salvata la famiglia, l'abitazione. Pensa a quelli che non hanno più i propri cari, né casa, e nemmeno un praticello; niente di niente."

"Hai ragione, tutto sommato, a me è andata anche troppo bene. Comunque... per la miseria! ... non ci voleva!"

"No, non ci voleva - concordò Mauro - ed ora, come sempre succede, trascorreremo degli anni a chiederci se non si poteva evitare."

"Mm... con il senno di poi - fece Michele - tanto ... per quel che serve. E' inutile, la storia si ripete.
E sembra che tali cataclismi, questi tragici avvenimenti, rimangano nella memoria delle persone, una o due generazioni, dopodiché ... tutto si ripete."


"Già - rispose Mauro - non impariamo nulla dal passato. Ci fanno correre avanti, avanti nel futuro, e non abbiamo più il tempo di guardarci intorno. E non ci si può mai fare niente! Gli interessi precostituiti, e superiori, ci impongono solo di obbedire. Non ci è concesso dir la nostra.
Nemmeno in nome delle terre su cui abitiamo!"


Dopo un breve silenzio, Michele aggiunse:
E ora viene fuori che l'acqua ha una memoria; ed è molto più di un semplice elemento, benché uno degli elementi depositari dei fondamenti della vita stessa. Ora l'acqua è arrabbiata. Al compimento del ciclo "sfruttativo" l'acqua si è resa conto di come venga trattata: (ab)usata, sciupata, sporcata, inquinata;. ed ha affermato: No ... grazie!"

"E ne ha avuto abbastanza" proseguì Mauro.

"E sì che gli anziani lo dicevano riprese Michele - che era solo una questione di tempo. Presto o tardi, l'acqua si sarebbe ripresa la sua libertà!"

Rimasero ancora in silenzio, immobili, a guardare giù, la cupa e minacciosa valle.

"E' successo tutto cosa improvvisamente ... disse ancora Mauro - che non ci fu manco il tempo di un rintocco di campana". ( ...)

Sarebbe stato un Natale felice. Forse con poca neve, ma ugualmente un... Natale. Mancavano solo pochi giorni.
Invece avvenne la catastrofe. Si ruppe la diga; e si portò via il sindaco, con tutta la giunta e qualche impiegata comunale; tutti i paesi del versante destro della valle, nonché quelli più in basso del versante sinistro. L'acqua arrivò a sfiorare l'abitato di Cumerlotti, e non risparmiò, come abbiamo visto, la stalla di Michele che venne letteralmente spazzata via con le povere capre!
E sì che gli anziani lo dicevano, che era solo una questione di tempo.
E ora viene fuori che l'acqua ha una memoria.





Mario Martinelli





Tratto da "Vallarsa Notizie N°35 dicembre 2004 - pag. 51, 52, 53

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