IL PROBLEMA IMMIGRAZIONE

di Piazza Rudi

Non passa giorno che dalle televisioni e dalla radio, sentiamo dire sempre la solita frase “Avvistata una nave carica di profughi al largo di Lampedusa”.

Oramai il centro accoglienza dell’isola siciliana scoppia. Senza voler essere troppo duri, bisogna senz’altro affermare che non possiamo tollerare più una situazione del genere. Deve essere posto un freno.

Soprattutto per due essenziali motivi:

1) Il motivo sanitario;

2) Il motivo terroristico.

Il motivo sanitario:
mi ritornano ancora davanti agli quelle immagini che ho visto sul TG1, di quell’uomo (o scheletro di essere umano) che veniva fatto scendere dagli uomini della Croce Rossa, da una barca. Sicuramente quell’uomo non era sano. Era “solo” denutrito, perché da giorni e giorni non mangiava, oppure era afflitto anche da qualche altro tipo di virus o di malattia, e quindi malato?

Siccome nei Paesi d’origine di queste persone purtroppo non esistono strutture sanitarie in grado di funzionare, e di stabilire se una persona è affetta da certi tipi di malattia che possono essere l’AIDS, il colera, la malaria, il tifo, e tutte quelle malattie infettive, che si possono diffondere tramite il contagio. Come facciamo a sapere, se questi clandestini, che non hanno nessun controllo sanitario nei loro paesi, se sono sani oppure malati e quindi purtroppo a rischio contagio?

Come facciamo a difenderci, se una nave di queste persone, trasportasse “passeggeri” contagiati per esempio da AIDS (ricordiamoci che l’Africa è purtroppo è invasa dal virus dell’Aids? E’ ben vero che nonostante tutto, le strutture sanitarie in Italia, sono abbastanza efficienti, e quindi sarebbero in grado di contrastare l’avanzata di una probabile epidemia, però è sempre un rischio che per tutti è meglio non correre.

E soprattutto penso che sia anche un nostro preciso diritto, sapere che l’ospite che ospitiamo in casa nostra, è sano, ed è una sicurezza, sia per noi che per loro, sapere che non corriamo nessun rischio.

Per questo motivo, se prima di imbarcarsi regolarmente e non clandestinamente, si dovrebbe imporre una visita medica, presso strutture sanitarie adeguate per stabilire se quella persona è sana oppure è ammalata, e quindi bisognosa di cure. Per vedere se una persona è generalmente sana, basta eseguire un semplice prelievo del sangue, al massimo penso che basterebbe una semplice radiografia, per essere più completi.

Voglio dire, che le persone malate, non vanno fatte entrare, e, ovviamente sempre con le dovute e giustissime regole, se prima non sono state adeguatamente curate, possibilmente nel proprio Paese.

D’altronde, non dobbiamo dimenticare che seppur anche gli italiani sono stati un popolo di emigranti, se non facevano la visita medica, potevano anche non essere accolti. E non andavano di certo all’estero a fare lavori “comodi” in miniera….

Il motivo terroristico:
il ministro delle Riforme Roberto Calderoli, pochi giorni fa ha dichiarato che l’immigrazione clandestina è la porta del terrorismo, ed ha ragione.

Ha ragione perché, siccome praticamente, in questi giorni ne stanno entrando di tutte le qualità, entrano anche persone anche persone che hanno delle brutte intenzioni.

Già con questo sistema, secondo me sono entrati i gruppi islamici, che nonostante si voglia far credere che l’islam è moderato, sentendo i proclami che fanno su Internet, fanno venire i brividi alla schiena. Altrimenti spiegatemi come farebbero a proclamare che le cellule presenti in Italia, sono già state mobilitate? (Secondo me, pensare che l’Islam è moderato è pura utopia…..)

Praticamente succede la stessa cosa che successe nel 1991 e nel 1992, quando ci fu l’invasione degli albanesi. Praticamente a Tirana, si aprirono le porte delle carceri e tutti quanti i maggiori delinquenti raggiunsero l’Italia, assieme a quella massa enorme di albanesi, che magari delinquenti non lo erano neppure, ma sempre si invasione si trattava.

Il problema, è, come sostengono sempre Umberto Bossi e la Lega, che bisogna apporre un freno. Non possiamo sempre poter subire senza la possibilità di difenderci. A tutto c’è un limite ed una ragionevolezza.





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