IRAQ - voto al Senato su missione italiana


Mercoledì 18 febbraio si è discusso in Senato il decreto legge di proroga della missione in Iraq. Si trattava in sostanza di decidere se l'Italia dovesse continuare o meno a partecipare, assieme agli USA all'occupazione militare dell'Iraq.

Come era purtroppo scontato, il decreto è stato approvato con i voti della maggioranza di centro-destra. Scandaloso è stato però il comportamento dei senatori del partito di Prodi (DS, SDI, Margherita) che non hanno votato, di fatto lavandosene le mani. Hanno votato contro solo 42 senatori: Verdi, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e alcuni altri senatori in dissenso con i rispettivi partiti. E' inconcepibile che su un tema come quello della partecipazione o meno a una guerra non si sappia decidere di dire SI o NO.

Che si tratti di una missione di guerra e non umanitaria come si vuol far credere si capisce bene, oltre che dalla situazione contingente, leggendo il testo del decreto (www.senato.it), dove si precisa: "... l'applicazione al personale impiegato in Iraq e nelle operazioni Enduring Freedom e International Security Assistance Force (ISAF) delle disposizioni del codice penale militare di guerra..."
Sempre nel testo del decreto si prevedono spese per "... attività di protezione e di sicurezza degli interventi umanitari...", per "... concorrere al processo di stabilizzazione del Paese...", per "... acquisizione di apparati di comunicazione e per la difesa nucleare, biologica e chimica..." "... materiale d'armamento e di equipaggiamenti individuali..." mentre non si accenna minimamente a previsione di spese per l'acquisto di medicinali o quant'altro possa essere utilizzato a fini umanitari.

Era prevedibile la posizione degli appartenenti alla "Casa del Fascio", ma quello che è veramente deprimente è vedere che neppure di fronte a tanta arroganza e illegalità (vedi Art. 11 - Costituzione Italiana) esercitata della maggioranza non si svegli in Italia un'opposizione degna di questo nome.

pace
Fabrizio






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