Libero Segnala abuso Cerca nei Blog:   Crea un Blog  Blog successivo »
 
Creato da: upmarine il 02/10/2006
Reporter a stile libero, anzi senza. Ovvero, un gatto attaccato ai maroni! Con le unghie. :-((

Trackback e commenti al Messaggio #55

 
Messaggio N°55
Tags: upmarine
26 Aprile 2007 - 22:44

La vita ... su Upmariner Channel

Non sempre quello che si racconta è esperienza subita sulla propria pelle. A meno che si possa considerare propria una pelle anche se è quella di una persona molto cara.

E' per questo che sembra che io sappia cosa dico.

Da ragazzino ero mingherlino e tappo. Facile preda, a cui i coetanei, o poco più, potevano rivolgere attenzioni poco gradite.
Ho subito molte cattiverie, fino ad una certa età.

Poi, le attenzioni sono state rivolte altrove, grazie alla mia prestanza fisica successivamente acquisita con la fine dell'adolescenza (ahimé, ora sono a h187x97w).

Non per questo sono passato dall'altra parte della barricata (cioè dell'aguzzino) ma ho cercato di aiutare chi mi stava accanto e ne aveva bisogno.
Vedere altri, come me prima, subire cattiverie vere e proprie, anche fisiche, mi faceva ancora male.

Non importa se qualcun altro ti tira fuori. Resta la vergogna di dover solo subire. E' quella dignità di cui parlavo pocanzi che viene offesa. Quelle famose pillole amare che ho dovuto ingoiare.

Resta la fierezza di aver tenuto ignari i miei genitori. Sapere che il proprio figlio è oggetto di scherno pesante, chiamiamolo così, non fa piacere a nessun genitore e non sempre c'è modo di intervenire senza offendere la dignità di un ragazzino che vive tutto con vergogna.

Ci sono tante forme di violenza. Non possiamo stilare a priori una scala di gravità. Dipende da chi la subisce.

Ogni tanto capita a tiro un amico disinteressato che capisce il tuo dramma e ti corre in soccorso facendo recedere da certi cattivi comportamenti coloro che si sentono in diritto di sopraffare chi hanno di fronte.

Ho sbagliato termine: non recedere, ma distogliere. Si perchè siate certi che le "attenzioni" vengono rivolte altrove.

Ogni tanto cresci, comunque; e ti resta vivo il pensiero di quando sembrava che la vita fosse più grande di te e potevi solo sperare di non incontrare quella persona che ti avrebbe fatto del male.

Almeno quel giorno no. Ti prego!

P.S. I miei genitori erano molto attenti a noi figli, ma erano ingenui. Come facevano a sapere che il mio sguardo nascondeva qualche paura?

 
Inviato da: upmarine Commenti: 12
permalink - segnala ad un amico
 
 

 
Inviato da ilike06 il 26/04/07 @ 23:20 via WEB
Io ho già detto da qualche altra parte che ho vissuto sulla pelle di mio figlio una situazione del genere e che, come mamma non ho resistito alla tentazione di fare la mia sceneggiata napoletana andando a dire in faccia al bullo di turno che aveva qualche serio problema psicologico... ho dovuto subire poi le rimostranze di mio figlio (aveva 14 anni all'epoca dei fatti), ma io sono orgogliosa di averlo fatto. Non avrei mai ammesso che, dopo avergli dato la vita 2 volte, qualche bulletto gliela rendesse invivibile. Aveva già altri problemi non dipendenti dalla volontà di nessuno da affrontare....
(Rispondi)

.. 
 
Inviato da upmarine il 27/04/07 @ 03:23 via WEB
L'ho già letto che l'hai scritto. Quando te ne sei accorta hai fatto bene ad intervenire. Però in quel momento lui avrebbe desiderato riuscire senza il tuo aiuto a superare la brutta situazione. Magari con l'aiuto di qualche amico, alla pari. Spero che tuo figlio abbia comunque imparato a gestire i sorprusi che la vita riserba a tutti noi. Per il resto, che la salute non lo abbandoni mai. E ora a nanna. Domani devo essere a Firenze.
(Rispondi)

.... 
 
Inviato da ilike06 il 27/04/07 @ 08:53 via WEB
grazie Up... e buon lavoro. sono contenta che tu abbia commentato subito il mio commento... :-)
(Rispondi)

...... 
 
Inviato da upmarine il 29/04/07 @ 04:27 via WEB
Ily, ora non mi far venire l'ansia da prestazione. :-)
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )

...... 
 
Inviato da ilike06 il 29/04/07 @ 14:19 via WEB
addirittura... :-)
(Rispondi)

 
 
Inviato da Gioiasole il 27/04/07 @ 10:54 via WEB
Hai mai letto il libro "Il danno", di Josephine Hart? Forse no, però avrai visto sicuramente il film, di Louis Malle. Chi ha subito un danno - dice la protagonista - diventa pericoloso, sa di poter sopravvivere. Ora, non credo che la pericolosità sia una nostra caratteristica, ma quella di sapere che possiamo sopravvivere (anche ad altro) sì. Up, non credi anche tu che i simili si riconoscano un po' troppo? Buona giornata, un bacio P.S.: salutami Firenze, ma non troppo...
(Rispondi)

.. 
 
Inviato da upmarine il 29/04/07 @ 04:21 via WEB
Similia similibus solvuntur, ma questo è un principio di chimica. I simili sono dissolti dai simili. Ma noi non ci dissolviamo. Non ho letto il libro, e il film non so se l'ho visto. Non ricordo mai titoli, registi o attori. E' come se mi mancassero i neuroni della memoria cinematografica. Un bacione da Firenze ed uno ora da qui.
(Rispondi)

 
 
Inviato da ilmondodiAle il 27/04/07 @ 15:07 via WEB
Il silenzio è la via più difficile, ma anche quella più giusta. Il tuo è stato un atto d'amore nei confronti dei tuoi genitori. Parlare di quella verità che ti turbava non avrebbe cambiato di fatto lo stato delle cose. Ricordo molto bene come stavo male da ragazzina quando, appena undicenne ero già alta 170cm, avevo un corpo da adulta, ma ero una bambina e sentirmi additare come "lo stecco", "la canna", "la giraffa", mi feriva profondamente. Privilegiavo le attività idividuali perchè in quelle collettive avvertivo sempre un senso di inadeguatezza...Si, malgrado i grandi turbamenti, sono sopravvissuta con in più, come dici benissimo tu, l'orgoglio di non aver fatto soffrire i genitori e la maggiore disponibilità a prestare particolare attenzione alle richieste(verbali e non)che spesso ricevo dai miei ragazzi. Un bacio, Up! Buona permanenza a Firenze
(Rispondi)

.. 
 
Inviato da upmarine il 29/04/07 @ 04:25 via WEB
Un atto di orgoglio nei miei confronti. A dieci anni o poco più, si fanno poche cose per amore. La consapevolezza di aver loro risparmiato delle altre tristezze è venuta molto dopo. Certo che a undici anni dovevi essere una bella gnocca. :-P
(Rispondi)

 
 
Inviato da scoontrosa il 27/04/07 @ 17:19 via WEB
Come genitore il "P.S." è la parte più dolorosa da reggere...
(Rispondi)

.. 
 
Inviato da upmarine il 29/04/07 @ 04:26 via WEB
Ci resta la speranza di essere meno ingenui, però! E poi tu sei preveggente.
(Rispondi)

 
 
Inviato da odio_via_col_vento il 29/04/07 @ 08:06 via WEB
spesso il nascondere ai propri genitori certe esperienze dolorose è un atto istintivo, quasi primordiale. non so davvero se imputarlo ad amore (che viene dopo, che motiva atteggiamenti simili quando si è più adulti) . o se invece fa parte della traccia di dna che ci impone di crescere in maggiore autonomia possibile.
(Rispondi)