Per
le ragioni più svariate: per ridere, sorridere, piangere e pensare.
Avevo iniziato chiedendo aiuto ad ogni visitatore. Le indicazioni per
qualcosa che valesse la pena essere letta. Ecco qui. Non è una
classifica ma una raccolta in ordine cronologico di scoperta. Buona
lettura.
Ecco chi sono i blogghers che vogliono contribuire a colonizzare il nuovo Principato di Mareterra e quali sono le loro funzioni istituzionali. Tutti siete invitati a farne parte, basta scegliervi il ruolo che più vi piace e che non sia stato ancora ricoperto. Mara2003
è stata incaricata di raccogliere le adesioni e di inserirle
nell'organigramma qui sotto riportato. Cliccateci sopra per scaricarlo.
Io che sono l'uomo più buono della terra (spero che kidgloves non mi
citi per plagio) vi faccio questo regalo. E' una delle poche cose che
mi fa pensare a Dio. Per due motivi: il primo è che solo grazie a Dio
possono esistere queste meraviglie; il secondo è che non può esistere
un Dio capace di togliercelo dalla Terra, prima o poi.
Qui,
invece, sottopongo alla vostra attenzione un esempio di bel canto
interpretato da un'amica simpaticissima che bazzica il nostro ambiente.
A giudicare dallo stile, direi che non peccheremmo di sovrastima se la
annoverassimo tra le migliori interpreti del nostro tempo di una Casta
Diva. Ed ecco a voi .... ILIKE!
Egometro
L'apparenza inganna
Avviso momentaneo a tutti i naviganti
OGGI 3,75 APRILE 1997
HO SCOPERTO DI AVERE IL POLLICE OPPONIBILE!
QUALCUNO SA DIRMI QUANDO MI SONO EVOLUTO?
OGGI MI SENTO NATURALE, SENZA CONSERVANTI. ANCHE UN PO' AZEOTROPICO.
AVVISO IMPORTANTISSIMO: (la entraable transparencia de tu querida presencia) Il
tono con cui mi esprimo su certe cose appare sentenzioso. Me ne
dispiaccio, è un mio difetto. Lungi da me l'idea di essere il custode
della verità assoluta. Se qualcuno dovesse sentirsi offeso, me ne scuso
in anticipo. E lo faccio lasciando a tutti possibilità di replica. Sono
anche pronto a ricredermi se il mio interlocutore avrà argomenti e
garbo per convincermi del contrario.
Chi ci scruta dall'EST?
Si chiede gentilmente ai signori che si collegano dalla Romania
di manifestarsi e, compatibilmente con i loro impegni, commentare se
trovate questo blog interessante oppure lo state studiando come caso
patologico.
Grazie
Mi accorgo ora su clustrmaps.com (ho la mappa nella colonna di sinistra) che anche dal Brasile c'è stato un avvicinamento. Stai a vedere che mi tocca scrivere in esperanto!
Nel frattempo ringrazio Tanks per
avermi insegnato a tradurre il mio blog in inglese tramite il link che
è a lato (english version). La traduzione fa venire il mal di testa ma
è meglio che niente.
FINALMENTE ... Inviato da:MUSICANTE_0 (19 febbraio 2007)
Libera,
contro le mafie, per la XII giornata, il 21 marzo 2007, ha
scelto Polistena, in Calabria, cittadina al centro della Piana di
Gioia Tauro, un territorio tra i più importanti della regione per le
sue potenzialità economiche e sociali ma condizionato anche dalla
presenza della criminalità organizzata.
UN ULTERIORE AVVERTIMENTO: MOLTO
SPESSO CAPITA CHE I COMMENTI, SOPRATTUTTO DEGLI AMICI VISITATORI, SIANO
MOLTO PIU' BELLI DEI POST. ADDIRITTURA POSSONO ESSERE OFF TOPICS,
RENDENDO IL POST ANCHE IMPREVEDIBILE. TUTTO QUESTO E' ARRICCHIMENTO AL
BLOG E VE NE RINGRAZIO. PER QUESTO MOTIVO CONSIGLIO A TUTTI I VISITATORI DI SCORRERE I COMMENTI A CACCIA DI SORPRESE.
Trackback e commenti al Messaggio #47
Messaggio N°47
Tags: upmarine
3 Marzo 2007 - 01:16
Incontri con il metaboloma umano ... su UPmariner Channel
Meet the human metabolome Helen Pearson NATURE|Vol 446|1 March 2007 NEWS
Come
è ormai tradizionale su questo blog, periodicamente vi traduco un
articolo non troppo scientifico da Nature, la più prestigiosa rivista
scientifica al mondo.
Immagina che ad un controllo medico
sistematico (check-up) il vostro medico preleva un campione di urina e,
dopo alcuni giorni, vi comunica che il vostro rischio di diabete di
tipo 2 è normale, ma ci sono segnali che le vostre arterie sono
soggette ad "incrostarsi". Un simile scenario era stato promesso 20
anni fa da quelli che lavorano nel campo della genomica e nel
proteomica, ma che ancora non è stato attuato.
Ora, tuttavia, un numero sempre maggiore di ricercatori sta
sostenendo che la metabolomica - lo studio di tutti i metaboliti del
corpo - finalmente fornirà questo risultato. I sostenitori di questo
ramo germogliante della medicina molecolare gongolano per le loro
possibilità di successo.
"A posteriori, ci domandiamo perchè abbiamo speso miliardi di
dollari nel progetto genoma," dice Bruce German, che studia il
metabolismo dei lipidi all'Università di California, Davis. Con le
conoscenze disponibili oggi, lui ritiene che gli scienziati debbano
proseguire con il metaboloma. La metabolomica è lo studio delle
materie prime e dei prodotti delle reazioni biochimiche del corpo,
molecole che sono più piccole della maggior parte delle proteine, DNA
ed altre macromolecole. Lo scopo è quello di poter prendere l'urina, il
sangue o qualsiasi altro fluido fisiologico, analizzarlo con uno
strumento di routine e trovare una combinazione di poche decine o
centinaia di molecole (profilo metabolico) che possa predire se un
individuo è, per esempio, in procinto di contrarre una malattia o
possibilmente avvertire degli effetti collaterali di un particolare
farmaco. I ricercatori stanno già cercando di segnalare una malattia
imminente misurando i livelli di espressione di proteine o di geni, ma
i sostenitori della metabolomica dicono di poter fare anche molto
meglio. Piccoli
cambiamenti nell'attività di un gene o di una proteina (che possono
avere effetti sconosciuti sul funzionamento di una cellula) spesso
generano cambiamenti molto più grandi nei livelli dei metaboliti.
Il metodo si è già dimostrato utile: il colesterolo ed il glucosio
ematici sono stati a lungo considerati informatori chimici per
l'insorgenza di malattie del cuore e del diabete. Ma la
realizzazione di questa strada non è diretta. Uno dei primi compiti da
svolgere è quello di generare un catalogo delle molecole presenti nel
corpo umano e questo sta risultando duro da definire. David Wishart
e i suoi colleghi, all'Università di Alberta, hanno fatto un passo
iniziale in avanti producendo qualcosa che, piuttosto lontanamente,
hanno denominato la prima bozza del metaboloma umano. Hanno consultato
la letteratura pubblicata sui metaboliti umani finora noti ed hanno
raccolto informazioni su circa 2.500 di essi in una banca dati pubblica
(www.hmdb.ca) insieme ad altre informazioni, quali i collegamenti noti
alle malattie.
I ricercatori hanno inoltre usato la spettroscopia di massa e di
risonanza magnetica nucleare per produrre le impronte digitali
caratteristiche di più di 400 molecole ed hanno aggiunto queste
informazioni alla banca dati. È la raccolta più completa dei dati sui metaboliti resa pubblicamente disponibile.
Ma altri studiosi del settore hanno commentato che il catalogo di
Wishart è lungi dall'essere completo, perché il numero e la natura di
prodotti del metaboloma umano variano in funzione di quale fluido
fisiologico è analizzato ed il metodo impiegato per l'analisi. Non è
inoltre chiara la divisione fra i metaboliti prodotti dal corpo umano,
quelli prodotti dai nostri batteri intestinali e quei prodotti
transitori generati dall'alimentazione o dai farmaci introdotti nel
giorno della raccolta del fluido da analizzare. "La definizione che
questa è una prima bozza del metaboloma umano è un'assurdità," dice
Jeremy Nicholson dell'Università Imperiale di Londra, uno dei pionieri
del campo.
"Sono d'accordo che si tratti di un'enorme quantità di metaboliti
importanti, ma è una discriminazione molto arbitraria stabilire quale
metabolita possa essere utile e quale no."
Un'ulteriore complicazione è legata al fatto che il profilo
metabolico di un individuo è decisamente diverso da quello di un altro,
e ciascuno può oscillare profondamente a seconda dell'ora, di cosa ha
mangiato l'ultima volta e di altre funzioni legate allo stile di vita.
Per avere una prova di questa variabilità, Nicholson ha studiato
decine di migliaia di campioni d'urina di molti gruppi etnici nel
mondo, ed ha trovato che ogni gruppo è notevolmente differente
dall'altro. Un altro studio differente ha indicato che il profilo
metabolico di chi mangia carne è molto diverso da quello dei
vegetariani. Ciò significa che il metaboloma di una persona potrebbe
necessitare di essere misurato molte volte durante la vita per poter
selezionare quei cambiamenti in grado di segnalare l'insorgenza di
stati patologici. L'anno scorso, per esempio, Nicholson ed i suoi
colleghi hanno indicato che un'impronta digitale metabolica dell'urina
sarebbe in grado di predire quali ratti potrebbero subire danni epatici
dal farmaco paracetamolo (tachipirina, NdT). Egli dice che ha osservato
dati analoghi anche negli esseri umani e sta preparando la
pubblicazione dello studio. Un gruppo guidato da Douglas Kell,
all'Università di Manchester nel Regno Unito, ha sviluppato un modello
al calcolatore, basato sui profili metabolici del plasma sanguigno, che
può identificare le donne incinte affette da una condizione pericolosa
denominata pre-eclampsia. Proprio come con la genomica e la
proteomica, trovare i profili che predicono attendibilmente l'inizio di
una malattia sarà un'impresa difficile, perché richiederà i profili
normali raccolti su un campione di molte migliaia di persone,
seguendole con studi anche per anni per vedere quali di loro
svilupperanno una particolare condizione. I ricercatori sperano che
le biobanche - ampie raccolte di campioni biologici e di anamnesi
mediche individuali - forniranno in futuro queste informazioni, ma tali
studi potrebbero richiedere decadi.
Inoltre questi ricercatori dovranno imparare da coloro che lavorano
all'espressione genica o ai profili proteomici, che a volte hanno
lottato duramente per dimostrare che un test funzionante su un gruppo
di individui funziona anche su un altro, o che i cambiamenti osservati
sono realmente coinvolti in malattie. "Secondo la mia opinione,
dovremmo arrivare a conoscere anche il motivo per cui il dato
metabolita stia aumentando o diminendo," dice William Bigbee, un
esperto di biomarkers e proteomica all'Università dell'Istituto dei
Tumori di Pittsburgh, Filadelfia. A lungo termine, è probabile che il
modo migliore di predire il rischio individuale ad una malattia derivi
dal comprendere la biologia dietro ogni malattia - e questo proverrà
dalla combinazione di genomica, proteomica e metabolomica. "Non
desidero comprare sei macchine," dice Ben van Ommen dell'organizzazione
per la ricerca scientifica applicata dei Paesi Bassi, a Zeist, "ma un
laboratorio, su un circuito integrato, che misura i metaboliti, le
proteine e l'espressione genica." Tutto in un unico strumento.
Bene,
sono aperte le interrogazioni. Chiunque abbia avuto l'impressione di un
campo complicato è nel giusto. Tuttavia, la complicazione nasce anche
dal fatto che siamo agli albori di una conoscenza molecolare della
vita. E come tutti i settori, i loro pionieri tendono ad essere
nebulosi e antitetici. Gettar fumo sul collega di un altro gruppo serve
a guadagnare tempo per conquistare il ruolo di punto di riferimento di
un settore. E' il primo passo per la fama universale. Che mondo. Però,
meno male che c'è competizione.
P.S. La vignetta non c'entra niente ma mi sembrava simpatica da aggiungere per alleggerire un po' il peso dell'argomento.
ho visto cosa
può fare una malattia metabolica, forse la peggiore, la
mucopolisaccaridosi, ho visto il dolore dei genitori, la speranza, la
rassegnazione, e l'attesa della morte del figlio perchè lui fosse
libero dalla sofferenza...non so se gettar fumo su un collega sia la
strada utile a meno che alla base non ci sia una confutazione seria,
precisa e motivata; e ricollegandomi ad un tuo post precedente continuo
a dire che la scienza non dovrebbe conoscere nè limiti nè etica purchè
il proposito dello scienziato sia retto da solide basi scientifiche e
non sia l'idea del ciarlatano del momento...da profana sposerei la tesi
di Bigbee e chissà che non possa integrare il lavoro di Wishart, una
sana ma collaborativa competizione non guasta mai...un buon risveglio,
per quando sarà! devotamente...
Scusa mara,
per l'intromissione. Molte MPS oggi possono essere trattate grazie alla
messa a punto e la sintesi degli enzimi difettivi, in forma
ricombinante, da parte di un'azienda farmaceutica (Genzyme) che si è
fatta carico di questi farmaci orfani. Per alcune mps è ancora in corso
il protocollo clinico di fase III, per altre il farmaco è già stato
approvato sia negli USA che in Europa. La scienza in questo settore sta
facendo nuovi passi avanti ogni giorno, ma purtroppo i tempi restano
comunque lunghi e le speranze di molti vengono ancora disattese.
Vega, ci sono
trattamenti che non possono essere basati su proteine ricombinanti
(cioè, traducendo per tutti, di natura umana ma commissionate ai
microbi per farle produrre in gran quantità e poi trasferirle a chi ne
è carente). Manca il fattore topico, dal momento che molti sarebbero
inefficaci per via sistemica perchè disattivati da proteasi. La fase
clinica III, riservata a pazienti in ospedali o centri specilizzati, è
un buon traguardo ma concordo con te che ci sono medici che danno
speranze anche troppo allegre. La strada è lunga e in salita. Ma almeno
è una strada. Spero di aver scritto qualcosa con capo e coda.
Così come
esiste l'insulina, commercializzata in forma ricombinante e
somministrata per via sottocutanea, sono stati prodotti anche gli
enzimi lisosomiali difettivi nelle mucopolisaccaridosi (soprattutto
l'alfa-L-iduronidasi e l'iduronato-2-solfatasi). Vengono attualmente
somministrati per via endovenosa, in infusione lenta per una durata di
circa 4 ore, una volta alla settimana. Naturalmente esistono ancora
numerosi problemi come il rischio di una risposta immunitaria
trattandosi di pazienti che, essendo affetti da patologie genetiche, e
come tali congenite, non hanno mai "visto" quella proteina. Così come
esistono problemi di attraversamento della barriera ematoencefalica,
nel caso la patologia abbia un coinvolgimento neurologico. Si tratta
tuttavia della miglior cura atualmente disponibile per queste
patologie, perchè permette di risolvere la maggior parte dei sintomi a
livello periferico. Ovviamente le poteine non possono essere
somministrate per via orale, perchè in quel caso verrebbero certamente
disattivate dalle proteasi. Con tutto rispetto upmarine, ti
suggerisco di prendere in considerazione l'ipotesi che in Italia
esistano anche altre persone che possano avere il tuo stesso livello di
conoscenze e competenze in campo biochimico e molecolare. buona
domenica.
Il rispetto è
tutto mio ed è nei tuoi confronti, ma anche verso tutti gli amici
(soprattutto amiche) che bazzicano il mio blog. Non tutti sono
biochimici o biologi molecolari. Tu sei un'esperta e me n'ero accorto.
Io di queste cose sono un sincero ed interessato amante. Il campo è
talmente vasto che potrei essere microesperto solo di un orticello
molto limitato. Ciò non di meno ogni tanto faccio finta di essere un
divulgatore cercando di semplificare il linguaggio e miseramente
fallisco ogni volta, come risulta dalle ripetute richieste di glossari.
Non voglio essere assolutamente un detrattore dei successi della
medicina molecolare, ci mancherebbe altro. Però ribadisco che sarà
sempre più facile scoprire e diagnosticare malattie e sempre più
difficile curarle. L'insulina, tu mi insegnerai, è un gioco da ragazzi.
Il sangue è il suo veicolo naturale e quindi non facciamo altro che
imitare la nostra fisiologia. Converrai che ci sono malattie legate ad
errori genetici che si esprimono in compartimenti specifici. Uno è
quello che hai menzionato tu e cioè il sistema nervoso centrale. Poi ci
sono mancanze di recettori, proteine insolubili, quelle di membrana e
così via. Però questo non è il luogo adatto per scriverne. L'articolo
che ho tradotto, cercando di semplificarlo, mi ha colpito perchè
puntava il dito verso apparenti cambi di rotta nella ricerca e
sponsorizzazioni verso un settore piuttosto che un altro, per attirare
fondi sempre insufficienti. Sono sicuro che la speranza verso una nuova
cura per una malattia, che ci colpisce anche indirettamente, non deve
essere mai spenta, nemmeno dal più pragmatico detrattore della Scienza.
Anzi, come ha ribadito la saggia Mara, la Scienza non deve mai fermarsi
e continuare a rassiucurarci che stiamo facendo di tutto per arrivare
alla soluzione dei problemi legati alla condizione umana. Piacere di
conoscerti e di avermi dato la possibilità di partecipare a questo
scambio di vedute. Buona notte.
tranquilla
Vega...sono contenta di sapere che gli studi vadano avanti, il figlio
della mia amica è morto già da una decina di anni, ma quante saranno le
morti prima che gli studi avranno compimento?
Maruccia,
penso che dovrei esser fiero di te ma non ne sono sicuro. Sono troppo
ciucco per aver fatto fuori una bottiglia di Sangiovese superiore.
Meglio rimandare a domani ogni commento. Buona Domenica.
Cara Mara,
ora sono leggermente meno stracotto di ieri sera e posso abbozzare una
risposta consona al tuo commento. Per me, come ho già avuto occasione
di affermare, la Scienza è la strada che porta alla Conoscenza. Per
questo motivo sono d'accordo con te sul fatto che, a patto che ci sia
buona fede, debbano proseguire le ricerche senza troppi intoppi. Quando
però i finanziamenti sono molto limitati è opportuno indirizzare la
ricerca verso obiettivi prioritari, quali la salute umana e la lotta
alle malattie, senza troppo trascurare altri settori come quelli
umanistici. Perchè il progresso della Conoscenza è una priorità
trasversale. Quando poi i fondi sono raccolti con la richiesta di una
soluzione ad un problema scientifico specifico è obbligatorio usarli
per quello scopo preciso. In tal senso gli ingenti capitali stanziati
per le ricerche del genoma, proteoma, metaboloma, e tutti gli -omi
derivati hanno, come scopo ultimo, quello di aumentare le nostre
conoscenze sui dettagli molecolari della vita e derivarne le
informazioni per comprendere le alterazioni responsabili delle
malattie. Poichè la Conoscenza è un frattale, una specie di albero
massimamente ramificato, bisogna essere bravi a capire su quale ramo
scommettere. Puntare su tutti significa assegnare, a ciascun ramo,
risorse irrisorie per qualunque risultato. Ogni tanto ci accorgiamo che
esistono rami secchi che andrebbero tagliati. Tutto in buona fede.
Anche se la sana competizione è indispensabile, qualche volta provoca
distorsioni nel sistema. Nessun mondo è perfetto. Neanche quello
idealista della Scienza. Anche li troviamo tutte le categorie della
razza umana, dal santo al filibustiere. Buon metaboloma a tutti. A te
anche un bel cucchiaio di nutella che fa sempre bene.
ineccepibile
il tuo ragionamento soprattutto per quanto riguarda il eprcorso dal
santo al filibustiere... mi trovi leggermente in disaccordo su un altro
punto...e va beh che a caval donato non si guarda in bocca ma al
cucchiaio di nutella seppur bello avrei preferito un bicchierotto di
sangiovese superiore...
Inviato da MARIONeDAMIEL il 03/03/07 @ 08:58 via WEB
Domande: la
definizione esatta di metabolita si puo' avere o bisogna per forza
ricavarla dalla matabolomica? ovvero non so se ho capito... i
metaboliti sono quelle molecole prodotti delle reazioni chimiche
ecc.ecc.? d'accordo che hai tradotto l'articolo, ma metti un glossario
alla fine per le donne "non in gamba" come colei che ha scritto
l'articolo.. cmq interessante Mr. Up. ; tu da parte propendi? genoma o
metaboliti? mi sembra che le varianti siano molte in entrambi i casi,
sarà che bisognerebbe percorrere tutte le strade possibili? Ciao ciao.
(Se ho scritto cazzate, pazienza. :))
Direi che il
profilo metabolico è attualmente più diagnostico perchè è il risultato
di una forte interazione tra tanti geni. Per questo motivo sono molto
sensibili a minime alterazioni di geni che però sono amplificate
attraverso meccanismi a cascata. Un'alterazione genica, anche se
rilevata, può non esprimersi in una malattia perchè il gene può esser
silente. Un variazione nel profilo metabolico è già il risultato
integrato di tanti singoli processi, tra cui quello genetico. Io
ritengo che la metabolomica sia più promettente con risultati tangibili
a medio termine. La genomica, insieme ad una disciplina che si chiama
ontologia genica, è in grado di fornire risposte al perchè delle
malattie ma occorre più tempo e risorse integrate. Se fossi un
investitore richiederei un portafoglio bilanciato.
Interessante.
Visti gli sviluppi della materia, nel lungo tempo dovrei avere buone
speranze di capirci qualcosa anche io che sono ignorante. Ci sarebbero
milioni di domande da fare, ma non saprei da dove cominciare. Magari
lascio decantare l'argomento con i commenti e le risposte e torno più
in là. Buona giornata, DrUp. P.S.:come seconda caduta, non c'è male...
svegliaaaaaaaaaaaa, il sole è altooooooooooooo!!!
PS per Gioia: di questo passo finirà sul testi scientifici; la caduta
di un grave...oppure:perchè un Joe Condor non riesce a volare e
continua a cadere?
...forse
perchè s'imbatte in argomenti grevi? E comunque, a parte i condor, mi
sono accorta definitivamente che il nostro amico Up ha un futuro
luminoso (da luminare, senza ironia) P.S:sta a vedere che stavolta
crede che lo stia pigliando per i fondelli. Per una volta che sono
seria, varrebbe la pena di apprezzarmi.
Lui, Up,
sarebbe perfetto così, cioè da amabile chimico...è quando comincia a
fare lo svergognato che dà i numeri...almeno fossero quelli vincenti,
gli si potrebbe perdonare... E a Te, Gioia, ti si apprezza sempre
33, 26, 58,
43. Questi sono i numeri. Però non sono sicuro che siano vincenti,
perchè non ho capito se sono in stato di trance o ubriaco fradicio.
Comunque, voi due, pensate di essere a casa vostra? Cos'è questo
salotto. E poi chi è caduto dal seggiolone. Infine, cara GioiaLu, sappi
che la mia età non è da giovane promettente ma da dinosauro rancido.
Buona Domenica anche a voi due, metabolone che non siete altre!
Inviato da Eric_Van_Cram il 05/03/07 @ 11:14 via WEB
Ahia... La
tua domanda mostra chiaramente una tua evidentissima lacuna
culturale... Douglas Adams, Guida galattica per autostoppisti, trilogia
in cinque volumi :-)
Inviato da Eric_Van_Cram il 05/03/07 @ 11:24 via WEB
Spiegavo ad
up da dove trae origine l'importanza del numero quarantadue, ma siccome
sono estremamente pigro gli ho girato il titolo dell'opera ove tale
spiegazione viene illustrata. Ma vedo che mi toccherà di essere meno
criptico. Quarantadue è la risposta alla domanda fondamentale sulla
vita, l'universo e tutto quanto. Peccato che non si sappia esattamente
quale sia la domanda :-)
Ma stiamo
scherzando? Non voglio niente di illegale qui. Spicciatevi a prendere
nota di quello che serve, che appena trovo il modo di cancellare questo
link mi precipiterò a eliminarlo. ;-)
E poi, qui,
di Pensiero Profondo c'è solo il mio. Quarantadue, visto nell'ottica
giusta, vuol dire 6x7. Io ho avuto anche un'altra risposta:
ambarabaciccicoccò. Sempre da Loonquawl.
Inviato da Eric_Van_Cram il 05/03/07 @ 16:43 via WEB
Ma alla fine,
l'avevi letta o no la guida... lo iato di venti minuti tra un post e
l'altro mi fa pensare che tu abbia googlato giusto per poter mettere un
commento che lasciasse intendere che tu sia informato dei fatti... :P
Ma quale
google! Scusa ma hai o non hai linkato? Un bel search della voce
"quarantadue" nel pdf ed il gioco è fatto. Le mie repliche sono
documentate. E' ovvio che non posso permettermi di rispondere senza
cognizione di fatto. Le risposte a caso le lascio dare a DrUP. ;-)
Prima mi dai
consigli e poi mi pretendi. Non mi avevi detto di dedicare una giornata
intera alla casa? E' arrivato quelo giorno. Fino a stasera era tutto
OK. Dopo cena, approfittando del mio stato ebbro, ha tirato fuori
quindicimila dubbi. Ho fatto finta di valutare attentamente. Poi mi
sono addormentato sulla poltrona.
l'etologo
mainardi spiegava tempo fa in tv che ci sono alcuni animali, non
ricordo quale specie, che per sfuggire al pericolo cadono addormentati;
improvvisamente, sic et sempliciter, ronfano...e se fosse il caso dello
scarofonte?
L'etologa
Marardi è la più profonda conoscitrice delle abitudini degli
scarafonti! Ormai questo simpatico animaletto non ha via di scampo. E'
stato anche filmato mentre copulava con la sua scarafonta ed il
documentario è stato diffuso su tutti i discovery channels, tranne che
Upmariner Channels. ;-)
Mi piace
avere amici profondi e con una buona cultura scientifica e mi piace
essere la peggiore della compagnia...l'unico pensiero valido, passato
facendo l'autostop, mentre ti leggevo, è sull'uso della coca cola a mò
di Rio Azzurro per le incrostazioni delle arterie...non è comunque
escluso che ripassi...per sparare delle c...te maggiormente ponderate e
più consapevoli!:-)
Se volevi
dire che stai selezionando i tuoi amici e non c'è più spazio per
gentaglia come me, hai usato una perifrasi molto delicata ma ho capito
benissimo dove volevi andare a parare. E allora cercati quelli con la
buona cultura. Io per le mie arterie uso la ventosa stappalavandino. Se
spari, cerca di non colpirmi. Un abbraccio e buona domenica anche a te.
Se ci pensi,
c'era da aspettarselo che dopo la genomica e la proteomica arrivasse il
momento della metabolomica. L'importanza di certi metaboliti, e
soprattutto di certi cataboliti, credo sia fondamentale non solo nella
diagnosi di certe patologie, ma anche e soprattutto nella loro
prevenzione. Già da anni si può prevenire l'infarto del miocardio prima
che esso si verifichi, monitorando il livello delle troponine... ma qui
siamo ancora nell'ambito della biochimica tradizionale Credo però
che nella metabolomica le variabili in campo siano enormi come dice
Nicholson, e, a dispetto della numerosità del campione, non so nemmeno
se sarà possibile definire un pattern metabolico standard considerabile
come "normale", dato che la variabilità internindividuale in questo
caso è estrema. Ci troviamo infatti in fondo alla cascata
gene-proteina-metabolita, e ciascuna via metabolica è in qualche modo
in grado di influenzare in maniera sinergica le altre vie, attraverso
meccanismi di feed-back positivo o feed-back negativo spesso ancora
sconosciuti. Come si fa a definire qual'è l'intervallo della norma in
queste condizioni? Anche la farmacogenomica, che in questi anni sta
trovando un notevole sviluppo soprattutto nella cura di certe forme
tumorali, non fa che confrontare, mediante analisi di microarray, il prima e il dopo
trattamento, attraverso la valutazione dei pattern di espressione di
certe proteine, di cui spesso si ignora anche il ruolo preciso in quel
determinato contesto patologico. Ovviamente la disponibilità della
Tandem Massa riduce di molto i probelmi tecnici della metabolomica e
sicuramente le prospettive per il futuro sono incoraggianti. Ma
secondo me un vero passo avanti e una vera conoscenza dettagliata dei
processi metabolici e patogenetici sarà possibile solo facendo
interagire tra loro genomica (e farmacogenomica), proteomica e
metabolomica, in quanto nessuna di queste tre branche da sola può dare
un contributo fattivo e reale senza l'intervento anche delle altre due.
Bene, credo
di aver diritto ad un po' di risorse intellettuali in più (aspetto che
mi passi la sbronza) prima di farti da controrelatore per questa tesi
di dottorato. Nel frattempo potrei anticipare che hai sicuramente
ragione quando ritieni che il metaboloma (come insieme di TUTTI i
metaboliti) standard non esiste, o meglio non è definibile. Però
esistono tecniche di analsi statistica multivariata (chemiometria), a
cui si riferisce Nicholson, che permettono di cercare quelle relazioni,
nascoste, tra uno stato associabile ad una data categoria oppure ad
un'altra. Le analisi di microarray sono riferite ad un trascrittoma,
quindi si tratta di matrici di decine di migliaia di pixel che si
accendono o spengono senza apparenti, meglio immediate, relazioni. La
difficoltà consiste nel considerarle informazioni disseminate in uno
spazio con un numero di dimensioni troppo alto per poter essere
valutato a colpo d'occhio. E' per questo che è ancora usato come
strumento per vedere il prima e dopo "la cura". E' più facile valutare
un effetto andando a misurare solo le variazioni. Però, in questo caso
si impara solo quello che andiamo a cercare. Il resto rimane ancora
un'incognita. La possibilità di proseguire lungo questa strada è solo
una questione di potenza di calcolo e di algoritmi in grado di estrarre
informazioni nascoste in un gorillaio costituito dal rumore. Il mio
lavoro di ricerca consiste anche nello scoprire relazioni nascoste tra
molecole di metaboliti, attraverso la formulazione di algoritmi di
calcolo, una volta eseguibili su supercomputers ed ora sul mio PC. La
necessità aguzza l'ingegno ma anche la disponibilità di risorse gioca
la sua porca parte. Come forse Tanks potrà osservare, il mio lavoro è
simile a quello che fa google: cerco informazioni nascoste dall'enorme
confusione generata dalle troppe informazioni disponibili, io nei vari
"-omi", google in internet.
Avendo già
discusso la mia tesi di dottorato, ritengo di non aver bisogno di altri
controrelatori. Al massimo posso avere il piacere di uno scambio alla
pari, anche se con competenze su settori leggermente diversi. baci
Bella roba,
ridere di certe disgrazie. Sai cosa vuol dire avere i metaboloni poco
usati? Ho dato un'occhiata in rete e la parola è sinonimo di neurone.
Normalmente il mancato utilizzo di metaboloni si osserva nei forti
consumatori di toblerone.
Quando penso
a lei, signora scoontroosaa, mi viene in mente una frase molto celebre:
"I have a dream!". Chi la conosce ha capito perchè. Comunque, affermare
che siano usati poco i suoi metaboloni mi sembra azzardato. Non credo
che sia una parola di uso corrente, ma me ne voglio accertare. Se è un
neologismo lo userò immediatamente nel prossimo articolo che scrivo. Sa
che bel figurone! Un'ultima cosa, quando vede articoli così alto_locati
si faccia dare una mano in famiglia. Lei ha una figlia genio e non ne
usufruisce. Ora vengo a controllare se i suoi metaboloni sono poco
sfruttati. Si spogli e si sdrai sul lettino.
P.S. Mi è toccato darle del lei per assicurare al messaggio un'aria
sufficientemente distaccata per portarla al lettino senza suscitare
allarme. E' una tattica usata da certi professionisti del metaboloma.
Si fidi.
Il fatto che
metabolone fa rima con toblerone è confortante... Caro Prof. Up lei è
uno scienziato che si occupa di particelle infinitesimali, pressochè
invisibili, nevvero?
In tal caso, sono certa che lei non sarebbe minimamente interessato al
"macro_cosmo" che si troverebbe davanti trovandomi ignuda su un lettino
medico...
:-)
Caro DrUP,
sai bene che adoro i tuoi post (fanta)scientifici, perchè posso
dimostrare finalmente di essere ignorante in qualcosa. E poichè quando
non so qualcosa il mio cervello non smette di mulinare finchè non trova
risposte sufficientemente esaurienti, la prima cosa che faccio è farmi
un giro su Google e mettermi a cercare. Purtroppo stavolta la mia
ricerca ha cozzato contro altre ricerche e ad un certo punto non la
finivo più, col risultato che mi sono persa il primo tempo del film al
cinema. Gentilmente, potresti mettere un glossario in calce ai tuoi
post? Grazie. Così, almeno, la prossima volta, il film me lo vedo per
intero. (Tiè. Così mi avrai sulla coscienza per un bel po') Un bacio
P.S.: però ho trovato cos'è il toblerone. F.to: VIS
VeramenteIgnoranteSono.
Gioia, ma il
toblerone non è il cioccolato???? Io a dire il vero sono ignorantissima
in materia e tale vorrei restare a vita. Dopo i lavaggi di quotidiani
full-immersion del mio ex marito che ha provato seriamente a
trasformarmi in una specie di enciclopedia vivente dell' infarto del
miocardio, io non ne voglio sentire più nulla. Sono qui solo per
rompere le scatole a Up che poi si sente abbandonato. Ciao
Uppuccio...Quando scriverai qualcosa che capirò ti lascerò un commento
semi-intelligente. Un bacetto
Ecco, lo
sapevo. C'è sempre qualcuno che ne sa più di me (Ode, in realtà il
toblerone è l'unica cosa a me nota, qui dentro) Ma il tuo ex marito è
cardiologo o cardiopatico? Io invece sono qui per rompere le scatole ad
Up che odia che si faccia salotto nel suo blog. Però sto anche
aspettando una risposta. Vero UP?
Se continui a
frequentarmi, con un altro paio di questi post potrai anche darmi
lezioni di biochimica. Cosa sei andata a vedere al cinema? Sei riuscita
a capire il titolo, anche se era già iniziato. :-)
E la cosa non
ti preoccupa? Le lezioni di biochimica a te, intendo. Perchè sai, io mi
ci vedo benissimo a bacchettarti sulle dita di scarofonte (la tastiera
si era mangiata la a. Ne era uscita un'altra bella combinazione
animalifera, ma ho avuto paura di Joe. Vedi Mara, come mi diverto?). Al
cinema avrei voluto vedere Saturno contro, ma chi era con me no. Così
ho cercato di infilarmi di nascosto nella sala con il biglietto di un
altro film, ma mi hanno beccata e trascinata nella sala giusta. A
vedere Scrivimi una canzone. Mamma mia, volevo solo andare a dormire.
Alla fine mi sono addormentata sulla poltrona e chi s'è l'è visto, s'è
l'è visto. :-) Tanti tanti baci, ora torno a dormire, smack!!
Io quel film
l'ho visto e non m'è piaciuto. Mi sono rotto di vedere film con cui si
prova a fare educazione civica. Sono piuttosto critico nei confronti di
chi ci dice cos'è giusto e cosa no in tema di scelte personali. Essendo
scelte personali, che restino personali. Qualche volta mi piacerebbe
andare al cinema per vedere una bella storia d'amore tra una donna ed
un uomo. Sarò all'antica e romantico ma sono fatto così. E questo è il
mio blog e scrivo quello che voglio. E se qualcuno non è daccordo, non
me ne frega niente. Io voglio andare a vedere Borat. Almeno si ride.
Così dicono.
Ah, sei
ricomparsa! Se tardavi un altro po' passavo da Tanks, gli strappavo il
mantello (che ora comincio ad avere dubbi che lo stia usando lui), lo
indossavo, più veloce della luce arrivavo da te, ti portavo una paio di
barrette di toblerone (sperando che Carpèdine ne abbia lasciate almeno
un paio), e con un po' di dolcezza (del toblerone, che hai capito?) ti
facevo dimenticare le amarezze della vita. Ora che sei ricomparsa più
pimpante che mai sono più tranquillo.
non so se
quanto sto per dire c'entri davvero con il tuo post, del quale, ad un
certo punto ho perso il filo, anche grazie ai commenti così pertinenti
ed esperti di vega.... insomma, il nocciolo è che, una decina di anni
fa mi è stata diagnosticata una forma di artropatia sieronegativa
grazie alla mappa genetica (spero si dica così) della tipizzazione
tissutale fatta per la donazione del rene a mio figlio...
Tutto è
pertinente, quando si parla di superare le malattie. Una volta
circolavano sempre i soliti nomi di poche malattie (artrosi,
aterosclerosi, cancro, ulcera ...). Ora sembra che le malattie siano
sempre di più (come se ne venissero fuori di nuove), invece esiste una
varietà di nomi maggiore perchè siano in grado di cogliere sempre più
dettagli che ci permettono una differenziazione sempre più spinta. E'
come se diventassimo sempre più ignoranti man mano che ne sappiamo di
più. Buona settimana.
bella
questa... :-) hai perfettamente ragione. questa è una verità che sembra
un controsenso, un ossimoro, ma è quanto accade a chi studia, a chi ama
fare ricerca, in qualunque ramo dello scibile e del sapere umano: nel
momento in cui si acquisisce qualcosa di nuovo ci si sente di nuovo
inappagati e si ricerca ancora...
Inviato da ilmondodiAle il 05/03/07 @ 01:10 via WEB
La peggiore
sono io e, infatti, ho concentrato la mia attenzione sulla vignetta:-))
Caro DrUp, l'argomento è davvero complesso. Una considerazione mi viene
spontanea: Voi che spendete tutte le vostre energie nella ricerca, che
finalizzate ogni sforzo al miglioramento della qualità della vita, alla
prevnzione e cura di malattie gravi, avete davvero un compito arduo.
Sapere che, grazie alla ricerca genomica, si potrà dire addio alla
chemioterapia e a tutti quei farmaci che fanno star male e che fanno
cadere i capelli, sapere che ci saranno terapie sempre più mirate per
quello specifico tumore in quel particolare paziente, aiuta ad
affrontare con maggiore coraggio la malattia stessa. La ricerca deve
necessariamente continuare e deve muoversi in più direzioni.
Ho una domanda da fare: Il profilo metabolico di un soggetto che ha
sofferto di disturbi alimentari piuttosto seri è irrimediabilmente
compromesso? Ciao Up, ti auguro una serena notte, Ale:-))
Acciderba che
orari, Ale. A primo acchito ti avrei risposto che il profilo metabolico
è quello che è e basta, nel senso che rappresenta uno stato di fatto
senza qualità. Poi però, mi hai fatto pensare, e questo è male, lo sai,
e a questo punto ritengo che possa esistere anche un bel profilo
metabolico oppure uno cattivo. Non di per se, ma per il significato che
può avere, come sintomo di qualcosa. Le intolleranze alimentari sono
disturbi che derivano da carenze o eccessive espressioni di certi
enzimi che portano ad una modifica del metabolismo delle sostanze
nutrienti, o in generale di quello che ingeriamo con il cibo. Pertanto
l'alterato profilo metabolico è il risultato delle alterazioni e non
viceversa. Se non sono stato chiaro, scrivimelo che trovo altre parole.
Ciao ciao.
Glossario: Gli enzimi sono sostanze, prodotte dalle cellule, in grado
di accelerare una reazione biochimica che altrimenti avverrebbe
talmente lentamente che si può dire non avvenga per niente. Pertanto,
non avere un enzima significa che una certa trasformazione non avviene
e il relativo prodotto, addirittuta essenziale per la vita, non si
forma.
Se la gamba è
attizzante altro che gambaletto mi ci vuole per far calare la libido.
Non mi ci far pensare, va! Però grazie per l'interpretazione. Io non ci
sarei mai arrivato, neanche con un disegno. ;-)
Inviato da ilmondodiAle il 05/03/07 @ 12:35 via WEB
Sei stato
chiarissimo! Penso di essermi espressa male io. Vabbè! data l'ora, è
già tanto che non abbia detto di peggio. Non mi riferivo alle
intolleranze alimentari, bensì ai disturbi del comportamento alimentare
e, più specificamente, all'anoressia. Ma, forse è applicabile lo stesso
principio?
P.S.: Il metodo contraccettivo non solo è carino, ma anche economico e
facilmente rimediabile. Ciao Up, un bacio.-))
Era proprio
il concetto espresso da Nicholson: le abitudini alimentari modificano
il profilo metabolico rendendo più difficile l'identificazione delle
alterazioni genetiche perchè camuffate da quelle comportamentali e/o
ambientali. E' per questo che lui criticava il metodo, spiegando che
occorrerebbe avere, di ogni individuo, un prima e dopo qualcosa.
Ritengo che, nel tempo di non so quanto, la carta vincente sia quella
di creare un modello che tenga conto di quante più variabili possibili,
cioè inventare una formula in cui inserire oltre che età, sesso, ecc.
ecc., anche lo stato nutrizionale e tutto quanto è verificato che abbia
influenza sul risultato finale. E' la frase "nel tempo di non so
quanto" il nocciolo della mia questione. Dipende da quanto questa
strada sarà battuta e da quanto ci si investe. Purtroppo è sempre
questione di priorità . Speriamo il meglio. Ciao Ale ed un bacione
anche a te.
Se non fossi
impegnata nella scioglievolezza di una mega tavoletta di toblerone, ti
sbaraglierei con la mia cultura scientifica, che altro che
Quark...sembrerebbe una puntata di A come Agricoltura....
Il mio
metaboloma si barcamena tra lo stato di grazia e lo stato dell'arte. E
il tuo? Oggi ho scoperto che spesso capita che qualcuno abbia un'idea
preconcetta sbagliata e poi si meraviglia di scoprire che non è vera.
Mah! Come stanno le simpatiche rane?
Inviato da MARIONeDAMIEL il 07/03/07 @ 18:31 via WEB
di solito chi
ha i preconcetti li ha perchè non è molto portato a cambiare idea,
oppure perchè non è molto portato allo scambio di idee, oppure perchè è
fortemente convinto di essere super-intelligente oppure perchè...
insomma è uno chiuso! le rane? mi fanno morire Up.... a quest'ora
prenderei volentieri un tablerone con te e le ragazze, se solo sapessi
cos'è... :))
Ma come, non ti ricordi quando facevamo insieme inglese dalle monache? The Cat is on the tAble_rone! Questa merita la mia fustigazione con la frusta che avevo riservato a Carpèdine.
Ho letto
l'articolo, ma nn giurerei di aver capito tutto. Quindi ti faccio una
domanda che c'entra pochino, ricollegandomi alla frase dove dice che
hanno analizzato migliaia di campioni d'urina di persone di varie
razze. OK, dimentica l'urina e trattieni le razze. Brutto termine, ma
utile per spiegarmi. Spetta, antefatto: è venuto nel mio ufficio un
africano, nigeriano per la precisione, a chiedere l'autorizzazione per
andarsi a curare il glaucoma in Inghilterra. Dice che qui in Italia gli
oculisti nn sanno curare le patologie degli africani. Sapevo di certe
malattie specifiche, tipo anemia falciforme, o anche di problemi legati
all'ipertensione (e forse il glaucoma potrebbe essere correlato, boh),
ma pensavo che gli occhi fossero uguali per tutti. Tu che sei così
scienziatico ne sai qualcosa? Ciao
Se devo
essere sincero devo risponderti con un deludente non saprei. Questo non
vuol dire che mi aspetto che non ci siano differenze genetiche tra le
diverse razze, anzi. Ma non so risponderti a proposito della domanda
specifica e cioè proprio sugli occhi. Direi che se guardassi l'altro
caso diametralmente opposto, quindi gli albini, questi hanno una
pigmentazione carente o assente anche negli occhi che può riflettersi
in un diverso aspetto degli organi di visione. Per simmetria direi che
anche l'eccesso di pigmentaizone può manifestarsi con un aspetto che
chi ha esperienza esclusiva con una popolazione caucasica può nono
riconoscere. Ribadisco che tutto questo è a lume di naso, quindi senza
nessuna prova scientifica. Evidentemente non sono abbastanza tuttologo.
Ti ringrazio per l'eccessiva stima. Un salutone.
Tutto
c'entra, in quest'ottica - dal momento che si parla di colore. Però mi
hai fatto venire in mente che, quando si distingue tra colori e
bianco/nero, si dimentica che il bianco, nell'immaginazione collettiva
è un'assenza di colori, simbolo di purezza, ed il nero il colore più
carico di tutti, addirittura talmente carico che ad esso si associa lo
sporco. Per i fisici della luce, invece, il bianco è la somma di tutti
i colori mentre il nero è l'assenza del colore. Per noi chimici il
bianco deriva dalla completa mancanza di interazione con qualunque
colore (più precisamente, lunghezza d'onda) della luce e quindi
trasparenza o totale riflessione, che quando è scatterata - cioè verso
qualunque direzione casuale - dà il risultato del bianco, mentre quando
assorbe tutta la luce ne risulta un nero profondamente compatto. I
colori sono nel mezzo, tra il nero e il bianco, tanto quanto i grigi.
Questi ultimi sono ottenuti per trattamento ugualitario nei confronti
di tutte le lunghezze d'onda. Cioè, tutte vengono assorbite nella
stessa misura, per cui emerge una luce con una miscela di colori, tutti
con la stessa intensità. Questo è il mondo in grigio: uguaglianza. Un
mondo a colori è quando, invece, una, o più, lunghezza d'onda prevale
sulle altre. Se questa prevaricaizone avviene nel rispetto dell'armonia
vengono fuori le belle tonalità. Quest'ultima frase non è
scientificamente provata ma deriva da contaminazioni filosofiche della
mia educazione. Baci e abbracci a tutti. Ora scappo.
Ho appena
finito il toblerone, letto un pò di fantascienza e sono in attesa di
accrescere la mia cultura scientifica (che tanto necessita di
accrescimento) con un altro avvincente post, magari in
aramaico!....;-)))
Pio bono,
Carpèdine. Addirittura un toblerone intero nel giro di un giorno. A
parte il fatto che si offre, ma poi dove la mettiamo la dieta. Non per
dimagrire, che quello, si sa, procura infelicità, ma per il metaboloma.
Mi sballi tutto il profilo e non so più di che razza sei. Ora dobbiamo
cominciare da capo. Bene, anche lei si spogli e si sdrai sul lettino.
Assistente, la frusta sottile, che qui dobbiamo cominciare una nuova
terapia dissuadente. :-))
Carpèdine, ho
sbagliato il tiro. Più che dissuasivo il post successivo m'è venuto
invogliativo. Mo' che vergogna, ostia. Mo' come m'è venuto romagnòlo!
Ah, che bei tempi quando c'era la signorina Colaianni.
Inviato da: mara2003
il 22/04/2007 alle 22:05
Inviato da: lilith_0404
il 19/04/2007 alle 20:03
Inviato da: Stefano72CS
il 19/04/2007 alle 01:47
Inviato da: SandaliAlSole
il 19/04/2007 alle 01:00
Inviato da: odio_via_col_vento
il 18/04/2007 alle 23:50