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Qui, invece, sottopongo alla vostra attenzione un esempio di bel canto interpretato da un'amica simpaticissima che bazzica il nostro ambiente. A giudicare dallo stile, direi che non peccheremmo di sovrastima se la annoverassimo tra le migliori interpreti del nostro tempo di una Casta Diva. Ed ecco a voi .... ILIKE!


 

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L'apparenza inganna

 

Trackback e commenti al Messaggio #47

 
Messaggio N°47
Tags: upmarine
3 Marzo 2007 - 01:16

Incontri con il metaboloma umano ... su UPmariner Channel

Meet the human metabolome
Helen Pearson
NATURE|Vol 446|1 March 2007
NEWS

Come è ormai tradizionale su questo blog, periodicamente vi traduco un articolo non troppo scientifico da Nature, la più prestigiosa rivista scientifica al mondo.

Immagina che ad un controllo medico sistematico (check-up) il vostro medico preleva un campione di urina e, dopo alcuni giorni, vi comunica che il vostro rischio di diabete di tipo 2 è normale, ma ci sono segnali che le vostre arterie sono soggette ad "incrostarsi".
Un simile scenario era stato promesso 20 anni fa da quelli che lavorano nel campo della genomica e nel proteomica, ma che ancora non è stato attuato.

Ora, tuttavia, un numero sempre maggiore di ricercatori sta sostenendo che la metabolomica - lo studio di tutti i metaboliti del corpo - finalmente fornirà questo risultato. I sostenitori di questo ramo germogliante della medicina molecolare gongolano per le loro possibilità di successo.


"A posteriori, ci domandiamo perchè abbiamo speso miliardi di dollari nel progetto genoma," dice Bruce German, che studia il metabolismo dei lipidi all'Università di California, Davis. Con le conoscenze disponibili oggi, lui ritiene che gli scienziati debbano proseguire con il metaboloma.
La metabolomica è lo studio delle materie prime e dei prodotti delle reazioni biochimiche del corpo, molecole che sono più piccole della maggior parte delle proteine, DNA ed altre macromolecole. Lo scopo è quello di poter prendere l'urina, il sangue o qualsiasi altro fluido fisiologico, analizzarlo con uno strumento di routine e trovare una combinazione di poche decine o centinaia di molecole (profilo metabolico) che possa predire se un individuo è, per esempio, in procinto di contrarre una malattia o possibilmente avvertire degli effetti collaterali di un particolare farmaco.
I ricercatori stanno già cercando di segnalare una malattia imminente misurando i livelli di espressione di proteine o di geni, ma i sostenitori della metabolomica dicono di poter fare anche molto meglio.
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Piccoli cambiamenti nell'attività di un gene o di una proteina (che possono avere effetti sconosciuti sul funzionamento di una cellula) spesso generano cambiamenti molto più grandi nei livelli dei metaboliti.

Il metodo si è già dimostrato utile: il colesterolo ed il glucosio ematici sono stati a lungo considerati informatori chimici per l'insorgenza di malattie del cuore e del diabete.
Ma la realizzazione di questa strada non è diretta. Uno dei primi compiti da svolgere è quello di generare un catalogo delle molecole presenti nel corpo umano e questo sta risultando duro da definire.
David Wishart e i suoi colleghi, all'Università di Alberta, hanno fatto un passo iniziale in avanti producendo qualcosa che, piuttosto lontanamente, hanno denominato la prima bozza del metaboloma umano. Hanno consultato la letteratura pubblicata sui metaboliti umani finora noti ed hanno raccolto informazioni su circa 2.500 di essi in una banca dati pubblica (www.hmdb.ca) insieme ad altre informazioni, quali i collegamenti noti alle malattie.

I ricercatori hanno inoltre usato la spettroscopia di massa e di risonanza magnetica nucleare per produrre le impronte digitali caratteristiche di più di 400 molecole ed hanno aggiunto queste informazioni alla banca dati.
È la raccolta più completa dei dati sui metaboliti resa pubblicamente disponibile.

Ma altri studiosi del settore hanno commentato che il catalogo di Wishart è lungi dall'essere completo, perché il numero e la natura di prodotti del metaboloma umano variano in funzione di quale fluido fisiologico è analizzato ed il metodo impiegato per l'analisi. Non è inoltre chiara la divisione fra i metaboliti prodotti dal corpo umano, quelli prodotti dai nostri batteri intestinali e quei prodotti transitori generati dall'alimentazione o dai farmaci introdotti nel giorno della raccolta del fluido da analizzare.
"La definizione che questa è una prima bozza del metaboloma umano è un'assurdità," dice Jeremy Nicholson dell'Università Imperiale di Londra, uno dei pionieri del campo.

"Sono d'accordo che si tratti di un'enorme quantità di metaboliti importanti, ma è una discriminazione molto arbitraria stabilire quale metabolita possa essere utile e quale no."

Un'ulteriore complicazione è legata al fatto che il profilo metabolico di un individuo è decisamente diverso da quello di un altro, e ciascuno può oscillare profondamente a seconda dell'ora, di cosa ha mangiato l'ultima volta e di altre funzioni legate allo stile di vita.

Per avere una prova di questa variabilità, Nicholson ha studiato decine di migliaia di campioni d'urina di molti gruppi etnici nel mondo, ed ha trovato che ogni gruppo è notevolmente differente dall'altro. Un altro studio differente ha indicato che il profilo metabolico di chi mangia carne è molto diverso da quello dei vegetariani. Ciò significa che il metaboloma di una persona potrebbe necessitare di essere misurato molte volte durante la vita per poter selezionare quei cambiamenti in grado di segnalare l'insorgenza di stati patologici. L'anno scorso, per esempio, Nicholson ed i suoi colleghi hanno indicato che un'impronta digitale metabolica dell'urina sarebbe in grado di predire quali ratti potrebbero subire danni epatici dal farmaco paracetamolo (tachipirina, NdT). Egli dice che ha osservato dati analoghi anche negli esseri umani e sta preparando la pubblicazione dello studio.
Un gruppo guidato da Douglas Kell, all'Università di Manchester nel Regno Unito, ha sviluppato un modello al calcolatore, basato sui profili metabolici del plasma sanguigno, che può identificare le donne incinte affette da una condizione pericolosa denominata pre-eclampsia.
Proprio come con la genomica e la proteomica, trovare i profili che predicono attendibilmente l'inizio di una malattia sarà un'impresa difficile, perché richiederà i profili normali raccolti su un campione di molte migliaia di persone, seguendole con studi anche per anni per vedere quali di loro svilupperanno una particolare condizione.
I ricercatori sperano che le biobanche - ampie raccolte di campioni biologici e di anamnesi mediche individuali - forniranno in futuro queste informazioni, ma tali studi potrebbero richiedere decadi.

Inoltre questi ricercatori dovranno imparare da coloro che lavorano all'espressione genica o ai profili proteomici, che a volte hanno lottato duramente per dimostrare che un test funzionante su un gruppo di individui funziona anche su un altro, o che i cambiamenti osservati sono realmente coinvolti in malattie.
"Secondo la mia opinione, dovremmo arrivare a conoscere anche il motivo per cui il dato metabolita stia aumentando o diminendo," dice William Bigbee, un esperto di biomarkers e proteomica all'Università dell'Istituto dei Tumori di Pittsburgh, Filadelfia. A lungo termine, è probabile che il modo migliore di predire il rischio individuale ad una malattia derivi dal comprendere la biologia dietro ogni malattia - e questo proverrà dalla combinazione di genomica, proteomica e metabolomica.
"Non desidero comprare sei macchine," dice Ben van Ommen dell'organizzazione per la ricerca scientifica applicata dei Paesi Bassi, a Zeist, "ma un laboratorio, su un circuito integrato, che misura i metaboliti, le proteine e l'espressione genica."
Tutto in un unico strumento.

Bene, sono aperte le interrogazioni. Chiunque abbia avuto l'impressione di un campo complicato è nel giusto. Tuttavia, la complicazione nasce anche dal fatto che siamo agli albori di una conoscenza molecolare della vita. E come tutti i settori, i loro pionieri tendono ad essere nebulosi e antitetici. Gettar fumo sul collega di un altro gruppo serve a guadagnare tempo per conquistare il ruolo di punto di riferimento di un settore. E' il primo passo per la fama universale. Che mondo. Però, meno male che c'è competizione.

P.S. La vignetta non c'entra niente ma mi sembrava simpatica da aggiungere per alleggerire un po' il peso dell'argomento.

 
Inviato da: upmarine Trackback: 0 - Commenti: 89
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Inviato da mara2003 il 03/03/07 @ 05:49 via WEB
ho visto cosa può fare una malattia metabolica, forse la peggiore, la mucopolisaccaridosi, ho visto il dolore dei genitori, la speranza, la rassegnazione, e l'attesa della morte del figlio perchè lui fosse libero dalla sofferenza...non so se gettar fumo su un collega sia la strada utile a meno che alla base non ci sia una confutazione seria, precisa e motivata; e ricollegandomi ad un tuo post precedente continuo a dire che la scienza non dovrebbe conoscere nè limiti nè etica purchè il proposito dello scienziato sia retto da solide basi scientifiche e non sia l'idea del ciarlatano del momento...da profana sposerei la tesi di Bigbee e chissà che non possa integrare il lavoro di Wishart, una sana ma collaborativa competizione non guasta mai...un buon risveglio, per quando sarà! devotamente...
(Rispondi)

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Inviato da VegaLyrae il 03/03/07 @ 14:29 via WEB
Scusa mara, per l'intromissione. Molte MPS oggi possono essere trattate grazie alla messa a punto e la sintesi degli enzimi difettivi, in forma ricombinante, da parte di un'azienda farmaceutica (Genzyme) che si è fatta carico di questi farmaci orfani. Per alcune mps è ancora in corso il protocollo clinico di fase III, per altre il farmaco è già stato approvato sia negli USA che in Europa. La scienza in questo settore sta facendo nuovi passi avanti ogni giorno, ma purtroppo i tempi restano comunque lunghi e le speranze di molti vengono ancora disattese.
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 04/03/07 @ 01:04 via WEB
Vega, ci sono trattamenti che non possono essere basati su proteine ricombinanti (cioè, traducendo per tutti, di natura umana ma commissionate ai microbi per farle produrre in gran quantità e poi trasferirle a chi ne è carente). Manca il fattore topico, dal momento che molti sarebbero inefficaci per via sistemica perchè disattivati da proteasi. La fase clinica III, riservata a pazienti in ospedali o centri specilizzati, è un buon traguardo ma concordo con te che ci sono medici che danno speranze anche troppo allegre. La strada è lunga e in salita. Ma almeno è una strada. Spero di aver scritto qualcosa con capo e coda.
(Rispondi)

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Inviato da VegaLyrae il 04/03/07 @ 14:34 via WEB
Così come esiste l'insulina, commercializzata in forma ricombinante e somministrata per via sottocutanea, sono stati prodotti anche gli enzimi lisosomiali difettivi nelle mucopolisaccaridosi (soprattutto l'alfa-L-iduronidasi e l'iduronato-2-solfatasi). Vengono attualmente somministrati per via endovenosa, in infusione lenta per una durata di circa 4 ore, una volta alla settimana. Naturalmente esistono ancora numerosi problemi come il rischio di una risposta immunitaria trattandosi di pazienti che, essendo affetti da patologie genetiche, e come tali congenite, non hanno mai "visto" quella proteina. Così come esistono problemi di attraversamento della barriera ematoencefalica, nel caso la patologia abbia un coinvolgimento neurologico. Si tratta tuttavia della miglior cura atualmente disponibile per queste patologie, perchè permette di risolvere la maggior parte dei sintomi a livello periferico.
Ovviamente le poteine non possono essere somministrate per via orale, perchè in quel caso verrebbero certamente disattivate dalle proteasi.
Con tutto rispetto upmarine, ti suggerisco di prendere in considerazione l'ipotesi che in Italia esistano anche altre persone che possano avere il tuo stesso livello di conoscenze e competenze in campo biochimico e molecolare. buona domenica.
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Inviato da upmarine il 05/03/07 @ 00:10 via WEB
Il rispetto è tutto mio ed è nei tuoi confronti, ma anche verso tutti gli amici (soprattutto amiche) che bazzicano il mio blog. Non tutti sono biochimici o biologi molecolari. Tu sei un'esperta e me n'ero accorto. Io di queste cose sono un sincero ed interessato amante. Il campo è talmente vasto che potrei essere microesperto solo di un orticello molto limitato. Ciò non di meno ogni tanto faccio finta di essere un divulgatore cercando di semplificare il linguaggio e miseramente fallisco ogni volta, come risulta dalle ripetute richieste di glossari. Non voglio essere assolutamente un detrattore dei successi della medicina molecolare, ci mancherebbe altro. Però ribadisco che sarà sempre più facile scoprire e diagnosticare malattie e sempre più difficile curarle. L'insulina, tu mi insegnerai, è un gioco da ragazzi. Il sangue è il suo veicolo naturale e quindi non facciamo altro che imitare la nostra fisiologia. Converrai che ci sono malattie legate ad errori genetici che si esprimono in compartimenti specifici. Uno è quello che hai menzionato tu e cioè il sistema nervoso centrale. Poi ci sono mancanze di recettori, proteine insolubili, quelle di membrana e così via. Però questo non è il luogo adatto per scriverne. L'articolo che ho tradotto, cercando di semplificarlo, mi ha colpito perchè puntava il dito verso apparenti cambi di rotta nella ricerca e sponsorizzazioni verso un settore piuttosto che un altro, per attirare fondi sempre insufficienti. Sono sicuro che la speranza verso una nuova cura per una malattia, che ci colpisce anche indirettamente, non deve essere mai spenta, nemmeno dal più pragmatico detrattore della Scienza. Anzi, come ha ribadito la saggia Mara, la Scienza non deve mai fermarsi e continuare a rassiucurarci che stiamo facendo di tutto per arrivare alla soluzione dei problemi legati alla condizione umana. Piacere di conoscerti e di avermi dato la possibilità di partecipare a questo scambio di vedute. Buona notte.
(Rispondi)

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Inviato da mara2003 il 04/03/07 @ 19:02 via WEB
tranquilla Vega...sono contenta di sapere che gli studi vadano avanti, il figlio della mia amica è morto già da una decina di anni, ma quante saranno le morti prima che gli studi avranno compimento?
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 05/03/07 @ 00:13 via WEB
Meno male che Mara mi vuole bene. Lo si capisce da questi dettagli.
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 04/03/07 @ 00:55 via WEB
Maruccia, penso che dovrei esser fiero di te ma non ne sono sicuro. Sono troppo ciucco per aver fatto fuori una bottiglia di Sangiovese superiore. Meglio rimandare a domani ogni commento. Buona Domenica.
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 04/03/07 @ 12:57 via WEB
Cara Mara, ora sono leggermente meno stracotto di ieri sera e posso abbozzare una risposta consona al tuo commento. Per me, come ho già avuto occasione di affermare, la Scienza è la strada che porta alla Conoscenza. Per questo motivo sono d'accordo con te sul fatto che, a patto che ci sia buona fede, debbano proseguire le ricerche senza troppi intoppi. Quando però i finanziamenti sono molto limitati è opportuno indirizzare la ricerca verso obiettivi prioritari, quali la salute umana e la lotta alle malattie, senza troppo trascurare altri settori come quelli umanistici. Perchè il progresso della Conoscenza è una priorità trasversale. Quando poi i fondi sono raccolti con la richiesta di una soluzione ad un problema scientifico specifico è obbligatorio usarli per quello scopo preciso. In tal senso gli ingenti capitali stanziati per le ricerche del genoma, proteoma, metaboloma, e tutti gli -omi derivati hanno, come scopo ultimo, quello di aumentare le nostre conoscenze sui dettagli molecolari della vita e derivarne le informazioni per comprendere le alterazioni responsabili delle malattie. Poichè la Conoscenza è un frattale, una specie di albero massimamente ramificato, bisogna essere bravi a capire su quale ramo scommettere. Puntare su tutti significa assegnare, a ciascun ramo, risorse irrisorie per qualunque risultato. Ogni tanto ci accorgiamo che esistono rami secchi che andrebbero tagliati. Tutto in buona fede. Anche se la sana competizione è indispensabile, qualche volta provoca distorsioni nel sistema. Nessun mondo è perfetto. Neanche quello idealista della Scienza. Anche li troviamo tutte le categorie della razza umana, dal santo al filibustiere. Buon metaboloma a tutti. A te anche un bel cucchiaio di nutella che fa sempre bene.
(Rispondi)

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Inviato da mara2003 il 04/03/07 @ 19:05 via WEB
ineccepibile il tuo ragionamento soprattutto per quanto riguarda il eprcorso dal santo al filibustiere... mi trovi leggermente in disaccordo su un altro punto...e va beh che a caval donato non si guarda in bocca ma al cucchiaio di nutella seppur bello avrei preferito un bicchierotto di sangiovese superiore...
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )

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Inviato da upmarine il 05/03/07 @ 00:15 via WEB
Sai bene che prima o poi capiterà. :-) Parlo del bicchiere di vino al bar del porto.
(Rispondi)

 
 
Inviato da MARIONeDAMIEL il 03/03/07 @ 08:58 via WEB
Domande: la definizione esatta di metabolita si puo' avere o bisogna per forza ricavarla dalla matabolomica? ovvero non so se ho capito... i metaboliti sono quelle molecole prodotti delle reazioni chimiche ecc.ecc.? d'accordo che hai tradotto l'articolo, ma metti un glossario alla fine per le donne "non in gamba" come colei che ha scritto l'articolo.. cmq interessante Mr. Up. ; tu da parte propendi? genoma o metaboliti? mi sembra che le varianti siano molte in entrambi i casi, sarà che bisognerebbe percorrere tutte le strade possibili? Ciao ciao. (Se ho scritto cazzate, pazienza. :))
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 04/03/07 @ 01:12 via WEB
Direi che il profilo metabolico è attualmente più diagnostico perchè è il risultato di una forte interazione tra tanti geni. Per questo motivo sono molto sensibili a minime alterazioni di geni che però sono amplificate attraverso meccanismi a cascata. Un'alterazione genica, anche se rilevata, può non esprimersi in una malattia perchè il gene può esser silente. Un variazione nel profilo metabolico è già il risultato integrato di tanti singoli processi, tra cui quello genetico. Io ritengo che la metabolomica sia più promettente con risultati tangibili a medio termine. La genomica, insieme ad una disciplina che si chiama ontologia genica, è in grado di fornire risposte al perchè delle malattie ma occorre più tempo e risorse integrate. Se fossi un investitore richiederei un portafoglio bilanciato.
(Rispondi)

 
 
Inviato da ilike06 il 03/03/07 @ 09:09 via WEB
devo andare... non ce la faccio a leggerlo tutto ora... a dopo e buon sabato... besos :-)
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 04/03/07 @ 01:21 via WEB
a domenica. Ciao
(Rispondi)

 
 
Inviato da Gioiasole il 03/03/07 @ 10:54 via WEB
Interessante. Visti gli sviluppi della materia, nel lungo tempo dovrei avere buone speranze di capirci qualcosa anche io che sono ignorante. Ci sarebbero milioni di domande da fare, ma non saprei da dove cominciare. Magari lascio decantare l'argomento con i commenti e le risposte e torno più in là. Buona giornata, DrUp. P.S.:come seconda caduta, non c'è male...
(Rispondi)

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Inviato da mara2003 il 03/03/07 @ 12:43 via WEB
svegliaaaaaaaaaaaa, il sole è altooooooooooooo!!!
PS per Gioia: di questo passo finirà sul testi scientifici; la caduta di un grave...oppure:perchè un Joe Condor non riesce a volare e continua a cadere?
(Rispondi)

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Inviato da Gioiasole il 03/03/07 @ 13:05 via WEB
...forse perchè s'imbatte in argomenti grevi? E comunque, a parte i condor, mi sono accorta definitivamente che il nostro amico Up ha un futuro luminoso (da luminare, senza ironia) P.S:sta a vedere che stavolta crede che lo stia pigliando per i fondelli. Per una volta che sono seria, varrebbe la pena di apprezzarmi.
(Rispondi)

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Inviato da mara2003 il 03/03/07 @ 13:13 via WEB
Lui, Up, sarebbe perfetto così, cioè da amabile chimico...è quando comincia a fare lo svergognato che dà i numeri...almeno fossero quelli vincenti, gli si potrebbe perdonare... E a Te, Gioia, ti si apprezza sempre
(Rispondi) (Vedi gli altri 14 commenti )

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Inviato da Gioiasole il 03/03/07 @ 13:29 via WEB
Grazie Mara, sei una vera amica (di entrambi, naturalmente)
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 04/03/07 @ 01:26 via WEB
33, 26, 58, 43. Questi sono i numeri. Però non sono sicuro che siano vincenti, perchè non ho capito se sono in stato di trance o ubriaco fradicio. Comunque, voi due, pensate di essere a casa vostra? Cos'è questo salotto. E poi chi è caduto dal seggiolone. Infine, cara GioiaLu, sappi che la mia età non è da giovane promettente ma da dinosauro rancido. Buona Domenica anche a voi due, metabolone che non siete altre!
(Rispondi)

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Inviato da Eric_Van_Cram il 05/03/07 @ 10:55 via WEB
Quarantadue. L'unico numero è il quarantadue.
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 05/03/07 @ 11:06 via WEB
Ecco, lo sapevo. Tutto questo metaboloma ti ha dato alla testa e alla fine dai i numeri anche tu. Dove l'hai visto 'sto 42? :-)
(Rispondi)

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Inviato da Eric_Van_Cram il 05/03/07 @ 11:14 via WEB
Ahia... La tua domanda mostra chiaramente una tua evidentissima lacuna culturale... Douglas Adams, Guida galattica per autostoppisti, trilogia in cinque volumi :-)
(Rispondi)

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Inviato da Gioiasole il 05/03/07 @ 11:19 via WEB
Pardon?
(Rispondi)

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Inviato da Eric_Van_Cram il 05/03/07 @ 11:24 via WEB
Spiegavo ad up da dove trae origine l'importanza del numero quarantadue, ma siccome sono estremamente pigro gli ho girato il titolo dell'opera ove tale spiegazione viene illustrata. Ma vedo che mi toccherà di essere meno criptico. Quarantadue è la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto. Peccato che non si sappia esattamente quale sia la domanda :-)
(Rispondi)

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Inviato da Eric_Van_Cram il 05/03/07 @ 11:30 via WEB
E' un pochino illegale, ma qui si possono trovare i pdf dei libri in italiano. Ma non ditelo a nessuno.
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 05/03/07 @ 15:57 via WEB
Ma stiamo scherzando? Non voglio niente di illegale qui. Spicciatevi a prendere nota di quello che serve, che appena trovo il modo di cancellare questo link mi precipiterò a eliminarlo. ;-)
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 05/03/07 @ 16:15 via WEB
E poi, qui, di Pensiero Profondo c'è solo il mio. Quarantadue, visto nell'ottica giusta, vuol dire 6x7. Io ho avuto anche un'altra risposta: ambarabaciccicoccò. Sempre da Loonquawl.
(Rispondi)

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Inviato da Eric_Van_Cram il 05/03/07 @ 16:43 via WEB
Ma alla fine, l'avevi letta o no la guida... lo iato di venti minuti tra un post e l'altro mi fa pensare che tu abbia googlato giusto per poter mettere un commento che lasciasse intendere che tu sia informato dei fatti... :P
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 05/03/07 @ 22:40 via WEB
Ma quale google! Scusa ma hai o non hai linkato? Un bel search della voce "quarantadue" nel pdf ed il gioco è fatto. Le mie repliche sono documentate. E' ovvio che non posso permettermi di rispondere senza cognizione di fatto. Le risposte a caso le lascio dare a DrUP. ;-)
(Rispondi)

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Inviato da carpediem56maestral0 il 07/03/07 @ 09:37 via WEB
Grazie per la dritta...sono stata sempre un pò fanatica per la fantascienza....:-)
(Rispondi)

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Inviato da Gioiasole il 05/03/07 @ 14:06 via WEB
Ah, bene... sono sempre contenta quando scopro qualcosa di interessante mentre sono intenta a capire qualcos'altro! :))
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 04/03/07 @ 01:29 via WEB
Prima mi dai consigli e poi mi pretendi. Non mi avevi detto di dedicare una giornata intera alla casa? E' arrivato quelo giorno. Fino a stasera era tutto OK. Dopo cena, approfittando del mio stato ebbro, ha tirato fuori quindicimila dubbi. Ho fatto finta di valutare attentamente. Poi mi sono addormentato sulla poltrona.
(Rispondi)

...... 
 
Inviato da mara2003 il 05/03/07 @ 21:01 via WEB
l'etologo mainardi spiegava tempo fa in tv che ci sono alcuni animali, non ricordo quale specie, che per sfuggire al pericolo cadono addormentati; improvvisamente, sic et sempliciter, ronfano...e se fosse il caso dello scarofonte?
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )

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Inviato da upmarine il 05/03/07 @ 22:45 via WEB
L'etologa Marardi è la più profonda conoscitrice delle abitudini degli scarafonti! Ormai questo simpatico animaletto non ha via di scampo. E' stato anche filmato mentre copulava con la sua scarafonta ed il documentario è stato diffuso su tutti i discovery channels, tranne che Upmariner Channels. ;-)
(Rispondi)

 
 
Inviato da carpediem56maestral0 il 03/03/07 @ 14:58 via WEB
Mi piace avere amici profondi e con una buona cultura scientifica e mi piace essere la peggiore della compagnia...l'unico pensiero valido, passato facendo l'autostop, mentre ti leggevo, è sull'uso della coca cola a mò di Rio Azzurro per le incrostazioni delle arterie...non è comunque escluso che ripassi...per sparare delle c...te maggiormente ponderate e più consapevoli!:-)
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 04/03/07 @ 01:32 via WEB
Se volevi dire che stai selezionando i tuoi amici e non c'è più spazio per gentaglia come me, hai usato una perifrasi molto delicata ma ho capito benissimo dove volevi andare a parare. E allora cercati quelli con la buona cultura. Io per le mie arterie uso la ventosa stappalavandino. Se spari, cerca di non colpirmi. Un abbraccio e buona domenica anche a te.
(Rispondi)

 
 
Inviato da VegaLyrae il 03/03/07 @ 15:08 via WEB
Se ci pensi, c'era da aspettarselo che dopo la genomica e la proteomica arrivasse il momento della metabolomica. L'importanza di certi metaboliti, e soprattutto di certi cataboliti, credo sia fondamentale non solo nella diagnosi di certe patologie, ma anche e soprattutto nella loro prevenzione. Già da anni si può prevenire l'infarto del miocardio prima che esso si verifichi, monitorando il livello delle troponine... ma qui siamo ancora nell'ambito della biochimica tradizionale
Credo però che nella metabolomica le variabili in campo siano enormi come dice Nicholson, e, a dispetto della numerosità del campione, non so nemmeno se sarà possibile definire un pattern metabolico standard considerabile come "normale", dato che la variabilità internindividuale in questo caso è estrema. Ci troviamo infatti in fondo alla cascata gene-proteina-metabolita, e ciascuna via metabolica è in qualche modo in grado di influenzare in maniera sinergica le altre vie, attraverso meccanismi di feed-back positivo o feed-back negativo spesso ancora sconosciuti. Come si fa a definire qual'è l'intervallo della norma in queste condizioni? Anche la farmacogenomica, che in questi anni sta trovando un notevole sviluppo soprattutto nella cura di certe forme tumorali, non fa che confrontare, mediante analisi di microarray, il prima e il dopo trattamento, attraverso la valutazione dei pattern di espressione di certe proteine, di cui spesso si ignora anche il ruolo preciso in quel determinato contesto patologico.
Ovviamente la disponibilità della Tandem Massa riduce di molto i probelmi tecnici della metabolomica e sicuramente le prospettive per il futuro sono incoraggianti.
Ma secondo me un vero passo avanti e una vera conoscenza dettagliata dei processi metabolici e patogenetici sarà possibile solo facendo interagire tra loro genomica (e farmacogenomica), proteomica e metabolomica, in quanto nessuna di queste tre branche da sola può dare un contributo fattivo e reale senza l'intervento anche delle altre due.
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 04/03/07 @ 02:00 via WEB
Bene, credo di aver diritto ad un po' di risorse intellettuali in più (aspetto che mi passi la sbronza) prima di farti da controrelatore per questa tesi di dottorato. Nel frattempo potrei anticipare che hai sicuramente ragione quando ritieni che il metaboloma (come insieme di TUTTI i metaboliti) standard non esiste, o meglio non è definibile. Però esistono tecniche di analsi statistica multivariata (chemiometria), a cui si riferisce Nicholson, che permettono di cercare quelle relazioni, nascoste, tra uno stato associabile ad una data categoria oppure ad un'altra. Le analisi di microarray sono riferite ad un trascrittoma, quindi si tratta di matrici di decine di migliaia di pixel che si accendono o spengono senza apparenti, meglio immediate, relazioni. La difficoltà consiste nel considerarle informazioni disseminate in uno spazio con un numero di dimensioni troppo alto per poter essere valutato a colpo d'occhio. E' per questo che è ancora usato come strumento per vedere il prima e dopo "la cura". E' più facile valutare un effetto andando a misurare solo le variazioni. Però, in questo caso si impara solo quello che andiamo a cercare. Il resto rimane ancora un'incognita. La possibilità di proseguire lungo questa strada è solo una questione di potenza di calcolo e di algoritmi in grado di estrarre informazioni nascoste in un gorillaio costituito dal rumore. Il mio lavoro di ricerca consiste anche nello scoprire relazioni nascoste tra molecole di metaboliti, attraverso la formulazione di algoritmi di calcolo, una volta eseguibili su supercomputers ed ora sul mio PC. La necessità aguzza l'ingegno ma anche la disponibilità di risorse gioca la sua porca parte. Come forse Tanks potrà osservare, il mio lavoro è simile a quello che fa google: cerco informazioni nascoste dall'enorme confusione generata dalle troppe informazioni disponibili, io nei vari "-omi", google in internet.
(Rispondi)

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Inviato da VegaLyrae il 04/03/07 @ 14:58 via WEB
Avendo già discusso la mia tesi di dottorato, ritengo di non aver bisogno di altri controrelatori. Al massimo posso avere il piacere di uno scambio alla pari, anche se con competenze su settori leggermente diversi. baci
(Rispondi)

 
 
Inviato da scoontrosa il 04/03/07 @ 08:26 via WEB
Regalo metaboloni usati pochissimo...
(Rispondi)

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Inviato da Gioiasole il 04/03/07 @ 11:36 via WEB
:)))
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 04/03/07 @ 12:34 via WEB
Bella roba, ridere di certe disgrazie. Sai cosa vuol dire avere i metaboloni poco usati? Ho dato un'occhiata in rete e la parola è sinonimo di neurone. Normalmente il mancato utilizzo di metaboloni si osserva nei forti consumatori di toblerone.
(Rispondi)

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Inviato da Gioiasole il 04/03/07 @ 15:15 via WEB
Ah, ecco. Aspetta, esco fuori da questa 'lista', che in realtà è di scontrosa, e mi metto sotto. Cos'hai capito? A far domande.
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 04/03/07 @ 12:30 via WEB
Quando penso a lei, signora scoontroosaa, mi viene in mente una frase molto celebre: "I have a dream!". Chi la conosce ha capito perchè. Comunque, affermare che siano usati poco i suoi metaboloni mi sembra azzardato. Non credo che sia una parola di uso corrente, ma me ne voglio accertare. Se è un neologismo lo userò immediatamente nel prossimo articolo che scrivo. Sa che bel figurone! Un'ultima cosa, quando vede articoli così alto_locati si faccia dare una mano in famiglia. Lei ha una figlia genio e non ne usufruisce. Ora vengo a controllare se i suoi metaboloni sono poco sfruttati. Si spogli e si sdrai sul lettino.
P.S. Mi è toccato darle del lei per assicurare al messaggio un'aria sufficientemente distaccata per portarla al lettino senza suscitare allarme. E' una tattica usata da certi professionisti del metaboloma. Si fidi.
(Rispondi)

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Inviato da scoontrosa il 05/03/07 @ 00:03 via WEB
Il fatto che metabolone fa rima con toblerone è confortante... Caro Prof. Up lei è uno scienziato che si occupa di particelle infinitesimali, pressochè invisibili, nevvero? In tal caso, sono certa che lei non sarebbe minimamente interessato al "macro_cosmo" che si troverebbe davanti trovandomi ignuda su un lettino medico... :-)
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 05/03/07 @ 00:20 via WEB
Io sono interessato ai macro_cosmi che riescono a contenere grandi pensieri. :-)
(Rispondi)

 
 
Inviato da Gioiasole il 04/03/07 @ 15:25 via WEB
Caro DrUP, sai bene che adoro i tuoi post (fanta)scientifici, perchè posso dimostrare finalmente di essere ignorante in qualcosa. E poichè quando non so qualcosa il mio cervello non smette di mulinare finchè non trova risposte sufficientemente esaurienti, la prima cosa che faccio è farmi un giro su Google e mettermi a cercare. Purtroppo stavolta la mia ricerca ha cozzato contro altre ricerche e ad un certo punto non la finivo più, col risultato che mi sono persa il primo tempo del film al cinema. Gentilmente, potresti mettere un glossario in calce ai tuoi post? Grazie. Così, almeno, la prossima volta, il film me lo vedo per intero. (Tiè. Così mi avrai sulla coscienza per un bel po') Un bacio P.S.: però ho trovato cos'è il toblerone. F.to: VIS VeramenteIgnoranteSono.
(Rispondi)

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Inviato da Odette292 il 04/03/07 @ 21:44 via WEB
Gioia, ma il toblerone non è il cioccolato???? Io a dire il vero sono ignorantissima in materia e tale vorrei restare a vita. Dopo i lavaggi di quotidiani full-immersion del mio ex marito che ha provato seriamente a trasformarmi in una specie di enciclopedia vivente dell' infarto del miocardio, io non ne voglio sentire più nulla. Sono qui solo per rompere le scatole a Up che poi si sente abbandonato. Ciao Uppuccio...Quando scriverai qualcosa che capirò ti lascerò un commento semi-intelligente. Un bacetto
(Rispondi)

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Inviato da Gioiasole il 04/03/07 @ 22:15 via WEB
Ecco, lo sapevo. C'è sempre qualcuno che ne sa più di me (Ode, in realtà il toblerone è l'unica cosa a me nota, qui dentro) Ma il tuo ex marito è cardiologo o cardiopatico? Io invece sono qui per rompere le scatole ad Up che odia che si faccia salotto nel suo blog. Però sto anche aspettando una risposta. Vero UP?
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 05/03/07 @ 00:25 via WEB
Ode, non importa cosa scrivo. Sono riuscito a distrarti da certi pensieri?
(Rispondi)

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Inviato da Odette292 il 05/03/07 @ 18:53 via WEB
Ohhhh yessssssssssss...............
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 05/03/07 @ 00:23 via WEB
Se continui a frequentarmi, con un altro paio di questi post potrai anche darmi lezioni di biochimica. Cosa sei andata a vedere al cinema? Sei riuscita a capire il titolo, anche se era già iniziato. :-)
(Rispondi)

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Inviato da Gioiasole il 05/03/07 @ 23:24 via WEB
E la cosa non ti preoccupa? Le lezioni di biochimica a te, intendo. Perchè sai, io mi ci vedo benissimo a bacchettarti sulle dita di scarofonte (la tastiera si era mangiata la a. Ne era uscita un'altra bella combinazione animalifera, ma ho avuto paura di Joe. Vedi Mara, come mi diverto?). Al cinema avrei voluto vedere Saturno contro, ma chi era con me no. Così ho cercato di infilarmi di nascosto nella sala con il biglietto di un altro film, ma mi hanno beccata e trascinata nella sala giusta. A vedere Scrivimi una canzone. Mamma mia, volevo solo andare a dormire. Alla fine mi sono addormentata sulla poltrona e chi s'è l'è visto, s'è l'è visto. :-) Tanti tanti baci, ora torno a dormire, smack!!
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 06/03/07 @ 04:52 via WEB
Io quel film l'ho visto e non m'è piaciuto. Mi sono rotto di vedere film con cui si prova a fare educazione civica. Sono piuttosto critico nei confronti di chi ci dice cos'è giusto e cosa no in tema di scelte personali. Essendo scelte personali, che restino personali. Qualche volta mi piacerebbe andare al cinema per vedere una bella storia d'amore tra una donna ed un uomo. Sarò all'antica e romantico ma sono fatto così. E questo è il mio blog e scrivo quello che voglio. E se qualcuno non è daccordo, non me ne frega niente. Io voglio andare a vedere Borat. Almeno si ride. Così dicono.
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )

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Inviato da Gioiasole il 07/03/07 @ 12:49 via WEB
Dottò, sto attraversando una fase un po' delicata e tu mi vai a parlare di film d'amore, eh
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 07/03/07 @ 13:07 via WEB
Ah, sei ricomparsa! Se tardavi un altro po' passavo da Tanks, gli strappavo il mantello (che ora comincio ad avere dubbi che lo stia usando lui), lo indossavo, più veloce della luce arrivavo da te, ti portavo una paio di barrette di toblerone (sperando che Carpèdine ne abbia lasciate almeno un paio), e con un po' di dolcezza (del toblerone, che hai capito?) ti facevo dimenticare le amarezze della vita. Ora che sei ricomparsa più pimpante che mai sono più tranquillo.
(Rispondi)

 
 
Inviato da ilike06 il 04/03/07 @ 19:48 via WEB
non so se quanto sto per dire c'entri davvero con il tuo post, del quale, ad un certo punto ho perso il filo, anche grazie ai commenti così pertinenti ed esperti di vega.... insomma, il nocciolo è che, una decina di anni fa mi è stata diagnosticata una forma di artropatia sieronegativa grazie alla mappa genetica (spero si dica così) della tipizzazione tissutale fatta per la donazione del rene a mio figlio...
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 05/03/07 @ 00:35 via WEB
Tutto è pertinente, quando si parla di superare le malattie. Una volta circolavano sempre i soliti nomi di poche malattie (artrosi, aterosclerosi, cancro, ulcera ...). Ora sembra che le malattie siano sempre di più (come se ne venissero fuori di nuove), invece esiste una varietà di nomi maggiore perchè siano in grado di cogliere sempre più dettagli che ci permettono una differenziazione sempre più spinta. E' come se diventassimo sempre più ignoranti man mano che ne sappiamo di più.
Buona settimana.
(Rispondi)

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Inviato da ilike06 il 05/03/07 @ 08:32 via WEB
bella questa... :-) hai perfettamente ragione. questa è una verità che sembra un controsenso, un ossimoro, ma è quanto accade a chi studia, a chi ama fare ricerca, in qualunque ramo dello scibile e del sapere umano: nel momento in cui si acquisisce qualcosa di nuovo ci si sente di nuovo inappagati e si ricerca ancora...
(Rispondi)

 
 
Inviato da ilmondodiAle il 05/03/07 @ 01:10 via WEB
La peggiore sono io e, infatti, ho concentrato la mia attenzione sulla vignetta:-)) Caro DrUp, l'argomento è davvero complesso. Una considerazione mi viene spontanea: Voi che spendete tutte le vostre energie nella ricerca, che finalizzate ogni sforzo al miglioramento della qualità della vita, alla prevnzione e cura di malattie gravi, avete davvero un compito arduo. Sapere che, grazie alla ricerca genomica, si potrà dire addio alla chemioterapia e a tutti quei farmaci che fanno star male e che fanno cadere i capelli, sapere che ci saranno terapie sempre più mirate per quello specifico tumore in quel particolare paziente, aiuta ad affrontare con maggiore coraggio la malattia stessa. La ricerca deve necessariamente continuare e deve muoversi in più direzioni. Ho una domanda da fare: Il profilo metabolico di un soggetto che ha sofferto di disturbi alimentari piuttosto seri è irrimediabilmente compromesso? Ciao Up, ti auguro una serena notte, Ale:-))
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 05/03/07 @ 10:36 via WEB
Acciderba che orari, Ale. A primo acchito ti avrei risposto che il profilo metabolico è quello che è e basta, nel senso che rappresenta uno stato di fatto senza qualità. Poi però, mi hai fatto pensare, e questo è male, lo sai, e a questo punto ritengo che possa esistere anche un bel profilo metabolico oppure uno cattivo. Non di per se, ma per il significato che può avere, come sintomo di qualcosa. Le intolleranze alimentari sono disturbi che derivano da carenze o eccessive espressioni di certi enzimi che portano ad una modifica del metabolismo delle sostanze nutrienti, o in generale di quello che ingeriamo con il cibo. Pertanto l'alterato profilo metabolico è il risultato delle alterazioni e non viceversa. Se non sono stato chiaro, scrivimelo che trovo altre parole. Ciao ciao.
Glossario: Gli enzimi sono sostanze, prodotte dalle cellule, in grado di accelerare una reazione biochimica che altrimenti avverrebbe talmente lentamente che si può dire non avvenga per niente. Pertanto, non avere un enzima significa che una certa trasformazione non avviene e il relativo prodotto, addirittuta essenziale per la vita, non si forma.
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 05/03/07 @ 10:41 via WEB
P.S. Ale, però è carino il metodo contraccettivo, vero?
(Rispondi)

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Inviato da Odette292 il 05/03/07 @ 18:56 via WEB
Uppuccio, come sei violento. Io uso il gambaletto come metodo di contraccezione...dicono che sia il più potente contraccetivo del mondo...:D
(Rispondi) (Vedi gli altri 3 commenti )

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Inviato da upmarine il 06/03/07 @ 04:54 via WEB
Ma il gambaletto non è un calzino? Non capisco, lo annodi attorno ai maroni e stringi? Aiaiaiaia
(Rispondi)

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Inviato da Eric_Van_Cram il 06/03/07 @ 13:56 via WEB
Il gambaletto è un calzino, ma ha l'effetto collaterale, che scopro in questo momento essere cercato, di azzerare la libido di chiunque lo veda :-)
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 07/03/07 @ 00:57 via WEB
Se la gamba è attizzante altro che gambaletto mi ci vuole per far calare la libido. Non mi ci far pensare, va! Però grazie per l'interpretazione. Io non ci sarei mai arrivato, neanche con un disegno. ;-)
(Rispondi)

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Inviato da ilmondodiAle il 05/03/07 @ 12:35 via WEB
Sei stato chiarissimo! Penso di essermi espressa male io. Vabbè! data l'ora, è già tanto che non abbia detto di peggio. Non mi riferivo alle intolleranze alimentari, bensì ai disturbi del comportamento alimentare e, più specificamente, all'anoressia. Ma, forse è applicabile lo stesso principio? P.S.: Il metodo contraccettivo non solo è carino, ma anche economico e facilmente rimediabile. Ciao Up, un bacio.-))
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 05/03/07 @ 23:01 via WEB
Era proprio il concetto espresso da Nicholson: le abitudini alimentari modificano il profilo metabolico rendendo più difficile l'identificazione delle alterazioni genetiche perchè camuffate da quelle comportamentali e/o ambientali. E' per questo che lui criticava il metodo, spiegando che occorrerebbe avere, di ogni individuo, un prima e dopo qualcosa. Ritengo che, nel tempo di non so quanto, la carta vincente sia quella di creare un modello che tenga conto di quante più variabili possibili, cioè inventare una formula in cui inserire oltre che età, sesso, ecc. ecc., anche lo stato nutrizionale e tutto quanto è verificato che abbia influenza sul risultato finale. E' la frase "nel tempo di non so quanto" il nocciolo della mia questione. Dipende da quanto questa strada sarà battuta e da quanto ci si investe. Purtroppo è sempre questione di priorità . Speriamo il meglio. Ciao Ale ed un bacione anche a te.
(Rispondi)

 
 
Inviato da carpediem56maestral0 il 05/03/07 @ 07:51 via WEB
L'unica cosa che mi ha colpito in tutti questi dotti commenti è stato l'accenno al Toblerone...:-)
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 05/03/07 @ 10:42 via WEB
Non dire pataccate. Sono sicuro che ti è piaciuto anche il resto. Ogni tanto una puntata di Quark si sopporta. Nonostante Piero Upmariangela.
(Rispondi)

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Inviato da carpediem56maestral0 il 05/03/07 @ 17:12 via WEB
Se non fossi impegnata nella scioglievolezza di una mega tavoletta di toblerone, ti sbaraglierei con la mia cultura scientifica, che altro che Quark...sembrerebbe una puntata di A come Agricoltura....
(Rispondi)

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Inviato da Eric_Van_Cram il 05/03/07 @ 21:04 via WEB
Nel senso di braccia rubate alla?
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )

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Inviato da upmarine il 05/03/07 @ 22:47 via WEB
Solo prese in prestito. Prima o poi ritornano. :-))
(Rispondi)

 
 
Inviato da MARIONeDAMIEL il 06/03/07 @ 13:03 via WEB
Ciao scienziato & Co. Come stanno i metabolomi oggi?
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 07/03/07 @ 00:42 via WEB
Il mio metaboloma si barcamena tra lo stato di grazia e lo stato dell'arte. E il tuo? Oggi ho scoperto che spesso capita che qualcuno abbia un'idea preconcetta sbagliata e poi si meraviglia di scoprire che non è vera. Mah! Come stanno le simpatiche rane?
(Rispondi)

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Inviato da MARIONeDAMIEL il 07/03/07 @ 18:31 via WEB
di solito chi ha i preconcetti li ha perchè non è molto portato a cambiare idea, oppure perchè non è molto portato allo scambio di idee, oppure perchè è fortemente convinto di essere super-intelligente oppure perchè... insomma è uno chiuso! le rane? mi fanno morire Up.... a quest'ora prenderei volentieri un tablerone con te e le ragazze, se solo sapessi cos'è... :))
(Rispondi)

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Inviato da MARIONeDAMIEL il 07/03/07 @ 18:40 via WEB
ops...tOblerone... chissà che se esiste il tAblerone.. ^_^
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )

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Inviato da upmarine il 07/03/07 @ 20:34 via WEB
Ma come, non ti ricordi quando facevamo insieme inglese dalle monache? The Cat is on the tAble_rone!
Questa merita la mia fustigazione con la frusta che avevo riservato a Carpèdine.
(Rispondi)

 
 
Inviato da Casalingapercaso il 06/03/07 @ 14:12 via WEB
Ho letto l'articolo, ma nn giurerei di aver capito tutto. Quindi ti faccio una domanda che c'entra pochino, ricollegandomi alla frase dove dice che hanno analizzato migliaia di campioni d'urina di persone di varie razze. OK, dimentica l'urina e trattieni le razze. Brutto termine, ma utile per spiegarmi. Spetta, antefatto: è venuto nel mio ufficio un africano, nigeriano per la precisione, a chiedere l'autorizzazione per andarsi a curare il glaucoma in Inghilterra. Dice che qui in Italia gli oculisti nn sanno curare le patologie degli africani. Sapevo di certe malattie specifiche, tipo anemia falciforme, o anche di problemi legati all'ipertensione (e forse il glaucoma potrebbe essere correlato, boh), ma pensavo che gli occhi fossero uguali per tutti. Tu che sei così scienziatico ne sai qualcosa? Ciao
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 07/03/07 @ 00:51 via WEB
Se devo essere sincero devo risponderti con un deludente non saprei. Questo non vuol dire che mi aspetto che non ci siano differenze genetiche tra le diverse razze, anzi. Ma non so risponderti a proposito della domanda specifica e cioè proprio sugli occhi. Direi che se guardassi l'altro caso diametralmente opposto, quindi gli albini, questi hanno una pigmentazione carente o assente anche negli occhi che può riflettersi in un diverso aspetto degli organi di visione. Per simmetria direi che anche l'eccesso di pigmentaizone può manifestarsi con un aspetto che chi ha esperienza esclusiva con una popolazione caucasica può nono riconoscere. Ribadisco che tutto questo è a lume di naso, quindi senza nessuna prova scientifica. Evidentemente non sono abbastanza tuttologo. Ti ringrazio per l'eccessiva stima. Un salutone.
(Rispondi)

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Inviato da scoontrosa il 07/03/07 @ 08:28 via WEB
Forse c'entra o forse no, magari può interessare...: un libro di Oliver Sacks "L'isola dei senza colore"
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 07/03/07 @ 11:17 via WEB
Tutto c'entra, in quest'ottica - dal momento che si parla di colore. Però mi hai fatto venire in mente che, quando si distingue tra colori e bianco/nero, si dimentica che il bianco, nell'immaginazione collettiva è un'assenza di colori, simbolo di purezza, ed il nero il colore più carico di tutti, addirittura talmente carico che ad esso si associa lo sporco. Per i fisici della luce, invece, il bianco è la somma di tutti i colori mentre il nero è l'assenza del colore. Per noi chimici il bianco deriva dalla completa mancanza di interazione con qualunque colore (più precisamente, lunghezza d'onda) della luce e quindi trasparenza o totale riflessione, che quando è scatterata - cioè verso qualunque direzione casuale - dà il risultato del bianco, mentre quando assorbe tutta la luce ne risulta un nero profondamente compatto. I colori sono nel mezzo, tra il nero e il bianco, tanto quanto i grigi. Questi ultimi sono ottenuti per trattamento ugualitario nei confronti di tutte le lunghezze d'onda. Cioè, tutte vengono assorbite nella stessa misura, per cui emerge una luce con una miscela di colori, tutti con la stessa intensità. Questo è il mondo in grigio: uguaglianza. Un mondo a colori è quando, invece, una, o più, lunghezza d'onda prevale sulle altre. Se questa prevaricaizone avviene nel rispetto dell'armonia vengono fuori le belle tonalità. Quest'ultima frase non è scientificamente provata ma deriva da contaminazioni filosofiche della mia educazione. Baci e abbracci a tutti. Ora scappo.
(Rispondi)

 
 
Inviato da carpediem56maestral0 il 07/03/07 @ 09:42 via WEB
Ho appena finito il toblerone, letto un pò di fantascienza e sono in attesa di accrescere la mia cultura scientifica (che tanto necessita di accrescimento) con un altro avvincente post, magari in aramaico!....;-)))
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 07/03/07 @ 11:21 via WEB
Pio bono, Carpèdine. Addirittura un toblerone intero nel giro di un giorno. A parte il fatto che si offre, ma poi dove la mettiamo la dieta. Non per dimagrire, che quello, si sa, procura infelicità, ma per il metaboloma. Mi sballi tutto il profilo e non so più di che razza sei. Ora dobbiamo cominciare da capo. Bene, anche lei si spogli e si sdrai sul lettino. Assistente, la frusta sottile, che qui dobbiamo cominciare una nuova terapia dissuadente. :-))
(Rispondi)

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Inviato da carpediem56maestral0 il 07/03/07 @ 19:55 via WEB
Vedo che già ti stai ispirando per il post successivo...:-)))
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 07/03/07 @ 20:37 via WEB
Carpèdine, ho sbagliato il tiro. Più che dissuasivo il post successivo m'è venuto invogliativo. Mo' che vergogna, ostia. Mo' come m'è venuto romagnòlo! Ah, che bei tempi quando c'era la signorina Colaianni.
(Rispondi)

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Inviato da Gioiasole il 07/03/07 @ 12:46 via WEB
Ecco chi s'era fregata il mio toblerone
(Rispondi)