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Creato da: upmarine il 02/10/2006
Reporter a stile libero, anzi senza. Ovvero, un gatto attaccato ai maroni! Con le unghie. :-((

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son poco presente anche io, negli ultimi tempi, il computer...
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quando inizia a suonare la fanfara??? Beh!! anche se dalle...
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beh. ciao
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Che tempo che fa a Cervia

Niente è per nulla

Ci sono post che dovrebbero essere letti.
Per le ragioni più svariate: per ridere, sorridere, piangere e pensare. Avevo iniziato chiedendo aiuto ad ogni visitatore. Le indicazioni per qualcosa che valesse la pena essere letta. Ecco qui. Non è una classifica ma una raccolta in ordine cronologico di scoperta. Buona lettura.
Il post che segue è MIO. GUAI A CHI ME LO TOCCA!!
 

Mareterresi

Ecco chi sono i blogghers che vogliono contribuire a colonizzare il nuovo Principato di Mareterra e quali sono le loro funzioni istituzionali. Tutti siete invitati a farne parte, basta scegliervi il ruolo che più vi piace e che non sia stato ancora ricoperto. Mara2003 è stata incaricata di raccogliere le adesioni e di inserirle nell'organigramma qui sotto riportato. Cliccateci sopra per scaricarlo.immagine
 

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Per sempre

Io che sono l'uomo più buono della terra (spero che kidgloves non mi citi per plagio) vi faccio questo regalo. E' una delle poche cose che mi fa pensare a Dio. Per due motivi: il primo è che solo grazie a Dio possono esistere queste meraviglie; il secondo è che non può esistere un Dio capace di togliercelo dalla Terra, prima o poi.



Qui, invece, sottopongo alla vostra attenzione un esempio di bel canto interpretato da un'amica simpaticissima che bazzica il nostro ambiente. A giudicare dallo stile, direi che non peccheremmo di sovrastima se la annoverassimo tra le migliori interpreti del nostro tempo di una Casta Diva. Ed ecco a voi .... ILIKE!


 

Egometro

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L'apparenza inganna

 

Trackback e commenti al Messaggio #42

 
Messaggio N°42
Tags: Sassi
2 Febbraio 2007 - 17:07

Teoria della relatività ... su Upmariner Channel

Ogni opinione, non volutamente retorica, ha pari dignità nel mondo delle idee. Tutte possono essere giuste, a seconda del punto di vista. Parafrasando uno scienziato, che stimo non poco, oserei dire: tutto è relativo!immagine

Soffermandomi nel blog di pelino55 mi accorgo del titolo di un post che attira la mia attenzione LA NEUTRALITA' DELLA SCIENZA. Il titolo è ironico e punta il dito accusatorio su una scienza che neutrale non è, anzi si macchia di delitti orribili.

Il mio commento "Comunque ... neutralità dell'uomo che sfrutta la scienza. Forse è più corretto" voleva portare una precisazione sul fatto che sono gli uomini che sbagliano e non la "conoscenza", parola da cui essa deriva. Mi piace ricordare la frase riportata da wikipedia sul concetto di scienza secondo Galilei:"Scienza è il distinguere quello che si sa da quello che non si sa".

Riconoscendo in pelino55, come da egli stesso ribadito, l'intenzione della provocazione nel titolo scelto (e come potrei non condividere questa opportunità) mi trovo però a dissentire sulla sua ulteriore precisazione:
"... omissis ...
En passant, trovo comunque sbagliata anche la frase sulla neutralità dell'uomo che sfrutta la scienza, come se questa fosse un'entità astratta. Mi spiace che quei pochi scienziati che leggono questo blog si siano sentiti offesi, d'altra parte la bomba A e le sue discendenti più distruttive non sono state mica progettate da qualche metalmeccanico. Qualche responsabilità esiste."

Io credo che la scienza sia un concetto astratto, come la giurisprudenza o l'architettura. Non possiamo dire che gli errori siano parte integrante di questi concetti qualora ci siano errori da parte di scienziati, giuristi o architetti.
Per quanto riguarda gli scienziati che si sentono offesi leggendo il post di pelino55, credo che abbiano tanti altri motivi per sentirsi offesi, molti dei quali determinati dagli errori di colleghi o presunti tali.
Potrebbe essere giusto chiamare scienziati coloro che lo fanno per soddisfare la propria sete di sapere scientifico (basato su prove oggettivamente condivisibili) e radiare dalla categoria chiunque provi a sfruttarne le conoscenze per uso personale. Però, questo sarebbe un taglio difficile e doloroso. Allora lascerei alla Scienza il ruolo puro di motore del sapere, sperando che non si inceppi o prenda fuoco, e agli scienziati il compito di assicurarne il progresso, compatibilmente con vincoli etici e morali delineati dall'intera società.

Dal momento che non sono sicuro di essere io nella ragione, e dare torto a pelino55 (ma forse anche lui avrebbe dato la stessa versione, se solo avesse avuto più tempo e voglia), chiedo un parere non di parte a tutti coloro che vogliano esprimersi a tal riguardo.

P.S. Ogni riferimento a blog e commenti realmente esistiti è veramente voluto. La mia però non vuole essere assolutamente una provocazione, ma un sasso per vedere l'effetto che fa. Non nascondo nemmeno la mano.

P.P.S. Scusatemi se non parlo di VL e SB.
L'immagine è stata copiata dal sito http://www.lnf.infn.it/~pvalente/

 
Inviato da: upmarine Trackback: 1 - Commenti: 57
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>> in collegamento a DrUp su Io, a volte
Ricevuto in data 03/02/07 @ 22:24
L'evoluzione storica non è fatta da singoli e letti distacchi degli avvenimenti ma ognuno di ques... (continua)
 

 
Inviato da carpediem56maestral0 il 02/02/07 @ 18:15 via WEB
Non ho capito nemmeno la domanda...io sono ferma sul concetto che la pistola (e di conseguenza lo scopritore della polvere da sparo che ha, a sua volta, consentito l'invenzione del revolver) sia innocente e il colpevole è solo colui che con essa uccide...insomma la scienza è neutrale ed è scoperta e conoscenza... le sue applicazioni (alcune almeno) possono essere sbagliate e così sbagliano gli scienziati che in tal modo le applicano...anche se stò pensando che a volte, nel campo delle cose che non conosciamo, si possoo scoprire "fenomeni" che apparentemente sono pericolosi o negativi, mentre possono avere risvolti che costituiranno passi avanti per l'intera umanità... però Up, anche se ni stò circonvolendo sono orgogliosa della tua profondità di "scienziato"....;-)))
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 03/02/07 @ 19:13 via WEB
Un salutone fraterno da MrUP. Guarda in fondo, l'ultimo mio commento!
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 05/02/07 @ 00:15 via WEB
Grazie per essere orgogliosa di me, ma troppa fiducia. Va da se che se fossi stato l'inventore della pistola qualche dubbio sulla pericolosità dell'invenzione l'avrei avuto. Io, personalmente, avrei avuto qualche remora a diffondere l'invenzione. Ciao ciao.
(Rispondi)

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Inviato da carpediem56maestral0 il 06/02/07 @ 18:21 via WEB
...ma dai...Quando hanno inventato la polvere da sparo, se non vado errata, ci hanno fatto degli stupendi fuochi d'artificio....(e va bè, poi ci hanno anche fatto saltare in aria qualcuno, ma la colpa è dell'inventore?)...la pistola poi, è servita per procacciarsi facilmente del cibo (e va bè, poveri animali...) inoltre ci si può giocare a centrare il bersaglio...(e qui non si fà male nessuno!) insomma non è il mezzo, nè l'inventore del mezzo che deve andare all'inferno....o no?
(Rispondi)

 
 
Inviato da ilmondodiAle il 02/02/07 @ 20:58 via WEB
La scienza non può stabilire la definitiva verità di alcuna teoria, ma solo la falsità di alcune da essa vagliate. Lo scienziato, attraverso la falsificazione delle supposizioni, si avvicina gradualmente alla realtà. Poi accade che le teorie trovino un'applicazione sbagliata che favorisce il tornaconto personale piuttosto che il benessere della comunità...ma questo mi sembra un problema di ordine morale che esula dal tema del sasso lanciato. In realtà, il concetto di scienza storicamente relativa, si fonda su presupposti oggettivi che portano lo scienziato a realizzare un progressivo approfondimento della materia o realtà naturale che, tuttavia, non può essere colta nella sua essenza da nessuna categoria scientifica storicamente data. Io non ho competenze in materia, ma potrei ritenere che uno scienziato si approccia alla conoscenza utilizzando una delle strategie alla base dei processi di apprendimento, ossia per "tentativi ed errori". Non sgridarmi Mr Up se ritieni che abbia detto una "baggianata":-)). Ti auguro una buona serata, Ale.
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 03/02/07 @ 19:14 via WEB
Un salutone fraterno da MrUP. Guarda in fondo, l'ultimo mio commento!
P.S. risponderò all'idea dei tentativi ed errori.
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 05/02/07 @ 00:13 via WEB
Cosa c'è dietro una scoperta scientifica? L'osservazione di un fenomeno e la successiva elaborazione di una teoria a sostegno della comprensione dei meccanismi attraverso cui si manifesta il fenomeno. Queste teorie sono enunciate attraverso l'uso di un linguaggio matematico e possono essere incomplete ma non sbagliate. Altrimenti non può reggere il ruolo di teoria. La mia prima lezione di chimica si apre così: "vorrei annunciarvi che tutto quello che vi spiegherò durante il mio corso di chimica in realtà non esiste ma è un modello matematico che si avvicina il più possibile a quello che le nostre menti limitate riescono a cogliere della realtà". Questi modelli non sono assoluti ma tendono ad essere, nella maggioranza dei casi e nel corso degli anni, integrati e mai del tutto demoliti. Prima della elaborazione di una teoria e della sua validazione io costruisco una serie di processi logici, di condizioni matematiche, che deve essere soddisfatta affinchè possa ritenere la teoria soddisfacente. Poi la sottopongo ad un numero variabile di altri colleghi dispersi per il mondo, chiamati referee (arbitri), molto critici nei miei confronti perchè c'è sempre un po' di sana competizione. Anche dopo aver superato il vaglio di questa schiera di scienziati che porta alla pubblicazione della mia teoria su una rivista più o meno prestigiosa, l'esame più duro sarà quello che coinvolgerà tutta la comunità scientifica. Non vedo in tutto questo processo solo una sequenza di tentativi ed errori, anche se è una attività di ipotesi e validazioni o confutazioni. Sembra quasi di lanciare per aria un dado sperando che prima o poi esca il sei. Diciamo che il nostro dado è un po' truccato, in quanto percorriamo strade da noi precedentemente tracciate. Molto spesso le grandi scoperte avvengono per caso, però la grande maggioranza è frutto di studi mirati.
Scusami se sono stato prolisso ma mi sono lasciato andare.
(Rispondi)

...... 
 
Inviato da ilmondodiAle il 05/02/07 @ 22:39 via WEB
La mia osservazione è nata dal considerare l'errore come la strada attraverso la quale procede il cammino dell'uomo verso la verità, ovvero verso soluzioni che si dimostrano sempre più efficaci, più valide. Il motto galileiano era "provando e riprovando": si impara attraverso gli errori. A supporto di questa affermazione, mi viene in mente la metafora di Einstein e l'ameba, dove è evidente che l'uomo e l'animale procedono utilizzando lo stesso metodo e cioè per prove ed errori, ma sono guidati nelle loro azioni da una logica diversa. Einstein, una volta individuati gli errori, impara dalla loro scoperta e poi li elimina, l'ameba, invece, muore con le sue soluzioni sbagliate. Ho azzardato troppo nel ritenere che il concetto di errore, che la Montessori chiama "Signor Errore", potesse avere lo stesso significato anche per uno scienziato. Sono pienamente consapevole che una scoperta, grande o piccola che sia, nulla deve alla casualità, ma è solo il frutto di studi approfonditi. Perciò chiedo venia, Mr Up. Una piacevole serata, Ale. P.S. Grazie per non avermi spaventato con un urlo da brivido del Dr Up:-))
(Rispondi)

 
 
Inviato da ilike06 il 02/02/07 @ 21:26 via WEB
Condivido il pensiero di carpediem secondo il quale gli scienziati lavorano afin di bene. scoprono cose che solo dopo possono essere utilizzate anche in negativo. se questo significa neutralità della scienxa, allora condivido anche il post di pelino...
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 03/02/07 @ 19:14 via WEB
Un salutone fraterno da MrUP. Guarda in fondo, l'ultimo mio commento!
(Rispondi)

 
 
Inviato da mara2003 il 02/02/07 @ 21:48 via WEB
...mi astengo...
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 03/02/07 @ 19:15 via WEB
Un salutone fraterno da MrUP.
Ne hai facoltà, ovviamente.
(Rispondi)

 
 
Inviato da Gioiasole il 02/02/07 @ 22:36 via WEB
Sinceramente, per me la questione non si pone neanche. Se il tuo sasso voleva essere in caduta libera, in me si ferma perché non posso che essere d’accordo con te (una volta tanto e se ho ben capito. Lo metto in dubbio perché ho un mal di testa atroce). In sostanza, abbiamo dei dati a disposizione. Li elaboriamo con logica e metodo e stiamo a vedere cosa succede. Quel che succede lo osserviamo e poi traiamo delle conclusioni. Alla fine scriviamo un corollario (scienza matematica) o una ricetta (ma non solo culinaria) o stabiliamo che abbiamo tra le mani una bomba atomica. Abbiamo scoperto qualcosa che prima non c’era. Sappiamo cosa abbiamo e come funziona. Quindi abbiamo acquisito delle conoscenze. Siamo passati dalla ricerca alla scienza vera e propria. E qui la scienza ha esaurito il suo compito. Andare avanti, significa effettuare ulteriore ricerca, ma questa non è ancora una nuova scienza. Lo diventerà a sua volta a ricerca finita. Preambolo non del tutto inutile, se poniamo alla base della ricerca uno scopo preciso nell’analisi e la successiva elaborazione dei dati. Ciò premesso, è lo scopo e chi lo pone ad essere in causa, non la scienza in sé. Teorema, dimostrazione, corollario. Filippica finita, spero di essere stata all’altezza. Altrimenti me la dovrò vedere con il DrUp. E mi fa già male la testa.
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 03/02/07 @ 19:15 via WEB
Un salutone fraterno da MrUP. Guarda in fondo, l'ultimo mio commento!
(Rispondi)

 
 
Inviato da MARIONeDAMIEL il 02/02/07 @ 22:47 via WEB
Mi sa che questo mi impegnerà molto, molto a fondo. Spero di non restare sul fondo e di riuscire ad articolare parola. Domani, quando lo leggerò. Ora mi aspetta un gentiluomo molto dolce, di dodici anni, con orsacchiotto annesso. Ciao mr. Up.
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 03/02/07 @ 19:15 via WEB
Un salutone fraterno da MrUP. Guarda in fondo, l'ultimo mio commento! E capirai che non devi aver fretta.
(Rispondi)

 
 
Inviato da Odette292 il 03/02/07 @ 00:22 via WEB
Up...la pianti di lamentarti nel mio blog? Ufff... :)))). P.S.: non sono piu' bimba ma vecchietta. Notte serena....
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 05/02/07 @ 00:20 via WEB
Se non posso lamentarmi nel tuo blog, dove posso farlo? Te l'immagini ci provassi in quello di Mara? Mi tira un cazzotto e mi fa smettere subito!
(Rispondi)

 
 
Inviato da dolcefondente il 03/02/07 @ 01:28 via WEB
Questo e' un sasso fantascientifico!!tuttavia ritengo che non saremmo venuti a conoscenza di certi fenomeni se non ci fossero stati uomini di scienza ,questo sasso mi ha fatto venire in mente la storia "dei ragazzi di via Panisperna"agli inizi degli anni '30 e di come le loro scoperte scientifiche finirono in mani sbagliate,aprendo la strada ad un uso improprio della scienza.Anni fa conobbi un fisico nucleare ,il quale senza giri di parole,mi disse che alle grandi multinazionali che finanziano alcune ricerche scientifiche,poco importa la regressione del globo,purche' il "loro progresso" vada avanti.notte
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 03/02/07 @ 19:17 via WEB
Un salutone fraterno da MrUP. Guarda in fondo, l'ultimo mio commento! Il mondo fantascientifico è solo fantasia per uno scienziato vero.
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 05/02/07 @ 00:27 via WEB
Speriamo che il tuo amico fisico nucleare non gli abbia svelato il segreto per costruire la bomba atomica! Ci sono bravi scienziati che hanno bisogno di soldi per mandare avanti una ricerca. Sai quanto mi concede l'università per la ricerca? 2500 euro all'anno (nemmeno il costo delle spese vive). Per fortuna presento progetti e riesco ad amministrare anche 50.000 euro all'anno. Uno sputo rispetto a quello che servirebbe. Senza contare che i miei assistenti, quelli precari, guadagnano 1200 euro al mese. Io non sono contento ma dove li prendo i soldi? poi ho la scusante che anch'io ho guadagnato cifre ancora più basse. Ah, se non ci fossero stati i sacrifici dei miei!
(Rispondi)

.... 
 
Inviato da upmarine il 05/02/07 @ 01:05 via WEB
Le spese vive sono telefono, fotocopie, qualche cartuccia per la stampante, ecc. Dei 50.000 euro nemmeno un cent, ripeto 1, entra nelle mie tasche. Nemmeno indirettamente.
(Rispondi)

 
 
Inviato da rimescolareilvolga il 03/02/07 @ 01:42 via WEB
Letto articolo e commenti, ho capito perchè il 99,99% ha portato via le palle...scherzo naturalmente, prima di portarle via anchio visto che è l'1 e 40, volevo dirti che l'architettura non è un concetto astratto.Buona notte, Mauro Miotto Architetto, e non dirlo in giro per i blog se nò mi "ramazzano" fino all'Ordine degli A.
(Rispondi)

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Inviato da upmarine il 03/02/07 @ 19:17 via WEB
E' un concetto non astratto o non è un concetto?
(Rispondi)

 
 
Inviato da upmarine il 03/02/07 @ 19:28 via WEB
Cari amici, conoscenti, frequentatori occasionali e chiunque poggi lo sguardo su queste poche righe, abbiate pazienza. Per un paio di giorni non potrò rispondervi perchè sono alle prese con la preparazione di un virus che annienterà tutti coloro che NON sono telespettatori dei programmi Mediaset e tutti quelli che NON hanno votato per la Casa della Libertà. Questa ricerca mi è stata commissionata da una signora offesa che vuol far ricadere la colpa sul marito. Io volevo fare ricerche e sperimentare un nuovo vaccino contro la cattiveria, la povertà, lo sfruttamento dei deboli e l'ottusità mentale. Purtroppo non ho trovato nessuna multinazionale disposta a finanziare queste ricerche anche se ho portato prove inconfutabili della fattibilità del progetto.
Scherzi a parte, vorrei raccogliere qualche altro commento per avere una panoramica più completa su cosa pensa la gente a proposito di Scienza e degli scienziati. Sono consapevole che si tratta di una comunità ristretta di bloggers illuminati ;-) e non potrò raccogliere pareri generali, ma è almeno un mio proprio personale riscontro sull'idea che circola. Colgo l'occasione per invitare chi non l'avesse ancora fatto ad esprimersi e chi l'avesse già fatto di considerare l'opportunità di ricalibrare il tiro, se è ritenuto necessario, o completare la descrizione della propria visione. Come avrete capito questo argomento mi resta a cuore, dal momento che alla Scienza dedico gran parte del mio tempo ed è la mia passione principale.
Devotamente vostro MrUP.
(Rispondi)

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Inviato da Gioiasole il 03/02/07 @ 20:22 via WEB
Nessuno può comprendere meglio di me questa tua - saggia e valida - decisione... :)
(Rispondi)

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Inviato da SandaliAlSole il 04/02/07 @ 09:43 via WEB
Per scelta non ho letto tutte le risposte che sono arrivate al tuo quesito, nè la disquisizione tra te e mara. credo mi consenta di scrivere il mio parere senza condizionamenti. Spero mi perdonerai se ripeterò quanto magari altri hanno già scritto. Non sono una scienziata, non sono una filosofa, non sono nemmeno un tecnico: di consenguenza questa è semplicemente la mia sensazione, non suffragata da alcuna teroria. La scienza e la ricerca nascono laddove ci sono delle domande o delle curiosità. C'è dunque una spinta di conoscenza che muove l'azione dell'uomo. Ogni volta un passo più in là. Esistono limiti? Qualcuno ritiene di sì. Che vi siano e anzi vi debbano essere dei limiti. Qualcuno ritiene invece che il limite non sia di per sè conciliabile con l'idea di ricerca, ma che il limite debba solo essere posto sull'utilizzo dei risultati della ricerca stessa. Una sorta di Il fatto che si possa non significa che si debba .
C'è un'altra considerazione, a mio avviso importante, ed è sulla spinta che porta uno scienziato a compiere una certa ricerca. Ovvero: laddove entra in gioco l'uomo, l'individuo con la sua personalità, siamo certi che sia possibile un'assoluta asetticità tra la ricerca e il suo stesso scopo? E' possibile che l'uomo-scienziato sia in grado di astrarsi completamente e lavorare sulla sola ricerca, senza pensare agli utilizzi successivi?
Poi non si può prescindere dai metodi utilizzati per la ricerca e le sperimentazioni. Anche in questo caso credo non si possa prescindere da un ragionamento sui limiti. Il metodo utilizzato da Jenner contro il vaiolo oggi sarebbe eticamente inaccettabile, eppure il risultato lo giustificherebbe.
Dertto questo, resta l'unica banale concusione: la responsabilità ultima ènell'uomo, non nella scienza in sè.
Scusa lo sproloquio.
(Rispondi)

...... 
 
Inviato da upmarine il 05/02/07 @ 00:34 via WEB
Più che sproloquio mi sembra di aver letto un'affermazione condivisibile, almeno per me che ho iniziato questo post proprio perchè la pensavo così ma non mi era sembrato di aver trovato queste parole altrove.
"la responsabilità ultima è nell'uomo, non nella scienza in sè". Sono d'accordo e per questo ritengo che non debba essere bloccata la scienza ma l'uomo che vuole usare la scoperta scientifica in modo distruttivo per l'umanità. Però è un traguardo difficile da raggiungere se limitiamo l'uso nei soli paesi progrediti culturalmente. Dovrebbe essere una delle poche leggi naturali ad applicazione globale. Chissà se in un futuro anche remoto la civiltà umana sarà capace di partorire un organismo mondiale in grado di esercitare veti inappellabili. Non mi pare che l'ONU abbia grande successo.
(Rispondi)

 
 
Inviato da upmarine il 04/02/07 @ 02:58 via WEB
Mara, col suo trackback che vedete in cima a questi commenti, mi ha scatenato e stimolato questa risposta. La ritrovate, identica, anche nel suo blog

Alla faccia del mi astengo.
Mi compiaccio dell'esserti amico (spero ricambiato) e della lezione di Storia che mi hai dato. Non per la considerazione che hai dimostrato verso il mio sasso, dedicando così tanta attenzione e impegno nel produrre una reazione in risposta alla mia azione, ma per la lucida sintesi dell'evoluzione del pensiero, vista da un'ottica completamente diversa dalla mia. Sono proprio questi scambi di opinioni poggianti su ottiche differenti che procurano l'avanzamento del sapere, anche solo personale. Ed è per questo che ti ringrazio. Ti sono anche grato per aver dato dignità a questo tuo commento elevendolo a rango di post nel tuo blog.
Entrando nel merito, concordo con te sul fatto che gran parte dei progressi tecnologici sono stati accelerati dal bisogno storico, dalle necessità economiche, del massimo risultato col minimo sforzo o minima spesa. Però non confondiamo la Tecnologia con la Scienza: l'effetto e la causa sono intimamente collegate ma non equivalenti. La mia Scienza è quella che mi ha portato a leggere, nella giornata di oggi, molti articoli scientifici, confrontandoli e criticandoli, prevalentemente in modo positivo, per poterli far combaciare come tasselli alle mie ipotesi continuamente formulate e confutate, riformulate e migliorate, per spiegare un fenomeno così come appare e che mi costringe, fintanto che non riesco a darne una spiegazione logica, oggettivamente accettata da tutti, a restare sveglio nella notte per il tarlo dell'interrogativo che fin da bimbo mi ha accompagnato: perchè?
Non c'è voglia di profitto nella mia Scienza, se non il desiderio di appagare questa sete di sapere. Poco so del destino della risposta che riuscirò a dare. Dello sfruttamento tecnologico del sapere che saprò produrre. Un nuovo farmaco, un nuovo materiale, un nuovo dispositivo diagnostico? Non lo so. E non sarò invidioso di chi saprà sfruttare questa mia risposta per ottenerne profitto economico. Anch'io ne avrò tratto profitto, sotto forma di fama. Il mio nome è già riconosciuto a livello mondiale nel mio settore. Sebbene possa sembrare strano, dal momento che mi conoscete sotto vesti di fauno bloggatico, sono un'autorità internazionale nel mio campo. Non sono noto nel mondo convenzionale, anzi, ma non sono sicuro di volerlo essere.
Una volta, avendo dimostrato una certa spettacolarità nella mia esposizione oratoria ad una conferenza, ho rifiutato l'invito alla partecipazione ad una trasmissione televisiva rispondendo che non mi sentivo ancora in grado di essere spettacolarizzato. Ho dato ancora una volta esempio, non per attitudine personale ma per forma mentis che deriva dal ruolo, di come la Scienza desideri restare distaccata dal mondo materiale, provocando quella frattura atavica tra popolo e scienziato generatrice di diffidenza. Ci tengo a dire che non sono eccezionalmente bravo nel mondo scientifico. Anzi, ricordo che quando feci il concorso per diventare professore universitario, più di due lustri fa, ascoltai la lezione di altri miei colleghi concorrenti e mi sentii inferiore. Scoprii di aver sortito lo stesso effetto negli altri, perchè il nostro sapere è diventato talmente specialistico che diventa incomprensibile ai nostri stessi pari. Pertanto, checché se ne dica, la qualità degli scienziati è buona, anzi ottima, semmai non sono tutti scienziati quelli che si spacciano per tali. Ma mi fermo qui altrimenti mi macchio di autoreferenzialismo.
Tuttavia mi premeva sottolineare la differenza tra Scienza e Tecnologia. E' la tecnologia che subisce balzi in avanti in concomitanza di certi eventi, anche catastrofici come le guerre. Le teorie atomiche hanno permesso di comprendere la materia, sia inorganica che vitale. Lo sfruttamento tecnologico di tali teorie hanno portato alla costruzione di bombe e reattori. Io studio i meccanismi della vita. Potrei essere in grado di far diventare un batterio più umano. Sarei tentato di vedere l'effetto che fa. Farlo o non farlo rientra nella mia coscienza di uomo. Perchè uno scienziato è anche un uomo, con tutti i suoi limiti. Però uno scienziato, quello vero, è quello che anche non facendolo ha sempre il desiderio di scoprire com'è, cos'è, perché. Sono meravigliato dal fatto che Mara abbia scritto che la Scienza non debba avere pietà, per il progresso del sapere. Denota un amore profondo per il sapere. Forse ha ragione, se si considera a dove saremmo ora se avessimo ascoltato le autorità ai tempi dell'Inquisizione. C'è da dire che ora vedo troppa malignità nel mondo per non avere l'impressione che ci sia sempre la molla del profitto a spingere certi settori della ricerca. Però la ricerca può essere tecnologica, che porta al progresso o al regresso dell'umanità, e scientifica che porta sempre al progresso della conoscenza. Io propendo per la briglia sciolta a quest'ultima e qualche freno alla prima. Infine termino questa mia esposizione di opinione rinnovando una manifestazione di stima veramente profonda nei confronti di Mara. Conosco alcune cose di lei che sono trapelate da scritti più o meno privati. So che è insegnante coscienziosa e preparata. Dal post che ho appena commentato devo anche dire che è molto capace a trasmettere. Fortunati i suoi allievi.
P.S. E se non ti astenevi cosa succedeva?
(Rispondi)

 
 
Inviato da ilike06 il 04/02/07 @ 11:00 via WEB
Io non sono così storicamente edotta come mara, ma di sicuro la vita mi ha posto davanti ad una realtà dura da affrontare che ha indubbiamente condizionato il mio modo di pensare nei confronti della scienza e soprattutto della ricerca scientifica finalizzata alla cura di malattie gravi. Ho combattuto per salvare la vita di mio figlio e per questo sono finita sotto i ferri anch'io. Sono, quindi, per la ricerca a oltranza. Non amo molto tutte le scuse etiche che ci si pone e che mettono sicuramente un freno a questa ricerca. non ho molto tempo, devo andare, ma spero di apporofondire l'esposizione del mio modo di pensare. ciao Up
(Rispondi)

.. 
 
Inviato da Odette292 il 04/02/07 @ 19:34 via WEB
Concordo con ilike06.
(Rispondi)

.. 
 
Inviato da upmarine il 05/02/07 @ 00:54 via WEB
Cara amica,
non esiste nessuna dotta cultura capace di sostituire il sentimento, soprattutto quello materno. Io ho iniziato la mia carriera di ricercatore nel settore della biochimica perché ero affascinato dai meccanismi della vita. Il mio più grande desiderio è quello di leggere sulle riviste più prestigiose, e per questo credibili, che è stato scoperto il modo per debellare malattie e sofferenza. Nel frattempo ammiro quei colleghi che riescono ad applicare i risultati delle ricerche per rendere meno pesante l'esistenza dei propri simili. Non è compresa, in questa ammirazione, solo la vita di scienziati che studiano nuove cure, ma anche di donne e uomini che con il loro amore si prodigano a portare conforto dove ancora esiste paura e angoscia. Ammiro chi ama incondizionatamente il prossimo. Io mi sentirei un vigliacco se non dedicassi la mia vita, per uno stipendio ridicolo rispetto a quanto potrei chiedere se andassi a lavorare in una struttura privata, nella ricerca in un settore che ha bisogno di forze sempre più ingenti nella lotta contro il tempo. Ci sono applicazioni di queste ricerche che a mio avviso andrebbero tenute a freno, in nome di un'etica condivisibile. Gli stessi risultati, nel campo della embriogenesi, hannno permesso di risolvere problemi associati a tare genetiche, ma hanno anche dato modo a donne di novant'anni di mettere al mondo un figlio. Ce n'era proprio bisogno? Per quanto riguarda la tua storia personale, cosa potrei dire se non, con tutto il cuore, che il futuro ti riservi solo che tanta serenità. E' un'ovvietà che auguro a chiunque, figuriamoci ad un'amica come te.
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Inviato da ilike06 il 05/02/07 @ 08:35 via WEB
Grazie per l'augurio e, soprattutto, per l'"amica". Comunque, il problema è proprio lì: riuscire a sfruttare la scoperta in questione SOLO per risolvere i problemi legati alle tare genetiche e non per far partorire una novantenne... è qui che ci vuole l'etica. del resto, non sarebbe assolurtamente giusto privarsi della scoperta "buona" per evitare di far partorire la suddetta nonna... è così difficile trovare questo equilibrio? aiutami a capire
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Inviato da MARIONeDAMIEL il 04/02/07 @ 21:45 via WEB
..sei pure scienziato... allora dillo... che cavoli...
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Inviato da MARIONeDAMIEL il 04/02/07 @ 21:50 via WEB
dunque qui non giochiamo ad armi pari..:) non faro' la dotta dissertazione che mi ero preparata, perchè tanto l'hanno già fatta prima di me, e tutti credo siamo d'accordo con te. Mi interesserebbe conoscere il tuo parere su Scienza e Religione.. ovvero, so che esistono degli scienziati che sono pure credenti; come si conciliano le due cose? non l'ho mai capito. Ultima osservazione, se mi permetti; trovo utile discutere di una cosa, non liquidarla con una battuta o una foto. Che poi magari siamo veramente tutti d'accordo. Chiaro che io non sono all'altezza di discuterne... (chi sono VL e SB?) *-) ciao mr. Up.
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Inviato da upmarine il 05/02/07 @ 00:59 via WEB
Non capisco se l'emoticon *-) significhi che hai capito ma fai finta di non aver capito che io ho capito che hai capito ma in realtà nessuno ha capito. Comunque nel caso non avessi capito VL e SB costituiscono una bella coppia di personaggi che amano portare sui giornali nazionali i loro litigi da stambecchi.
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Inviato da upmarine il 05/02/07 @ 01:00 via WEB
Cos'è che ti eri preparata? Fammi vedere subito!
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Inviato da MARIONeDAMIEL il 05/02/07 @ 20:26 via WEB
meno male che eri paziente come prof.... :) no bè, pensavo che ora è diverso. Forse è stato già detto... ma da quando si è scoperto il DNA (il tuo cocco) le cose sono leggermente cambiante. Qui forse non è esatto discutere del ruolo della scienza, indiscutibile, sito nella natura dell'uomo. Ma visto che siamo arrivati ben oltre a costruire armi di distruzione di massa, siamo arrivati a battaglie per la fecondazione artificiale, per stabilire se un embrione sia "vita" o meno, se il mais geneticamente modificato ci faccia male o no, se proibire la clonazione umana o meno (tanto ci sarà sempre un paese che lo consentirà), di fronte a queste domande chi dovrebbe rispondere se non la scienza stessa? forse sarebbe giusto parlare di un'"etica della scienza". Perchè oggi ci sono in discussione cose che prima non lo erano mai, che toccano non solo la vita e la morte dell'uomo, o del suo ambiente, ma un'altra sfera, a volte insondabile. Spero che questi interrogativi ci siano fra gli uomini della scienza, non possono ignorare la pressanza di questi interrogativi nella società civile, almeno spero. Forse il post provocatorio di guido voleva dire anche questo. Se non ho letto tutto ed è stato già detto, col cavolo che ti chiedo scusa. Impari a lanciare questi temi qui, sul blog... ^_^
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Inviato da Gioiasole il 04/02/07 @ 22:50 via WEB
Complimenti per il sasso e per come è stato ripescato. Ma non avevo dubbi. I miei complimenti, tra l'altro, vanno anche e soprattutto a Mara per la scorrevole completezza con cui si è espressa in una dissertazione non semplice, che altrimenti avrebbe potuto essere solo noiosa. E sono d'accordo con te: fortunati i suoi allievi. Ma anche i tuoi, non credo se la passino tanto male. Gioia
(Rispondi)

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Inviato da mara2003 il 05/02/07 @ 00:26 via WEB
ehi Gioia, anche tu hai il mio stesso dubbio? che Up tiri i sassi sperando siano come un amo lanciato così per caso?
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Inviato da upmarine il 05/02/07 @ 00:56 via WEB
Un giorno di questi prendo Mara e la batto contro un muro per vedere se riesco ad abbattere certe barriere. I sassi lanciati nello stagno fanno scappare i pesci. Se volessi far abboccare qualcuno prenderei un verme e lo attaccherei all'amo. Conosci quelche verme?
(Rispondi)

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Inviato da ilike06 il 05/02/07 @ 08:42 via WEB
Attento, Up... mettendoci una "s" si potrebbe malignare... eh eh Up che "s"batte Mara contro un muro... wow... :-P un bacio ad entrambi
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Inviato da mara2003 il 05/02/07 @ 12:32 via WEB
Ilike...è un lapsu(s) freudiano quello che ti ha fatto lasciare un commento del genere???
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Inviato da ilike06 il 05/02/07 @ 15:23 via WEB
lapsus? no no... ero cosciente mentre scrivevo... cercavo di riportare il vostro dialogo un po' più sul leggero... :-) (ovviamente era un gioco spero di non aver urtato la tua suscettibilità. nel caso chiedo venia...)
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Inviato da Gioiasole il 05/02/07 @ 16:49 via WEB
Mara, che gli piaccia smuovere le acque ormai l'abbiamo capito benissimo, no? Solo non credo lui abbia capito che ormai qualcuno ha imparato a nuotare... :)))
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Inviato da Gioiasole il 05/02/07 @ 16:51 via WEB
Vabbè, Up. Sto scherzando. Oggi sono un po' down.
(Rispondi)

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Inviato da mara2003 il 05/02/07 @ 22:13 via WEB
no...credo che l'abbia capito benissimo...solo che pensa di avere le fisic du role e di reggere ad ogni impatto...una buona notte e...(grazie)
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Inviato da upmarine il 06/02/07 @ 14:13 via WEB
Le fisic du role ... io stanotte sono quasi morto con un febbrone a 40,2°C ed ora sono riuscito a riaprire gli occhi, resuscitando ad un normale 37,6°C grazie all'azione combinata di aspirina C, tachipirina e dexibuprofen. Chi mi era accanto stanotte ha detto che farfugliavo qualcosa del tipo:"avvertite DrUP che sto morendo". Meno male che non ho parlato di Mara, altrimenti erano cavoli acidi. Scusate se non sono prolisso come è il mio solito ma tenere gli occhi aperti su questo monitor mi provoca fitte lancinanti a quel che rimane del cervello dopo cottura. Abbracci a tutti. MrUP
(Rispondi)

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Inviato da ilike06 il 06/02/07 @ 16:26 via WEB
povero Mr.Up.... un bacino di pronta guarigione :-*
(Rispondi)

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Inviato da mara2003 il 06/02/07 @ 23:08 via WEB
e ora sarei responsabile anche del tuo sonno inquieto, quasi incuboso e della tua digestione che ti rende i cavoli acidi??? giammai
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Inviato da Gioiasole il 07/02/07 @ 10:48 via WEB
Com'è bello alzare gli occhi e vedere che siete ancora qua
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Inviato da Odette292 il 06/02/07 @ 16:41 via WEB
Mi associo alla tua febbre, ma con appena un 38,5. Se ho detto qualcosa di strano non ci avranno fatto caso , visto che qui pensano che io sia in delirio perenne. La tosse mi uccide...Physique du role...azzarola...
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Inviato da mara2003 il 06/02/07 @ 21:23 via WEB
Odette...non ingentilire oltremodo Up, il suo è un semplice caso di fisic du role...adesso poi che è malatuccio...
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Inviato da Odette292 il 06/02/07 @ 23:11 via WEB
uhmmm...
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Inviato da Odette292 il 06/02/07 @ 16:50 via WEB
levate ste traduzioni in inglese dei blog! Sono super-scorrette.....oh povera me, cosa mi tocca leggere....
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Inviato da Odette292 il 07/02/07 @ 22:11 via WEB
Urge la tua autorevole opinione al post n.95 del mio blog. Tutti attediamo con ansia. Odetta
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Inviato da Odette292 il 07/02/07 @ 22:15 via WEB
Scusi Prof...ho sbagliato: opinione sul post e non al post...non mi bocci eh :(((
(Rispondi)