Espressioni

Ti ho già risposto sul mio blog, ma visto che riproponi lo spunto qui, posso agganciarmi di nuovo?
Proprio qualche tempo fa - per motivi che è lungo e inutile spiegare in questa sede - ci siamo trovati in un gran consiglio di genitori, docenti, dirigenza scolastica, insegnanti di sostegno e piscologi e pedagogisti. La psicologa, prima di introdurre il tema dell'incontro volle fare a noi genitori una domanda: cosa chiedete voi alla scuola, ci chiese.
Risposi che io mi aspetto che mia figlia possa, in un ambiente sereno, imparare a leggere, scrivere, far di conto, studiare, approfondire e convivere. In questo convivere sta il senso che dò io alle classi miste. Evidentemente, le conclusioni puberali non rientrano nelle mie aspettative.
Grazie

(scusa, questo secondo commento è solo per verificare di non aver bloccato la formattazione del tuo blog: non ho chiuso un tag nel commento precedente)

Grazie per la delicatezza. Non capita tutti i giorni di incontrare qualcuno che si preoccupa di non aver provocato danni ad altri.

[(le domande degli/delle psicologi/ghe banalmente scontate, se l'avesse fatta il sacrestano nessuno lo avrebbe ascoltato...)]

[la domanda era purtroppo meno scontata di quanto si possa pensare. E avere delle risposte da noi era conditio sine qua per poter affrontare il motivo dell'incontro, organizzato per discutere di alcuni problemi specifici molto gravi evidenziati nella classe. Se l'avesse posta il sacrestano credo sarebbe stata ascoltata ugualmente, se fosse stato il sacrestano a condurre l'incontro] :)

Il mio prossimo post accenna alla complessità dei problemi che il mondo contemporaneo pone...personalmente vengo da classi monocromatiche (e me ne lagnavo)...adesso ritengo che sia migliore un apprendimento distinto dalla "socializzazione" da riservare al tempo della ricreazine(tanto più intrigante). Però "mi agito" (per citarti)quando sento dire che la scuola deve solo impartire nozioni,che non vuole usurpare il ruolo della famiglia e quindi "discretamente" fà un passo indietro,che non bisogna gravare il corpo insegnante di eccessivi compiti, ecc. ecc....Ma insomma che ne è stato del professore i cui insegnamenti ti restavano dentro, che intellettualmente diveniva il tuo prototipo, che apprezzavi "da grande", comprendendone lo spessore umano?

Ha fatto una brutta fine! Guadagna 1200 eur(i), meno di un/a colf, ed è stato destituito dai genitori.
Più demotivato di così!
Riservandomi le banalità per dopo, non volevo dire che deve comportarsi alla Ponzio Pilato ma dovrà comunque fare quello che la sua credibilità gli permette.
Era più facile fare la mamma, tempo fa. La mia mi fucilava con uno sguardo ed un suo bacio valeva 1000 playstation(s).
La mia insegnante delle elementari mi beccò mentre passavo un bigliettino al mio compagno del banco posteriore. Avevo storpiato il nome del pittore Picasso in bicazzo. Mandò a chiamare mio padre perchè ero stato indecente ed avevo disturbato la classe e il compagno.
Di lei ho ancora un bel ricordo (ebbene si, hai ragione), un po' meno di quello che mi fece mio padre. Ora una mia amica che insegna alle medie mi dice che ha paura: ha pensato che se tutti i ragazzi si mettessero d'accordo dicendo, mentendo spudoratamente, che lei ha fatto qualcosa non lecita, pagherebbe care conseguenze. Un bel ricatto da vivere come un incubo.
Quindi sorge una domanda: chi CCAA......OO glielo fa fare? Eppure, la sento combattere, tutti i giorni, per convincere colleghi e genitori a lasciarle insegnare col metodo (costosissimo) Feuerstein. Tanto di cappello. Grazie a lei, e a quelli come lei, che dei soldi se ne fotte e che agisce per una passione insita nel DNA, si deve una resistenza al crollo del sistema. Però non esageriamo a pretendere da loro.
Infine: è vero che ci sono tanti insegnanti che scaldano la cattedra, approfittando del posto statale, e non meritano il ruolo che affidiamo a loro. Tuttavia, ricordiamoci che questo è il risultato di una selezione al contrario: spesso restano i meno meritevoli (cavolo, con i 1200 eur(i) di prima, cosa si pretende?). Non tutti sono così, però. Anzi! E allora sosteniamo la scuola, quando viene inscenata una blanda ribellione.
Se qualche genitore dovesse difendere ad oltranza il figliolo (so' rregazzi!) accusando un/a maestro/a di esercitare pressioni psicologiche sul bambino attraverso un carico insostenibile, fate sentire anche la vostra voce a difesa del ruolo. Grazie per l'attenzione e per avermi concesso lo sfogo. Tanto lo so che me la farete pagare!

Sono qui con il capo coperto di cenere...mi hai convinto, anche la classe docente soffre della "complessità" in cui ci troviamo a vivere e della difficoltà di trovare strumenti validi per "opporci"....

Credo che in primis si debba difendere la persona e non il ruolo, perchè se difendiamo il ruolo, allora la prof trovata mezza nuda aveva un "ruolo" scientifico ben preciso. Riguardo alla meritocrazia mi piacerebbe che fosse davvero così: chi ha capacità e voglia deve avere gli strumenti e mezzi (anche di trasporto!) per andare avanti. La mia esperienza personale però mi dice che le cose non vanno proprio così. Mia figlia (4° liceo scientifico) convive con compagni dai cognomi altisonanti…Alcuni di essi hanno pochissima voglia di stare lì ad “apprendere” ma sono trattati con estrema comprensione e tolleranza dagli insegnanti. Più di una volta mia figlia mi ha chiesto “ Se mi comportassi come Tizio o come Caio, la professoressa Tal dei Tali avrebbe lo stesso atteggiamento che riserva a loro?” Io che sono scontrosa ed anche fetente, ho detto a mia figlia di concedersi almeno una volta lo sfizio di “trasgredire”e di avere lo stesso atteggiamento strafottente e facilone di certi suoi compagni, per “sperimentare”…Non lo farà, è troppo ligia alle sue regole interne… (sono andata fuori tema, ma tu sei comprensivo, nevvero?)

Si difende un ruolo e si muovono, invece, accuse precise contro i singoli se sono colpevoli di andare in giro nudi e non sono a casa loro. Per fortuna tua figlia (Si sa niente? Fisica o psicologia?) ascolta la sua coscienza, essendo fortunata ad avercela.
Ribadisco il concetto: una volta stabilito qual'è il principio giusto, si affrontano le aberrazioni. Se stabiliamo che a scuola imparano ad essere preparati per il presente e futuro, se poi esistono anche risorse sufficienti per plasmarli ad essere il modello da emulare tanto di guadagnato. Tutavia, nella vita bisogna stabilire delle priorità quando non si hanno i mezzi per soddisfare tutto. Vediamo se almeno sulle priorità, magari con una certa suddivisione dei compiti, si riesce a trovare un accordo. Io, personalmente, sono molto attento alla meritocrazia e pretendo un salto di qualità dai miei allievi. E, audite audite, non siamo pochi a pensarla così. Aiutate i/le vostre figli/e a scegliere la via più giusta, che non sempre è in discesa. (questa ovvietà è degna di Pazzaglia, R.I.P.)
P.S. Non dovrei perdere tempo con voi. Le vostre figlie sono in una botte di ferro, con mamme della vostra razza. Lo dimostrano le vostre incertezze. Invece, meno male che io non ne ho (figli). Mi accoltellerebbero dopo un paio di giorni e se non fossero in grado di farlo con le loro manine assolderebbero un killer (non vorreste mica pretendere che a qualche settimana di vita siano autosufficienti in tutto?)