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Un blog creato da upmarine il 02/10/2006

Espressioni

Almeno le cose futili, come questo blog e le cose qui dette, concedetemele senza particolari critiche. Vi darò quanto potrò e più non dimandate! Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole. Cosa pretendete di più

 
 
 
 
 
 

PER SEMPRE

Io che sono l'uomo più buono della terra (spero che kidgloves non mi citi per plagio) vi faccio questo regalo. E' una delle poche cose che mi fa pensare a Dio. Per due motivi: il primo è che solo grazie a Dio possono esistere queste meraviglie; il secondo è che non può esistere un Dio capace di togliercelo dalla Terra, prima o poi.


 
 
 
 
 
 
 

NIENTE È PER NULLA

Ci sono post che dovrebbero essere letti.
Per le ragioni più svariate: per ridere, sorridere, piangere e pensare. Avevo iniziato chiedendo aiuto ad ogni visitatore. Le indicazioni per qualcosa che valesse la pena essere letta. Ecco qui. Non è una classifica ma una raccolta in ordine cronologico di scoperta. Buona lettura.
 
 
 
 
 
 
 

CHE TEMPO CHE FA A CERVIA

 
 
 
 
 
 
 

ATTENZIONE!

Il contatore qui sotto, quello di Libero,è fasullo. Conta anche quante volte sbatto le palpebre. Per esso cambia visitatore. Quello qui sopra è più corretto. Si accorge se sono sempre io che rimbalzo ripetutamente sul mio blog.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Trackback e commenti al Messaggio #16

 
Messaggio N°16
21-11-2006 - 01:19
 
Tags: Risposte

Lettera a Dolce Fondente


Questo che segue è un commento al post di Dolce Fondente. L'ho ricopiato perchè, in realtà, più che un commento è un mio pensiero. Che sta bene anche nel MIO BLOG.


Inviato da upmarine il 21/11/06 @ 01:10 via WEB
Scrivere è già qualcosa. Agire è ancora di più. Quando viviamo delle situazioni incresciose e, per qualche ragione, abbiamo il potere di intervenire, facciamolo.
Tutti i santi giorni della mia vita cerco di trasmettere la mia passione per la cultura, intesa come insieme delle conoscenze, ai giovani che sono costretti ad ascoltarmi (e non sono pochi).
Qualche volta li sprono a non accontentarsi del banale ma a lottare per dare un senso alla loro vita, presente e futura.
Pretendo che non sprechino il loro tempo a cercare soddisfazioni effimere.
Ho la fortuna di non essere mandato a quel paese, almeno non palesemente. Magari, nel loro intimo, mi ci hanno confinato infinite volte.
Purtroppo, mi rivolgo a giovani selezionati, già ben disposti ad ascoltare il messaggio, non dico accettarlo.
Gli altri, quelli persi, che tutti i giorni si cimentano in atteggiamenti bulleschi pensando di dimostrare forza, sono lontani da me. D'altronde non cerco nemmeno di avvicinarli.
Li penso persi per sempre, colpevoli di essere figli di genitori che hanno delegato la società al ruolo di educatrice. Quei genitori che si affannano a portare a casa un altro trofeo consumistico da dare in pasto ai figli per lenire i sensi di colpa.

Quello che ho appena finito di descrivere è un quadro colmo di ovvietà. Però, come ho già scritto, queste risultano niente di nuovo per coloro che condividono il mio pensiero. Ma non tutti la pensano così, purtroppo. Anzi!

Se un giorno metterai al mondo dei figli, cerca di agire per il loro bene, anche sacrificando il tuo.
E resta con gli occhi ben aperti: che non incontrino mai i cattivi esempi.
Inizia col non pensare mai che
a loro, ai tuoi figli, non possa mai capitare nulla di male.
Resta in campana ed insegna loro che tu sei sempre li ad ascoltare qualunque cosa.
Anche cazzate!

 
 
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I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
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Inviato da SandaliAlSole il 21/11/06 @ 06:46 via WEB
Buongiorno, leggo ora questo tuo post/commento. Tu scrivi che le te parole possono sembrare delle ovvietà per chi condivide il tuo pensiero ma che non tutti la pensano così. Io credo e temo che il problema non sia tanto un diverso sentire ma un vero e proprio non sentire . Non si tratta semplicemente (per quanto semplicemente si possa dire) di delegare ad altri il ruolo di educatore: semplicemente si nega l'essenza stessa di questo ruolo, relegandolo, quando va bene, a uno sterile e striminzito elenco di diritti e doveri, giocato secondo la logica del do ut des. E fatto rispettare con la logica dell'autorità e non dell'autorevolezza.
Scusa lo sproloquio. Buona giornata.
 
..
Inviato da upmarine il 21/11/06 @ 23:37 via WEB
Un genitore mediamente sano è consapevole che un figlio deve essere educato a vivere secondo un codice etico e morale. Altrimenti viene fuori uno sbandato. Una volta, la trasmissione delle regole partiva dalla famiglia, addirittura dai nonni che dovevano essere ascoltati in primis. Ora, viene a mancare il ruolo stesso di famiglia, per cui l'unico ruolo dove questi stessi genitori pensano debba avvenire la formazione sociale dell'uomo in crescita è la scuola. Ovviamente, questa deve rispecchiare il concetto delle nozze coi fichi secchi. Niente mezzi materiali, ma soprattutto abbattimento di quelli morali. Come può un educatore esercitare una qualunque pressione formativa se non ha mezzi per guadagnare il rispetto?
Se al genitore arriva un giudizio negativo emesso nei confronti del figlio, si lascia andare alla reazione di biasimo. Si, nei confronti dell'educatore. Che non capisce un tubo, anzi ha tarpato le ali alla creatura.
Infine, per finire il mio, di sproloquio, rigetto la tua ipotesi di diritto contro dovere (do ut des): solo diritti e, se proprio non si riesce a trovare il modo di aggirarli, ci aggiungo qualche dovere. Ma non tutti, però.
E con questo, buona notte!
 
Inviato da carpediem56maestral0 il 21/11/06 @ 08:35 via WEB
Amico,scopro adesso che mi hai inserito tra i tuoi blog amici e stò facendo un ballo maori di felicità...ma perchè non mi hai mai commentato e di conseguenza ti stò leggendo solo ora per puro caso? un abbraccio....
 
Inviato da scoontrosa il 22/11/06 @ 08:41 via WEB
Up_marinetto... impossibile e anche dannoso pensare che i "nostri" figlioli non incontrino mai i cattivi esempi. I cattivi esempi sono reali quanto quelli buoni...la cosa che può fare la differenza è la propensione a guardare con occhio critico certe manifestazioni umane, da qualsiasi parte provengano. Allenarsi e allenare alla criticità senza perdere la passione... !!!!ho detto niente!!! :-(
 
..
Inviato da upmarine il 22/11/06 @ 14:29 via WEB
Hai ragione. I cattivi esempi, per bene che vada, eguagliano il numero di quelli buoni. Quindi, facendo un breve calcolo statistico, la probabilità di incontrare un cattivo esempio non è prossima allo zero.
Qui non si tratta di allenarli alla distinzione ma di evitare che i cattivi facciano del male ai buoni.
Hai ancora ragione: ho sbagliato a parlare di cattivi esempi. Intendevo "cattivi" e basta. Quelli, cioè, che fanno del male perchè lo conoscono molto meglio del bene. E lo usano per spirito di condivisione.
 
Inviato da Diamante_e_Carbone il 22/11/06 @ 22:29 via WEB
Non è giusto! Volevo anche io ricambiare la tua sfilza di "odio"...ma non ho trovato nulla da contestare in questo post! Mi rifarò ;))
 
Inviato da dolcefondente il 23/11/06 @ 01:21 via WEB
Onestamente ,non credo di esser pronta a diventare madre,ma quando sara'con l'aiuto del mio compagno,perche' due figure presenti sono meglio di una,d'accordissimo sul fatto che la PRESENZA e' la prima cosa se non quella fondamentale nella crescita,ed i soldi per quanto necessari ,non devono appunto colmare vuoti d'amore.A priori sono pronta ad un sacrificio futuro,che ho avuto come esempio da mia madre , come dovere piacevole da affrontare,poi gli sbagli ci saranno,l'importante e' di essere consapevoli nel mettere al mondo un figlio.
 
..
Inviato da solocuriosa73 il 24/11/06 @ 17:15 via WEB
ciao!condivido completamente quanto hai scritto,l'educazione di mio figlio è basata su dei principi che condivido completamente con mio marito,e questo credo sia la cosa principale per dargli sicurezza e certezza,non voglio che cresca pensando che l'avere sia il concetto fondamentale su cui basare il futuro,ammetto,sono piuttosto rigida,nessun gioco di troppo,poca tv e scelta con criterio,mai lo terrei solo davanti allo schermo.però io ci sono saempre quando mi chiama,non ha 3 anni ma vorrebbe già saper leggere,dicono sia sbagliato insegnarlo allora evito,ma leggo tutto ciò che lui mi chiede di leggergli,all'acquario domenica scorsa sapeva dire i nomi dell'70%delle speci presenti,non credo però che ciò sia merito mio esclusivo,credo che ci sia anche della predisposizione genetica. vorrei che la sua cultura crescesse con lui,ma è il timore che sia ciò che avrei voluto per me ma che non è stato,per ciò temo di essere già in errore!un caro saluto
 
Inviato da upmarine il 27/11/06 @ 13:17 via WEB
Tuo figlio è fortunato. Ne meriti altri!
 
..
Inviato da solocuriosa73 il 28/11/06 @ 10:08 via WEB
GRAZIE UPMARINE!se risulteremo idonei,il prossomo bimbo che riscalderà il nostro cuore sarà in affido.... buona giornata
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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