ORCHIDEE .... COME NASCE UNA PASSIONE

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ORCHIDEE IN UMBRIA di Umberto Paris


Cattleya ... miltonia ... dendrobium ... epidendrum ... odontoglossum ... oncidium ... paphiopedilum ... phalaenopsis ... vanda ........  

Penso che già  molto tempo prima che cominciassi a coltivare le orchidee avessi tale desiderio, come un virus dormiente o una predisposizione genetica. Certo mi è sempre piaciuto trafficare  con le piante, il giardino, provare delle talee di gardenia o di camelie.... però le orchidee........

Se ne dicevano molte su queste piante: rarissime, costose e praticamente impossibili da coltivare. Il tutto non faceva che accrescere la mia curiosità ed il mio interesse. Insomma l'idea che mi ero fatta, tra chiacchiere di mediocri vivaisti, cattive letture e l'alone di mistero che ha sempre circondato queste piante era questa: avevano bisogno di molto calore, molta luce e molta acqua. La mia voglia di cimentarmi in questa 'impresa' aumentava. 

Naturalmente, parlo di circa venticinque anni fa, in Umbria, trovare in un vivaio una pianta di orchidee era praticamente impossibile, ma finalmente trovai una Phalenopsis che 'strappai' a forza ad un floricoltore. Mi ero attrezzato in un piccolo locale in giardino: avevo temperature oltre i 40°, sole diretto e l'acqua a portata di mano.

Il caso volle che ebbi in regalo una raccolta di gialli di Nero Wolfe che conteneva in prefazione una breve guida alla coltivazione delle orchidee, tanto amate dal 'grosso' investigatore, e  qesta fu la prima cosa 'seria' che potei leggere su quste piante.

Basandomi su queste indicazioni acquistai il libro 'Le Orchidee' di Rebecca Tyson Northen che veniva considerata un po la "bibbia" degli orchidofili e da lì.....

Attrezzai il locale del giardino come una piccola ma efficiente serra per orchidee, con bancali, areazione umidificazione e temperature adeguate  e con molta prudenza acquistai la mia 'seconda' pianta di orchidee: un cimbydium. Tutti i giorni e anche più volte al giorno andavo a vedere se stesse bene, se mancava di qualcosa e preoccupandomi se una foglia ingialliva o se un'altra presentava qualche macchiolina. Tutto andava per il meglio quindi potevo cominciare ad acquistare altre piante. Nel frattempo mi ero procurato vari indirizzi di fornitori ed ero stato alla mostra delle orchidee e del bonsai a Genova

Purtroppo gli acquisti del neofita sono fatti spesso a caso, si comprano piante in base alla loro bellezza non valutando la capacità di dare alle stesse delle condizioni adeguate per poter sopravvivere. Questa è, spesso, la causa di molti insuccessi. In ogni caso non bisogna perdersi d'animo. Piano piano ho  cominciato a conoscere le effettive potenzialità della mia "serra"  e a selezionare le piante che ero in grado di " ospitare" con buone probabilità di sopravvivenza da quelle che, purtroppo, mi erano di fatto 'proibite' . Ho via via arricchito la mia collezione con molti successi ed anche qualche  immancabile "caduto sul campo" : succede anche ai coltivatori più esperti perdere qualche pianta anche se qualcuno di costoro non lo ammetterà mai. La prosperazione delle mie coltivazioni ha ben presto evidenziato un ulteriore problema : lo spazio !! Le piante crescevano, di una ne facevo due, di due quattro..... non avevo più spazio. Ciò  comportava l'astenersi dall'acquisto di nuove piante. 
"Questa volta vado solo a vedere l'esposizione e non compro niente", si  dice sempre con gli amici in occasione dell'annuale mostra 'Orchidee in centrO' di Monteporzio... poi un bel fiore.... un esemplare che sognavo da tempo...un'occasione irripetibile... insomma si torna a casa, regolarmente, con diverse nuove piante.  Si imponeva di costruire una nuova serra ! Come orientarla... come ricavare lo spazio necessario nel giardino... e poi chi la costruisce, dove trovare il materiale di rivestimento, come riscaldarla ecc.... Vi posso garantire che è più facile realizzare una serra da... 500 mq che una serra amatoriale da 30-40 mq. 

E' stata una vera impresa ma finalmente a novembre di quest'anno disponevo di un nuovo e più ampio spazio per le mie orchidee:

Bisognerà ora 'vivere' il nuovo spazio fino a conoscerne i punti  più luminosi, l'angolo dove l'umidità è maggiore o il lato che rimane più fresco e risistemare piano piano tutte le piante secondo le loro esigenze.

 

Lessi una volta, non ricordo in quale libro, di una regola fondamentale di ogni buon coltivatore,  la regola delle tre p : pazienza,pazienza,pazienza. Ne ho fatto la mia regola e ancora oggi, ripensando ai miei "esordi"  resto meravigliato di fronte a risultati come questa Cattleya Skinnery: la fioritura è della primavera 2000, ho contato oltre duecento fiori su non so quanti rami fiorali, poi mi sono stancato anche di contarli e.....  mi sono semplicemente goduto lo spettacolo. 


Finora ho parlato delle mie esperienze di coltivazione in serra, ma questa non è indispensabile per la coltivazione delle  orchidee. Anche in appartamento è possibile ottenere buoni risultati, basta scegliere le specie adatte. A tale pratica mi ha introdotto il mio amico Roberto 

che nel suo salotto coltiva con successo diverse decine di piante e non mncate di visitare il sito di Giulio Farinelli  che, con passione ed ingegnosità, le coltiva.... in un armadio !!  Prossimamente mi riprometto di aggiungere alcune indicazioni sulla coltivazione in casa in luce artificiale, pratica adottata con successo dal mio amico Adelindo. Riuscire a ben coltivare e far fiorire una pianta di orchidee, dunque,  è più semplice di quanto comunemente si pensi.

Di seguito riporto alcune sintetiche schede di coltivazione e, per non ripetermi, do soltanto due indicazioni di carattere generale: 1-quando parlo di concimazioni, queste vanno alternate con con le normali  innaffiature di sola acqua.  2-in casa per creare un ambiente umido basta procurarsi dei sottovasi piuttosto grandi, riempirli con argilla espansa tenuta sempre bagnata, sopra i quali andrà posta la nostra pianta, facendo attenzione che l'acqua del sottovaso non tocchi con il fondo del vaso.-

Buon divertimento.


SCHEDE DI COLTIVAZIONE

RINVASO E DIVISIONE