INTERVISTA A SIMONE DI MAGGIO


FATTA DA OFELIA770


Cari Amici,Vi invito personalmente,a riportare interalmente la mia intervista
a Simone Di Maggio e il commento di ringrazamento a Simone.

Questo nell'interesse comune di proteggere e difendere i bambini.

Copiatela e postatela in tutti i blog amici.


Sono felice di aver conosciuto Daniela (Ofelia770)
tramite il web.

Una persona volenterosa ed in gamba che stimo
per il lavoro che sta svolgendo.

Apprezzo la sua iniziativa e per questo motivo
ho deciso di rispondere alle sue domande
e di rilasciarle un’intervista.

La ringrazio per il gesto d’amore nei confronti
delle vittime della pedofilia.
ono contento che lei abbia colto il messaggio
che voglio lanciare con il mio libro e che mi
appoggi nella sua diffusione.

Mi permetto di inviare l’intervista da lei fattami
ad altri utenti
per inserirla nei rispettivi blog,
in quanto ben fatta ed esauriente.

Grazie di cuore per tutto.

Simone Di Maggio


Autore del libro “Avevo sei anni e mezzo”
edito da Fazi Editore,
una sconvolgente, struggente confessione di un uomo
che per venticinque lunghi anni ha vissuto senza vivere,
ha pianto senza lacrime e non ha saputo
più sorridere alla vita
perché gli avevano rubato l’infanzia.

1) Avevi sei anni e mezzo quando accadde
la prima volta.
Come si sente un bambino a quell’età quando
il suo mondo normale viene sconvolto
da qualcosa che lui non riesce nemmeno a comprendere?


Un bambino di sei anni vede tutto come un gioco.
Nel mio caso la sua irruenza, i suoi versi,
il suo agitarsi mi hanno spaventato
e in quel momento mi sentivo molto confuso, stranito.
Cercavo di capire perché mio padre non avesse mai avuto
quel tipo di attenzioni su di me e non capivo più niente,
era solo un incubo o era tutto reale?
Avevo anche rimosso tutto,
il mio cervello aveva chiuso tutto in una botola,
una stanza come scrivo nel mio libro.
Solo successivamente, tramite l’ipnosi regressiva,
ho “sfondato” quella portaper scoprirne i segreti
e ho ricordato tutto, vivrà dentro me per sempre.
Secondo me bisognerebbe insegnare ai bambini,
già negli ultimi anni d’asilo,attraverso il gioco,
quali sono i gesti normali e quali quelli da raccontare
ai proprio genitori o persone vicine.


2) Sapevi che era una cosa sbagliata?

No, non lo sapevo, come ho già detto sopra
pensavo più ad un gioco e pensavo al momento
del tegolino, nessun altro pensiero mi passava per la testa.
Avevo fiducia.


3) Perché non ne hai parlato subito con tua madre
che a quanto ho letto nel libro ti è sempre stata molto vicino?


La paura e la vergogna sono due amici della pedofilia.
Non riuscivo ad aprirmi con nessuno.
Il pedofilo faceva in modo che mi sentissi in colpa,
che mi vergognassi della situazione creatasi
e che avessi paura di parlare.
Diceva che ero omosessuale e che lo cercavo.
Si è creato un processo mentale, un blocco,
che mi ha fatto chiudere in me stesso.
Fino a quando non si è scatenato qualcosa.
Gli attacchi di panico.


4) Avevi paura? Vergogna?


Paura e vergogna di parlare.
Mi sentivo in colpa e sporco.
Ho capito troppo tardi che non ero io quello
che doveva sentirsi tale.


5) Quali conseguenze porta un abuso sessuale
nella vita sociale di una persona?

Io ho avuto dei problemi di attacchi di panico in primis.
Con grande dispiacere ho trattenuto spesso dei gesti d’affetto
verso le figure maschili della mia famiglia.
Ci sono anche persone che reagiscono in maniera differente,
con violenza, abusando a loro volta di altre persone.
Sicuramente ci sono problemi in campo sessuale.


6) Come ti rapportavi agli altri bambini?

Non ricordo.L’infanzia non la ricordo.
Nell’adolescenza mi sono sempre comportato come tutti gli altri.
Ho imparato a nascondere il dolore, mi sfogavo quand’ero da solo.
Mi irritavano, però, gli scherzi che si fanno di solito tra ragazzi,
ad esempio sotto le docce.


7) Riuscivi ad avere ancora fiducia nelle persone?

 Sono ancora diffidente con tutti inizialmente,
non mi sbottono mai con facilità.
Gli amici veri li posso contare sulle dita
di una mano,sono molto legato alla mia
famiglia e a mia moglie.


8) Come ti relazionavi con il tuo corpo?

Mi capitava spesso di trovarmi sotto la doccia
a sfregare con forza ogni parte del
corpo che era entrata in contatto con lui.
Mi lasciavo dei segni addosso, dei graffi.
Mi sentivo talmente sporco che quasi mi toglievo
la pelle, mi facevo male.


9) Perché dopo la prima volta, sei tornato dal
“Falco” come l’hai soprannominato tu?

 A 11 anni mi ha ricattato, si è impossessato
della mia mente.
Mi faceva credere di essere omosessuale
per cedere alle sue richieste.
Mi diceva che ero io a dovermi sentire in colpa,
ad aver paura e vergogna perché lui poteva
raccontare tutto alla mia famiglia,
ai miei amici e io sarei stato allontanato da tutti.
Si crea poi un rapporto strano.
Non si riesce a descrivere, solo le vittime possono
capire cos’è.


10) Non ne avevi paura? Disgusto?

 Avevo molta paura di lui, ma più sul lato
psicologico che fisico.
Io sono sempre stato un ragazzo sensibile
e lui ha capito che poteva colpire sotto
quel lato e tenermi sotto le sue grinfie.
Ero disgustato da tutto ciò che succedeva
in quegli attimi ma me ne davo la colpa
e non odiavo lui, ma me stesso.


11) Tua nonna era la persona con la quale
ti sentivi più a tuo agio,
hai mai pensato di confidarti con lei?

Si, l’ho pensato, ma quando avevo deciso
di farlo lei è mancata.
Leggerete molto di lei sul libro,
e capirete molte cose del mio rapporto con lei.


12) Come erano i rapporti con tuo padre?

Io a mio padre sono molto legato,
e lui tiene moltissimo a me.
Non mi ha mai fatto mancare nulla.
E’ un uomo straordinario e io ne ho molta stima.
Mi dispiace moltissimo che, per colpa di quella persona,
io non gli abbia dato tutto ciò che avrei voluto,
ma mi sono sempre limitato.
Ho un rapporto di grande rispetto e ancora oggi,
che sono sposato, e vivo da un’altra parte,
cerco sempre i suoi consigli per ogni cosa.

Il primo attacco di panico mi è capitato al mare,
in un bar sulla spiaggia dove conoscevo tutti.
E’ stato bruttissimo.
Ero con tantissimi amici ed ero in un momento
di piena allegria.


14) Con le ragazze ti trovavi più a tuo agio
che non con gli amici maschi,
ma hai davvero temuto di poter essere
diventato omosessuale?
O era solo il Falco che te lo insinuava nella mente?

Non avevo preferenze nelle amicizie,
anche se i problemi più grandi
(tranne il mio segreto sul falco)
li discutevo con le ragazze perché
le trovavo più sensibili e non rischiavo
di essere deriso con superficialità.
Non ho mai temuto di essere omosessuale.
Ho avuto parecchie storie in passatoe non
ho mai provato attrazione per alcun uomo,
nemmeno per il falco.
Era lui che mi confondeva i pensieri
martellandomi la mente con questa insinuazione.


15) Tua moglie ti è stata vicina,
ti ha aiutato e tu sei riuscito
ad uscire dall’inferno.
Perché proprio lei e non un’altra ragazza
come Claudia per esempio,
di cui parli con tanto affetto?

Beh, Claudia era un’amica a cui ero molto legato,
non c’è mai stato nulla tra noi,
eravamo molto amici.
Sul libro si capisce il motivo per cui
non mi sono riuscito a liberare con lei.
Mia moglie è il vero amore,quello
che incontri una volta nella vita
e si prende la chiave del tuo cuore.
Quello che ti fa dimenticare
il passato solo con uno sguardo.
E’ una donna speciale che mi è stata vicino
anche nei momenti dove qualunque altra
persona mi avrebbe abbandonato.


16) Dopo avere fatto l’ipnosi regressiva
ti sei sentito finalmente liberato?

Ho un ricordo tremendo dell’ipnosi regressiva.
Mi ha sbloccato ma è stato dolorosissimo, atroce.


17) Sei “libero” adesso? Non rivivi più l’evento
come accadeva in passato?

Diciamo che ho messo quel ricordo in un cassetto,
anzi in una “stanza”,
ma non lo posso rimuovere per sempre.
Il libro mi sta aiutando moltissimo
e il pensiero che potrà essere d’aiuto
a molte persone mi fa stare bene.


18) Ti è mai capitato di fare abuso di alcool
o di sostanze stupefacenti per non pensare,
per stordirti?


Si, mi è capitato.Quand’ero più “piccolo”,
intorno ai 20 anni.
19) Se dovessi dare un consiglio ai genitori
che notano strani comportamenti in un figlio,
cosa gli diresti?

 Non saprei che consigli dare sui comportamenti
perché io sono stato un attore per molti anni,
25 per l’esattezza, e nessuno ha mai avuto
un dubbio su di me, anzi sono sempre stato
di compagnia all’apparenza.
Il consiglio che posso dare è quello
di insegnare ai bambini quali sono i gesti normali
e quali no, e nel caso segnalarli.


20) Adesso che hai avuto il coraggio e la forza
di parlare,hai denunciato il “Falco”?

 Non lo posso denunciare, per la legge italiana
il reato è caduto in prescrizione per cui sarebbe
solo un ulteriore dolore per me e potrei subire
addirittura la beffa oltre che il danno.
Secondo me le leggi e i tempi andrebbero
riguardati.

Volevo aggiungere che il libro è la mia testimonianza
come vittima della pedofilia e i messaggi
che principalmente voglio lanciare sono due:
il primo che non bisogna aver paura
o vergognarsi di parlare con qualcuno;

il secondo che si può mettere tutto
in un cassetto e cercare di vivere
senza pensare sempre al passato.
Bisogna trovare un valore aggiunto,
quello che io ho trovato in mia moglie
e nella mia famiglia, e superare l’ostacolo.

Certo non si può cancellare ma mettere da parte si.

Io e la casa editrice abbiamo deciso di devolvere
una parte del ricavato all’associazione
“La Caramella Buona Onlus”

perchè vorrei che grazie a questo libro molte
vittime e molti bambini vengano aiutati,
questa è la mia rivincita.

Approfitto per ringraziare tutta la Fazi editore
per l’affetto e il lavoro svolto
con me e La Caramella Buona Onlus
per il sostegno e l’appoggio morale.

http://www.caramellabuona.org/

Grazie Simone per questa tua importantissima testimonianza.
Invito tutti gli amici che ci leggono a comprare il tuo libro e a leggerlo con attenzione.
A parte il fatto che ci aiuta a comprendere meglio cosa accade nella mente, nella psiche e nel corpo di un bambino,
di un adolescente, gli introiti di questo libro andranno in parte alla
Associazione La Caramella Buona onlus, che si occupa appunto di bambini
maltrattati, o che hanno subito abusi e violenze.
In virtù di questa tua coraggiosa esposizione e per aiutare altri bambini che ancora non hanno trovato il coraggio di parlare,
ti chiedo di sostenerci nella nostra Crociata contro questa maledetta piaga dei giorni nostri.
So che tu hai già dato la tua adesione, ma restaci vicino con i tuoi preziosi consigli.
La pedofilia è un male che va estirpato, e noi vogliamo combatterlo con tutte le nostre forze.
Non vogliamo più leggere di bambini a cui hanno rubato l’innocenza,
strappato le ali, distrutto i sogni e i ricordi più belli dell’infanzia.

Grazie Simone
Daniela (Ofelia770)

 

Layout ©Grafica Odra