Le Antinomie

La Teoria di Cantor fece esplodere nuove, clamorose antinomie. Se ne prendono qui in considerazione due: l'antinomia di Russel e l'antinomia di Cantor.

1. Antinomia di Russel:

Alcuni insiemi sono elementi di se stessi, altri non lo sono: l'insieme di tutti gli insiemi con più di 10 elementi è elemento di se stesso, mentre l'insieme di tutti i libri non è elemento di se stesso (non è un libro).

Consideriamo ora l'insieme di tutti gli insiemi che non sono elementi di se stessi. Se esso è un elemento di se stesso, allora non è un elemento di se stesso. Se non lo è, lo è.

Questa antinomia venne accolta con costernazione dal Frege in quanto dimostrava erronea l' "ipotesi fondamentale" su cui egli intendeva costruire l'aritmetica ( i suoi "Fondamenti dell'aritmetica" basati su tale ipotesi erano già in bozze quando Russel gli comunicò la sua scoperta). Tale "ipotesi fondamentale" può essere così formulata: ogni proprietà definisce l'insieme degli elementi che la verificano (cioè la sua estensione).

L'Antinomia si riferisce all'uso della parola "tutti" come possibilità di costruire, in generale, l'insieme "estensione" di una proprietà.

2. Antinomia di Cantor o della classe totale:

Si consideri la totalità degli insiemi, la "classe totale" A, che potremo chiamare l'insieme di tutti gli insiemi. Sia allora P(A) l'insieme delle parti di A. Per quanto precedentemente visto P(A) dovrebbe avere potenza maggiore di A, ma essendo A l'insieme di tutti gli insiemi, esso contiene P(A) come suo elemento, quindi P(A) dovrebbe avere cardinalità non maggiore di A.

Queste Antinomie determinarono una crisi dei fondamenti della Matematica che scosse il mondo matematico al''inizio del secolo e determinò la nascita di diverse concezioni circa la natura della Matematica:

Nel 1931 Godel dimostrò tuttavia che la Matematica mostrava comunque delle "aperture", delle allusioni ad "altro" rispetto a ciò che essa sarebbe in ogni caso riuscita ad esprimere, infrangendo così i sogni dei formalisti che speravano di costruire un mondo chiuso ed esauriente di segni, un sistema formale completo; in altre parole Godel provò che all'interno del sistema esistono certe asserzioni ben precise che non possono essere ne' dimostrate, ne' invalidate nell'ambito degli assiomi del sistema; perciò, usando i metodi convenzionali, non si può essere certi che gli assiomi dell'aritmetica non portino a contraddizioni.

Nel 1964 Paul Cohen costruì un sistema formale che verifica tutti gli assiomi "ordinari" e nel quale però l'Assioma del Continuo di Cantor è rifiutata, dimostrando così che è possibile costruire tanto una "Matematica cantoriana" quanto una "Matematica non cantoriana" analogamente a quanto era avvenuto in Geometria un secolo prima con la nascita delle Geometrie non euclidee (che rifiutavano tra i loro assiomi il V Postulato di Euclide).

Nasce così il Metodo Assiomatico moderno che non è soltanto deduttivo (si assumono come verità primitive evidenti alcune proprietà fondamentali, chiamate "postulati" o "assiomi", dalle quali si deducono nuove proprietà), ma è ipotetico-deduttivo: gli assiomi non sono più verità primitive indimostrabili, ma semplici ipotesi relative ad enti del pensiero non definiti perciò, se si considerano enti concreti che verificano le proprietà espresse dagli assiomi, allora valgono anche le proprietà espresse dai teoremi dedotti da questi per via strettamente logica. Ad ogni interpretazione degli enti primitivi corrisponde un modello (concreto) della teoria assiomatica (di per se' astratta, formale).

Se l'assunzione del metodo assiomatico moderno comporta la perdita dell'unità: non esiste più la Matematica, ma esistono le Matematiche (come non c'è più la Geometria, ma le Geometrie), apre d'altro canto nuovi vastissimi campi di ricerca e quindi nuove prospettive di progresso sia del pensiero matematico che, conseguentemente, del pensiero scientifico e ed pensiero umano in generale.