ULTIMI SCRITTI

 

DI

 

DAVID LAZZARETTI

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I 29 Editti

che terminò di scrivere in Roma

il 14 Marzo 1878

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FOLLONICA

“LA POLIGRAFICA”

1921

 

 

 

 

 

 

 

 

PREFAZIONE

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Cari fratelli del popolo latino!

 

In adempimento al gravoso incarico di apostoli e discepoli di Cristo Giudice, dopo la nostra prigionia pubblicammo per le stampe un libretto intitolato Avviso di Pace e di Giustizia dei Giurisdavidici Lazzarettisti; qualche tempo dopo demmo alla luce il nostro Catechismo a cui fece seguito la storia del nostro Divin Maestro, scritta dal Sacerdote Levita Filippo Imperiuzzi, ora defunto, e il libretto delle preghiere, il Simbolo della nuova Riforma. Venne, pure da noi diramata, una circolare a stampa dove si invitava il popolo ad una sottoscrizione per la pubblicazione di tutti gli scritti editi ed inediti di cui siamo rimasti in possesso, del nostro Maestro; il popolo non rispose all'appello; noi allora come saggio della pubblicazione che intendevamo ed intendiamo fare, pubblicammo un opuscolo contenente alcuni scritti inediti del Maestro.

Se questi nostri deboli sforzi non hanno efficacia nel mondo, noi non sappiamo cosa farci, dal canto nostro ci sentiamo tranquilli in coscenza e non per questo cessiamo d’essere convinti che il nostro maestro scende dall'Appenino come calò Mosè dal Sinai Monte mischiandosi tra i popoli agguerriti a portar pace e riformar le leggi (1). Siamo anche convintissimi che gli scritti del nostro Maestro che possiamo pubblicare, siano quei raggi di divina luce che Dante dal fondo della Selva selvaggia, vedeva risplendere sulla cima del colle. Dante Profeta, precursore del Cristo venturo simboleggiato in quel suo veltro, in quel suo cinquecento dieci e cinque (D X V) messo di Dio che anciderà la fuia.

Come Dante che in quel momento simboleggia la traviata umanità de’ nostri tristissimi tempi illuminato dai raggi del pianeta poté uscire dalla Selva selvaggia, così l'umanità illuminata dai raggi del pianeta che è Cristo colla sua divina morale, potrà finalmente uscire dalla Selva selvaggia ed aspra e forte di miseria morale e di peccaminoso egoismo in cui ora si trova, e tornare al retto sentiero della pace, della prosperità e la salute.

È necessario che si conosca (per alcuni scrittori che hanno voluto mettere il muso sull'opera del nostro Maestro senza conoscere il contenuto di essa) che i presenti editti furono da esso terminati di scrivere in Roma appunto nei giorni che era ritenuto nel Tribunale del S. Uffizio dal quale fu emanata la male augurata sentenza.

Come uno dei suddetti raggi di divina luce vi presentiamo cari fratelli del popolo latino il presente opuscolo, col più fervido augurio che l'umanità possa conseguire quella pace tanto desiderata in ordine alle divine promesse, ci confermiamo vostri fratelli in

 

I GIURISDAVIDICI

 

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EDITTI

 

 

 

precursivi al codice della nuova Riforma diviso

in quattro libri sul dritto religioso, politico,

morale e civile, contenente in quinto libro:

 

Il Testamento della Famiglia Giurisdavidica

e da’

Principi Giurati Cavalieri Crociferi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

EDITTO I.

 

Si pubblica alla Chiesa universale di Gesù Cristo che la successione dei sommi Pontefici Romani è cessata colla morte di Pio IX, ossia Pietro II, perché è stato l'ultimo Papa della legge di Grazia, poiché ad essa subentra la legge del Dritto.

Sono abbreviati i giorni per la maturità dei tempi, per cui dal 14 Marzo dell'anno corrente 1878 principia l'Era della Riforma dello Spirito Santo. E la successione de' nuovi Papi per detta Riforma da quest'epoca in avanti principia (per la Giurisdizione Episcopale) nella città di Lione in Francia. Questa città è dichiarata dagl'Altissimo Città libera e Camera dell’Impero del mondo, designata per essere tale nello scorso Agosto 1877 dal Gran Monarca che trovasi incognito in Francia e la circonferenza di detta città di forma ovale sulle rive del Rodano e della Senna è di 400 e più chilometri. Questo sacrato dall’Altissimo Continente si dice pure Città Santa delle 12 Tribù d'Israele. Quindi principieranno 12 nuovi Apostoli, nell'esempio dei precursori di Monte Labaro, la propagazione e la Riforma de' diritti sacri e profani su tutti i regni della terra.

Il Gran Monarca pubblica questi editti, e dietro ad essi il Codice della Riforma a nome dell'Altissimo ed Egli si farà conoscere alla nazione Latina, non più tardi del 14 Agosto dell'anno corrente.

 

 

EDITTO II

 

La Croce rossa, come segue, è un appello d'arruolamento alle milizie delle sante legioni Crocifere. Con questo santo segno a nome dell'Altissimo invito tutta la nazione latina a prepararsi per la venuta del giorno......... Questo giorno sarà per tutti i figli della Cattolica Chiesa un riscatto dalla schiavitù del peccato dall'empietà e della tirannide.

 

 

 

Come nell'antica Legge Mosè sottrasse a libertà il popolo ebreo, tale Io verrò a voi a nome dell'Altissimo, e con ammirabile prodigio vi condurrò alla libertà di una nuova vita per un nuovo ordine di cose, che porteranno in virtù dell'accennata Riforma, pace prosperità e salute su tutta la terra dopo che avrò riunita tutta la famiglia di Giacobbe, ossia i figli di Giuda e di Giuseppe in una sola famiglia ed uno solo sarà il loro Prence e il loro Pastore. Attendete questo giorno con viva Fede, voi figli del giuramento e delle nuove promesse, e con fiducia in Dio e non d'altre armi vi munirete per sottrarvi alla libertà suddetta, che della Croce rossa, con i due C crociati contorniati da  due fronde di ulivo, simbolo della, libertà e della pace.

 

 

 

 

EDITTO III.

 

I due C rovesci colla croce in mezzo portano il simbolo della prima e seconda venuta di nostro Signore Gesù Cristo sul mondo, per cui sono vicini i tempi, per meglio dire i giorni, che tutti i cristiani avranno con Cristo, chi per un verso, chi per l'altro, la loro Croce nell'avvenire di luttuose vicende nei tempi che vi ho accennati.

Io per simbolo e figura della seconda venuta di nostro Signore Gesù Cristo sul mondo vi additerò le vie di pace, di prosperità e salute ma ciascheduno di voi che con me farete parte all'arruolamento delle milizie delle sante legioni Crocifere mettetevi sulla spalla destra al davanti il segno della Croce rossa nel giorno in cui da me sarete chiamati al suddetto arruolamento, ed all'appello per mezzo di prodigiosi avvenimenti, ed allora con me preparatevi alle fatiche, al disagio, al martirio. Nell'avvenire dei suddetti tempi io vi preparo le vie alla gloria dell'una e dell'altra vita, ma vi apro in pari tempo un campo di sanguinose pugne. Queste pugne per me e per voi saranno gloriose, e le sosterremo valorosamente fino alla morte per la difesa del vero e della giustizia nei dritti della patria e della fede. Le nostre armi non hanno punta, non hanno taglio, non sono micidiali, ma sono potenti e terribili, perché la vindice onnipossente mano di Dio è che combatte con noi e per noi

 

 

EDITTO IV.

 

Nella grave importanza che io annuncio la mia prossima comparsa e dimostrazione alla nazione latina mi protesto dicendo che i nuovi ordini di disciplina della nuova Riforma renderanno accorto ciascun uomo all'esigenza del proprio dovere, e faranno cambiare la scena dei funzionari politici e religiosi nelle loro inique operazioni di cabale e di prestigi con lo schiarimento delle verità della fede e col rigore della più equa ed imparziale giustizia.

Aprite gli occhi, figli della maturità de' tempi, contemplate l'astro che è spuntato sul mattino, che porta a voi nuova luce.

Porgete intenti le orecchie alla verità delle mie parole. Dirigete liberi i vostri passi per le vie che vi addito per la conquista di una terra promessa, ov'è prosperità e redenzione copiosa.

Approfittate, figli dei giuramento e delle nuove promesse del breve tempo che Iddio vi accorda per l'avvenire di cose meravigliose e a un tempo terribili. Dalla data del 14 Marzo accennata nel primo editto. La cristianità principia un'Era nuova e quindi avranno luogo molti rivolgimenti rituali e politici.

Su ciò le potestà di dritto sacro e profano avranno da consigliarsi e riflettere seriamente su quello che devono fare per l'avvenire de' tempi da me designati, poiché l’Altissimo Iddio ha scritto una legge di dritto Episcopale e civile, in cui le reggenze vuole nella virtù e nella saggezza, la dignità nell'umiltà e nella purezza, e l'onoranza nel merito.

Queste brevi parole saranno bastanti a farvi conoscere e comprendere che la prospera fortuna degli empi è per perire nel naufragio delle loro disordinate ed impure passioni, allorché la mano di Dio verrà a dipingere di suo genio un meraviglioso quadro sopra la terra di nuove forme e di nuova natura, e due saranno le egregie tinte che estrarrà per fare sì meravigliosa pittura fra il mischio di tanti colori, e questi saranno il bianco e il nero, simbolo della vita e della morte.

 

 

EDITTO V.

 

Notifico a tutti i figli della Cattolica Chiesa di Nazione latina, ossia ai figli delle nuove promesse, che nel seguito di questi editti dalla prima data del 14 Febbraio fino al 14 Marzo, e dal 14 Marzo fino a un tempo indeterminato tutti i giorni devo scrivere un editto, e il contenuto di questi editti sarà una precursiva e complessiva esplicazione di tutto quello che si contiene nel codice della suddetta Riforma, additando in essi i rigori e la economica disciplina della nuova Legge del Dritto sulle regole di ordine del culto, della legge e della giustizia. I primi 25 editti dal 14 Febbraio al 14 Marzo farronne un succinto di regole preventive di tutto quello che deve procedere, come dissi nel complessivo codice della suddetta Legge del Dritto, ed esso farà bene intendere a ciascun cittadino, come le disposizioni dell'Altissimo sono deliberate alla esecuzione di tutto quello che è stato parlato da tanti profeti del vecchio e del nuovo Testamento. Io vi dico a nome di Dio per conferma di quello che deve avvenire per la Fine de' tempi, che sono i tempi nostri facendovi conoscere con chiarissimi segni cose meravigliose ed ammirabili, che i vostri cuori, se umili e retti, si sentiranno commossi all'avviamento della fede e vi accorgerete da ciò essere chiamati ad un convito nuziale, al quale sarete premurosi d'intervenire, non volendo essere malaccorti di fare illegittime scuse, come fecero quelli della parabola che espose allusiva Nostro Signore Gesù Cristo sul mondo.

Chi ha buone orecchie intenda, chi ha buon senso comprenda. No, non dormite placidi e tranquilli, voi malaccorti di cuor malizioso, maligno e superbo nel sonno della iniquità e della morte.

Inaspettatamente per voi in un bel giorno prima del buio addiverran le tenebre.

 

 

EDITTO VI.

 

Annunziando alla chiesa universale di nostro Signore Gesù Cristo che la successione dei nuovi Papi (per la suddetta Riforma accennata nei precedenti articoli) avrà principio nella città libera e santa di Lione in Francia, notifico, pure a nome dell'Altissimo che da questo santo luogo i detti Papi principieranno a prendere dominio dei diritti canonici episcopali della terza legge divina del Dritto, spettante alle ragioni della Riforma dello Spirito Santo, come la prima legge si disse legge di Giustizia spettante al Padre, e la seconda si disse legge di Grazia spettante al Figliuolo. E questi dritti canonici episcopali seguiranno in un modo del tutto nuovo, diverso da quello che or sono, poiché saranno congiunti indivisibilmente ai dritti civili o politici. Di ciò ne parlerò negli editti dopo il numero 29: poiché questi sono, come dissi, un annunzio preventivo di tutte le regole d'ordine della nuova Riforma.

Prevengo pure a nome dell'Altissimo tutti  i figli della Cattolica Chiesa, che alla elezione del nuovo Papa Pontefice Romano, seguiranno tre elezioni in poco tempo, e in una di queste susciterà uno scisma, ed in questo frattempo saranno eletti tre Pontefici, e saranno ciascuno di essi di differente partito, come ciascuno pretenderà la dignità del dritto canonico episcopale della cattolica Chiesa, ma uno solo dei tre sarà riconosciuto legittimo dalla legge del Dritto emanata dalla volontà mia nella volontà dell'Altissimo, come vi accennai nell'Editto V. Parimente vi prevengo a nome di questo Dio Altissimo che nel sacrato da Esso Continente della Città Santa e libera di Lione di Francia, io indegnissimo servo del Signore con prodigio ammirabile nel giorno prefisso, che da me vi sarà accennato, vi additerò fra mezzo ai popoli e alle milizie della nazione latina, quale sarà il vero Papa, il Sommo Pontefice della Cattolica Chiesa ed esso sarà detto l'Angelico, e sarà quanto benigno e clemente, tanto giusto severo e terribile ed effettuerà la detta Riforma della Cattolica Chiesa e questa sarà detta Chiesa Giurisdavidica Lionese, così predetta nelle Sante Scritture.

 

 

EDITTO VII.

 

I disordini generali che avverranno in tutti i regni di Europa, dopo l'elezione del nuovo Papa in Roma saranno il buon augurio di un nuovo ordine, che principierà a regnare unito al trono e alla chiesa con una legge tutta nuova nelle sue regole economiche di dritto civile politico, canonico episcopale.

Quest'ordine prenderà principio in un complessivo corpo di milizie ordinate dall'Altissimo dette dello Spirito Santo ossia: Legioni Angeliche Sante Milizie Crocifere.

Questa milizie Angeliche e milizie Sante Crocifere saranno condotte alla conquista di tutti i popoli della terra in seno alla Cattolica Chiesa dall'uomo eletto da Dio, poiché dett'Uomo per dritto di sanguinità e di dominio sacro e profano sarà loro Prence Duce e Maestro. Questo servo dell'Altissimo sarà dissimile a tutti i Principi e potenti della terra. Esso per l'amore e per la gloria di Dio si è umiliato nella più bassa stima di sé medesimo ed ha posposta la gloria, la ricchezza e l'amor del mondo alla miseria e alla annegazione di tutti i beni del corpo, ed ha un cuore quanto giusto e severo, tanto amoroso e clemente. Sarà terribile estirpatore degli empii per modo prodigioso ed ammirabile. Esso verrà improviso a vincere e soggiogare il mondo, come il venire di terribile ed improvisa tempesta, e in pari tempo farà cambiare l'andamento delle vicende rituali e politiche in tutti i regni della terra.

 

 

EDITTO VIII.

 

Molte calamità in questi giorni di estremo lutto avrà da soffrire la nazione latina, ed a tutta la Cattolica Chiesa avverrà una generale persecuzione, mossale dagli altri cristiani censurabili che sono fuori del seno di essa.

Tutte queste calamità e persecuzioni alla Cattolica Chiesa vengono permesse da Dio per le troppe corruzioni ed abusi portati in essa sotto il pretesto di disciplina e di riordinamento: ed è per questo che la maggior parte dei suoi Pastori e Ministri troppo si sono dati alla comoda vita, ed i popoli, loro gregge affidato da nostro Signore Gesù Cristo, scandalizzati di ciò, si sono allontanati dai cristiani principii e sono addivenuti miscredenti delle cose eterne e di Dio in così mal'esempio e perché hanno veduto i loro maestri di catechismo praticare al contrario di quello ch'essi predicano. Dico a nome dell'Altissimo che tutti i beni che appartengono ed appartenevano al culto santo di Dio nel rito della Cattolica Chiesa, sono ed erano il tesoro comune di tutti i fedeli come erano il pane degli orfani, delle vedove, dei pupilli e di tutti i poverelli di Gesù Cristo. Di questo tesoro ne sarà domandato conto a voi defraudatori il giorno terribile della vendetta e del sangue fra le sommosse e ribellioni dei popoli. Dico miseri quelli che avranno preso parte alla rapina di questo obolo santo consacrato al culto divino ed alta beneficenza e carità cristiana.

Ciò vi serva di regola e di esempio a voi che avete posposto i tesori celesti ai tesori terreni. A voi parlo Giudi Iscariotti che avete tradito Cristo Gesù per l'avidità dell'oro, e per la comoda vita; per voi più che per gli altri saranno terribili i giorni da me accennati, che poco lungi sono da noi per avvenire nel furore dell’irata giustizia divina a punire le vostre ed altre enormità senza numero sopra la terra.

 

 

EDITTO IX.

 

I rivolgimenti che saranno per avvenire delle vicende rituali e civili su tutti i regni della terra, faranno conoscere apertamente l’andamento dei popoli e la reggenza dei governi sacri e profani che avranno bisogno di un ordine più economico e disciplinare nel governo sociale di tutta l'umana famiglia.

Io a nome dell'Altissimo prevengo tutti i fedeli della Cattolica Chiesa ed al mondo universale che i giorni sono venuti vicinissimi a Noi, in cui la religione fra gli uomini sarà una sola in un sol culto e in una sola legge, e saranno molti gli abusi, che hanno apparenza più di culto idolatro che cristiano; ed i religiosi saranno limitati negli ordini ed in essi tre sole saranno le regole, ed il celibato sarà senza voto e senza giuramento di professione religiosa, e tolto ogni legame di libertà di coscienza.

Eccovi la novella luce che viene a voi, figli della patria e della fede; questa è l'opera ammirabile dell'Altissimo che renderà gli uomini beati e felici sul mondo d'illibati e santi costumi.

 

EDITTO X.

 

Dalla religione vera di Nostro Signore Gesù Cristo devono in generale essere tolti tutti gli errori e pregiudizi portati in Essa dai Novatori Settari, che sono sortiti dal suo seno materno.

Ha dichiarato l’Altissimo nei rigori della Legge del Dritto che tutte queste disparenze di religioso culto cessino con una sola credenza in Dio colla vera e convincibile interpretazione delle sante scritture; poiché queste saranno dilucidate con nuovi e chiarissimi lumi per maggior gloria della Cattolica Chiesa, allorché verrà il giorno prefisso dell’accennata Riforma, dopo la quale nessun dubbio resterà nella sana dottrina come nella sana morale di tutti i credenti riuniti nella Cristiana fede poiché tutte la verità saranno bene spiegate nel suo vero senso nelle parole figurate del linguaggio di Dio per essere bene comprese dalla sana ragione dell'umano intelletto.

Questi schiarimenti scritturali e scientifici contenuti in un'opera enciclopedica da me scritta per volontà dell'Altissimo per generale ammaestramento degli uomini per un nuove ordine di cose del tutto nuove sopra la terra saranno l'arme vindice e terribile per abbattere ogni errore ed ogni eresia nella miscredenza delle cose eterne e Dio per le tante empie ed infernali dottrine che hanno portato la corruzione nella fede, nella morale e nei costumi e la verità sarà una sola nella credenza di un solo Dio, e non vi sarà più offuscamento nella dottrina del vero coll'errore e colla menzogna, e in pari tempo sarà estirpato fra gli uomini l'egoismo, l'empietà e la tirannide.

 

 

EDITTO XI.

 

Il nuovo codice della Legge del Dritto, in cui è contenuta ogni regola d'ordine della Riforma dello Spirito Santo, è un succinto di tutte le verità contenute nelle Sante scritture, congiunte ad ogni dritto morale e civile degli uomini col dritto divino, ed in esso nessuna causa di dritto privato e comune va disgiunto dalle prescritte regole di quella legge Santissima nella quale ogni ragione ha il suo dritto, ed è quello della ragione naturale di tutte le cose, come dissi, di dritto umano e divino. Ha decretato l’Altissimo nei rigori della nuova Legge del Dritto una prescrizione irreprensibile, che non mai più sopra la terra sarà permesso alla preponderanza dell'orgoglio umano di violare la santità di queste leggi stabili, imparziali ed eterne.

E benché l'uomo violò questa leggi, e si fece schiavo del peccato e della morte, non perdette però, con questa caduta la ragione dei dritti che gli si appartenevano sopra la terra poiché tutte le cose, che sono in esse, sono donate, come parte comune a tutta la progenie degli uomini, e che deroga questo eterno dritto approfittandosi dell'assoluto dominio di padronanza su di un dritto comune, come quella del possesso della patria terrena, deroga pure i dritti della patria celeste e viene ad offendere insolentemente nel più gravoso reato tutti i dritti dell’umana e sovrumana natura.

Dalle esposte ragioni comprenderete che all’avvenire della nuova Riforma nei rigori della Legge del Dritto ogni umano e sovrumano dritto ritornerà al suo dritto, come lo erano nell'antico tutte le cose nei dritti della patria comune e saranno questa leggi colla Repubblica e Dio sopra la terra.

 

 

EDITTO XII.

 

Allorché il dritto canonico episcopale principierà a reggere e governare la Cattolica Chiesa coi rigori della Legge del Dritto nella Riforma dello Spirito Santo, la successione dei papi dell'Era nuova di questa Riforma avrà un dominio esteso senza limite sopra tutta la terra e la sua potestà di dritto sacro e profano sarà incluso al potere civile e politico e militare perché esso solo sarà il Rege eminentissimo che avrà dominio su tutti i regni della terra nell'emanazione della legge e della disciplina canonica dei culti e dei riti ed una sola come dissi, sarà fra gli uomini la religione, la legge e la giustizia.

Tutte le potestà di dritto civile, politico e militare saranno unanimi e d'accordo all'alleanza di questa santa ed universale Riforma nel dritto sacro di Dio, ed in esso saranno riconosciute nelle regole di ordine della legge del Dritto, come persone sacre tutte le maggioranze con autorità inclusiva dell'uno e dell'altro dritto sacro e profano, ed in pari tempo queste autorità avranno distinte classi dal Giudice fino al principe, come uguale privilegio si riserba al dritto canonico episcopale, dai sacerdoti fino alla dignità pontificale del capo supremo della Cattolica Chiesa e questi saranno considerati nell'ordine levitico Sacerdotale come membri maggiori dell'ordine militare Crocifero.

Come i ministri dell'ordine Sacerdotale Levitino si dicono militari di sacro culto e di sacro rito per il servizio che hanno della religione nel catechistico insegnamento e nelle funzioni di pubblica universale beneficenza, così i ministri dell'ordine civile, politico e militare si dicono ministri di profano culto e di profano rito al dritto ed alla potestà delle leggi e della giustizia.

Tutto sarà concordia, amore e Fratellanza sociale fra il potere spirituale e temporale ossia fra il sacerdote e il principe, fra il Giudice e il militare, fra il religioso e il civile, come fra il ricco e il povero, e la cordialità della santa Filantropia cristiana sarà generale fra la sociale famiglia degli uomini su tutti i regni della terra.

Sperate e pregate con viva fede, voi tutti fratelli in Cristo e in Dio che il predetto tempo avvenga dalla Istituzione S.ma della Riforma dello Spirito Santo, la quale cadrà come una pioggia di fuoco celeste sopra la terra e la purgherà dalle sue immondezze dei tanti peccati degli uomini, ed in essa risorgerete a nuova vita nei costumi e nella morale, e l'umanità sarà da considerarsi come una nuova stirpe rigenerata dalla morte del peccato a una nuova vita beata e felice sopra la terra amata e benedetta da Dio nella Istituzione, come dissi, di un regno eterno di Dio monarchico nazionale repubblicano fra gli uomini.

 

 

EDITTO XIII.

 

Quando le regole di quest’ordine eterno monarchico nazionale repubblicano della nuova ed universale Riforma dello Spirito Santo saranno esaminate nel suo contenuto dalle autorità sacre e profane nelle ragioni giudiciarie e legislative, chiaramente verrà conosciuto da esse e dal mondo universale, che queste regole di ordine militare crocifero altro non saranno che il cumulo della beneficenza di Dio estensiva sul bene degli uomini nella pienezza dei tempi dopo le tante sofferte calamità, onde ristorare la povera umanità oppressa da tanti secoli sotto il pesantissimo giogo del peccato dell’empietà e della tirannide. La rigenerazione dell’uomo se fino ad ora non è stata adempita su tutti i figli degli uomini or siamo al tempo che deve avvenire come ci è stato promesso da Dio con patto di giuramento eterno coi padri nostri, e Gesù Cristo ci ha confermato queste promesse colla sua venuta sul mondo collo sborso fatto per noi nella effusione di tutto il suo preziosissimo sangue e da questo sborso ci promise il compimento di questa Redenzione copiosa in un tempo che sarebbe venuto, che di tutte le famiglie sparse e divise degli uomini, se ne sarebbe fatta una sola famiglia nella adorazione a credenza di un solo Dio in un solo ovile, sotto una sola legge ed un solo Pastore.

Rallegratevi tutti figli dei figli degli uomini, perché a noi è vicino quel fortunato e felice giorno, predetto da tanti profeti e da Cristo, che porterà la benedizione sopra tutta la terra dopo passata su di essa la mano vindice dell'irata giustizia divina. Attendiamo questo tempo con fiducia in Dio e procuriamo di salvarci da un diluvio di fuoco e di sangue nell'arca Santa detta Cattolica Chiesa, in essere in essa premuniti per gli avvenimenti della suddetta Riforma.

 

 

 

 

 

 

EDITTO XIV.

 

Da che Iddio mi ha chiamato a un così grande Apostolato di tutte le genti, non ho mai cessato di propagare a voce e in iscritto i divisamenti di Dio dicendo che abbiamo prossima la venuta della pienezza de’ tempi, che sono i tempi nostri. No, non vogliate voi figli delle nuove promesse e del giuramento, ossia della nazione latina, ascoltare invano la verità delle mie parole. Vi dico a nome di Dio, che io sono da Esso mandato a voi, come nostro Signore G. C. alla nazione giudaica.

Parlandovi a nome di Dio, dico a voi figli della Cattolica Chiesa, che eludiate bene quello che parlano de’ tempi nostri le sante scritture ed allora conoscerete in esso quello che vi farà consolati. Io a voi non devo farà che additare le vie di scampo a un così imminente periglio, e non vi è bisogno che a me diciate: «Chi sei tu che così parli?» Se voi volete conoscermi, mi potete conoscere al tuono della mia voce ed alla verità delle mie parole, e saprete da esse chi io mi sia, senza che io vel dica. Prima di mostrarmi palesemente a voi figli del giuramento e delle nuove promesse, è duopo che vi faccia manifesta chiaramente la volontà mia nella volontà dell’Altissimo, e da questa deliberata volontà apprenderete tanto che vi potrà bastare a conoscere che Dio è l'uomo che a voi parla in me, ma è Iddio che in me a voi parla, e da ciò potete regolarvi pei tempi appresso.

Ponderate il peso di queste brevi parole. Vi dico che or non ridiate, se fra breve non volete piangere ma or piangete per poi ridere; or non fuggite per salvarci dalle riprensioni delle mie parole, ma ascoltatele per poi non fuggire, poiché quando mi ascolterete, in altro tuono più tremendo, allora voi morirete di tremore fuggendo. Or non dite attendiamo ai fatti per credere ai detti, ma credete ai detti ora che avete tempo, perché quando i fatti avverranno, non sarete più in tempo a credere. Procurate di non essere fuori dell'arca ridetta, allorché verrà il diluvio accennato di fuoco e di sangue, e tutti quelli che si troveranno fuori di essa, i figli delle nuove promesse e del giuramento, se non premuniti nei modi esposti, periranno in più orribili modi.

 

 

EDITTO XV.

 

Prevenendo al mondo universale l’avvenire di un nuovo ordine di cose su tutti i regni della terra per far conoscere come avverranno questi mutamenti, devo dare una chiara idea di tutte quelle cose, le più importanti, che riguardano il culto, la legge e l'amministrazione della giustizia nell'economica disciplina nei dritti sacri profani, ed in pari tempo far conoscere e comprendere con brevità di parole l'entità di tutto quello che ho detto e che sarò per dire della misteriosa missione del mio Apostolato a tutte le genti.

Vi dissi che col seguito di questi editti vengo costruendo una nuova Arca in seno alla Cattolica Chiesa. Tale lo è di fatto, come lo è di detto, poiché quest'Arca dev'essere per vero simbolo la costruzione di un colossale e meraviglioso monumentale edificio, consacrato alla SS.ma Trinità e in altro modo dev'essere in senso mistico e figurato l'Arca del Tabernacolo santo che risiede in seno alla Cattolica Chiesa. Dicendo che Io vengo costruendo una nuova Arca, voglio dire della nuova Riforma, nella quale saranno riuniti tutti i legittimi figli del giuramento e delle nuove promesse insieme ai figli censurabili dell'errore e a quelli della maledizione e della menzogna, e di questi se ne formerà una sola nazione, quando i voleri dell'Altissimo saranno eseguiti nel più terribile rigor di Giustizia, contenuto come dissi nella Legge del Dritto, detta pure Legge di Redenzione e di giuramento di eterna alleanza dell'uomo con Dio e del cielo colla terra.

I mezzi di salute vi addito per una emanazione di leggi che voi sentite e vedete registrate nel contenuto di questi editti che io pubblico a tutti voi, figli del giuramento, e che voi pure penserete a propagarli a tutte la nazioni del mondo. Ed io e voi cristiani cattolici dobbiamo prendere debito impegno di ciò, onde la volontà di Dio si adempia secondo i suoi preordinati disegni; e colui che si terrà fuori dell'obbligo di cooperare a questa universale propagazione né coll'opera, né colla fede, né colla preghiera, sarà considerato come un rinnegato e ribelle figlio del giuramento, e non potrà essere compreso nel numero del popolo eletto di Dio, il quale sarà possessore dell'arca santa, per la quale saranno salvati gli eletti da ogni umano periglio.

Voi avrete ben compreso che fa' d'uopo il doversi preparare per la prossima venuta della pienezza de' tempi; per altro modo, se ciò non faranno, saranno giudicati improvvisamente di tutti i loro reati senza aver tempo né di esame né di pentimento; poiché i giorni, le ore, i minuti sono di già numerati nel contenuto delle mie previsioni per l'improvvisa venuta di un così prodigioso ed a un tempo terribile avvenimento.

 

 

EDITTO XVI.

 

La deposizione di tutto quello che ho detto e vi devo dire, sarà essenzialmente un succinto di tante misteriose figure che daranno molto da pensare, coma dissi alla gente di calcolo e di esperienza. Osservate, ponderate bene, figli del giuramento, la coincidenza di queste  esposizioni cha vi vengo facendo nell'esperienza dei detti e dei fatti, e poi considerate le posizioni della umana famiglia, ed in ultimo a queste considerazioni esaminate voi stessi, ed allora comprenderete che siamo alla vigilia di grandi avvenimenti, per cui tutti gli uomini che hanno sana ragione col solo lume dell'umano intelletto, sono capaci di pronosticare l’avvenire da un giorno all'altro di un gran gastigo sopra tutta la terra per le troppe empietà, che si commettono tutti i giorni dagli uomini. Avrete voi compreso quello che vi ho voluto fare intendere con tali espressioni del male generale che è in ogni reggenza di sacro e profano governo, e le diversioni che pascano fra il bene pubblico e il bene privato a motivo dei pochi che imperano nei molti  e questi soffrono durissima schiavitù sotto il pesantissimo giogo d'iniquissime leggi che oggi si dicono leggi di civiltà, di progresso e di libertà nazionale e cittadina, ma lungi lo sono da me rifare questo glorioso nome defraudato dai fanatici fazionarii politici. Ecco quanto ho creduto dire contro l'empietà e la tirannide che oggi impera quasi tutti i regni e governi della terra per le suddette iniquissime leggi, che tengono schiave ed oppresse il trono e la Chiesa, le potestà di dritto sacro e profano, per cui è convenienza che il dritto umano e divino a tutto questo vi ponga un riparo colla vindice giustizia di Dio, venendo nei modi ridetti sopra la terra a portare la totale estirpazione degli empi oppressori e nemici della  patria e della fede, e perché i buoni fedeli non disperino della loro gravezza fra tanta empietà che si può dire, che annienta la carità del prossimo e profana ogni cosa santa, e odia mortalmente la religione e tutto ciò che si parla di Dio e dello cose eterne.

 

 

EDITTO XVII.

 

Eccoci ai giorni designati da Nostro Signore Gesù Cristo per la fine de' tempi. Esse venne dicendo «Verranno tempi in cui la virtù sarà odiata come vizio, ed il vizio sarà acclamato come virtù, e allora saranno tempi di errore e di tenebre, ma per segni che vi mostrerò dal cielo conoscerete essere vicini i giorni da me accennati, ed allora verrà la seconda volta sul mondo il Figliuol dell'Uomo, con terribile apparato della sua Maestà celeste a giudicare i vivi e i morti, ossia a dare giudizio dei buoni e dei cattivi, come si dice in molti passi della sacra scrittura. In quei terribili tempi saranno divisi i montoni dai capretti e dagli agnelli. Il gregge pingue da quello magro. L'albero che non frutta, e tutto quello che sarà dannoso al buon campo, verrà tagliato e gettato al fuoco, come sarà tolta la zizania dal buon grano, e la vigna di Cristo sarà purgata da ogni rovere, da ogni pruno e verrà data a coltivare a nuovi e più diligenti agricoltori e più copioso renderà il suo frutto al Padrone Celeste.

Questi sapientissimi e misteriosi vaticinii ci fanno conoscere troppo bene che la seconda venuta del Figliuol dell'Uomo sul mondo sarà improvvisa per modo ammirabile, ed Esso venendo sarà severo è terribile per quanto alla sua prima venuta fu benigno e clemente, e questo avvenimento lo sarà in un modo del tutto incomprensibile coll'umano intelletto. In più modi nelle sacre scritture viene figurata la seconda venuta del figlio dell’Uomo sul mondo; ma una sola è la vera e reale figura di questo misterioso Simbolo dell'Uomo congiunto in Cristo per due vivi segni e l'ultimo di questi vivi segni darà il compimento a tutte le figure profetiche colla completa redenzione degli uomini. Io, che vi parlo a nome di Gesù Cristo, sono la viva figura di Esso, ed in ogni Simbolo raggiungo delle Sante Scritture per diverse maniere insieme a quei che con me saranno uniti colle opero buone e colla buona fede in Cristo.

Vi sia d'avvertimento che contemporaneamente a me ed ai miei seguaci in questi iniquissimi tempi, sorgeranno fra mezzo al seno dei popoli della Cristiana fede tanti falsi Cristi, tanti falsi profeti e falsi predicatori. Non credete ad essi per qualunque prodigio che vi potessero fare con falso ed apparente operato; se questi non saranno distinti dal segno del vero Cristo, e questo segno consiste nei due C rovesci colla croce in mezzo circondata dai due rami d'olivo. Per due modi questo segno viene portato sia esterno, sia interno. Quello esterno è la croce rossa che si porta sul petto e sulla spalla destra, come viene accennato nel secondo editto. Quello interno dicesi segno vivo il quale si porta impresso nel petto nella viva carne, ed a questo oltre la croce coi due C rovesci vi sono al di sopra le tre lettere qui segnate.

Questi sono noti segni per conoscere i veri dai falsi Cristi, i falsi profeti e predicatori fra tanti che si mostreranno sotto l'apparenza del bene a nome di Dio e di Cristo, a sedurre i popoli per maniere diverse non vi fidate in quegli iniquissimi tempi, solo che di quelli dei natati segni; poiché questi .saranno i veri fedeli e valorosi soldati campioni di Cristo e propagatori zelanti della nuova Riforma dello Spirito Santo, difensori del vero e della giustizia, detti pure popolo eletto di Dio, e militi delle Sante Legioni Crocifere.

 

 

EDITTO XVIII.

 

Le questioni rituali e civili sono cessate per la volontà dell’Altissimo, ed Esso ha deliberato una costituzione universale nel governo sacro e profano di tutta l'umana Famiglia. Questa costituzione contiene in sé i dritti della Legge Santa di Dio congiunti alle leggi degli uomini, e questi dritti sono prescendenti da un rigor di giustizia il quale subentrerà all’errore, all'empietà, alla tirannide che oggi è predominante in tutte le classi e condizioni sociali degli uomini. Io a che a voi trasmetto per supremo comando di Dio la sanzione di questo deliberato ordine di giustizia per la propagazione generale di questi editti torno a dirvi quello che vi ho detto negli antecedenti. A voi vengo mandato qual celeste Liberatore, ed io tengo per voi e per me il santo vessillo della libertà, e della pace.

Allorché io sarò obbligato di venire da voi, vedrete la prodigiosa insegna ridetta, ed in essa vi sono scritte parole eterne, parole di terrore per gli empi, e di giubilo per quelli che amano la verità e la giustizia. Il ruggito dei miei invincibili leoni, dominatori della terra si farà sentire dagli empi fremente ed orribile come le irate onde marine in tempo di universale tempesta, allorché spiegheranno al vento questa prodigiosa insegna in virtù di quelle parole divine che tengono in sé la libertà e la pace di tutti i popoli della terra.

A voi parlo potenti, e voi prevengo popoli e nazioni del giuramento e delle nuove promesse. Comprendete il retto fine di queste mie parole, e non vogliate travolgerne il senso per vostro mal giudizio, istigati dalla mala cupidigia del vostro cuore, onde non voler arrecare danno e rovina a voi stessi.

 

 

EDITTO XIX.

 

Or che mi sono palesato a nome a voi, figli del giuramento per quello che di me per voi parlano le Sante Scritture avvertite che una ciurma di seduttori figli dell'errore e della menzogna, come vi accennai nel diciassettesimo Editto, sortirà fuori fra il seno dei popoli traviati e corrotti, ed alcuni di essi fiancheggiati dal potere temporale e spirituale di falsi ministri del culto si usurperanno il mio nome, la mia missione, e si sforzeranno togliermi ed annientare la dignità ed il potere datomi immediatamente da Dio, e con falso operato di prestigi e di spiritismo vi faranno apparire di resuscitare i morti, e fare altri strepitosi prodigi, e tutto questo faranno non per volere, ma col per missione di Dio, onde punire la superbia, dei figli del giuramento, quelli che vinti dalle disordinate passioni dello spirito di egoismo e di avarizia non si vollero umiliare alla verità delle mie parole nelle parole di Cristo per la sua seconda venuta sul mondo.

Non dimenticate figli del giuramento, questi miei salutari prevenimenti per l'avvenire de' tempi in cui metteranno in poco d'ora, per così dire, tutte le vicende dell'umana famiglia. Attendete ai  segni, vi dico, che io verrò a voi fra mezzo alla ribellione e sommosse dei popoli a portare la pace e  riformare le leggi (vedi il Risveglio dei popoli) quando i fazionari politici distinti in tre classi, sacri, profani e spiritisti con infinità di falsi operati si proclameranno essere essi i rigeneratori del mondo colto e civile, usurpandosi il nome di veri religiosi credenti, allora Io, come il venire d'improvvisa e terribile tempesta, farò vedere quello che sono, e quello che farò loro lo vedrete.

A voi parlo figli del tradimento che nella detta ribellione tessete una congiura, un inganno alla nazione latina, ossia ai figli del giuramento, che sono in seno alla Cattolica Chiesa: pensate che tutto quello che avete fatto, nei disegni dell'Altissimo, lo avete fatto per voi talché cadrete da voi stessi, dove volete far cadere gli altri, e la gloriosa vittoria sarà di quelli che avevate empiamente giurato di estirpare e dissuaderli dai loro veri ed eterni religiosi cristiani principi.

 

 

EDITTO XX.

 

Voi avete compreso figli del giuramento, da tutti i simbolici segni del mio misterioso modo di parlare che tengo con voi, popoli e genti, principi spirituali e temporali della terra. Io essere, colui che a voi sono mandato per la causa del vero e della giustizia. Questo vero e questa giustizia tengo registrata in una collezione di un'opera un po' voluminosa in cui parlo di tutto quello che riguarda la dignità e santità degli attributi di Dio, e di ogni dovere in ordine di gerarchico governo nel ministero generale e sociale degli uomini. Il succinto di quest'opera è contenuto in tre piccoli libri che sono pubblicati alle stampe e questi sono «I fiori celesti» e «La mia lotta con Dio». Leggete figli del giuramento questi due semplici ma sapientissimi libri, e voi troverete, in essi il lume chiarissimo di tutte quelle verità che sono accennate nel depositario dalle sacre scritture e queste verità così chiare io per volere dell'Altissimo le tramando a voi qual astro di nuova luce che viene a dissipare le infernali tenebre che hanno in questi iniquissimi tempi ricoperto tutta  la faccia della terra di un densissimo velo che non si può più discernere il vero dalla menzogna e la virtù dal vizio.

Leggendo i suddetti libri mettetevi in mente che io solo sono il misero strumento materiale di essi e non altri, e comprenderete essere io il personaggio protagonista di quella terribile tragedia che vi ho mostrato e che vi mostrerò nei miei scritti atto per atto da doversi rappresentare in parti distinte nel teatro di questo misero mondo. E voi figli del giuramento unitamente a me siete gli attori di sì tremenda tragedia, e pensate ciascheduno di rappresentare la vostra parte, e questa sta a voi sceglierla, come meglio vi aggrada per la ragione, versa e controversa.

 

 

EDITTO XXI.

 

Non solo verrò a voi qual celeste Liberatore, ma sarò pure qual Maestro, Principe e Duce a nome dell'Altissimo, perché io a voi vengo per pegno di una giurata alleanza che Iddio fece ai padri nostri, promettendoci una redenzione copiosa su tutti i figli degli uomini.

Noi tutti figli del giuramento sappiamo che lo sborso di questa redenzione copiosa fu fatto da Nostro Signor Gesù Cristo. Esso patì morendo e resuscitò glorioso e trionfante vincitore del peccato e della morte, ed a noi per pegno di tanta redenzione si transustanziò colla sua umanità divina nel sacramento Eucaristico, nel quale per mirabile mistero sta congiunto l'uomo con Dio, ed è perciò che in virtù di questo mistero io vengo a voi per Gesù Cristo, ed in voi figuro Esso per l'opera completa di una sì grande Redenzione la quale è dovuta a noi per patto di giuramento nei modi suddetti.

Volgetevi a contemplare con fede ed umiltà di cuore le mie verità, di cui parlano le Sante Scritture per la bocca di tanti profeti, e voi comprenderete, che io sono per voi quel miserabile servo di Dio, il David, l'Unto del Signore, il vostro Prence, Duce e Maestro, perché in me per la virtù dell'Altissimo mi è suscitato in cuore il vero germe della carità e della giustizia, ed è perciò, che Io sono pure Legislatore di tutti i diritti sacri e profani; per cui la Riforma che porto a voi in virtù dello Spirito Santo, vien detta «La Legge del Dritto» come le altre del Padre, del Figlio si dissero di giustizia e di grazia.

 

 

EDITTO XXII.

 

Quando verrete a leggere nel frontespizio del succitato libro intitolato «La mia lotta con Dio» quelle misteriose ed ammirabili parole «Cristo Duce e Giudice» non vi scandalizzate, perché questo Cristo Duce e Giudice son'io per senso figurato, l'uomo, il più misero di questo mondo, che vengo mandato a voi, figli del giuramento, del modo il più umile e misterioso.

Essendo Io duce vi dico in verità che le mie milizie sono numerose, forti ed ordinatissime, e queste io tengo pronte e divise per tutti i regni della terra per l'applicazione della nuova Riforma, dello Spirito Santo. Talché essendo Io Duce e Giudice per Cristo e con Cristo non sono né più né meno di quello che sono, l'uomo il più misero e il più imperfetto di questo mondo. E la profondità di questo meraviglioso mistero vi fa comprendere che la potenza e bontà infinita di Dio vuole coll’estremo della sua purità divina a coll'estremo dell'impurezza umana dare il compito a quella promessa a noi Redenzione copiosa e con essa far felice e beata l'angelica ed umana natura.

 

 

EDITTO XXIII.

 

A spiegazione dei libri accennati negli antecedenti editti vi prevengo essere quello che intitolai: La fine del mondo, l'eco di tutte le voci profetiche e le verità scritturali ed evangeliche. Talché questo libro contiene in sé il più gran tesoro che abbia potuto donare Iddio della rivelazione della sua divina grandezza per conforto e speranza degli umili, per avviamento della fede e della carità generale fra gli uomini e per confusione dei cuori superbi, invidiosi e maligni, e per la totale estirpazione degli empi. Quello che io dico in questo libro lo comprenderete quando il prodigio della grazia celeste vi sarà manifestato nei modi suddetti.

Questo libro io scrissi per comando di Gesù Cristo, e per le materie che in caso sono contenute, mi conviene metterlo in capo alla collezione di tutti i miei scritti, perché in realtà è il capo e il fine di tutto quello che avevo scritto e scriverò d'ora in avanti per compimento dell'opera mia, per dovere e comando supremo del mio apostolato, come Prence, come Duce, come Legislatore, come Maestro, come Profeta in Cristo, perché per Esso, Io Profeta prima e dopo a tutti i profeti, che vi sono stati, che vi sono e vi saranno dopo di me, finché vi sarà bisogno di profetare.

 

 

EDITTO XXIV.

 

Per prevenimento dei giorni accennati mi fo vié maggiormente ardito col potere e dignità di una così mia alta Missione dicendo a voi tutti figli del giuramento, che pensiate, che la causa mia è la causa vostra e se voi mancherete a quel dovere che vi spetta alla chiamata di questo mio generale appello, io debbo con quella autorità datami da Dio, come Duce e Giudice in Cristo denunziarvi, come renitenti alle mie milizie, e spergiuri al giuramento della vostra infedeltà alla mia e vostra sacrosanta insegna, la quale è la Croce coi simboli esposti.

Se voi di me sarete indegni figli del giuramento irritandovi alla reale e semplice verità delle mie parole, perché mi erogo davanti a voi per volere dell’Altissimo il titolo di un potere arcano e divino come comprendeste e comprenderete da quello che vi ho esposto e vi espongo per regola e per ordine di una legge generale colla pubblicazione di questi ed altri miei editti, dico che voi con potrete, allorché mi manifesto a voi, farvi padroni di me, come poteste ed or potete. Questo io dico per deliberarvi ad una generale e definitiva contesa con me, voi figli dell'empietà; ed allora vedrete coi fatti, come ora coi detti, chi Io mi sia, e sentirete e proverete quello che vi basterà ad essere umiliati per sempre dalla vostra miscredente, quanto empia pertinace superbia. Io sono che parlo a voi figli indegni del giuramento non voi siete che parlate a me, dunque a voi spetta di cercare di me, e non a me cercare di voi, poiché comprenderete che un linguaggio così libero vi ho parlato e vi parlo in questi editti l'ultima volta per sempre.

 

 

EDITTO XXV.

 

Io che parlo scrivendo, non sono quello che voglio, che comando, che emano e riformo le leggi, ma sono Colui che debbo ubbidire ciecamente a chi comanda vuole e emana, e riforma le leggi a suo senno e questi è l'Altissimo Iddio, del quale io sono servo in degnissimo.

Chi sono i potenti della terra davanti a questo Dio Altissimo per il quale io sono mandato a voi figli del giuramento. Tutti questi non sono davanti ad Esso che miseri atomi di onorata e coronata polve e come polve spariscono davanti al tempo, e pacano all’eternità per essere giudicati della loro azioni al tremendo tribunale di questo Dio Altissimo, del quale or mostrano non temere i superbi della terra. Tremate miseri al solo pronunziare di questo tremendo ed Altissimo Nome, e pensate all'avvenire dei giorni accennati, poiché un così tremendo giudizio sarà per essere eseguito pure sugli empi, e su quelli che avranno  preso a scherno ed in burla queste mie potenti verità cha a voi riferisco a nome e per volere di quel Cristo Duce e Giudice che a voi verrà figurato in me che vi parlo, come Cristo vivente. Intendete quello che vi dico, e non giudicate di me, come male  pensate. Le espressioni son chiare, ma è duro il senso del suo contenuto per quelli che restano scandalizzati ed irritati del mio dire, perché gli dà eccitamento alla loro pertinace superbia. Non sentite voi, o pertinaci, maliziosi e miscredenti il rumor della tempesta che poco lungi è per cader sopra? Allorché essa verrà, voi vorrete sfuggirla, ma non potrete a vostro malgrado: perché trovandovi in aperta  campagna dovrete attenderla e contenere l'impeto, e allorché vedrete inevitabile il periglio, deplorerete malaccorti la vostra vita, ma tardi sarà ogni vostro pentimento.

 

 

 

EDITTO XXVI.

 

Prima di ricevere il comando supremo di Dio ed essere deliberato da Esso di propagare ai popoli e alle nazioni la sua volontà, colla pubblicazione di questi editti, io ho dovuto fare un accurato sperimento della reggenza dei governi e dell'andamento dei popoli per cose relative alla mia missione, e per far ciò, molto ho pellegrinato per le diverse parti di Europa, e quello che ho inteso e veduto per me sono prove di fatto, che un giorno mi serviranno a costatare davanti ai popoli quanto Iddio opera accuratamente a confusione dei superbi e degli empi e per conforto dei fedeli e degli umili.

Qual sorpresa e quale stupore sarà per quelli che congiurato avevano contro la potestà di Dritto sacro e profano, quando io personalmente mi frapporrò alle loro inique congiure arrestandoli con imponente autorità? Poiché io li conosce in maggior numero, perché m'introdussi per modo ammirabile nei loro conciliaboli a scoprire sì empie congiure e loro mostrerò la verità di quel che dissero, di quel che fecero e che pensato avevano di fare nell'anno, nel mese, nel giorno e nell'ora e potrò dire loro imperiosamente: «Or voi dovrete unirvi a me per la Gloria dell'Altissimo e rendere infinite lodi a questo Dio di carità di amore, di misericordia che voi ciecamente nella vostra empietà abborrivate come nemico a voi stessi».

Queste meravigliose prove della mia misteriosa missione saranno un’arma potente e terribile per vincere i comuni nemici del bene della patria e della fede.

 

 

EDITTO XXVII.

 

Dico a voi figli del giuramento. Sono le forze materiali degli uomini che devono subentrare alle forze spirituali di Dio? Sapete voi dove è contenuta la vera forza che sottrae dalla schiavitù e dalla tirannide i popoli, i regni e le nazioni? Nelle armi e nelle forti ben ordinate milizie, voi mi direte: No; vi rispondo: La vera forza di cui vi parlo è contenuta in un essere supremo ed invisibile agli occhi della carne. E questo essere è la vera fede, e questa fede ha per base fondamentale la fiducia dell'aiuto e protezione d'un Dio che regna nell'alto dei cieli, nel quale io ho confidato tutte le mie forze e quelle delle mie numerose milizie. Armatevi pure di tutto punto voi potenti di questo mondo, preparatevi alla pugna delle vostre secolari gare politiche, fate pur numerosi eserciti, come volete, inventate macchine e strumenti micidiali e da guerra, per abbattere, vincere il vostro competitore, tuttavia per voi son raffidi miseri che vi serviranno a condurvi al precipizio delle vostre male ordinate trame, dove che andate l'uno contro l'altro miseri e superbi mortale della terra.

Osservate il prodigio ammirabile della colossale statua di Nabuccodonosorre. Cadendo in essa una piccola pietra da un monte la ridusse in polvere con tutte le sue membra di massiccio e prezioso metallo. Voi figli del giuramento comprenderete, con questa figura di chi vi ho voluto parlare, e non ignorerete quello che vi ho detto negli antecedenti editti, e così mi risparmio di dirvi quello che vogliono significare queste vive e più che parlanti simboliche figurazioni.

 

 

EDITTO XXVIII.

 

La Storia di tutti i tempi vi parla con chiaro ed esplicato linguaggio, e vi conferma l’autenticità di tutti i fatti provati i quali il miscredente non può negare volendo. Eccoci per la stessa via a rinnovellare il prodigo delle tante cose che avvennero nei tempi antichi in virtù di quella fede che sottrasse il popolo ebreo dalla schiavitù dei Faraoni e che arrestò il corso ai fiumi e che divise il mare per dare libero il passo al popolo eletto di Dio.

Quella fede dell’antico risorgerà che fa cadere al suono delle livitiche trombe le mura della superba Gerico, che la vedovella di Betulla recise il capo al superbo Oloferne, che il pastorello David atterrò il superbo Golia, che nobilitò il sangue glorioso dei Maccabei, che difesero la libertà nella loro nazione conservandosi costanti nella fede, nell'adorazione del culto del vero Dio. Da questo sì illustre sangue per la lunga progenie degli avi suoi ne discende quel Duce, quel Giudice, quel Maestro che vi viene a voi colla sola,virtù della viva fede, e comanda ed opera in più ammirabili e prodigiosi modi da vincere e soggiogare cento e mille volte il mondo.

I modi che io terrò per trionfare sul dispotismo, sull'empietà e sulla tirannide, che oggi opprime per ogni modo la famiglia divisa degli uomini, a me solo sono noti. Iddio vuole che a me solo sia palese questo ammirabile e meraviglioso mistero. Figuratevi di vedere una montagna tutta fiammante, di vivo fuoco, ditemi voi, chi potrebbe abitare in questo infuocato suolo senza non essere arso e distrutto dalla potenza di esso? Nessuno, se non per la grazia di Dio. Tale son io per la salute generale degli uomini. Sì, io son dentro una montagna di ardentissimo fuoco. Nessun mortale se non è come me, non può venire a sussistere con me in questo monte di vivo fuoco, il quale divora e strugge ogni mondana materia, e non vi è uomo mortale, come dico, che possa reggere alla veemenza di questo misterioso fuoco, se non per mezzo della divina grazia.

EDITTO XXIX.

 

Per le figurazioni che io vi faccio di me per ragioni diverse comprenderete che io non sono che opero prodigi per le ragioni del vero e della giustizia, ma la giustizia con il vero esigono in me tali prodigi che annunzio nei miei scritti, i quali sono un succinto di ogni legislazione di diritto sacro e profano e questo io chiamo forza morale precursiva a quella forza fisica che procederà in inaudite maniere nella estirpazione totale degli empi e porterà libertà, redenzione copiosa su tutta la famiglia degli uomini divisi e sparsi sopra la terra. Questa forza fisica sarà di nuovo genere per combattere vincere ed annientare i nemici della patria e della fede per modo che tutte le armi micidiali e strumenti da guerra, come dissi, saranno deboli arnesi, che soccomberanno a questa terribile forza come soccombe all'urto d'imperversiva tempesta una fragile canna che piega la sua orgogliosa cima fino al limo della terra.

Tali saranno in questo tempo le orgogliose e vigorose forze dei potenti di questo mondo di fronte alla prodigiosa forza di cui vi parlo. Di più potrei dirvi in prevensione di quello che avverrà di meraviglioso e terribile nei giorni accennati, ma quello che vi ho detto è abbastanza per farvi bene accorti per il tremendo giorno della generale giustizia nell'universale appello dove il suono di un'angelica e squillantissima tromba vi sveglierà improvvisamente dal mortifero sonno dell'empietà e della tirannide, ed io sono quella tromba che mi fo sentire dall'uno all'altro polo col suono tremendissimo delle mie parole nelle parole di Dio. A voi più d’ogni altra nazione parlo figli del giuramento e delle nuove promesse.

 

Da Roma 14 Marzo 1878.

 

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INTRODUZIONE

al

Codice della Riforma dello Spirito Santo

e

ARTICOLO GENERALE

del Codice della Nuova Riforma

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INTRODUZIONE

al

Codice della Riforma dello Spirito Santo

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Negli antecedenti editti, nei quali prevengo tutto quello che or sono per deporvi sulle regole d'ordine della nuova Riforma, vengo a farvi palesi i disegni miei, che sono quelli dell'Altissimo, ed io seguendo ciò, non potete dire che abbia mancato di dirvi quello che io dovea per mia esigenza di tutte le assumenze della mia sì grande e misteriosa missione di dritto sacro e profano.

Riguardo a ciò voi avete saputo da me quello che dovevate sapere, avete udito quello che dovevate udire, avete compreso quello che dovevate comprendere. Ora a voi tocca pensare ed operare come lo dovete per vostra esigenza, perché siete figli del giuramento e delle nuove promesse ossia della Cattolica Chiesa.

Come avete inteso nei pubblicati editti, sono già decise per volontà dell'Altissimo le sorti dei popoli e delle nazioni e questa decisione dipende da un solo cenno che Dio Altissimo a me dava, e che io con ansia attendevo per dare l'ordine di appello per l'arruolamento delle mie tante ordinate milizie, e con queste or devo andare militando colla mia sacrosanta insegna, dall'oriente fino all'occidente e dall'uno all'altro polo della terra a portare pace, prosperità e redenzione copiosa e salute a tutte le famiglie degli uomini sparse e divise sopra la terra, poiché io sono venuto inviato da Dio appositamente per essi figli dell'errore e della menzogna, come essi mi aspettavano e mi aspettano da tanto tempo fra mezzo alle loro miserie e calamità fisiche e morali senza numero.

A voi figli del giuramento più d'ogni altra nazione degli uomini sono riferibili queste parole, e nel suo contenuto sono il vostro onore e la vostra gloria, perché voi essendo di nazione latina, siete legittimi eredi del popolo eletto e santo di Dio. Talché siete la vera successione dei figli di Abramo e di Giacobbe; poiché questa successione passa a voi, perché voi con me siete figli nella Cattolica Chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo che Esso solo nell’umana carne rimase legittimo erede della discendente eredità di Abramo, la quale gli venne promessa come Uomo Dio dall'Altissimo, dandogli in dono tutta la pinguedine della terra, ossia tutti i principati di essa.

Or questa eredità è passata a me nelle ragioni di legittimità del sangue mio e di sovrumana dignità, poiché io sono figura viva e reale di Cristo Duce e Giudice che per esso vengo a dominare e giudicare tutte la nazioni della terra, questo potere non può essermi conteso da nessun grande e potente e dignitoso di questo mondo. Ma io tutto questo dono a voi figli del giuramento, solo per me mi riserbo i diritti del vero e della giustizia, e mi protesto a questa cessione per Cristo Gesù dicendo come Esso: «Il mio regno non è di questo mondo, ma in cielo è il mio retaggio e la vera patria mia». Io sono per voi quello che sono per Iddio, misero strumento, sono nei suoi ordinati e  preordinati disegni un nulla davanti a voi, come davanti a Dio, se Esso non fosse in me in tutte le mie azioni passive ed operative che tendono al bene di me, dei miei simili ed all’onore e gloria di quell'Altissimo e potentissimo Iddio, di cui sono servo indegnissimo.

 

 

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ARTICOLO GENERALE

del

Codice della Nuova Riforma

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Il vasto impero degli avi miei, ossia, tutti i regni della nazione latina, comprese tutte le isole della Grecia, io dono per l'assoluta volontà mia nella volontà dell'Altissimo per patto di giuramento eterno, come patrimonio davidico colla città libera di Lione in Francia detta da ora innanzi Trislionia, alla successione perpetua Pontificale della Chiesa universale di Nostro Signore Gesù Cristo e per la reggenza governativa ed amministrativa di questo patrimonio nel dritto civile politico e militare ho sanzionato la presente costituzione dalla quale ne seguiranno l’esempio le altre dodici monarchie, che verranno dipartite in tutti i regni della terra e queste saranno dette le dodici monarchie delle dodici tribù d’Israello, le quali dipenderanno dalla residenza imperiale della città libera e Camera dell’Impero del mondo, Trislionia, da dove si dipartiranno tutti gli ordini generali del governo del culto, delle leggi e della disciplina di tutta la reggenza dell’umana famiglia.

Questa Costituzione Monarcale congiunta alla Riforma generale di tutti i dritti sacri e profani, come ho parlato negli antecedenti editti, si contiene in un ordine militare, il quale abbraccia in sé ogni regola pure dell'ordine morale e civile, ossia politico e religioso, e questi sono i distinti gradi che lo compongono:

I. Deve ogni Monarchia delle 12 Tribù di Israello sulle regole della Monarchia Imperiale del patrimonio Davidico avere una divisione politica e ciascuna di queste sarà divisa in 72 Provincie, ed ogni provincia avrà 12 distretti di Mandamento, ed ogni Mandamento avrà 12 Comuni Sindacali, e fra le 72 Provincie di ciascuna Monarchia vi devono essere 12 Maggiori Provincie Ministeriali, poiché in esse vi saranno le residenze di ogni definizione ministeriale di dritto legislativo amministrativo e governativo riguardo al culto, alle leggi e alle finanze.

II. La potestà sacra e profana nel governo e reggenza di queste monarchie viene dipartita con ordine Gerarchico in concordanza al culto alle leggi, per modo che come vi è un Capo supremo nell'ordine religioso e morale, così vi dev'essere nell'ordine politico, civile e militare.

Come l’ordine sacro ha un Pontefice Massimo, 12 Patriarchi, 12 Maggiori Cardinali, Consiglieri oltre i 72 di numero completo dei Cardinali, oppure Arcivescovi, Vescovi, Prelati Canonici, Vicari, Parroci e Curati Maggiori e Minori, così per tal ordine gerarchico l'ordine profano avrà un Monarca Massimo fra i Giurisdavidici, detti Principi e Cavalieri giurati militari Crociferi, 12 Principi Patriarcali, ed ogni Monarca civile, come il Massimo avrà 12 Giudici Consiglieri oltre il numero di 72 Prefetti, e fra questi 12 Prefetti Maggiori Giudici di Mandamenti di Comuni sindacali.

III. Per egual regola dell’ordine civile politico e militare pure nell'ordine morale e religioso per ogni Monarchia, Provincia, Distretto e Comune vi saranno le loro residenze di Dritto episcopale e canonico, per modo che nelle città Monarcali, eccetto la città dell'Impero del mondo, Trislionia, dove risiede il sommo Pontefice, il Monarca Massimo, vi saranno Patriarchi rappresentanti l'autorità del Sommo Pontefice Lionese e nelle dodici provincie giudiciali vi saranno Arcivescovi, come nelle altre Provincie vi saranno Vescovi, e nei Mandamenti Canonici, e nei Comuni Curati maggiori nei modi suddetti.

IV. L'ordine militare Crocifero non ha regola stabile poiché questo si presta all’ordine civile, politico e religioso secondo i casi e le circostanze e il bisogno della patria e della fede il quale sarà diviso in presidi per ogni Monarchia sulle regole dell'ordine dei Principi giurati e Cavalieri Crociferi. Di questi debbono essere 3003 nella Monarchia Imperiale, e 1001 in ciascuna delle altre monarchie. Questi Principi e Cavalieri Giurati sono tutti appartenenti alla famiglia Giurisdavidica e questi saranno gli uomini più sommi e grandi della terra, per lettere, per scienze e per santità, di costumi.

Quest'ordine è un ordine, onorifico e santo, perché professa la povertà perpetua; e questi sono tutti primi ufficiali delle milizie Crocifere e sono detti pure Giudici dell'ordine militare al quale ordine militare faranno parte pure, come dissi, con giuramento tutte le autorità dall'ordine religioso, politico e civile.

V. Le regole d'ordine militare di questi principi Giurati e Cavalieri Crociferi son contenute nel Testamento Giurisdavidico, il quale forma la prima parte ossia il primo libro del Codice della Riforma dello Spirito Santo, congiunta ai rigori della legge del Dritto.

I loro uffici sono la vigilanza delle leggi sacre e profane. Questi si possono dire vigili custoditori del culto della legge e della giustizia, e sono consacrati per volere dell’Altissimo in perpetuo all'ordine di Melchisedecco; perché sono da me legittimati alla sanguinità e discendenza del sangue mio con giuramento eterno di fedeltà alla Chiesa, alla Nazione, ossia alla patria e alla fede; e questo giuramento viene rinnovato nove volte all'anno come vedesi nell’Istituto del Testamento Davidico.

 

 

 

 

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(1) Risveglio dei popoli, stampato nel 1870.