Comune di San Michele Salentino  


San Michele Salentino - Scuola elementare "Guglielmo Marconi"

San Michele Salentino, con i suoi circa 6.400 abitanti ed una estensione di 26,2 km², di cui 112 ettari occupati dal centro urbano, è fra i comuni più piccoli della provincia di Brindisi. Da Brindisi, quinto capoluogo di provincia della Puglia, dista circa 30 km, e in linea d'aria il paese è situato a circa 15 km dalla costa Adriatica e a circa 40 km da quella Ionica. Nell'ambito della provincia brindisina, e non solo, mostra una posizione geografica strategica: essa è pressochè centrale, circondata dai territori di Ostuni, Ceglie Messapica, Francavilla Fontana, Latiano e S. Vito dei Normanni. Il fatto di trovarsi quasi equidistante da due fondamentali assi viari pugliesi, la SS Taranto-Brindisi e la SS Bari-Brindisi, rende l'idea del vantaggio 'epicentrico' che una tranquilla cittadina come la nostra offre al visitatore interessato a scoprire le bellezze del circondario. Il paese costituisce, dunque, un potenziale punto di partenza turistico che permette un facile raggiungimento delle numerose località pugliesi di notevole interesse culturale, storico e artistico, dalla barocca Martina Franca ad Alberobello, il regno dei trulli, dalla capitale della Magna Grecia, Taranto, alla spettacolare città d'arte salentina, Lecce.
L'appendice del suo toponimo deriva dalla sua collocazione nella penisola salentina, precisamente nella parte più settentrionale di essa, e di questa possiede la caratteristica della modesta altitudine (153 m sul mare). Per il resto il paese risente di un prevalente influsso della confinante terra delle Murge. Da un punto di vista morfologico, infatti, San Michele Salentino condivide con le Murge orientali un sottosuolo carsico, custode generoso di grotte naturali, e un paesaggio ondulato, solcato da lame, piccole doline e vore. E agli occhi degli osservatori non sfuggono, nel mezzo dell'ardente terra rossa e degli ulivi secolari, elementi architettonici rupestri comuni alla Murgia dei Trulli: le bianche costruzioni rurali con cupola conica, ossia appunto i trulli, le numerose lamie e i muretti a secco delimitanti gli appezzamenti di terreno. La cultura stessa rivela una forte predominanza di elementi murgiani, viste le origini recenti derivate dall'insediamento nei nostri territori di contadini provenienti prevalentemente da Ceglie e Ostuni, città site nella Murgia più meridionale.


San Michele Salentino - Parrocchia San Michele Arcangelo


"Masseria Nova", questo il toponimo 'ufficioso' attribuito alla cittadina per lungo tempo dai suoi abitanti, si caratterizza, quindi, dato il suo estendersi nell'entroterra pugliese, per la sua essenza prevalentemente rurale. La sua forte vocazione agricola è comprovata dalla considerevole produzione non solo di ottimo olio d'oliva extravergine, ma anche degli svariati prodotti orto-frutticoli locali, con i relativi prodotti derivati. E pur rivendicando, ormai da un paio di decenni, un certo primato nella rivendita dell'auto usata, San Michele Salentino, con la sua miriade di piccoli coltivatori diretti e la embrionale, ma crescente attenzione per un attività produttiva orientata anche verso un particolare tipo di turismo, quello rurale, continua a derivare dal settore primario una grossa fetta del suo reddito di sostentamento.
Abitato di origini recenti, San Michele Salentino si sviluppò a partire dai primi del XIX secolo dagli insediamenti circondanti masseria SAN MICHELE, costruita alla fine del Settecento dal feudatario locale, il principe Gerardo Dentice di Frasso, e masseria AJENI, attuale borgo antico a un chilometro dal centro urbano. L'iniziativa vera e propria che portò alla fondazione dell'originario nucleo abitativo come frazione di San Vito dei Normanni si deve al principe di S. Giacomo Francesco Dentice, figlio di Gerardo, il quale concesse i suoi terreni in enfiteusi a contadini provenienti dai vicini paesi Ceglie Messapica, Ostuni e, in misura minore, Carovigno. Ai contadini furono assegnati terreni, abitazioni ed edifici rustici, concessi tramite atto notarile in data 4 e 15 agosto 1839: questi documenti, rogati nella masseria, possono essere considerati quasi degli atti costitutivi del paese stesso. Il villaggio, dopo poco più di trent'anni, si vide riconosciuto dalla Amministrazione di San Vito il diritto ad avere un proprio cimitero ed una chiesa autonoma, costruita grazie alle donazioni del nipote di Franceso Dentice ed al contributo degli abitanti ed inaugurata nel 1882 con grandi festeggiamenti.


San Michele Salentino - Fontana dell'acquedotto pugliese


Ottenuta l'autonomia parrocchiale nel 1901, la località che continuava a crescere notevolemente nel numero di abitanti, pretese a più riprese anche condizioni di vita migliori, tanto che nel 1912 gli ormai numerosi abitanti, nel desiderio di slegarsi dal centro amministrativo di San Vito, cominciarono delle pubbliche dimostrazioni presto degenerate in tumulto. Le ragioni di San Michele vennero parzialmente prese in considerazione e l'anno successivo il Consiglio Comunale di San Vito, debitamente aumentato di numero, delegò una parte dei suoi componenti ad occuparsi delle necessità degli abitanti della 'Masseria Nova'. Questo stato di cose durò poco meno di quindici anni, fino all'elevazione a comune di San Michele Salentino, stabilita con Regio Decreto emesso il 2 ottobre del 1928 da Vittorio Emanuele III.


San Michele Salentino - Piazza Marconi

Official site: www.comune.sanmichelesal.br.it