I "sudditi" sono più bravi e realisti del Re


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                   I "sudditi" sono più bravi e realisti del Re

 

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Se il "Grande Papi" non è riuscito ancora a mettere definitivamente il bavaglio al Parlamento, la maggioranza consiliare di Centro-Destra, di supporto all'amministrazione guidata dal Sindaco MPA, Stefano Leto Barone, ha messo il bavaglio al Consiglio Comunale.
Non era mai successo nella storia democratica di Santo Stefano che un Sindaco, indispettito per il tentativo di un Consigliere Comunale di opposizione di avviare una legittima discussione su un punto all'ordine del giorno del Consiglio Comunale, togliesse, con la forza, il microfono dalle mani del Consigliere, impedendogli di parlare.
Questo è ciò che è successo nella seduta consiliare del 26/ Giugno/2009. L'argomento in discussione,  inserito all'ordine del giorno su indicazione dei Consiglieri di opposizione "Uniti per S. Stefano", riguardava la gestione delle gare d'appalto da parte del Comune in questo primo anno di Amministrazione di Centro-Destra, considerato che da mesi vengono riscontrate anomalie procedurali- in alcune fasi di espletamento delle gare ed in particolare nella fase finale del sorteggio a cui puntualmente si arriva, necessariamente, dato che tutte o quasi tutte le imprese partecipanti alle gare propongono lo stesso ribasso d'asta, con una precisione al centesimo, alla faccia della concorrenza e delle leggi del libero mercato. Le questioni che il fatto pone all'attenzione dei cittadini di Santo Stefano e delle Istituzioni chiamate al controllo ed alla vigilanza della vita democratica dell'Ente Locale (democrazia include legalità) sono di diversa natura e organicamente collegate.
Il libero dibattito democratico all'interno del Consiglio Comunale sulle attività e gli atti della pubblica amministrazione è ancora consentito, è legittimo, o è stato abrogato in quanto esercizio inutile e di ostacolo al lavoro dei " manovratori"?
I Consiglieri Comunali di maggioranza che pregiudizialmente respingono il dibattito sulle questioni poste dalla minoranza, lo fanno perché non sanno di cosa parlare e non lo vogliono sapere o perché ritengono che le "norme di trasparenza sulle gare d'appalto" e sugli appalti in generale, sono applicate in maniera esemplare dall' Amministrazione che sostengono?
Ma se così è, perché hanno tante remore ad affrontare un pubblico dibattito democratico? Non dovrebbe essere per loro, specie per i più giovani, un'occasione per difendere apertamente ciò in cui credono, sperimentando sul campo, nell' esercizio delle loro prerogative e quindi della discussione, la bontà delle loro motivazioni, cimentandosi anche nella difesa dell'operato della loro Amministrazione e degli uffici che da essa dipendono, con gli argomenti e con la forza delle leggi?
Evidentemente, sarà, che qualche dubbio sulla bontà e sulla buona fede dell'operato della loro Amministrazione c'è l'hanno anche loro, per cui preferiscono tacere, nascondere, tecnicamente, respingere pregiudizialmente la discussione sull'argomento.
A questi interrogativi, che pongono la questione primaria della libertà di espressione nell'esercizio delle prerogative democratiche all'interno del nostro Comune e dell'organismo più rappresentativo, di indirizzo e di controllo politico che è il Consiglio Comunale, ne segue un altro, intimamente connesso ai primi, che sentiamo di porre interpretando il sentire comune dei cittadini di S. Stefano e che giriamo direttamente alle Istituzioni e agli organi di controllo istituzionale:        - come siamo messi a legalità?-
Noi una risposta la possiamo azzardare anche se i fatti raccontati sono già una risposta.
Se non c'è trasparenza, se non c'è voglia di chiarire, di discutere, di collaborare con chi ti propone regole di convivenza civile e democratica significa che siamo messi male, siamo all' emergenza legalità, alla patologia e l'episodio di intolleranza civile verificatosi in Consiglio Comunale ne è la dimostrazione certa.
Chi vuole gettare veli sulle questioni poste non ha la coscienza a posto.
Il Partito Democratico nel manifestare tutta la sua solidarietà ai propri consiglieri e a tutto il gruppo di minoranza "Uniti per S. Stefano", si propone di essere sempre vigile sull'operato dell' amministrazione.


Il Coordinamento del Partito Democratico