Per una corretta visualizzazione del sito utilizzare: 1024 x 768 (best view) |
|
|
|
|
Cerca: |
NESSUNO eri... ...una NULLITA' sei...... ...MENO DI NIENTE sarai!
|
.....RIFLETTETE!
Se il "Grande Papi"
non è riuscito ancora a mettere definitivamente il bavaglio al Parlamento,
la maggioranza consiliare di Centro-Destra, di supporto all'amministrazione
guidata dal Sindaco MPA, Stefano Leto Barone, ha messo il bavaglio al
Consiglio Comunale.
Non era mai successo nella storia democratica di Santo Stefano che un
Sindaco, indispettito per il tentativo di un Consigliere Comunale di
opposizione di avviare una legittima discussione su un punto all'ordine del
giorno del Consiglio Comunale, togliesse, con la forza, il microfono dalle
mani del Consigliere, impedendogli di parlare.
Questo è ciò che è successo nella seduta consiliare del 26/ Giugno/2009.
L'argomento in discussione, inserito all'ordine del giorno su
indicazione dei Consiglieri di opposizione "Uniti per S. Stefano",
riguardava la gestione delle gare d'appalto da parte del Comune in questo
primo anno di Amministrazione di Centro-Destra, considerato che da mesi
vengono riscontrate anomalie procedurali- in alcune fasi di espletamento
delle gare ed in particolare nella fase finale del sorteggio a cui
puntualmente si arriva, necessariamente, dato che tutte o quasi tutte le
imprese partecipanti alle gare propongono lo stesso ribasso d'asta, con una
precisione al centesimo, alla faccia della concorrenza e delle leggi del
libero mercato. Le questioni che il fatto pone all'attenzione dei cittadini
di Santo Stefano e delle Istituzioni chiamate al controllo ed alla vigilanza
della vita democratica dell'Ente Locale (democrazia include legalità) sono
di diversa natura e organicamente collegate.
Il libero dibattito democratico all'interno del Consiglio Comunale sulle
attività e gli atti della pubblica amministrazione è ancora consentito, è
legittimo, o è stato abrogato in quanto esercizio inutile e di ostacolo al
lavoro dei " manovratori"?
I Consiglieri Comunali di maggioranza che pregiudizialmente respingono il
dibattito sulle questioni poste dalla minoranza, lo fanno perché non sanno
di cosa parlare e non lo vogliono sapere o perché ritengono che le "norme di
trasparenza sulle gare d'appalto" e sugli appalti in generale, sono
applicate in maniera esemplare dall' Amministrazione che sostengono?
Ma se così è, perché hanno tante remore ad affrontare un pubblico dibattito
democratico? Non dovrebbe essere per loro, specie per i più giovani,
un'occasione per difendere apertamente ciò in cui credono, sperimentando sul
campo, nell' esercizio delle loro prerogative e quindi della discussione, la
bontà delle loro motivazioni, cimentandosi anche nella difesa dell'operato
della loro Amministrazione e degli uffici che da essa dipendono, con gli
argomenti e con la forza delle leggi?
Evidentemente, sarà, che qualche dubbio sulla bontà e sulla buona fede
dell'operato della loro Amministrazione c'è l'hanno anche loro, per cui
preferiscono tacere, nascondere, tecnicamente, respingere pregiudizialmente
la discussione sull'argomento.
A questi interrogativi, che pongono la questione primaria della libertà di
espressione nell'esercizio delle prerogative democratiche all'interno del
nostro Comune e dell'organismo più rappresentativo, di indirizzo e di
controllo politico che è il Consiglio Comunale, ne segue un altro,
intimamente connesso ai primi, che sentiamo di porre interpretando il
sentire comune dei cittadini di S. Stefano e che giriamo direttamente alle
Istituzioni e agli organi di controllo istituzionale:
- come siamo messi a legalità?-
Noi una risposta la possiamo azzardare anche se i fatti raccontati sono già
una risposta.
Se non c'è trasparenza, se non c'è voglia di chiarire, di discutere, di
collaborare con chi ti propone regole di convivenza civile e democratica
significa che siamo messi male, siamo all' emergenza legalità, alla
patologia e l'episodio di intolleranza civile verificatosi in Consiglio
Comunale ne è la dimostrazione certa.
Chi vuole gettare veli sulle questioni poste non ha la coscienza a posto.
Il Partito Democratico nel manifestare tutta la sua solidarietà ai propri
consiglieri e a tutto il gruppo di minoranza "Uniti per S. Stefano", si
propone di essere sempre vigile sull'operato dell' amministrazione.
Il Coordinamento del Partito Democratico