Gli Etruschi erano politeisti. Alle divinitą dedicarono numerosi templi, costruiti non solo nelle cittą, ma anche nei luoghi di passaggio, come porti e valichi. Nel tempio si recavano per pregare, offrire sacrifici alle divinitą, conoscere il volere degli dči.
La religione svolgeva un ruolo centrale nella vita di questo popolo. Secondo gli Etruschi, infatti, gli dči rivelavano agli uomini la propria volontą attraverso particolari segni. I sacerdoti erano specializzati nell'interpretazione di tali segni: gli ąuguri erano i sacerdoti che conoscevano il significato del volo degli uccelli; gli aruspici, invece, sapevano leggere le viscere degli animali sacrificati; inoltre i sacerdoti etruschi erano abilissimi (e per questo rinomati) nell'interpretazione dei fulmini. L'insieme delle dottrine del complesso mondo religioso etrusco era raccolto in quello che i romani definirono Disciplina etrusca, una raccolta codificata di riti e pratiche dei rapporti con il divino. Della disciplina etrusca fanno parte anche i Libri Tagetici, chiamati cosģ poiché sarebbero stati "rivelati", secondo la tradizione, da Tagete, figlio di Genio e di Tinia, emerso dal solco di un aratro nella campagna di Tarquinia.
IL DIVINO