Maritac,
il sito web di rita mazzocco - io - si sviluppa lungo due percorsi che,
volutamente, non si incrociano mai e scorrono paralleli riecheggiandosi
come fanno, talvolta, la vita e la sua trascrizione onirico-letteraria.
Lungo il primo
sentiero sono disseminati, in ordine abbastanza lineare,
anche se -confesso
- nemmeno qui sempre in modo palese - i sassolini di
qualche riferimento personale. Una specie di frammento di una carta di
identità caduta dalla mia tasca passeggiando nei sentieri della rete.
Il secondo percorso, più intricato e a
tratti labirintico, si snoda lungo un itinerario che
guida e disperde il visitatore attraverso la presenza di link non sempre
evidenti, spesso nascosti, talvolta quasi introvabili. Non cambierà molto
se il caso o la curiosità o una particolare masochistica tenacia vi
porterà fino all'ultima pagina di Maritac. Tutto quanto avrete
perso, forse valeva la pena perderlo. E quello che avrete trovato, forse
anche, chissà... La struttura reticolare che regge il
fragile sentiero è fatto della impermanente ed infida sostanza di cui
sono forgiate le parole. Potete scegliere di leggere tutto in un
solo fiato o fermarvi e lasciarvi deviare fuori dal filo narrativo
(volutamente esile) a cercare altri piccoli ciottoli che, a volte, aprono
squarci su nuove piccole spiagge, altre, si richiudono su sé.
Maritac si presenta oggi in
una versione notevolmente rimaneggiata sul versante grafico, ma quasi del tutto
identica - nel percorso Labirinto - a quella realizzata in un
momento della mia vita particolarmente complicato e triste. Questo giustifica
la malinconia di fondo che lo percorre e che, oggi, non mi sarebbe sembrato
giusto negare, sebbene, alla data del presente aggiornamento, non mi
sento, come allora, ogni giorno così vicina alla voglia di lasciare in giro un testamento. Tutte le modifiche
grafiche effettuate costituiscono un tentativo di utilizzare
esclusivamente materiali prodotti da me o con me e
rielaborati con i miei modestissimi
mezzi. Mi appello alla vostra indulgenza, dunque.
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