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IL MOMENTO DELLA CATECHESI: IO CREDO    29

 

 

CREDO LA CHIESA, UNA, SANTA, CATTOLICA APOSTOLICA

Una raffica di obiezioni e interrogativi: Per molti dire: “Credo la Chiesa” risulta difficile, sia per cattiva informazione, sia per cattivi esempi, sia per una visione di fede individualistica o troppo spiritualistica. Capita sovente di sentire frasi come queste: “Fede in Dio è una cosa, religioni, chiese, strutture sono un’altra”. “La Chiesa è una struttura di potere modellata sulle strutture di potere terreno, qualche volta addirittura più forte e potente di esse: se Cristo tornasse, la prima liberazione che effettuerebbe sarebbe proprio da questa struttura di potere mascherato di religiosità”. “Posso credere che l’uomo abbia bisogno di segni concreti per manifestare la propria religiosità, ma credo ai piccoli preti, religiosi, suore che operano per il bene dei poveri, non certo ad una gerarchia impaludata che pensa soprattutto  a onori, poteri, ricchezze”. “Che bisogno c’è di un magistero di Chiesa quando basta leggere e vivere la Sacra Scrittura?”.

 

 

DIO AMA L’UOMO UNO PER UNO MA CHIAMA L'UMANITA' A CAMMINARE COME FAMIGLIA.

Fin dall’inizio della creazione Dio dice: “Non è bene che l’uomo sia solo” e gli comanda: “Andate, moltiplicatevi”. Anche quando chiama i patriarchi lo fa sempre in vista del suo popolo: “Voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio”.

 

 

NESSUN UOMO E’ UN’ISOLA

Noi non ci siamo dati la vita da soli. Abbiamo bisogno gli uni degli altri, siamo interdipendenti per i bisogni materiali e per la nostra formazione culturale. Abbiamo bisogno di rapporti.

 

 

GESU’ VIENE PER SALVARE IL SUO POPOLO ED ANNUNCIARGLI IL REGNO DI DIO.

Questo regno, inaugurato dallo stesso Gesù prima di avere il suo compimento totale vivrà il tempo della Chiesa. Durante la sua vita terrena, Gesù raccoglie ed educa dei discepoli ai quali rivela i “misteri del regno” e questo è già un ”piccolo gregge” del Buon Pastore. Gesù poi ha preso in considerazione la sopravvivenza e la crescita di questo gruppo dopo la sua morte ed ha abbozzato le grandi linee del suo stato futuro. Di fatto poi Gesù, tra i suoi discepoli sceglie dodici intimi che saranno le cellule fondamentali e i capi del nuovo Israele. Fa fare loro l’esperienza di sé dal momento del suo battesimo, alle esperienze della sua predicazione, alla lotta contro i demoni e le malattie. Insegna loro a preferire il servizio piuttosto che i primi posti, a dare la priorità alle “pecore perdute”, a non temere le persecuzioni inevitabili, a riunirsi nel suo nome per pregare in comune, a perdonarsi reciprocamente, a non scomunicare i pubblici peccatori senza aver tentato la persuasione. La Chiesa, sino alla fine dei tempi, dovrà riandare a questa esperienza dei dodici per ritrovarvi le regole di vita.

 

 

GESU’ MANDANDO GLI APOSTOLI FONDA LA CHIESA.

“Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato. Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano. E Gesù, avvicinatosi, disse loro: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. (Mt. 28,16—20) Da questo brano possiamo già ricostruire le caratteristiche della Chiesa così come la volle Gesù. E’ una comunità di preghiera: gli apostoli sono convocati e ricevono la missione su un monte e il monte, lo sappiamo, è il luogo per eccellenza della preghiera e dell'adorazione. E’ una comunità convocata attorno al Cristo risorto: la Chiesa non trae origine da una persona della quale resta soltanto il ricordo, nasce attorno al Risorto, al vivente. E’ una comunità che conosce l’esperienza di una grande gioia, ma che è tormentata dal dubbio: non è dunque in sé una comunità di perfetti. E’ una comunità che non può adagiarsi su se stessa ma e inviata  ai popoli per annunciare la lieta notizia del Regno, incitare gli uomini a seguire Gesù, a professare la fede nella Trinità e ricevere il Battesimo come segno di comunione con Dio e con i fratelli. E’ una comunità che non fonda la fiducia sulle strutture umane, ma sulla promessa della nuova Alleanza tra Dio e il suo popolo. La presenza di Dio in mezzo al suo popolo, punto fondamentale della fede del popolo della Bibbia, è ora sostituita dalla presenza di Gesù.

     
     
 

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