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IL MOMENTO DELLA CATECHESI: IO CREDO   12

 

 

PERCHE’ LA NASCITA Dl GESU’ FU DIVERSA?

Gli scrittori del Nuovo Testamento considerano la nascita di Gesù come un evento straordinario nella storia dell’uomo, e non come la nascita di un bambino qualsiasi. Come descrivono il significato della nascita e dell’umanità di Gesù?

 

 

DIO CON NOI

Il Nuovo Testamento considera la nascita di Gesù una meravigliosa dimostrazione dell’amore di Dio per l’umanità. I cristiani credono che Dio Padre abbia mandato suo Figlio nel mondo a vivere come un essere umano. Matteo, per esempio, dà a Gesù il nome di “Emmanuele”, che significa “Dio con noi”. Dio venne nella persona di Gesù per farsi solidale con noi. Venne a vivere in mezzo a noi per dividere le nostre gioie e le nostre sofferenze, e infine per soffrire e morire. Questa visione di un Dio che vuole essere coinvolto nella vita degli uomini è diversa da ogni altra visione di Dio. Molti filosofi greci consideravano l’apatia la più grande virtù dei loro dèi: letteralmente apatia significa “liberazione dalla sofferenza”. Questi dèi non avevano sentimenti, non si interessavano al mondo e alla sua sofferenza. In opposizione a questa fredda immagine, Gesù è un Dio che vive nella realtà e nel dolore della vita umana: colui che è venuto a liberarci dalla sofferenza.

 

 

GESÙ COME UOMO

L’autore della Lettera agli Ebrei dice che poiché Gesù è divenuto un essere umano, è in grado di comprenderci fino in fondo. Gesù sapeva cosa significa essere uomini. Viveva e partecipava alla vita del suo villaggio, aveva amicizie, svolgeva un lavoro manuale e sapeva ridere e piangere. Più profondamente, lo stesso autore afferma che Gesù stesso è la rivelazione di Dio: Gesù ci dice qualcosa di come è Dio. E poiché Gesù era un uomo, siamo in grado di capire Dio in termini umani, termini che possiamo comprendere. Gesù ci dà il miglior ritratto possibile dì Dio. Questo ritratto mostra che Egli ci ama ed è pronto a testimoniare il suo amore con le opere. Il Salvatore Gesù non è venuto solo per conoscere la vita degli uomini; ma è venuto per salvare, attraverso la sua vita e la sua morte, il popolo di Dio da tutte le forme di schiavitù, per liberarlo aprendolo a una nuova vita. E’ venuto in missione di soccorso per la salvezza di tutte le genti.

 

Un umile inizio

Molti Ebrei si aspettavano che il Messia venisse con grande splendore, circonfuso di gloria evidente. Questo spiega perché il re Erode era così sconcertato all’udire che un re doveva nascere nel suo territorio senza che lui lo sapesse. Gesù nacque nell’oscurità, non in un palazzo. Ma Gesù non era venuto per sostituirsi a Erode come capo politico. Come fa chiaramente capire la sua umile nascita, Dio non manda Gesù nelle vesti del re che la gente aspettava. Gli Ebrei volevano una carismatica figura militare che riconquistasse Gerusalemme e cacciasse i romani, invece Gesù era venuto ad additare agli uomini la necessità dell’obbedienza e della fedeltà a Dio in qualunque circostanza. Nel corso della sua vita, Gesù non si interessò tanto dei grandi e dei potenti, ma della gente comune: i poveri, gli affamati, i meno fortunati e quelli che nessuno ama. Tutto questo era in armonia con la sua nascita in un ambiente semplice. La sua famiglia era un esempio tipico delle persone per la cui salvezza era venuto: persone comuni che vivevano una vita comune.(Per chi volesse rileggere nel Vangelo i racconti dell’infanzia li trova in:

Matteo cap. 1 e 2; Luca 1 e 2).

     
     
 

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