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IL MOMENTO DELLA CATECHESI: IO CREDO  2

 

 

IL SENSO DELLA VITA

Nella precedente catechesi ci siamo riproposti la domanda:

 

“A che scopo siamo sulla terra?”. Proviamo a vedere alcune “risposte provvisorie”.

 

LA SCIENZA

Molti aspettano una risposta alle loro domande dalle scienze moderne.

Le scienze hanno fatto passi enormi in questi ultimi tempi ed hanno contribuito a risolvere molte questioni circa le quali i secoli precedenti possedevano risposte imperfette o nessuna risposta. Questo maggior sapere, con l’aiuto della tecnica moderna ha reso la vita umana più piacevole e facile che non in tempi antichi. I vantaggi del progresso sono indiscussi. Ma noi osserviamo sempre di più anche il rovescio della medaglia del progresso. La scienza e la tecnica ci aiutano non solo a risolvere problemi, ma creano nel contempo problemi nuovi: distruzione dell’ambiente umano, impoverimento e spersonalizzazione dei rapporti umani, tempi rapidi che levano sempre più il respiro e, in tal modo super affaticamento fisico e psichico. Il progresso è ambivalente. Allarga non soltanto le possibilità del bene, ma offre possibilità nuove di distruzione fino alla possibilità di sopprimere ogni vita sulla terra. Certamente per dare una risposta alla nostra domanda ci possono essere di grande aiuto le scienze moderne che hanno riferimento all’uomo. La psicologia e la sociologia possono contribuire ad eliminare numerosi disturbi della vita dei singoli e della vita delle comunità e a organizzare la vita in modo umanamente più significativo e pieno. Ma la risposta alla domanda circa il senso ultimo dell’uomo supera le  possibilità anche di queste scienze.

 

 

LE IDEOLOGIE

Le ideologie mirano a trasmettere all’uomo una interpretazione complessiva della realtà. Corrispondono quindi al bisogno che l’uomo ha di comprendere se stesso e il mondo e fanno derivare ogni cosa da un solo principio o dalla materia o dallo spirito. Ma anche queste pur indicando delle risposte importanti, ciascuna nel suo settore, non riescono a dare da sole una risposta definitiva al nostro problema.

 

 

FINITEZZA E GRANDEZZA DELL’UOMO

Davanti a tutti questi interrogativi e a queste risposte che risposte non sono, l’uomo fa l’esperienza della propria finitezza. Non arriviamo mai alla fine di tutte le nostre domande. Ogni risposta apre nuove domande. Dobbiamo di continuo adeguare le nostre conoscenze. il nostro non sapere è ogni volta più grande del nostro sapere. Anche nella nostra ricerca di felicità non siamo mai pienamente realizzati. Ma l’uomo accanto all’esperienza della sua finitezza prova anche l’esperienza di qualcosa di assoluto. L’uomo non smette mai di inseguire la felicità. E diventa chiaro che insegue una felicità superiore a quella terrena. La nostra tensione va avanti e mira a qualcosa che possa essere il nostro Tutto. La vita dell’uomo è una strada, una strada verso il mistero. E’ la convinzione fondamentale di tutte le religioni, come pure della Bibbia: il mistero dell’uomo confina con un mistero ancora più profondo e più grande, che nella lingua delle religioni, come della Bibbia è chiamato Dio.

 

 

ESISTE DIO ?

Molti credono in Dio. Ma hanno ragione? Secondo una recente statistica, il 92,2% degli italiani dichiara di credere all’esistenza di Dio; il 5,3% dichiara di dubitarne; il 2,5% la negano esplicitamente. La gente che dice di credere in Dio appartiene solitamente a una di queste due categorie:

 

 

E ALLORA, CHE COSA POSSIAMO CREDERE?

Di fatto è impossibile dimostrare con un argomento serrato che Dio esiste. Se ci fosse una dimostrazione del genere, sarebbe stata scoperta da tempo e nessuno potrebbe avere il minimo dubbio! Ma, se non c’è questo tipo di dimostrazione dell’esistenza di un Dio onnipotente, personale e tutto amore, ci sono molti indizi che orientano in questo senso. Ecco alcuni:

 

     
     
 

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