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alitosi                                

SOMMARIO
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Alitosi
Igiene orale e alitosi
Carie denti
Sbiancamento denti
Piorrea
Pulpite

                       

                       ALITOSI 

                                         alitosi da ristagno di placca batterica sul dorso della lingua                

                  L'alitosi è un disturbo che si manifesta con l'emissione di odore sgradevole attraverso l'atto espiratorio.
Dr. Umberto Molini - Medico Chirurgo - OrtognatodonzistaLa rilevanza della componente psicologica di tale disturbo è facilmente intuibile e ben nota fin dalle civiltà più antiche, tanto che numerosi rimedi sono stati indicati nel corso dei secoli. L’alito cattivo, espressione comune per definire l'alitosi, infatti, può rappresentare una grande limitazione nei rapporti interpersonali, inducendo chi ne soffre ad evitare il più possibile contatti troppo ravvicinati con il prossimo. In questo senso si rileva un interesse sempre maggiore di pazienti ed odontoiatri per l’argomento, anche in virtù della considerazione sempre crescente della propria immagine. E' un fatto che circa il 50% della popolazione mondiale, secondo recenti studi, soffre di alitosi.
Oggi esistono professionisti esperti nella diagnosi e nella terapia dell'alitosi, con a disposizione apparecchi diagnostici come l'halimeter (vedi) in grado di rilevare i gas maleodoranti presenti nell'aria espirata e determinarne la quantità. Una misurazione utile per isolare le forme di pseudoalitosi o alitofobia, anch'esse frequenti, e per monitorare i cambiamenti della qualità dell'alito in corso di terapia.

Quali sono le cause più frequenti dell'alito cattivo
Nonostante l'alitosi possa essere espressione di affezioni organiche (fegato, reni, stomaco e intestino, polmoni e apparato respiratorio) o di terapie farmacologiche (vedi), la maggioranza delle forme di cattivo odore proveniente dal cavo orale, il 90% secondo alcuni autori, ha origine dal cavo orale stesso, per cui il dentista ha un ruolo fondamentale nella loro diagnosi e nel trattamento.

Esistono due tipi diversi di alitosi: l’alitosi parafisiologica è quella tipica di alcuni momenti della giornata e legata ad azioni particolari; l’alitosi patologica persistente, invece, è legata all’esistenza di patologie sistemiche, generali oppure, più frequentemente, del cavo orale.

Alitosi parafisiologica
Nell'alitosi cosiddetta parafisiologica il disturbo è temporaneo e si può ricondurre con precisione a determinati fattori: consumo di alimenti cosiddetti alitogeni come aglio, cipolla e alcune spezie, consumo di alcool (anche quello contenuto in alcuni farmaci), assunzione di farmaci che comportano l’immissione di sostanze alitogene nel torrente sanguigno e di qui nell’aria espirata, di farmaci che diminuendo la quantità di saliva disponibile per la funzione di autodetersione all’interno della bocca incoraggiano la moltiplicazione batterica, nel corso digiuno prolungato, al risveglio mattutino (alito cattivo da risveglio). In quest'ultime due situazioni la causa del maleodore orale va ricercata nella diminuzione della salivazione e perciò del potere tampone della stessa, con aumento del PH all'interno del cavo orale. Condizione che
favorisce la produzione di composti sulfurei, responsabili dell'emissione di fiato maleodorante. La presenza di alito cattivo per le cause sopra citate prende il nome scientifico di ALITOSI.
In tutti questi casi l’alitosi ha una causa ben individuabile e scompare dopo la sua eliminazione, mettendo l’individuo nella condizione di controllare il suo problema.

Alitosi persistente
Quando, invece, ci troviamo di fronte ad un’alitosi persistente, il problema si fa più complesso e richiede un’anamnesi completa e scrupolosa che ci permetta di ricondurlo a patologie che riguardano esclusivamente la bocca oppure che coinvolgono l’organismo nel suo insieme.
Chiariamo subito che l’alitosi dipendente da malattie generali riguarda solamente il 10% dei soggetti che lamentano questo disturbo e aggiungiamo che normalmente non è il primo sintomo che questi avvertono. Molte persone ritengono che l’alito cattivo possa dipendere da patologie dell’apparato digerente e che proprio per questo non ci sia nulla da fare: è importante sapere che solo l’1% degli individui affetti da alitosi hanno problemi a livello del sistema digerente! L’alitosi da cause gastriche è molto rara e richiede un funzionamento errato del cardias, lo sfintere che separa lo stomaco dall’esofago. Malattie sistemiche in grado di provocare alitosi sono il diabete mellito, l’insufficienza renale cronica, epatopatie gravi per l’alterazione dei normali equilibri metabolici.
Più frequentemente delle altre malattie, quelle otorinolaringoiatriche possono comportare alito sgradevole per la presenza di essudato e colonie batteriche nel cavo orale o in zone che comunicano con questo ma rappresentano comunque un'esigua quantità dei casi di alitosi.

Pseudoalitosi o alitofobia
L'alitofobia è la paura esagerata di soffrire d'alito cattivo. Chi soffre d'alitofobia spesso evita le situazioni sociali e si affanna di continuo nel cercare di celare il proprio cattivo odore, pulendo frequentemente i denti, masticando continuamente gomme, succhiando caramelle, tenendo distanze di sicurezza o parlando col viso inclinato. Molti di coloro che soffrono di alitofobia hanno avuto nell'infanzia un genitore che soffriva di alito cattivo e al raggiungere della maturità hanno sviluppato la preoccupazione di avere ereditato la caratteristica.

Alitosi da problemi del cavo orale
Sgombrato il campo dall’equivoco molto frequente che fa riferire l’alitosi alla presenza di affezioni generali, ci possiamo concentrare sulla causa più comune che risiede nelle condizioni patologiche orali, a cui l'alitosi può essere ricondotta, come abbiamo detto, in circa il 90% dei casi. Quando nel cavo orale ci sono delle lesioni cariose molto estese (carie dentaria), problemi parodontali e in ogni caso un mancato controllo dell’igiene orale, aumenta notevolmente la quantità di batteri gram- che possiedono un metabolismo anaerobio facoltativo o obbligato.
Questi batteri provocano la putrefazione delle sostanze organiche proteiche contenute nella saliva, nei residui alimentari e nel sangue presente nella bocca in caso di gengivite e parodontite. Per effetto della loro azione vengono così liberati i cosiddetti compositi volatili solforati che comprendono il solfuro di idrogeno, il metilmercaptano, composti amminici come putrescina e cadaverina. Le sedi più abitate da questi batteri sono il solco gengivale ed il terzo posteriore della lingua dove le caratteristiche anatomiche e patologiche possono incoraggiare la riproduzione e il metabolismo di tali microrganismi. In quest’ottica la quantità di saliva disponibile all’interno della bocca per la distribuzione di ossigeno e per la detersione dei tessuti, gioca un ruolo fondamentale; è noto, infatti, che anche gli individui sani possono temporaneamente soffrire di alitosi se la loro salivazione diminuisce come accade durante il sonno, in caso di digiuno prolungato e quando si parla a lungo.

Diagnosi di alitosi
Ai fini della diagnosi bisognerà chiarire le caratteristiche dell’alitosi ed in particolare se queste rientrano in un quadro patologico generale, cosa assai rara come abbiamo visto, oppure se sono proprie di una condizione orale da correggere, più frequentemente. Si indagherà quindi sull’eventuale assunzione di farmaci antiipertensivi, ansiolitici o neurolettici in grado di ridurre la secrezione salivare, ma soprattutto sulla qualità dell’igiene orale del paziente. Si osserveranno denti e gengive per rilevare la presenza di placca batterica interdentale e iuxtagengivale. La superficie dorsale della lingua per valutare la presenza di quella patina bianca (lingua patinata) che la ricopre quando la quantità di batteri gram negativi è eccessiva, la sua forma, in quanto condizioni anatomiche particolari come lingua scrotale o a carta geografica possono favorire la ritenzione di placca batterica Si esaminerà lo stato delle gengive sondando l'eventuale presenza di tasche, per confermare o escludere patologie gengivali o parodontali in atto. Si valuterà la presenza di carie di estensione e localizzazione tali da giustificare l’insorgenza dell’alitosi. Carie nascoste, generalmente interprossimali, spesso non individuabili all'osservazione clinica, andranno indagate eseguendo radiografie endorali. Si valuterà altresì l'esistenza di restauri dentali e protesi incongrue, di zone in generale dove i residui di cibo possono rimanere intrappolati. Si esplorerà la mucosa del cavo orale per escludere la presenza di ulcere, afte o altre lesioni orali. C'è da riferire, in ultimo, una causa di alitosi che va scomparendo per via della maggiore attenzione della gente verso le proprie condizioni dentali, quella prodotta da denti a polpa necrotica, non trattati endodonticamente e comunicanti verso l'esterno della cavità orale tramite ampie lesioni cariose.

Cura dell'alitosi
A questo punto si decidono gli interventi correttivi delle abitudini che provocano l’alitosi, si consigliano le manovre di igiene orale più adeguate e, soprattutto, si trattano le patologie dentali e parodontali presenti per ripristinare quel grado di salute e di igiene orale che normalmente si sposa con un alito gradevole. A tal fine è bene che si prenda l’abitudine di spazzolare con delicatezza anche la lingua, in particolare il dorso, riducendo così del 50% la produzione dei composti volatili solforati.

Piorrea come causa di alitosi
L'affezione conosciuta come piorrea, più correttamente definita "parodontite", malattia di natura infiammatoria cronica che colpisce i tessuti di sostegno del dente, si manifesta quasi sempre con l'alitosi. In alcuni casi rappresenta un sintomo precoce e si avverte prima di ogni altro disturbo. L'emissione di cattivo odore da chi è affetto dalla piorrea è dovuta alle sostanze chimiche prodotte dai batteri responsabili delle parodontopatie [Test per valutare se l'alitosi può essere espressione di parodontiti croniche].
L'alito cattivo si verifica soprattutto quando i batteri anaerobici, ossia i batteri che vivono in ambiente senza accesso ad ossigeno, decompongono aminoacidi contenenti zolfo. Ciò produce i composti solforosi responsabili dell'odore caratteristico. Il maleodore orale è quindi comune nelle persone con cattiva igiene orale e parodontiti croniche.

Spazzolamento del dorso della lingua
Per risolvere il problema dell'alitosi in molti casi è sufficiente spazzolare accuratamente oltre che denti e gengive, il dorso della lingua.
Nel dorso della lingua si annidano residui di cibo la cui putrefazione libera sostanze chimiche, solfato d'idrogeno e metilmercaptano, direttamente collegate al maleodore orale. Tra l'altro è stato ipotizzato che i microrganismi che proliferano in tali residui siano responsabili di carie e parodontopatie. Spazzolare delicatamente il dorso della lingua con un normale spazzolino da denti funziona bene nell'eliminare tali residui alimentari e i batteri che li colonizzano, prevenendo così oltre che l'alito cattivo, carie dentarie e parodontopatie.

Utilizzo di collutori
Esistono anche colluttori che eliminano o riducono l'alito cattivo. Il colluttorio non cura però la causa del problema, ne annulla solo gli effetti. In alcuni studi è stato dimostrato che i colluttori che contengono zinco o bicarbonato sono in grado di decomporre i composti solforosi che causano l'alitosi.
L’introduzione dell’uso di un collutorio contenente Clorexidina e Cetilpiridinocloruro poi, si può rivelare un ottimo strumento per l’ulteriore riduzione della carica batterica e per il ripristino delle condizioni di salute nel cavo orale.

Conclusioni
Per concludere, possiamo dire che l'alitosi oltre ad essere molto diffusa nella popolazione è un problema più spesso di pertinenza della medicina odontostomatologica. Diverse patologie del cavo orale possono determinare l'emissione di aria maleodorante col respiro e la fonazione. Chi è affetto da alitosi dovrebbe perciò sottoporsi a visita dell'odontoiatra, per accertare se esistono condizioni patologiche specifiche che la determinano e, nel caso, sottoporsi alle cure necessarie. Dovrà inoltre istruirsi sulle norme comportamentali relative all'igiene orale, per essere in grado di eliminare totalmente la placca batterica da denti, gengive e lingua, con l'obbiettivo di mantenere nel tempo le cure effettuate e l'alito piacevolmente assente da odori. alitosi

Più informazioni sull'alitosi

alitosiNella quasi totalità dei casi l'alitosi può essere eliminata o comunque controllata in maniera tale che non interferisca nella vita di relazione.....>>

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Dott. Umberto MoliniArticolo a cura del dott. Umberto Molini
Medico Chirurgo  
Specialista in Odontostomatologia
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