BENEVENTO

1

PATERNO'

0

Benevento:
Lotti 6; Colletto 6, Martino 6.5, Tchangai sv, Vanacore 7; Di Nardo 7, Giugliano 5 (14' st Cerchia 6), Bruno 7.5, Nocerino 7.5; Molino 5.5 (30' st Grillo sv), Aurino 5.5 (14' st Romano 6). In panchina Petrazzuolo, Chiavaroli, D'Aniello, Poziello. All. Di Costanzo


Paternò:
Passarini 6.; Di Dio 5.5 (34' st Tombesi sv), Carloto 6, Bertoni 6, Tasca 6; Lolli 5.5 (34' st Gadau sv), Librizzi 5.5 (12' st Calvaresi 6), D'Aviri 6, Calà Campana 6; Pagana 6.5, Ascenzi 6.5. In panchina Sala, Timoniere, Cacciaglia, Mordagà. All. Pellegrino

Arbitro: Italiani dell'Aquila

Assistenti: Taiano di Bari ed Elia di Lecce

Reti: 15' st Di Nardo (Bn)
Note: Espulso: Tchangai del Bn per fallo di mano volontario al 35' pt
Angoli: 3 a 2 per il Bn

Falli commessi: 28 Bn e 32 Vis Pesaro.
Fuorigioco: 10 volte il Bn - 8 volte il Paternò
Recupero 3' pt e 5' st.
Paganti: 1.095 per un incasso di 12.034 euro.
Abbonati: non comunicati.

AMMONITI: Vanacore, Martino per il Benevento - Carlotto, LIbrizzi, per il Paternò.

LA PARTITA

PATERNO' -La trasferta di Benevento poteva significare un passaggio importante per il cammino dei rossazzurri alla ricerca di posizioni più confortevoli. Ma qualcosa all'interno degli ingranaggi paternesi si è inceppato, ma tutti gli errori non hanno una matrice comune! E' vero che il Paternò ci ha messo del suo per andare fuori strada, ma al contempo dobbiamo registrare gli abbagli che hanno colpito la terna arbitrale. Tre casi hanno influito pesantemente su questa gara: due reti annullate agli ospiti ed un'espulsione ai danni del difensore sannita Tchangai, comminata in modo troppo frettoloso. Sui due episodi da rete ci sarebbe parecchio da ridire, perché non sono stati riscontrati dalla tribuna, gli estremi per accettare la scelta dei tre in giacchetta nera (si fa per dire). Ma se per un attimo riflettiamo su cosa sarebbe accaduto se il Paternò avesse disputato mezza partita con due goal di vantaggio, e la superiorità numerica. Anche in questo caso la decisione del direttore di gara ci è parsa avventata, comminare un'espulsione dopo mezz'ora dall'inizio, a tutto favore del Paternò, che però non ne ha saputo approfittare. A questo punto affiorano accenni di difficoltà, perché non si capisce come una formazione che dispone di un elemento in più in mezzo al campo non sappia reagire dopo aver subito un goal. Se da un lato i sanniti ci hanno messo il cuore e la grinta, cos'è mancato allora ai paternesi? Difficile determinarlo con esattezza, ma soprattutto non occorrono risposte verbali, è importante che dal campo arrivi la soluzione a tutti i problemi, al più presto possibile. Il Benevento entra in campo molto determinato e lo evince dalla prima opportunità creata dopo appena 6 minuti da Aurino, ma la sua parabola dal limite viene accompagnata fuori con la punta delle dita da Passarini. Al 23' la prima azione da rivedere alla moviola: Pagana si dilegua in uno slalom ubriacante, prova la battuta a rete, Ascenzi si ritrova sulla direzione della palla correggendola in rete, per l'assistente dell'arbitro, l'attaccante rossazzurro si trovava in posizione di fuorigioco, decidendo di annullare il goal. Poco oltre la mezz'ora il direttore di gara effettua una decisione parsa affrettata, sventolando il cartellino rosso davanti a Tchangai, reo di aver toccato con mano la sfera, su un'azione d'attacco etnea. Tutti prevedevano che l'incontro si mettesse in discesa per il Paternò, niente di tutto questo. In realtà gli ospiti segano un'altra rete poco prima dello scadere, l'autore è sempre il giovane bomber, stavolta la terna arbitrale vede un (presunto) fallo dello stesso giocatore nei confronti di un difensore. Prima del break il Benevento si presenta minaccioso in area etnea, ma il solito Passarini mette una pezza a tutti buchi. Si va negli spogliatoi con tanta amarezza da parte dei giocatori paternesi, che si sono visti sottrarre due reti apparse valide, ma negate non si capisce bene perché. Forse questo aumenta la sete di rivalsa dei sanniti, che al ritorno in campo hanno dato l'impressione di saper cambiare volto alla gara. Ed in effetti accade tutto ciò, o per lo meno da un'azione molto macchinosa perviene al vantaggio. Siamo al 15', Vanacore pennella una punizione che aggira la barriera, a pochi passi dalla porta Di Nardo ci mette il suo zampino, quel tanto che basta per mandare fuori tempo il n.1 rossazzurro. Tutta Benevento esulta, dal campo passando per le tribune fino a giungere nelle strade cittadine. A mezz'ora dalla fine cominciava a maturare l'idea della prima vittoria interna, evento che si attendeva da ben otto giornate. Come detto dovevano passare ancora trenta lunghi minuti, ma chi si aspettava il ruggito dei leoni rossazzurri è stato deluso, perché gli uomini di Marino non sono riusciti a prendere in mano le redini della gara. Finisce che il Benevento festeggia la prima vittoria al S. Colomba, mentre il Paternò esce dal campo riflettendo sui tanti errori, propri ed altrui. Negli spogliatoi i commenti vanno in direzione diametralmente opposta, si festeggia e si scherza sotto le docce giallorosse, mentre in casa paternese si tenta di dare una spiegazione all'accaduto, giustificando il comportamento della terna arbitrale.

LA PARATA DI PASSARINI

INTERVISTE
PATERNO