Lettera a Delta Sport del 1996

Cari lettori di Delta Sport, in questo spazio gentilmente concessomi dal mitico Renzo Sarti, intendo andare un po’ indietro negli anni per riscoprire le manifestazioni di tifo organizzato in Polesine e in realtà strettamente contigue. Partiamo proprio dalla vicina Chioggia che, conosciuti i fasti della serie C negli anni ’70, si ritrova nella prima metà degli anni ’80 a giocare in Promozione, con un pubblico sempre più numeroso ed appassionato in vista di una probabile risalita. Di quegli anni rammento la partita giocata al Bettinazzi di Adria nella primavera del 1984. In quell’occasione calarono da Chioggia circa 1500 sostenitori (2300 spettatori in totale ) e quando la squadra lagunare passò in vantaggio al 5° minuto posso assicurare che il boato fu tremendo (poi l’Adriese vinse 2-1 ...che gioia!!!)  Con il salto in Interregionale, avvenuto nel 1985, nascono gli “Ultras Union” che per i successivi quattro-cinque anni saranno indicati tra le più importanti tifoserie organizzate di tutta l’Italia settentrionale a quel livello di categoria. Il gruppo che in casa conta varie centinaia di affiliati anche in trasferta si rende protagonista di esodi memorabili soprattutto in Romagna ove sarà sicuramente ricordato con un certo livore a Riccione a Lugo e a San Lazzaro. La ricomparsa degli Ultras Union è storia recente con la squadra tornata in Eccellenza; da menzionare senz’altro la finale di coppa Veneto dilettanti giocata e vinta all’Appiani di Padova contro il Bassano con al seguito circa 3000 tifosi che hanno costretto le forze dell’ordine a far aprire la curva sud una volta esauriti i posti disponibili in tribuna centrale. In quest’occasione sono emersi anche i primi segnali di violenza incontrollata tra il gruppo degli Ultras Union caratteristica che del resto li ha accompagnati dalle origini. Per restare nel veneziano due parole vanno spese anche per la tifoseria di Cavarzere che, se mai ha saputo darsi un’organizzazione di gruppo, soprattutto negli anni ottanta ha vissuto periodi di rispettabile vitalità soprattutto in occasione degli arroventati derbies con l’Adriese (ricordo in particolare un Adriese-Cavarzere 2-3 di fronte ad almeno 1500 spettatori quando ci furono scintille tra le due tifoserie stipate entrambe nei distinti coperti). Mentre il Rovigo nella seconda metà degli ’80 viaggia alto in Interregionale ma, al solito, gode della platea più fredda e spocchiosa di tutta la provincia, ad Adria (nel 1987 per la precisione) si delinea un gruppo di giovani tifosi organizzati che prende il nome di “Granata panthers” e che, per almeno tre anni, seguirà fedelmente la squadra in casa ed in trasferta. I ricordi più vivi di quegli anni sono legati senz’altro alle trasferte nei derbies in Promozione (Scardovari, Fiesso Umbertiano e Cavarzere) ove il gruppo raramente ottenne la simpatia del pubblico avversario. Nel frattempo a Contarina, dove si respira aria di semi-professionismo, gli incassi sono sempre succulenti (anche se non proprio come lo erano stati negli anni della serie D) ma i gruppi di giovani tifosi, per quanto appassionati, non definiscono una struttura organizzata (ricordo personalmente un Contarina-Union C.S. 0-1 ove il migliaio di tifosi chioggiotti calati nella bassa fecero il bello e cattivo tempo). Una menzione meritano senz’altro le tifoserie dell’estremo delta ed in particolare di Scardovari che hanno spesso dato dimostrazione di un rapporto numerico di residenti/tifosi davvero impressionante; a questo riguardo rammento lo splendido spettacolo organizzato dai supporters dello Scardovari in occasione dello spareggio con il Bagnoli al “Bettinazzi” di Adria. Spostandoci nell’alto Polesine posso parlare, basandomi sempre su esperienze in prima persona al seguito dell’Adriese, del pubblico piuttosto rumoroso ed arcigno di Villanova del Ghebbo e della tifoseria della Fiessese che seppur con alti e bassi ha dato vita a veri momenti di tifo organizzato (vedasi lo spareggio del 1987 con l’Adriese allo stadio di Rovigo). Per arrivare a tempi più recenti è necessario sottolineare la rinascita massiccia del fenomeno “Ultras” ad Adria (Ultras Adria Ovunque) nel campionato di Promozione 1993-94 del quale ricordo, per la particolare intensità, la trasferta di Monselice l’esodo a Pegolotte e naturalmente lo spareggio di Mira con lo Jesolo ove il gruppo arrivò a toccare le 200 unità (su circa 800 Adriesi). In evoluzione dai primi anni ’90, e supportato dalle vittorie della squadra, si andò sempre più affermando un gruppo di tifosi organizzati anche a Donada sotto il nome di “Ultras Fornaci”; in alto Polesine sempre in questi anni inizia a farsi notare anche la tifoseria di Lendinara che vivrà i momenti storici di massima esaltazione negli incontri-scontri con l’Adriese che son finiti per segnare un astio duro a placarsi tra le due tifoserie. Per arrivare ai giorni nostri, quando ad Adria il movimento ultras si è decisamente spento, pur resistendo un buon substrato di tifo convinto, resta da segnalare la trasformazione degli ultras del Donada in “Brigate Gialloblu” per seguire naturalmente l’evoluzione societaria sfociata nel cambio di colori sociali e di nome in Porto Viro (comunque ragazzi sveglia!!! ... il colore è azzurro royal non gialloblu!!!). Di questo gruppo c’è da dire che ha mostrato una proliferazione di associati notevole (penso si possa parlare di quasi un centinaio di coinvolti) e che la partecipazione anche in trasferta è sempre ben organizzata con striscioni e fumogeni. Sull’attrito con i tifosi di Adria preferisco non dilungarmi troppo anche se devo far presente che se da un “nostro” striscione con la scritta “Portavirus” (in chiave goliardica) di qualche anno fa si vuol far discendere tutto quel che è disceso non si venga a dire che la responsabilità ricade tutta tra le braccia degli ex U.A.O..

Panoramix 

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