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Prodotti tipici

Conserve ittiche

Sottosale

Sarde sotto sale

Marinati

Acciughe marinate

Anguille marinate

Latterino o "acquadella" (frittura marinata)

Polipetti marinati

Affumicati

Filetti di anguilla affumicati

Filetti di trota affumicati

Trota affumicata

Sottoli

Sgombro sott'olio (II versione)

 

Sottaceti

Filetti di sgombro sott'aceto

Sottosale

Sarde sotto sale

Materia prima: sarde o alacce.
Tecnologia di lavorazione: la stessa delle acciughe sotto sale (vedi scheda).
Maturazione: qualche settimana.
Area di produzione: costa Tirrenica, alto e basso Adriatico, costa Jonica, Sicilia e Sardegna.

Calendario di produzione: primavera-estate.
Note: di solito, dove si salano le sarde si salano anche le acciughe, ma queste oggi, nelle Valli di Comacchio, vengono poco o niente lavorate perché troppo piccole.


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Marinati

Acciughe marinate

Materia prima: acciughe.
Tecnologia di lavorazione: l'acciuga pulita, decapitata, eviscerata, tolta la coda, la lisca e la parte dorata viene messa nei contenitori di vetroresina con acqua corrente per ben tre passaggi. Fatta scolare, viene messa nel liquido di governo composto di una parte di aceto e una di sale e fatta marinare da 18 a 24 ore. Il pesce deve essere freschissimo e lavorato non oltre le 5 o 6 ore dalla pesca. Viene fatto sgocciolare e messo in fustoni o barattoli. Variamente aromatizzato con olive, capperi, pomodoro secco, origano.
Maturazione: 48 ore; scadenza del prodotto: dopo 8 mesi.
Area di produzione: costa tirrenica, alto e basso Adriatico, isole.
Calendario di produzione: da aprile ad ottobre.
Note: la perdita di peso del prodotto rispetto al fresco arriva fino al 55% di cui il 45% nella fase della pulitura ed il restante 10% nella marinatura. Questa viene anche detta scapece che, di origine spagnola (escabeche), qualcuno vuole corruzione di ex-Apicio, il leggendario gastronomo romano ed indica un tipo di conservazione fatta con l'ausilio dell'aceto e riservata soprattutto al pesce. Da regione a regione, variano le quantità e le varietà delle erbe aromatiche e degli altri ingredienti usati. La stima è relativa al prodotto artigianale espresso dalla ristorazione, sia costiera che interna.

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Anguille marinate

Materia prima: anguille "argentine" non essiccate.
Tecnologia di lavorazione: le anguille tagliate a pezzi vengono messe negli spiedi per la cottura in forno, a brace un tempo, forni industriali oggi. Una volta cotta si toglie dal forno e si lascia raffreddare per 2 o 3 ore; poi, tolta dagli spiedi, si lascia sgocciolare in canestri. L'indomani il prodotto viene collocato nelle latte in banda stagna con i dorsi rivolti in basso, aggiungendo il liquido di governo composto da: salamoia, acqua, aceto, sale in proporzioni crescenti con la dimensione del pesce. Tradizionalmente si aggiunge alloro. Si mantiene per 3-6 mesi.
Maturazione: 7-8 giorni.
Area di produzione: Polesine veneto-ferrarese e Valli di Comacchio.
Calendario di produzione: ottobre-novembre fino al 10 dicembre.
Note: l'anguilla in fase di maturazione sessuale cessa di alimentarsi (aumenta precedentemente allo scopo il suo tenore di grassi) quindi può essere trasformata senza eviscerazione. Un tempo le anguille marinate si potevano produrre solo nelle Valli di Comacchio in quanto protette da una legge dello Stato Pontificio, conosciuta come legge Galli, che vietava le produzioni al di fuori di questa zona. Questa legge è stata di fatto operante fino alla seconda guerra mondiale. La qualifica di "argentine" con cui sono designate le anguille deriva dal colore assunto nel periodo della riproduzione.

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Latterino o "acquadella" (frittura marinata)

Materia prima: latterino (diverse specie), sia d'acqua dolce che salata.
Tecnologia di lavorazione: il prodotto va lavorato intero, prima dello sviluppo del cuore, e non deve essere nel periodo di accumulazione alimentare. Una volta infarinato viene fritto, scolato e raffreddato. Si mette poi in latte con salamoia, aceto ed alloro. Si conserva per 3-6 mesi.
Maturazione: 6-7 giorni.
Area di produzione: Polesine Veneto, Ferrarese e Valli di Comacchio, anche con materia prima proveniente dal Trasimeno e dal Lago di Lesina.
Calendario di produzione: ottobre, novembre fino al 10 dicembre.
Note: un tempo, fino a venti anni fa, per friggere si adoperava il grasso che scolava dalle anguille cotte in forno e destinate alla marinatura.

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Polipetti marinati

Materia prima: polipetti, o polipi tagliati a pezzettini, seppioline, ecc.
Tecnologia di lavorazione: il pesce cotto a fuoco lento per circa 25 minuti, si lascia raffreddare, mettendolo poi entro vaschette di vetroresina scura in un liquido di governo composto di sale, aceto e acqua. Si lascia riposare per un tempo variabile dalle 18 alle 24 ore. Viene poi invasato e aromatizzato con erbe tra cui, per il meridione, ricordiamo l'origano, il finocchio selvatico e l'aglio.
Maturazione: 48 ore.
Area di produzione: Adriatico centro-settentrionale, Sicilia.
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: in Sicilia, a Sciacca, per aromatizzare adoperano la "saturedu" impiegata anche per il pesce azzurro sia salato che marinato. Oltre che ad aromatizzare, quest'erba riusciva a nascondere eventuali difetti della materia prima.

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Affumicati

Filetti di anguilla affumicati

Materia prima: anguilla fresca
Tecnologia di preparazione: le anguille, essiccate e lavate vengono messe in salamoia, per 10 ore, aromatizzata con alloro, bacche di ginepro, coriandoli ed altre essenze. Si mettono poi al forno per l'affumicatura a caldo, appese a ganci per circa un'ora e mezzo. Si lasciano raffreddare e si toglie loro la pelle. I filetti così ottenuti si dispongono in vasi poi sigillati sottovuoto.
Maturazione: 2/3 giorni.
Area di produzione: Ca' Corniani nel comune di Caorle (Ve), Calvisano (Bs).
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: il prodotto può essere consumato tal quale, oppure come condimento per risotti e paste asciutte.

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Filetti di trota affumicati

Materia prima: trota fresca
Tecnologia di preparazione: le trote eviscerate e decapitate e spinate vengono messe sotto sale aromatizzato con alloro, ginepro e coriandolo, per circa 10 ore. Successivamente passano al forno per l'affumicatura a caldo per circa un'ora e mezzo. Si lasciano raffreddare, si toglie la pelle e si confezionano sottovuoto.
Maturazione: un paio di giorni.
Area di produzione: Caorle (Ve), San Daniele (Ud), Fabriano (An), Roma.
Calendario di produzione: tutto l'anno esclusi i mesi di novembre dicembre.
Note: l'affumicatura avviene a caldo con la combustione di essenze di legno non resinose quali alloro, bacche di ginepro e segatura

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Trota affumicata

Materia prima: trote.
Tecnologia di lavorazione: le trote vanno eviscerate e lavate in acqua e aceto o acqua e limone. Metterle in salamoia aromatizzata con pepe, alloro, coriandolo, seme di finocchio, ecc. e lasciarle per 3-5 giorni, a seconda della grandezza, riguardandole almeno una volta al giorno. Tolte dalla salamoia, vanno appese all'aria per qualche giorno. Successivamente vengono affumicate esponendole al fumo per 3-4 giorni, ad intervalli di 4-5 ore. Conservare all'asciutto in luogo fresco.
Maturazione: 10-15 giorni.
Area di produzione: Trentino Alto Adige, Piemonte, Lombardia, Veneto,
Marche, Umbria.
Calendario di produzione: primavera, inizio estate, fine estate, inizio autunno.
Note: é un prodotto che si conserva bene per qualche tempo in zone non molto umide. Diversamente é meglio tenerlo in frigorifero. Si consuma in insalata, o sulle tartine come antipasto. La specie di trota più indicata per questo tipo di preparazione é quella salmonata.

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Sottoli

Sgombro sott'olio (II versione)

Materia prima: sgombro.
Tecnologia di lavorazione: gli sgombri eviscerati, essiccati e decapitati vengono lavati e lessati in acqua leggermente salata e acidula. Si lasciano asciugare per diverse ore. Poi si fa la toelettatura eliminando tutte le parti nere, le spine, le pinne, ecc. Si mettono i tranci interi nei barattoli, si aromatizza con i vari odori: aglio, prezzemolo, pepe, alloro, timo, ecc. Si copre d'olio e si sterilizza a lungo.
Maturazione: 1 mese circa.
Area di produzione: Sicilia, Sardegna, nei paesi costieri di Liguria, Toscana, Veneto, Marche, Abruzzo, Puglia e Campania.
Calendario di produzione: primavera-autunno, inverno.
Note: tra il pesce azzurro, lo sgombro è quello che è più ricco di quei grassi polinsaturi, gli omega 3, così utili alla salute del nostro apparato cardiocircolatorio.

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Sottaceti

Filetti di sgombro sott'aceto

Materia prima: sgombro
Tecnologia di preparazione: svuotare e pulire il pesce. Asportare i filetti e adagiarli su un ripiano e cospargerli di sale e pepe su ambo le parti. Lasciarli sotto sale per qualche ora onde far uscire più acqua possibile. Poi si asciugano bene e si arrotolano su se stessi e si sistemano nel vaso. Si fa bollire l'aceto con le spezie preferite e una piccola parte di zucchero, versando caldissimo sui filetti. Si lascia riposare per 24 ore. Il giorno successivo si rifà bollire l'aceto rimettendolo poi nel vaso. Un'altra versione vuole, al posto della seconda bollitura, la bollitura del barattolo a bagnomaria per 20-25 minuti.
Maturazione: 10-15 giorni.
Area di produzione: in tutta Italia.
Calendario di produzione: tutto l'anno.
Note: in Veneto a tali sgombri è riservato l'appellativo di in saòr. Il ricorso a questo termine è legittimo ogni qualvolta la ricetta prevede l'uso dell'aceto. Ciò non toglie che generalmente il saòr si applichi a pesci fritti e in questo divenga pertanto un fratello dei vari carpioni, scapeci e marinati vari. L'uso dell'aceto si spiega anche perché esso ci preserva dal terribile botulino che, per riprodursi, non ama gli ambienti acidi
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