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Conserve di frutta

Confetture

Confettura di pomodori rossi

Confettura di pomodori verdi

Conserva di rose

Cotognata

Marmellata di mirtilli

Marmellata di ribes

Mostarda vicentina

Sapore d'uva

Savor (o Savoùr)

Essicati

Kodinzon

Canditi

Cedri canditi

Confetture

Confettura di pomodori rossi

Materia prima: pomodori dalla polpa consistente, zucchero.
Tecnologia di lavorazione: i pomodori tagliati a metà vengono spremuti per eliminare l'acqua di vegetazione e i semi. Si aggiunge del succo di limone e della scorza grattugiata. Si fa bollire il tutto per qualche minuto, poi si passa al setaccio. La polpa si unisce allo zucchero e alla vaniglia e si lascia di nuovo bollire fino a che non raggiunge la giusta consistenza. A Questo punto si unisce un liquore a piacere, si toglie dal fuoco, si versa bollente nei barattoli e si chiude ermeticamente il vaso. Si conserva in luogo fresco e buio.
Maturazione:
Area di produzione: tutta Italia.
Calendario di produzione: estate.
Note: è una marmellata indicata per la preparazione di crostate e dolci casalinghi. Si tratti di un prodotto nuovo e ciò spiega la dizione "confettura" con cui é posto in commercio.

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Confettura di pomodori verdi

Materia prima: pomodori verdi, zucchero.
Tecnologia di lavorazione: i pomodori, raccolti quando sono ancora verdi - di solito la produzione finale che non giunge a maturazione - vengono puliti dai semi e liberati dall'acqua di vegetazione, tagliati a pezzi, messi a macerare per 24 ore nello zucchero e un pizzico di sale. Vengono fatti bollire, dopo aver aggiunto un limone tagliato sottilmente, fino a che non raggiungono la giusta consistenza. Si mette la confettura nei vasi quando è ancora bollente, si chiude ermeticamente il barattolo riponendo in luogo buio e fresco.
Maturazione:
Area di produzione: in tutta Italia.
Calendario di produzione: fine estate, autunno.
Note: questa confettura viene fatta un po' ovunque. All'inizio quasi per sfida, perché é poco credibile che dai pomodori verdi possa venir fuori qualcosa di appetibile. Dissipati i dubbi "si passa parola" e l'esperimento empirico diventa consuetudine che in pochi anni si é diffusa ovunque.

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Conserva di rose

Materia prima: petali di rosa canina.
Tecnologia di lavorazione: le rose vengono sfogliate e ad ogni petalo si recide la "unghia", ossia quella parte del petalo attaccata alla corolla, perché di sapore amarognolo. I petali così tagliati si mettono in una terrina aggiungedovi una pari quantità di zucchero e del limone spremuto. Strofinarli bene con le mani per favorire la rottura delle fibre e la fuor uscita degli umori. Si lascia macerare il tutto per qualche tempo, si incorpora dello sciroppo di zucchero preparato a parte lasciando bollire fino al raggiungimento della giusta consistenza. Si mette nei barattoli e si chiudono ermeticamente conservandoli al buio.
Maturazione:
Area di produzione: tradizionale in Piemonte, Veneto e Toscana.
Calendario di produzione: maggio e giugno.
Note: La conserva di rose, tradizionale in Piemonte, viene fatta anche nel convento dell'isola di S.Lazzaro, ad opera dei fratelli armeni, ma solo per uso interno. Le conserve di rosa che si trovano in commercio sono quasi tutte importate dai paesi dell'Est europeo, soprattutto dalla Bulgaria.

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Cotognata

Materia prima: mele cotogne.
Tecnologia di lavorazione: le mele cotogne sane, mature e ben lavate vengono tagliate a quarti, messe in acqua e limone per evitarne l'ossidazione. Si fanno cuocere in acqua, succo di limone e buccia grattugiata. Dopo la cottura si passano al setaccio aggiungendo una quantità di zucchero pari al peso della purea ottenuta. Si lascia terminare la cottura avendo cura di rigirare con la spatola di legno per favorire l'evaporazione dell'acqua. Si versa nelle forme esponendola al sole, oppure si stende su di un piano metallico o di marmo cosparso di zucchero mantenendo uno spessore di circa 1 cm. facendola asciugare al sole o altre fonti di calore. Quando la composta é asciutta si taglia nelle forme volute. Si conserva in scatole di latta al riparo dall'umidità.
Maturazione:
Area di produzione: tradizionale in tutta Italia.
Calendario di produzione: ottobre-novembre.
Note: in Sicilia le formelle che vengono adoperate sono di ceramica e si tramandano di generazione in generazione. Nei negozi della provincia di Palermo si trova ancora qualche fruttivendolo che prepara la cotognata. Rinomate sono quelle di Caltagirone, Nicosia, Giarratana, Marsala. La cotognata sta ricomparendo anche in altre zone. Inoltre ricordiamo che per ogni ricetta le varianti possono essere infinite, non solo da regione a regione, ma anche nell'ambito della stessa regione.


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Marmellata di mirtilli

Materia prima: mirtillo.
Tecnologia di lavorazione i mirtilli vanno fatti macerare in una terrina con lo zucchero per almeno 24 ore. Si mettono sul fuoco lasciando cuocere fintantoché la composta non raggiunge la giusta consistenza. Si toglie dal fuoco e si mette nei vasi quando é ancora bollente.
Maturazione:
Area di produzione: zona alpina e aree montane del settentrione.
Calendario di produzione: autunno.
Note: in Italia il mirtillo é reperibile soprattutto nel sottobosco di larici, di peccete fino ad arrivare nella zona dei castagni. Nelle Alpi può arrivare fino a 3.000 metri; negli Appennini cresce solo nelle zone più settentrionali. La proprietà più spiccata del mirtillo é quella di essere un potente disinfettante intestinale, ma anche di giovare alla buona salute dell'apparato cardiocircolatorio, rafforzando e mantenendo in salute i capillari del corpo.

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Marmellata di ribes

Materia prima: ribes.
Tecnologia di lavorazione: si lascia bollire il ribes con zucchero e un po' di succo di limone finché non ha raggiunto la densità voluta. Si mette nei vasi ancora bollente e si chiude ermeticamente conservando in lungo fresco e al buio.
Maturazione:
Area di produzione: in tutto il centro-nord.
Calendario di produzione: estate.
Note: un'altra versione prevede l'estrazione del succo tramite il passaverdura, l'aggiunta dello zucchero e la bollitura fino alla giusta consistenza del prodotto. Anche il ribes é ricco di proprietà, è rimineralizzante, digestivo, lassativo, diuretico, contiene buone percentuali di potassio, calcio, ferro, fosforo e soprattutto vitamina C. Per questo viene indicato nei casi di infiammazioni digestive e urinarie, negli stati febbrili nella gotta, stipsi, ecc 

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Mostarda vicentina

Materia prima: mele cotogne, pere, mele, limoni, cedri canditi.
Tecnologia di lavorazione: la frutta va cotta separatamente in una parte di vino e una di acqua. Si unisce dello zucchero. Si passa al setaccio la frutta lasciando cuocere per altro tempo. Aggiungere i canditi misti, lo spicchio d'aglio, un pizzico di sale, la senape facendo cuocere ancora. Si invasa quando è bollente chiudendo ermeticamente il vaso. Conservare in luogo fresco.
Maturazione:
Area di produzione: Vicenza e, con leggere varianti, in tutto il Veneto.
Calendario di produzione: autunno.
Note: questo tipo di mostarda si adopera sia per accompagnare i piatti di carne che per i dolci e le focacce.

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Sapore d'uva

Materia prima: mosto, acini d'uva, senape, aceto.
Tecnologia di lavorazione: al mosto si aggiungono gli acini d'uva. Si porta ad ebollizione e si lascia raffreddare. Si passa al setaccio, si invasa aggiungendo senape ed aceto. Viene usato per insaporire le vivande e per la preparazione di dolci.
Maturazione:
Area di produzione: area della Padania.
Calendario di produzione: autunno.
Note: molte erano le preparazioni a base di mosto, uva e spezie varie. Servivano per dare tono a piatti per lo più semplici e dal sapore monotono, quando ancora non c'erano dadi concentrati, salse di pomodoro e agrumi a buon mercato.

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Savor (o Savoùr)

Materia prima: mosto d'uva, mele cotogne, pere, fichi e zucca.
Tecnologia di lavorazione: al mosto si aggiungono le mele cotogne, i fichi, la zucca, le pere, talvolta anche le scorze d'arancio, senza aggiungere zucchero. Si lascia bollire fino a completa evaporazione dell'acqua, si conserva per anni nei vasi di vetro riposti al riparo dalla luce in luogo fresco.
Maturazione:
Area di produzione: Emilia Romagna, Veneto, Friuli e altre parti d'Italia con diverse varietà di frutta e di gusti. A Bologna e in altre aree emiliane ne esiste una versione semplificata senza scorze d'arancio, senza fichi e persino senza zucca.
Calendario di produzione: tutto l'autunno, periodo della vendemmia.
Note: il "savor" é la base dei tortelli di castagne e delle crostate familiari del modenese. Un tempo la conserva veniva fatta essiccare, al pari della cotognata, e conservata in scatole di latta. Si racconta che per neutralizzare i sali di rame provenienti dal recipiente di cottura - di solito il paiuolo di rame - le massaie ci mettessero una noce. Al gesto gli antropologi attribuiscono un valore apotropaico. Tradizionalmente il savor veniva utilizzato per accompagnare ogni tipo di bollito compresi cotechino e zamponi. Nelle altre regioni d'Italia era (ed é) ingrediente fondamentale di alcune preparazioni dolciarie.

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Essicati

Kodinzon

Materia prima: mele.
Tecnologia di preparazione: le mele, pulite e tagliate, vengono cotte fino ad eliminazione dell'acqua. Quando sono pronte la purea viene versata in ampie teglie dandole uno spessore di qualche millimetro ed esposta all'aria fino a che la pasta non è ben asciutta. Durante l'esposizione viene ripetutamente pressata con il mattarello. Si arrotola e si conserva dentro scatole di latta al buio in luogo fresco.
Maturazione:
Area di produzione: S. Zenone di Sospirolo (Bl).
Calendario di produzione: fine estate, autunno.
Note: con questo sistema venivano trasformate in passato grosse quantità di mele, ma anche di albicocche, di pesche, di prugne, quando la realtà contadina era tale che anche il barattolo di vetro era un bene non facilmente accessibile. Oggi il prodotto è brevettato. Il suo nome deriva dagli spicchi di mela essiccati: in dialetto, kodinz

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Canditi

Cedri canditi

Materia prima: cedri verdi.
Tecnologia di lavorazione: si mettono a spurgare i cedri interi in salamoia per circa 40 giorni, aggiungendo l'acqua periodicamente. Tolti dalla salamoia si "sbuzzano" cioè si toglie la parte interna, il vero frutto, lavandolo in acqua corrente. Bollire per pochi minuti ancora a bagno in acqua fredda, preparando infine uno sciroppo zuccherino composto di una parte di acqua e di una di zucchero. Bollire ancora per 15-20 minuti terminati i quali si aggiungono i pezzi di cedro che si faranno cuocere fino a quando la parte interna bianca acquista aspetto vetrificato. Si tolgono dal fuoco, si lasciano raffreddare, si cospargono di zucchero a velo e si conservano in scatole di latta o barattoli divetro. Con l'identico tecnica si candisce ogni tipo di buccia di agrume (arancia, limone, mandarino, melangolo).
Maturazione:
Area di produzione: Verona, Livorno, Costigliole d'Asti, Caserta per il prodotto industriale. Piccole produzioni eccellenti si segnalano a S. Maria del Cedro, Diamante (Cs).
Calendario di produzione: autunno-inverno.
Note: le produzioni sono di tipo industriale, ma da due anni circa, in Calabria, grazie alla legge regionale di incentivazione sulla coltivazione e trasformazione di questa derrata, a S. Maria del Cedro è sorto un laboratorio artigiano per la canditura del prodotto ed un altro di piccole dimensioni si segnala a Diamante dove, tra l'altro, da qualche anno è invalso l'uso di tagliare il cedro a fettine immergendolo nel cioccolato extrafondente. Sulla costa tirrenica cosentina, da Tortora a Cetraro, detta Riviera dei cedri, si produce il 98% della produzione nazionale. Naturalmente il vero problema è rappresentato dai rapporti con i trasformatori. Tra l'altro oggi il settore è in crisi per la concorrenza del cedro di Portorico che è poco profumato, non è altrettanto gustoso del calabrese, ma costa la metà. Per questo i produttori locali si stanno battendo per un marchio di qualità che orienti i consumatori sul mercato.

 

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