La massima profondità di campo che si estende fino all'infinito è detta distanza iperfocale. Tutte le macchine fotografiche a fuoco fisso si basano su questo principio.
La formula per calcolarla è: H = (F . F) / (f . e) dove "F" è la lunghezza dell'obiettivo usato; "f" è il diaframma usato ed "e" è il cerchio di confusione (l'occhio umano percepisce ancora nitidi solamente i cerchi con diametro superiore a 0,03 millimetri, quelli più piccoli diventano indistinti e sfocati) .Se ad esempio abbiamo un'obiettivo da 50 mm. e vogliamo usare un diaframma f/16, applicando la formula suddetta, in millimetri, diventerebbe:
H = (0,050 . 0,050) / (16 . 0,00003) = 0,0025 / 0,00048 = 5,20 m.
Se si effettua la messa a fuoco a 5,20 metri (iperfocale), si avrà a fuoco dall'infinito a metà della distanza iperfocale ( 5,20/2 = 2,6).
A prima vista potrebbe dare l'impressione che sia complicato ma esiste un altro metodo per calcolare la distanza iperfocale e si trova sugli obiettivi delle macchine fotografiche. Se guardate un'obiettivo, oltre alla scale dei diaframmi e della distanza, c'è anche una scala che si estende a destra e a sinistra del punto di riferimento fisso e solitamente è così:
22 16 11 8 4 | 4 8 11 16 22
Potete notare che sono numeri relativi a diaframmi e che sono a coppie opposte. La messa a fuoco viene letta sul punto di riferimento (|). Prendendo come riferimento lo stesso numero antecedente e successivo ci indicherà la profondità di campo. Esempio se mettiamo a fuoco a 5 metri sul numero 16 precedente combacerà la misura di 2,6 metri circa e sul 16 successivo si avrà il simbolo dell'infinito (¥). Ciò sta a significare appunto che la profondità di campo si estenderà da 5 metri all'infinito. Ugualmente se lasciamo la stessa messa a fuoco sui 5 metri e guardiamo la misura che combacia con i numeri 8, vedremo che da una parte ci sarà 3,25 metri circa e dall'altra parte 10 metri circa. L'immagine compresa in queste due misure è detta profondità di campo e sarà ancora perfettamente nitida.