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# I Velisti cechi – Progetto Homerus #

di Alessandro Gaoso

Il progetto Homerus, insegna ai ciechi ad andare in barca a vela da soli e, per la prima volta nella storia dell’Umanità, permette loro di guidare un mezzo di locomozione. Vedo tre aspetti degni di essere citati:
- l’aspetto psicologico, che combatte il ciechismo;
- l’aspetto filosofico, che porta l’uomo ad abbattere queste ennesime colonne d’Ercole;
- l’aspetto terapeutico, che forma l’uomo e trattandosi di ciechi debbo dire: e che uomo.

Sono tre aspetti concatenati, inscindibili l’uno dall’altro, perché l’uno affonda le sue radici nell’altro. Il ciechismo è una conseguenza psicologica della cecità; nasce dalla paura di crescere e di inserirsi e può portare il soggetto fino alla paralisi degli arti inferiori. Nelle forme più lievi si evidenzia con il dondolarsi, con il mettersi le dita negli occhi per vedere le stelline (meglio le stelline che niente), con lo strisciare i piedi, con il tremore insensato, ecc. Questi ragazzi non giugeranno mai a noi. Esiste un’altra categoria che già i genitori hanno educato alla autosufficienza, non considerandoli mai “diversi” e questi sono i ragazzi che si iscrivono ad Homerus. Sono venuti da noi per imparare l’arte del veleggiare, ma contemporaneamente insegnano a noi l’arte del vivere. Come vedete, ci guadagnamo ancora noi.

 

# La mappa non è il territorio #

di Diego Rosa

"La mappa non è il territorio" esclamò Gigino Rafedi, critico di Scuola Deselbiana, mettendo il pollice su Dublino, dove si trovava, e ritrovandosi con l’indice d’improvviso al sole d’Italia.

Diego Rosa e “Progetto Homerus”
La vela autonoma per non vedenti.

La mattina del 9 settembre 2001, Diego parte dalla Motonautica Parmense di Sacca di Colorno (Pr) e approda al Lido Po di Casalmaggiore sulla barca a vela bianca e marrone di Homerus, condotta da Federico e Francesco, non vedenti, con la supervisione di Alessandro. Questa azione vuole ribadire che prima che con gli occhi si guarda con la testa.

[Diego Rosa è nato a Viadana (Mn) nel 1948. Formatosi come operatore visivo al di fuori dei circuiti ufficiali, frequenta artisti e intellettuali. Grazie a questa circostanza ha la possibilità di conoscere da vicino la ricerca artistica attuale, aggiornandosi sugli sviluppi del dibattito critico internazionale. Stimolato dall’ambiente creativo che lo circonda, partecipa in prima persona a diversi eventi culturali, iniziando così un suo percorso espressivo nel campo della comunicazione per immagini...In arte tende a connotare le sue ricerche mediante riferimenti ideologici per lo più di sapore anarchico e libertario. Le sue opere sono spesso combine-painting realizzati con materiali di scarto o collages polimaterici, altre volte sono installazioni, azioni, oppure poesie visive caratterizzate da sottili provocazioni semantiche...Ha ideato e curato a Gualtieri (RE) dal 1991 1l 1994, in qualità di assessore alla Cultura, la rassegna d’arte contemporanea Trame e Orditi, fotografia-pittura-scultura. (Stefano Gualdi, da “Il lavoro dell’arte” Pubblimedia editrice, 1998).]