30 gennaio 2006
IL SABATO DEL VILLAGGIO

Ma voi come vi sentite la domenica pomeriggio?
E la domenica sera?
No perché di sicuro non viene mica solo a me quel down lì.
Io di domenica ci sono nato.
Alle 11 e quaranta di mattina.
Come se avessi passato un buon sabato sera (ah ah!)
Eppure, anche se ci sono nato, quello è un giorno che, da metà pomeriggio in poi, mi immalinconisce il più delle volte.
E non è che il lunedì debba andare a lavorare.
Anzi, se ci devo andare è anche meglio perché a me il mio "lavoro" piace. Quindi eventuali intristimenti non vengono da quello.
E alora???
E alora il sabato è meglio.
Grazie al, direte voi.
E' chiaro che c'è più tiro, più sburla.
Ma quello che voglio dire è che il sabato è meglio soprattutto perché le vigilie sono fighissime.
Com'è l'ultimo giorno di scuola prima di un'estate di vacanze?
Com'è il venerdì sera prima delle ferie?

Vi dico questo perché ricordo bene l'euforia dei mesi di preparazione del "campovolo".
E poi quella festa se ne è volata via in tre orette.
Di solito quando preparo uno spettacolo la festa ha la durata di un tour.
In quel caso non è andata così e alora?
Allora mi ritrovo a quattro mesi dall'uscita di "Nome e cognome" a non averne ancora suonato le canzoni dal vivo.
E ne ho una voglia che non ne posso più.
Però, almeno, sono dentro l'ennesimo sabato.
Quello che mi sta portando all'imminente tour.

Suonare nei club vuol dire vedere tutte le facce e fare rock'n'roll nel posto forse più giusto con un contatto ravvicinatissimo.
Suonare nei palazzetti significa spingere un po' di più sullo spettacolo e sui volumi e godere di tutta quell'energia che può essere racchiusa e amplificata da una struttura coperta.
Suonare negli stadi vuol dire godere di quell'"epica" lì.
Suonare nei teatri significa produrre altre sfumature, altre espressioni, altra concentrazione.

Ognuna delle quattro situazioni, dunque è figa a modo suo.
Per quale motivo dover scegliere?
Sapete cosa faccio?
Non scelgo.
O meglio: scelgo di fare tutto!
Ecco perché gireremo con il tour facendo ogni tipologia di spazio: club, palazzetti, stadi e teatri.
E ora cerco di godermi il mio "sabato".

A me non piace riguardarmi sullo schermo.
Però qualche volta il dvd del campovolo l'ho messo su.
Era soprattutto per rivedere voi.
Chi di voi ha visto quelle immagini sa di cosa sto parlando.
Eravate davvero incredibili.
Impressionanti.
Veramente una cosa mai vista prima.
Non so quanti siano quelli che mi hanno detto che c'erano e lo sapevano di essere fra tanti ma quando hanno visto le riprese dall'elicottero… allora e solo allora… hanno capito davvero.
Io invece quello spettacolo ce l'ho avuto sotto gli occhi.
Dal vivo.
Che spettacolo siete stati.

Ebbene anche quel dvd ha già battuto diversi record.
Ma, come vi ha già detto Maio la sera del "campovolo", i record siete voi a batterli.
E allora grazie.

Grazie per esserci stati.
Grazie per averci difesi.
Grazie per esserci quando sarà ora.

L'amore conta.