15 maggio 2007
Ancora una volta... ci siamo fatti riconoscere

E per una volta la frase sopra non ha un significato negativo, anzi.
Lunedì, a cena, dopo l'incontro fatto alla Fiera del Libro.
Io, Mollica, alcuni dell'Einaudi, Jarno, Pietro, G.B., Luca, Maio e via andare.
Agnolotti al sugo d'arrosto, maltagliati al castelmagno e via andare pure lì.
Inevitabile l'argomento: voi.
Prima dell'incontro, mentre io e Vincenzo aspettavamo in camerino, alcuni responsabili della serata vennero per dirci come si sarebbe dovuta sviluppare la cosa: proiezioni di uno stralcio dal dvd, presentazione di dieci minuti di Mollica, intervista di quaranta minuti ed eventualmente domande dal pubblico, se proprio ce ne fossero state.
Ogni tanto sembravano volerci consigliare gli argomenti.
Io e Vincenzo continuavamo a farci l'occhiolino e in ascensore ci siamo detti: facciamo cinque minuti noi e il resto che lo facciano i ragazzi presenti.
Così è andata.
Ora, a cena, alcuni di quelli che avevano voluto fare la scaletta (per poi vederla totalmente disattesa) erano lì, con gli occhi strabuzzati, ancora sorpresi da voi.
Non si capacitavano del calore di cui siete capaci (non tanto e non solo dell'entusiasmo e delle urla ma proprio del calore di cui era piena l'atmosfera grazie a voi).
Continuavano a dire quanto interessanti e varie e "di qualità" fossero le vostre domande.
Erano increduli addirittura (in qualità di editori) rispetto alla vostra proprietà media di linguaggio.
E poi lo scarto anagrafico ("ma come... c'erano bambini di quattro cinque anni fino a qualche anziano...").
La vostra allegria ("e poi non solo erano felici ma qualcuno gigioneggiava un po' con qualche battuta al microfono...").
La vostra conoscenza di quello che faccio ("non solo sanno tutto di te ma sembrano averlo profondamente elaborato...").
La vostra curiosità ("dopo un'ora e un quarto di botta e risposta abbiamo dovuto chiudere l'incontro ma se avessimo voluto andare avanti avremmo finito domani, c'erano ancora decine di mani alzate...").
Insomma di voi si è parlato per tutta la cena da parte di chi vi vedeva "in azione" per la prima volta.
Mollica cercava di godersi i piatti della trattoria e, nel frattempo non faceva che confermare tutto di voi.
Fuori l'aspettava una macchina per portarlo a Cannes dove solo poche ore dopo (il mattino alle 8) avrebbe dovuto assistere alla prima delle proiezioni della giornata.
Sembrava comunque non avere fretta: il cibo era buono, il barolo anche e l'argomento (voi) teneva alto il buonumore.
A un certo punto mi si è avvicinato all'orecchio e mi ha detto: "Eh sì, Lucia', so' proprio così quelli che tte seguono".
Me l'ha bisbigliato come fosse una confidenza.
Insomma non solo avete portato calore durante la presentazione di Parole e Canzoni ma vi siete intrufolati, senza saperlo, nella cena dopo, continuando a generare allegria.
In poche parole lasciatemelo dire:
"Vi siete fatti riconoscere."
Grazie per averlo fatto.
Ancora una volta.