3 ottobre 2006
Istruzioni per l'uso

Allora, oggi esce "lettere d'amore nel frigo".
Solo due righe per ricordarvi (so che non ce n'è bisogno ma è meglio una volta di più che una volta di meno) che
con le poesie ci vuole tempo.
Grazie alla tecnologia stiamo andando a una velocità
impensabile solo dieci anni fa.
Inutile stare a fare delle classifiche di preferenza su
"era meglio una volta" o "è meglio oggi" o "era meglio appena ieri".
E' così e basta.
E la fase di accelerazione sembra esponenziale.
A me, personalmente, fa bene ricavarmi delle nicchie
in cui "assaporare" fa veramente bene.
Le poesie sono giustissime per quello.
Ti permettono di soffermarti su ogni verso.
Di provare a indovinarne il ritmo interno.
Di dare una tua interpretazione a un passaggio.
Di lasciarle lavorare delicatamente ma con potenza dentro
di te.
Non sempre le poesie che più ho amato mi risultavano
del tutto chiare.
Anzi, spesso era il contrario.
Non stiamo parlando di un'equazione matematica.
E' l'impatto della capacità emotiva di un autore con la predisposizione emotiva di un lettore.
Quindi le variabili sono miliardi.
Ma senza fare troppa teoria volevo solo dirvi questo:
leggetele tutte insieme
leggete solo un verso per volta
leggetene una (o una sezione) per volta
leggetele mentre siete al cesso
leggetele mentre state leggendo altri libri
leggetele impiastricciandole di appunti
leggetele impiastricciandole di sugo
leggetele scuotendo la testa
leggetele ridendoci un po' su
leggetele "come" vi pare
ma ricordatevi che, per loro,
ci vuole tempo

chissà che non sia tempo speso bene

a presto