30 gennaio 2008
Sorpresa n. 6 e (ma tu guarda...) n. 7

Quante volte ci ritroviamo a canticchiare canzoni (che a volte non è che ci piacciano poi così tanto) dicendoci: "com'è che sono entrato in fissa proprio con questa?"
Secondo me, in realtà, quasi sempre (per non dire sempre) il collegamento c'è.
E se non è una melodia che abbiamo sentito fischiettare da qualcun altro o udito distrattamente passare per radio, può essere semplicemente il proseguimento di un pensiero appena fatto.
Infatti c'è un motivo per cui da un'ora sto canticchiando fra me e me quel pezzo che avevo scritto per Bertoli e che dice: "Le cose cambiano, cambiano, cambiano. Sì, ma le cose non cambiano me."
(se l'avessi scritto per me, in realtà, non avrei detto quel "le cose non cambiano me" ma questa è un'altra storia).
Ebbene, vi dicevo, quel ritornello si è collegato a un pensiero.
Stavo facendo due passi con Lenny e mi si sono avvicinati un paio di ragazzi che dicevano di venire da Roma per vedere i posti di Radiofreccia, dopo averlo visto, confessavano "almeno un centinaio di volte".
Cento metri prima avevo notato (non visto) una coppia che stava fotografando uno spicchio di portici dicendo "ecco qui è dove Bruno lascia il maggiolone a inizio film. Quello dovrebbe essere il portone della radio."
In realtà non so dire quante volte ho dovuto spiegare ad altri, come ai due di Roma, dov'era il set in cui avevamo allestito la radio, dov'era il bar, il laghetto col pesce siluro, il parco con l'ippopotamo, i portici del "rimorso", la piazzetta del "duello" con Bonanza, la villa in cui si ritrova a vivere Freccia, la campagna in cui dà fuoco alle due macchine.
Man mano che provo a rispondere a queste domande mi ritrovo a dire che buona parte di questi posti sono già cambiati, sono qualcos'altro.
Anche questo paese, in quella che può sembrare un'apparente immobilità, continua a trasformarsi,
Poi guardo Lenny e penso che è nato proprio durante le settimane di riprese e ora sta quasi per finire le elementari.
"Le cose cambiano, cambiano, cambiano..."
A quanto pare non cambia la mia voglia di fare concerti.
O forse sì, chissà, rimane sempre come voglia ma è diversa (non più o meno intensa, solo cambiata) rispetto al passato.
Fatto sta che siamo alla sorpresa n. 6 e n. 7.
Ripeto per quelli che non mi avessero letto un po' di tempo fa o per quelli dalla memoria corta:
qualche mese fa ho promesso sei sorprese annunciandone, via via, cinque:
1 la versione in streaming di "Eppure soffia" per il Live Earth
2 l'uscita a fumetti di "La neve se ne frega"
3 l'uscita di "Primo tempo"
4 il tour "Ellesette"
5 l'uscita di "Secondo tempo".
Mi restava fuori il tour negli stadi come sorpresa numero sei ma che in realtà non era sicura.
Ora, finalmente, ho (avete) avuto la conferma.
Ma siccome con le sorprese non potevamo non arrivare a 7 (e poi sapete che ogni pretesto per fare concerti per me è buono) ecco la novità del tour in Europa.
E così mentre sto mettendo a punto il lavoro per "Secondo tempo", abbiamo cominciato a parlare di come affrontare i concerti di aprile e di come dovrebbero (o potrebbero) essere quelli della prossima estate.
Ovviamente saranno diversi rispetto a Ellesette, non potrebbe essere altrimenti.
Ma potrebbero esserci più cambiamenti di quelli che immaginate.
Perché "le cose cambiano, cambiano, cambiano..."
Continuano a farlo.
Ci piaccia o no vederlo o ammetterlo.
Quello è il movimento naturale della vita.
Tenete sempre fortissimamente botta!