12 settembre 2005
Ciao a tutti.

Lasciatemi cominciare con la parola con cui ho finito il concerto:
grazie.
E' ancora oggi sbalorditivo, per me, immaginare che così tanti di voi abbiano deciso di esserci.
E l'avete fatto pur sapendo le difficoltà che, inevitabilmente, ci sarebbero state, nell'arrivare sul posto e nel tornare a casa.
Nonostante questo eravate lì e tutti, dai tecnici, agli addetti ai lavori, ai giornalisti, non facevano che ripetere, prima del concerto, di quanto foste belli nel vostro essere civili e festosi.
Gli ultimi pezzi dello show, come sempre, vi illuminavano tutti e io non potrò mai dimenticare il colpo d'occhio con cui finalmente vi ho visti nella vostra completezza, a mani alzate, ballare, tenere il tempo.
Doveva essere emozione al cubo e così è stato.
Quindi, scusate se mi ripeto ma: grazie.

Il tempo di fare la doccia e le emozioni vanno avanti: i ladri sono entrati in casa. Be', onestamente speravo in ben altro post-concerto ma si sa, non si può avere tutto. Non vi sto a tediare troppo su questa cosa ma, chiunque di voi abbia vissuto un'esperienza del genere, lo sa che, al di là dell'entità del furto, si subisce una violenza forte nel vedere la propria casa violata, rovesciata, non così protetta come speravi.

Ma il furto più grosso l'ho subìto dopo. Perché si tratta di un furto all'anima. Quando sono venuto a sapere che una parte di voi non è stata servita bene dall'audio per una buona parte del concerto.
Da sempre si sa che nei grandi spazi è molto difficile assicurare una perfetta resa sonora a tutti quanti. Questa volta però, abbiamo chiesto per mesi, a chi si sarebbe occupato dell'audio, le più ampie garanzie perché questo succedesse. Volevamo fortemente che si riuscisse anche dove di solito non si riesce, anche in uno spazio così grande e nonostante la natura sperimentale del concerto. Controlli su controlli. Prove su prove.
Sappiate che c'è stato il nostro più forte impegno economico di sempre perché questo ci venisse garantito e, pure, quella garanzia ci è stata data ripetute volte.
Purtroppo, abbiamo saputo che non è andata così fino in fondo.
Ecco, venire a sapere che una parte di voi (ci dicono quelli in prossimità del palco vintage e, a dire la verità, quando ho suonato su quel palco avevo visto facce scontente e un cartello con scritto "non si sente" e l'ho fatto presente ai tecnici vicini) che una parte di voi, dicevo, possa non avere goduto del concerto per come l'avevamo pensato e studiato e organizzato è il vero furto che mi è stato fatto.
Volevo che tutti foste felici.
Che tutti poteste sentire quello che io rovesciavo sui vari palchi.
Perché ve lo meritavate tutti.
Chiedo scusa personalmente a quelli di voi che non hanno potuto sentire come si doveva.
Anche se non sono quello che smanetta gli impianti.
Casomai quello che subisce l'amarezza di avere indirettamente insoddisfatto qualcuno di voi.

Ancora una volta grazie a tutti per questa giornata pazzesca.