Sul Lago di Varese

 

Il Lago di Varese ha conosciuto un triste degrado fino a diventare, da lago tra i più pescosi d'Europa, una pozza di acque stagnanti e senza vita.  Interventi intelligenti lo stanno però salvando

 

Il Lago di Varese è un bacino intermorenico, formatosi cioè nella regione di sbocco di grandi ghiacciai preistorici i quali, prima di ritirarsi definitivamente, spinsero a valle quantità enormi di materiale morenico, scavando i profondi solchi oggi occupati dai grandi laghi prealpini.  Laghi di questo tipo sono sparsi fra le colline piemontesi e lombarde; i raggruppamenti più vistosi si hanno nel Varesotto, con i laghi di Varese (il più grande) e quelli di Monate, Comabbio, Ganna e Ghirla.

Una storia di degrado

Lungo 8,5 km e largo 4 km, il Lago di Varese ha un perimetro di 24 km e raggiunge una profondità massima di 26 m. La superficie è di 15 km2 e quella del suo modesto bacino imbrifero di appena 97 km2 . Lo alimentano piccoli rii, ma il maggior contributo lo riceve dal Canale Brabbia che gli porta le acque del Lago di Comabbio. A sua volta, il Lago di Varese defluisce, attraverso l'emissario Bardello, nel Lago Maggiore.  Un tempo fra i più pescosi laghi d'Europa, il Lago di Varese si è degradato progressivamente negli ultimi decenni a causa degli scarichi inquinanti delle industrie sorte nel circondario e dell'aumentato insediamento urbano, che hanno determinato una elevata concentrazione di "nutrienti" e di sali di ammonio, come risulta dai recenti rilevamenti. Ne è conseguita una proliferazione abnorme di fitoplancton e di alghe nocive, con notevole deficit di ossigeno già a 2-3 m di profondità. Abbonda la vegetazione subacquea e quella di ripa che forma una fascia quasi ininterrotta di canneti lungo le sponde. Le specie ittiche ancora presenti in abbondanza sono: alborelle, scardole, anguille e tinche.  Poco frequenti sono invece i persici, i persici trota e i lucci.  Nonostante lo stato in cui versano le sue acque, il Lago di Varese ospita ancora una popolazione ittica interessante.  Questo fa sì che le sue rive accolgano numerosi pescatori sparitivi e anche gare.  A migliorare questa situazione provvede l'impianto di depurazione messo in funzione dal Consorzio Tutela e Salvaguardia del Lago di Varese.  Fra le altre iniziative volte a migliorare lo stato del Lago di Varese è da segnalare l'immissione a scopo di ripopolamento, effettuata nel 1986 a cura dell'Amministrazione Provinciale, di 1000 lucioperca, 1500 carpe e 30 000 lucci.

Pescare a colpo sicuro

I punti di migliore accessibilità e pescosità sul Lago di Varese sono quelli compresi tra i comuni di Bardello e Gavirate.  Seguono poi le zone di Calcinate, Groppello, Punta di Bodio e la foce del Brabbia, dove si estende una palude.  Se si pesca da riva occorrono canne lunghe almeno 6 m con lenza e galleggiante.  Le prede in tal caso saranno alborelle, scardole, tinche e qualche persico.  Si può anche tentare la pesca a fondo e, ma solo in casi rari, lo spinning.  Con la barca le possibilità aumentano: ottima la traina per i persici e la pesca col vivo ai lucci presso i canneti.

Sul Canale Brabbia

Il Canale Brabbia è un corso d'acqua di antica  origine che forma il Lago di Comabbio, bacino un tempo pescosissimo e oggi in forte degrado per cause naturali di eutrofizzazione.  Uscitone a Varano Borghi, il Brabbia, dopo un corso di 5 km, raggiunge il Lago di Varese, con un corso placido e tranquillo regolato da una vecchia chiusa allo stabilimento tessile di Varano, tra rive fitte di piante palustri, Di buona capacità ittica, grazie ai ripopolamenti, il canale ospita alborelle, scardole, tinche, .anguille, persici trota, lucci e trote ammesse.  Nella classificazione FIPS è classificato come "acque pregiate".  Per pescare sul Brabbia con buoni risultati è meglio tenersi sulla riva sinistra, iniziando a Varano e scendendo a valle.  La sponda destra, salvo a Varano, è meno accessibile; qualche punto lo si può trovare imboccando il sentiero che si stacca dalla strada per lnarzo.  La passata è la tecnica più congeniale, effettuata con canne lunghe ed esche da acque pregiate: quindi niente larve di mosca carnaria e niente pasturazione.