Sarca

 

In Trentino scorre uno dei fiumi più famosi d'Italia, meta di pescatori che provengono da ogni angolo dei Paese, attirati dall'eccezionale ricchezza ittica.

 

Il Sarca nasce da tre rami che scorrono in tre diverse valli: il Sarca di Val Genova, il Sarca di Nambrone, il Sarca di Madonna di Campiglio (Valle di Campiglio).  Sono vallate che confluiscono nel comune di Pinzolo, dove il torrente assume il suo  aspetto caratteristico.  Una volta, nella sua parte alta, il Sarca aveva una buona portata d'acqua; oggi, purtroppo, lavori di scavo e interventi nell'alveo  hanno ridotto la portata e modificato il corso naturale, rendendo cosi questa prima zona, un tempo celebre per le catture che vi si effettuavano, scarsamente interessante per i pescatori.  Dai comuni di Pinzolo e Spiazzo, e in tutto il territorio compreso nel comune di Tione di Trento, il Sarca offre le sue migliori caratteristiche per quanto riguarda l'alto e il medio corso. In queste acque si possono trovare esclusivamente trote: begli esemplari di fario e marmorate' che in questo fiume hanno caratteristiche tali da essere state definite, quasi come una specie a sé, le marmorate del Sarca". La ricchezza di salmonidi si spiega, oltre che per le qualità dell'acqua, per i frequenti ripopolamenti effettuati dall'Associazione Pescatori Alto Sarca, che ha in concessione le acque dalle origini fino a Le Sarche, molto a valle di Tione di Trento.  Questi ripopolamenti sono fatti utilizzando fario dei diversi allevamenti nella valle stessa, con trote che sono già nate e cresciute nella zona.  Altra caratteristica dell'acqua del Sarca è la sua temperatura, ideale per un rapido accrescimento del pesce.   Per pescare nell'alto Sarca bisogna acquistare un permesso giornaliero, facilmente reperibile in zona, che dà diritto a un massimo di otto catture.  A fini di statistica e di controllo da parte del l'associazione, il pescatore è tenuto a compilare sul permesso le diverse voci: la zona di pesca esatta, le catture effettuate (quali specie e quante) e il periodo in cui la cattura è avvenuta (mattino o pomeriggio). L'apertura era un tempo al primo di gennaio, ma recentemente è stata spostata all'ultima domenica di febbraio.  Per quanto riguarda invece i laghi d'alta quota, da cui scendono gli affluenti del Sarca, il calendario d'apertura prevede date diverse, a seconda dell'andamento stagionale.  Si faccia attenzione a un fatto: in queste acque non è permesso pescare lungo tutto l'arco della settimana, ma solo in alcuni giorni.  Ci si informi dunque in anticipo, consultando i calendari ittici.

Una riserva vasta e ricca

Tra le riserve italiane in cui si può pescare con l'acquisto di un permesso giornaliero, questa sul Sarca è una delle più estese.  La varietà di paesaggio e di andamento del corso d'acqua si presta a diverse tecniche di pesca: a monte e nel territorio del comune di Pinzolo si pesca soprattutto a fondo, al tocco, con lombrichi e larve di friganea.  Un'esca che dà ottimi risultati, anche se non sempre è facile procurarsela, è la camola del larice. 1 vecchi pescatori locali cercano le grosse marmorate con canne fisse robuste e monofili dello 0,30 proprio nella parte centrale della corrente, dove è più violenta.  Usano una piombatura notevole e in genere un grosso verme di terra su ami del 5. Bisogna conoscere bene gli ostacoli sommersi, invisibili perché coperti dall'acqua spumeggiante, e imparare a fare una sorta di passata a fondo senza galleggiante mantenendo l'esca più alla velocità della corrente. Le abboccate non sono frequenti, ma si può essere sicuri che, quando si verificano, non sono certo di trotelle. I pesci che vivono contrastando la violenza dell'acqua in queste zone sono tutti di grossa mole. Un altro sistema che va bene qui, come in tutto il corso, è lo spinning, con cucchiaini n. 2 o 3, mentre più a valle, nelle pozze profonde, danno ottimi risultati i pesciolini finti, detti innows.  Vicino a Tione il Sarca si allarga leggermente e buche profonde e lame si alternano a tratti di corrente impetuosa e bianca di spuma.  Questa è una zona molto frequentata anche dai pescatori a mosca, per le caratteristiche e per gli spazi liberi che ne fanno una magnifica palestra naturale.  Subito a valle di Tione sempre più frequenti sono le lunghe e profonde "piane'; uno sbarramento naturale forma il lago di Ponte Pià, un bacino circondato da pareti rocciose e sulla sponda sinistra da una verde pineta.  Qui si può pescare lungo tutta la settimana, purché in possesso del permesso giornaliero valido per il fiume.  Dopo lo sbarramento il Sarca si incassa in una valle rocciosa stretta e profonda, formando veri e propri canyons di selvaggia bellezza, rocce che strapiombano sul verdeazzurro dell'acqua delle pozze, interrotte dal bianco spumeggiante di cascatelle. Sono punti difficili da raggiungere, che richiedono una discesa attenta e una faticosa risalita, ma sono anche i tratti meno frequentati dai pescatori, e quindi i più ricchi di trote non troppo disturbate.  Vale la pena di spendere qualche ora per pescare in un ambiente incontaminato e suggestivo.  Nelle buche più profonde vivono marmorate di tre/quattro chili. La riserva finisce a Le Sarche, dove il fiume risale al livello della strada, e il suo corso cambia completamente aspetto fino all'ingresso nel lago di Garda, vicino ál comune di Arco.

Il paradiso della pesca a mosca

Con rive basse e uniformi, spesso canalizzate, il Sarca in questa zona presenta anche una fitta vegetazione sommersa.  Questo tratto è il paradiso dei pescatori a mosca, in concessione al comune di Arco, dove vengono rilasciati permessi giornalieri per un massimo di otto catture.  In questa ultima parte del Sarca ci sono anche ciprinidi, cavedani, savette e vaironi, anche se non così numerosi come nelle normali acque di pianura.  Ma la grande sorpresa è la presenza, sia pure limitata, di salmoni.  Che non esistono nelle acque italiane, ma erano stati immessi alcuni anni fa nelle acque del grande lago e da li sono risaliti.  Dopo Arco, tra Riva del Garda e Torbole, i due paesi forse più ventosi del lago, il Sarca entra nel Garda, come suo principale immissario. Quando ne uscirà, a Peschiera, avrà un altro aspetto e si chiamerà Mincio.   Come si è accennato sopra, il Sarca, nella sua parte medio-bassa, è considerato uno dei fiumi migliori per la pesca a mosca. Questo perché le particolari condizioni ambientali, la temperatura dell'acqua e la vegetazione sommersa costituiscono l'ambiente ideale per lo sviluppo  e la crescita di numerosissimi insetti, creando così tutti i presupposti necessari per un proficuo uso delle imitazioni artificiali. Chi si trova, nelle due ore che precedono il tramonto e nella stagione calda, nel tratto di Sarca vicino a Tione può assistere a una schiusa di effimere difficilmente paragonabile a quella di molti altri fiumi.  Naturalmente, vanno bene anche altre tecniche di pesca, dallo spinning alla pesca al tocco; una specialità locale è la pesca con la sanguinerola viva o morta che permette ancora catture di trote al di sopra dei 4 o 5 chilogrammi di peso.