Sul Roja

 

Uno splendido fiume ligure, le cui acque, limpide e pulite, provengono dalla vicina Francia e percorrono, in provincia di lmperia, l'ultimo pescoso tratto fino al mare.

 

La provincia di Imperia è il territorio più a occidente d'Italia. I suoi confini coincidono in gran parte con quelli di Stato che ci separano dalla Francia.  Il capoluogo si trova alla fine della Riviera di Ponente e dista pochi chilometri da famosi centri come Sanremo, Nizza e Montecarlo.  Sembra quindi incredibile che in questa zona ad alta densità turistica basti addentrarsi nell'entroterra per cambiare ambiente e raggiungere un paesaggio splendido e ancora "selvatico", dove è più facile l'incontro con un cinghiale che con qualche passante. E’ proprio in questo contesto e in un territorio dai contrasti così forti che scorre il fiume Roja, il principale corso d'acqua della provincia.  Le sue sorgenti sono al di là del confine, in Francia, ma il tratto più interessante continua anche in terra italiana, più esattamente da Fanghetto (a monte) fino ad Airole (a valle).

Immersione nella natura

Una volta lasciata la macchina sulla strada, si scende a piedi verso il letto del fiume.  Il paesaggio è veramente splendido e imponente e le acque del Roja limpide e ossigenate, scorrono in un’alternarsi di piccole e grandi cascate e piane relativamente estese, con molti massi affioranti; un tipico paesaggio alpino, insomma, con la grande differenza che qui la neve fa apparizioni pressoché episodiche. Per questo motivo le acque del Roja non sono fredde come quelle dei torrenti che scaturiscono dai ghiacciai perenni; l'habitat e le condizioni climatiche risultano, così, estremamente favorevoli alla vita e all'accrescimento di trote e temoli. I salmonidi, infatti, rappresentano la specie dominante nel Roja.  Ma non sono i soli.  Anche ad altitudini inconsuete è possibile incontrare alcuni esemplari di ciprinidi, vaironi, cavedani e qualche barbo in una convivenza senza problemi.  Le tecniche adottabili sono molte e varino dallo spinning alla classica pesca a fondo.  La riva scoscesa, ma relativamente sgombra da ostacoli, non crea eccessivi problemi per i tanti appassionati della pesca a mosca. Gli amanti dello spinning non avranno che l'imbarazzo della scelta nel tratto di fiume da esplorare, fermo restan o e e la tecnica più produttiva preve e uso i un rotante medio-piccolo, utilizzato in pesca a risalire.  Queste possibilità di pesca sono anche garantite dal fatto che il Roja, a differenza degli altri torrenti che scorrono nell'entroterra ligure, risente in modo meno disastroso dei periodi di siccità e delle pesanti captazioni idriche cui oggi sono sottoposti molti fiumi italiani.  Si può quindi contare su livelli d'acqua sempre accettabili e, soprattutto, su variazioni abbastanza contenute.

Sono rimasti in pochi

Un altro aspetto interessante è la pressione di pesca decisamente bassa che caratterizza queste sponde in virtù anche dello spopolamento progressivo delle vallate dell'entroterra ligure.  Nel caso del Roja, poi, lo scarso traffico dirottato dal caos della costa passa alto sulla strada e non si ferma prima del confine.  Contadini e pescatori locali, inoltre, sono pressoché scomparsi e hanno abbandonato la terra poco redditizia per partecipare alla "festa" sul mare.  La prima conseguenza di tutto ciò è che le sponde del fiume, già di per sé impervie e non facili, sono quasi sempre deserte.  Un fatto comunque particolarmente apprezzato dai pescatori veri.

Pesci, leggi e regolamenti

Nel Roja sono presenti principalmente fario, alcune autoctone e altre provenienti dai ripopolamenti effettuati dalla provincia; è anche presente un buon ceppo di marmorata autoctona che, tuttavia, non è tutelata in quanto il regolamento la equipara alle altre specie.  Nel Roja vivono anche i temoli, non numerosi ma rigorosamente protetti.  La pesca è vietata tutto l'anno e si proseguirà così a tempo indeterminato.  In tutte le piane più tranquille vivono anche molti grossi varioni, alcuni dei quali raggiungono, e superano, i 20 cm.  Molti sono gli appassionati che si dedicano esclusivamente alla loro pesca.  Purtroppo, con una regolamentazione a dir poco discutibile, il periodo di pesca per questa specie ha un calendario decisamente anomalo: il vairone, infatti, non può essere pescato prima del 7 giugno; la chiusura della stagione, come per la trota, è al 4 ottobre.  Le particolari limitazioni che la Provincia di Imperia ha stabilito per il Roja sono sicuramente poco favorevoli alla pesca, ma accettate in nome del fatto che, ormai, le acque più interessanti e pescose devono necessariamente essere tutelate per rimanere tali.  Oltre alla già accennata proibizione assoluta per il temolo, occorre aggiungere che, per pescare nel Roja, si deve essere muniti, oltre che della licenza governativa, di un apposito tesserino provinciale. Le giornate di pesca sono limitate a giovedì, sabato, domenica e festività infrasettimanali. Non è possibile catturare più di 6 capi 3 kg procapite per quanto riguarda i ciprinidi.  Le misure minime sono: 20 cm per la trota, 15 cm per i barbi e i cavedani; 30 cm per il luccio e 7 cm per tutte le altre specie minori.  Vi sono restrizioni anche per quanto riguarda le attrezzature e le esche: è proibito il bigattino e il sangue, sia come esca sia come pasturazione. t anche vietato l'uso della camolera radente il fondo.  Per la moschera a galla, il limite è di 3 imitazioni.  Sono anche vietate le uova di salmone e similari e la pesca con il pesce, vivo o morto.