Rogge lombarde:  Il Milanese

 

Tutt'intorno a Milano si estende una ricca rete idrica. E’ una fitta ragnatela di canali e rogge, comunicanti con i grandi fiumi padani, che presentano una notevole pescosità.

 

Il territorio della Bassa milanese, che si estende a ovest, sud ed est del capoluogo lombardo, è fra le aree agricole più fertili e ricche d'acqua di tutta la regione.  Numerosi canali, rogge, colatori, cavi, fontanili solcano la campagna, costituendo una rete idrica artificiale collegata a quella naturale rappresentata dai grandi fiumi  (Ticino, Adda e Po) e dalle risorgive. Tutti questi corsi d'acqua artificiali costituiscono non solo un immenso serbatoio d'acqua per l'agricoltura, ma altresì una grande riserva di pesci d'ogni specie.  Conoscerli, per un pescatore, significa andare spesso sul sicuro, tanto è vero che molti lenzatori trascurano fiumi e laghi per dedicarsi alla pesca in queste acque o per farne valide alternative.  Unico, ma non trascurabile, difetto di questi corsi d'acqua artificiali è quello delle asciutte stagionali cui vanno soggetti.  Sono fenomeni che si verificano normalmente due volte l'anno e che si protraggono per alcune settimane.  Non tutti questi corsi d'acqua, però, vanno in asciutta, specialmente se traggono origine totale o parziale da risorgive perenni. Fra i tanti, questo itinerario ne presenta due, senza dubbio i migliori dal punto di vista della pesca: la Roggia Codogna e il Rio Tormo.

La Codogna

E’ un bel corso d acqua largo 6 m e profondo mediamente 70 cm, dal fondo misto, sabbioso-ghiaioso, ricco di vegetazione e a corrente moderata.  La Roggia Codogna I (così chiamata per distinguerla dalla Codogna Il che ha un percorso e che non è contemplata in questo itinerario) nasce per derivazione dal Canale Muzza (a sua volta derivato dall'Adda) nel comune di Truccazzano e tocca varie località: Comazzo,  Merlino, Paullo, Zelo Buon Persico, Cervignano per confluire nuovamente, dopo 21 km, nello stesso canale d'origine poco a monte di Lodi. Questa roggia, che ha acque quasi limpide, non ha fondale sempre uniforme e in molti punti, corrispondenti a chiuse, anse o allargamenti, la profondità raggiunge il metro e mezzo. Qui l'acqua, rallentando notevolmente la sua corsa, determina controcorrenti o ristagni, molto interessanti per la pesca. In qualche tratto il fondo ghiaioso è bassissimo, sui 30-35 cm, ma contro una delle due rive è più profondo e l'acqua, veloce al centro, lì è più lenta e offre migliori possibilità.  La roggia scorre quasi ovunque incassata sotto il livello del piano con le rive coperte da vegetazione arborea di ripa, in certi punti tanto fitta da impedire l'accesso. Si deve allora approfittare di qualche varco o di quei punti in cui, stando su qualche ponticello, è possibile raggiungere l'acqua dall'alto.

Pesci e tecniche

Tipico corso d'acqua da ciprinidi reofili, la Codogna ospita vaironi, barbi, alborelle, cavedani, lasche, carpe, qualche luccio e talvolta trote. L’unica tecnica possibile è quella alla passata effettuata con lenze abbastanza sottili e canne non più lunghe di 4 m. Si deve insistere nei punti di ristagno e in quelli più profondi, sotto fronde e radici d'alberi.  Pasturare di quando in quando.  Esche indicate sono le larve di mosca  vermi e larve del miele

Il Rio Tormo

Un altro bel corso d'acqua, semi-artificiale, è il Tormo che nasce a monte di Pandino da derivazioni e risorgive. t largo in media 8 m e profondo 50 cm.  Il fondo è ghiaioso-sabbioso, con parecchia vegetazione acquatica e acque a scorrimento veloce, di qualità  elevata.  E’ infatti considerato "Acqua pregiata da ""onidi e timallidi".  La ricchezza ittica e conseguenza dei ripopolamenti e del contatto che il rio ha con il fiume Adda, in cui sfocia, e dal quale nei periodi di piena o di acque alte, risalgono trote di pesci d'ogni specie fra cui, a volte, trote e temoli, vaironi e barbi.  Il canale nasce in provincia di Cremona ed è lungo in tutto 23 km.  Entra poi in provincia di Milano a 8 km dalla foce in Adda e da quel punto (Località Tormo) fino alla Cascina Prada è palinato come "Zona di Protezione e Ripopolamento" (3 km): quindi qui non si pesca. I restanti 5 km sono indicati come "Acqua secondaria pregiata".  Il Tormo ha rive basse e poco imboscate, per cui gli accessi sono molto più facili.

Tecniche e pesci

I1 Tormo è un canale di acque pregiate e limpide sin dalle origini, dove prevalgono i vaironi e altri pesci reofili e dove la pesca più adatta è quella a passata con lenze capillari e canna di non oltre 5 m. Si innescano con camole del miele e vermi (i bigattini sono proibiti).  Nel tratto finale l'incontro con trote e con rarissimi temoli è più probabile, ma bisogna fare i conti con la fitta vegetazione subacquea e cercare i punti dove esistono varchi e spiazzi, su cui far lavorare l'esca, stando il più possibile occultati.  Si può provare anche a spinning con rotanti nei punti più liberi.  Se le condizioni della sponda lo consentono, si provi verso il tramonto con la coda di topo e la mosca artificiale: si possono ottenere risultati inattesi.