Il lago di Massaciuccoli

 

Anche se non più ricco di pesce come un tempo, questo famoso specchio d'acqua della Versilia sta conoscendo una seconda vita, grazie all'istituzione dei Parco Regionale.

 

Tra tutti gli appassionati di pesca il nome di Massaciuccoli è uno dei più conosciuti. Esso evoca subito alla mente degli sportivi più attempati esperienze di pesca "epiche"; vere e proprie mattanze (sicuramente eccessive) di enormi lucci e persici che popolavano le acque del lago in grandissimo numero.  Negli anni Ottanta la situazione è radicalmente mutata. La quantità di pesce presente a Massaciuccoli ha subito un calo più che sensibile a causa di prelievi indiscriminati e senza controllo, ma, soprattutto, per colpa della crescita di un'alga filamentosa che ha compromesso l'equilibrio biologico di tutto questo splendido bacino toscano.  Negli ultimi anni si sta assistendo però a una netta inversione di tendenza, grazie a energiche misure restrittive e al coinvolgimento del lago nel grande Parco Regionale di San Rossore-Migliarino.  Si tratta di un territorio di oltre 24.000 ettari, che comprende una delle più importanti zone umide d'Italia situata fra le Alpi Apuane e i monti del Pisano.  Quello del Parco Regionale è un progetto voluto dalla Regione Toscana fin dal 1979 e portato avanti fra polemiche senza fine a causa dei grandi interessi presenti, sia dentro l'area protetta sia nelle sue immediate vicinanze.  1 risultati sono stati eccellenti, anche dal punto di vista della pesca, tanto da poter annoverare il lago fra i migliori itinerari.

La pesca è regolamentata

Questo bacino è ben servito da strade, ma gli accessi all'acqua sono  assai limitati e soggetti a particolari regolamentazioni: in pratica si può pescare solo dalla sponda sul lato di Torre del Lago e, più precisamente, nello specchio d'acqua compreso fra la sponda di Torre del Lago e la linea delle palline rosse che attraversa lo specchio d'acqua dalla Barretta al Malfante. Una limitazione "pesante", ma che rappresenta pur sempre un apprezzabile compromesso e una deroga importante(per i pescatori) alla proibizione assoluta della pesca in vigore nella maggioranza dei parchi nazionali italiani.   Il consiglio migliore è quello di noleggiare una barca e pescare nel tratto descritto sopra. La gestione della pesca è a cura della FIPS di Lucca ed è quindi richiesto ai pescatori unicamente il possesso della tessera federale.  E’ comunque buona norma informarsi preventivamente su particolari regolamentazioni che possono essere state introdotte a seconda dell'evoluzione degli equilibri biologici e dell'andamento climatico stagionale. Sempre gestiti dalla Federazione Pesca sono anche gli interessanti canali Barra e Barretta, dalle origini allo sbocco nel lago, escluse le vasche dell'idrovora.               

Sono tornati i pesci

Non siamo ai livelli di una ventina di anni fa, ma i pesci nel Lago di Massaciuccoli sono tornati. Negli anni passati l’inquinamento urbano. L’estrazione di sabbie silicee direttamente dal lago e la pesca effettuata in quantità eccessive hanno fatto grossi danni. Fortunatamente si è voluto porre rimedio a questa situazione in tempo utile, con massicci ripopolamenti a cura delle società di pescatori e delle amministrazioni pubbliche.  Il risultato, oggi, è una buona presenza di carpe, tinche, carassi, persici trota e persici sole, scardole e anguille. E, purtroppo, tanti, troppi, pesci gatto; attualmente questa è la specie prevalente: un risultato largamente prevedibile fin dalle prime immissioni.  Indirizzando il proprio interesse a questi pesci e pescando anche poche ore con tecniche classiche, il successo è quasi sempre assicurato.   Diverso il discorso per i lucci, il vero fiore all'occhiello del Lago di Massaciuccoli e che un tempo attiravano su queste acque pescatori da ogni parte d'Italia.  Oggi ce ne sono ancora parecchi, ma la loro cattura è abbastanza aleatoria e rappresenta un'incognita anche per l'impossibilità di battere a fondo tutti gli angoli più remoti fra i canneti. La taglia media è ancora ridotta ma è sempre possibile l'incontro con capi oltre i 3-4 chilogrammi. Occorre avere pazienza: gli ittiologi più accreditati garantiscono che, nel giro di pochissimi anni, torneremo ai livelli di un tempo.  Per la pesca agli esocidi è tassativo l'uso della barca a remi e grossi artificiali, sia rotanti sia ondulanti.  Fra i primi, ottimi risultati sono stati forniti dai tandem che permettono un recupero molto lento e vistoso.  Ricordiamo che la legge regionale toscana prevede, per il luccio, il limite di cinque capi pro capite per ogni giornata di pesca.  Attenzione anche alla misura minima (40 cm) e al periodo di divieto che va dal lo gennaio al lo aprile.  Come in molti bacini italiani, anche presso Torre del Lago sta assumendo una buona rilevanza il numero dei persici trota, anche se molti dicono a scapito dei lucci.  Impossibile fornire precise indicazioni di pesca: tutti conoscono l'imprevedibilità di questo pesce e ogni giornata è diversa dall'altra.  Ricordiamo unicamente i limiti previsti in queste acque: non più di 8 capi al giorno e 20 centimetri la misura minima.  Attenzione al divieto di pesca che va da maggio a giugno.  Un aspetto assai interessante di questo lago è la presenza, particolarmente nei canali, di pesci tipicamente di mare, soprattutto cefali e spigole che, da sempre, sentono irresistibile il richiamo dell'acqua dolce.  Non a caso il Lago di Massaciuccoli è compreso in quella famiglia di acque che gli idrobiologi definiscono "lagune semisalmastre retrodunali".  Nessuna sorpresa, quindi, se, pescando le carpe o i pesci gatto, ci si imbatterà in un bel cefalo o se una spigola attaccherà un artificiale destinato a lucci e persici trota.  Una situazione quindi, quella del Lago di Massaciuccoli, che potremmo definire l'in evoluzione".  Non più quella di un tempo (inutile nutrirsi di nostalgia), ma neppure disastrosa come pochi anni fa e, sicuramente, proiettata verso un futuro di speranza.  Sotto quest'ottica i pescatori devono accettare di buon grado anche le limitazioni più pesanti.  Rimane immutata la possibilità di accedere a una delle zone più belle d'Italia in cui, finalmente, si sta cercando di salvaguardare un patrimonio naturale di incalcolabile valore.