Sul Lario in riva orientale

 

Ecco il tratto dei Lario più celebrato per le sue virtù naturali e turistiche.  Ma queste sponde sono un paradiso anche per i pescatori che vi trovano trote, cavedani e i particolari agoni.

 

Sulla riva orientale del Lario si trova il celebre "centro lago", località le cui bellezze paesaggistiche sono da secoli note in tutto il mondo.  Di fronte a Varenna, poco più a valle, sorge dal lago lo splendido sperone di Bellagio che divide il Lario nei due rami.  Sulla riva opposta occidentale si innalzano alte montagne, ai cui piedi si affacciano sull'acqua località come Tremezzo, Cadenabbia e Menaggio.

Varenna

I1 Tarenna si protende verso il lago poggiando su due brevi speroni: il primo è quello su cui sorge il nucleo centrale dell'abitato, il secondo è quello creato dall'apporto alluvionale del pur modesto torrente Esino, che nasce dalle pendici della Grigna settentrionale.  Si può cominciare a pescare dal piazzale dell'imbarcadero (fra l'altro attrezzato per l'approdo di traghetti per automezzi, da e per Bellagio, Menaggio, Cadenabbia, utile quindi per chi dovesse provenire da Corno, traghettando a Cadenabbia).  Vacqua, sotto i piloni di sostegno del pontile, è abbastanza profonda e ricca di alghe intervallate da spiazzi liberi su un fondo ciottoloso.  Ci si può anche portare presso lo sbocco del torrente (scavalcato da un ponte) per gettare la lenza in quel punto, dove può non essere improbabile la cattura di qualche trotella e anche di vaironi, nella tarda primavera in corrispondenza con il loro periodo di frega.  La pesca a Varenna è convenzionata FIPS fino a Bellano, ma è preclusa verso valle per diritti riservati di Villa Monastero. 1 migliori risultati si hanno dall'alba fino alle 9 del mattino, poiché dopo quell'ora il continuo via vai di battelli, traghetti e viaggiatori, soprattutto in stagione alta, i risultati non possono che essere negativi.  Migliori sono le condizioni per i pescatori di alborelle e quelli che incominciano al crepuscolo e proseguono durante le ore notturne. 

Bellano

Bellano è una cittadina distesa sopra Bun pronunciato promontorio creatosi presso la foce del torrente Piovema che scende, ricco d'acque e di trote, dalla Valsassina.  Qui la sponda è piana ed off-re numerose postazioni sia presso la foce del Pioverna (dove qualche trota è sempre probabile, oltre a cavedani e persici), sia più a nord di questa, verso il molo di attracco.  Le condizioni di pescosità a Bellano sono simili a quelle di Varenna, anzi qui nelle ore diurne c'è più calma.  Sono frequenti le giornate ventose: nelle mattinate di bel tempo spira sempre da nord il tivano fino alle ore 10, dopo quell'ora e fino a sera è la breva da sud.  In presenza di vento si può praticare benissimo la pesca all'inglese, rivolta ai cavedani, con lanci molto distanti da riva.  In inverno e comunque nei periodi stagionali meno caldi si pratica la pesca con il vivo presso moli, pontili e rive profonde a picco con risultati spesso eccellenti.  Sempre d'inverno poi, con alborella viva oppure morta, innescata su lenza da fondo fissa, si possono catturare belle bottatrici nei punti profondi rocciosi o ciottolosi.

Quali catture

Le specie ittiche pescabili da queste Lsponde sono tante.  Per gli specialisti del cavedano, che è sempre numeroso presso approdi e darsene, le possibilità sono alte, usando larve di mosca carnaiia, gatoss o pane innescati su lenze capillari.  A fondo si trovano anche persici e qualche rara carpa.  Triotti e scardole si possono allamare sotto riva, mentre gli amanti della pesca alle alborelle possono fare grandi catture più al largo, dopo aver eseguito una pasturazione, non pesante.  La pesca a spinning con cucchiaini rotanti e minnows dà anch'essa i suoi buoni frutti; è indirizzata particolarmente a cavedani, persici e magari a qualche luccio.  Infine, se si dispone della barca con la quale portarsi appena un po’ fuori, migliorano sensibilmente le possibilità di fare ottime catture.  Dalla barca si può praticare la traina a tirlindana seguendo la corona con gli ondulanti a fondo per persici o lucci o con rotanti a mezz'acqua per cavedani.

Gli agoni del Lario

Quasi tutta la riva da Lecco fino a Q Colico è frequentata da grossi banchi di agoni.  Questi clupeidi vengono particolarmente insidiati dai pescatori professionisti che usano reti o altre attrezzature, non escluso il sistema tradizionale e antico della canna lunga con lenza in rame multipla.  La pesca all'agone si pratica operando da speciali trampolini o passerelle che si protendono sull'acqua.  Questo tipo di pesca è anche a portata degli sportivi, i quali useranno però attrezzature più leggere come lunghe canne da lancio con lenze multiple di solito in vendita nei negozi di pesca del luogo già pronte e armate con speciali camole brillanti.