Sul Gesso, fra trote e camosci

 

Nella Riserva Reale di Valdieri, sul torrente Gesso, si vive un connubio completo e perfetto tra pesca e montagna.  Qui si può, infatti, pescare nei confini di un famoso parco naturale.

 

Chi ama veramente la montagna, con i suoi imponenti scenari e la sua tipica fauna, trova nella Riserva Reale di Sant'Anna di Valdieri, sul torrente Gesso, il suo ambiente ideale. In pochi altri posti in Italia si ha la fortuna di vivere un'unione fra pesca e alta montagna così intensa come in questa zona. Ciò avviene grazie alla possibilità di insidiare splendide trote dentro i confini del Parco Naturale dell'Argentera, dove la protezione assoluta della tipica fauna alpini ha dato risultati di grande rilevanza. Infatti, una rigorosa e assoluta protezione è alla base, da molti anni, della gestione di questo parco. Un regime che ha reso  animali schivi e diffidenti, come i camosci, relativamente avvicinabili dall'uomo. Chi ama la natura, come molti pescatori fanno, sa quanto sia prezioso e raro un simile privilegio.

Riserve e torrente

Il torrente Gesso, nel panorama della provincia di Cuneo straordinariamente ricca di acque, è uno dei corsi d'acqua di maggiore rilievo. La prova di ciò è che sulle sue acque gravitano molte riserve private, alcune delle quali derivanti da privilegi passati e ancora in vigore. Queste sono però dei piccoli (e costosi) feudi, aperti solo a pochi pescatori dietro il pagamento di quote annuali. Una delle poche riserve che ha "aperto" anche ai pescatori non associati è quella del Cappello di Napoleone che ha messo in vendita dei permessi giornalieri, operando una scelta ampiamente condivisa. Tutto ciò anche in virtù della collocazione del torrente Gesso, che solca il centro del Parco dell'Argentera, da molti considerato una delle più interessanti zone protette italiane. La Riserva Reale che interessa il Gesso di Valletta (la valle parallela è quella del Gesso di Barra) ha un vantaggio in più iispetto alle altre: è quella 'nella zona alta del torrente e quindi proprio nel regno di camosci, stambecchi e marmotte.

Le trote

In questa riserva tale e tanto è l'impatto naturalistico che, entusiasti per l'apparizione di animali che ormai si-vedono solo nei cartoni animati, quasi si dimentica di parlare delle trote. Fortunatamente, sotto questo aspetto, non ci sono problemi: accanto, infatti, ad alcuni esemplari di pesci selvatici (di taglia medio-piccola) sono presenti ottime fario e salmerini, frutto di periodici ripopolamenti. Le semine sono fatte per mantenere alto il livello di pescosità, con immissioni "mirate", sia sotto l'aspetto qualitativo, sia sotto quello numerico. Le ferro autoctone ci sono, anche se in quantità inferiore, e hanno una prerogativa comune in posti di questo tipo, ossia la mancanza della taglia media: o ci  si imbatte in pesci appena di misura che comunque, testimoniano un buono stato di salute del corso d’acqua o si ferrano i (pochi) esemplari oltre il chilo.  Ma veramente poche sono le trote di taglia media che siamo abituati a pescare in altri corsi d'acqua.

Le acque

Le acque del Gesso a Sant'Anna di Valdieri sono adeguate all'ambiente: estremamente pulite, ossigenate e alimentate da alcuni fontanili laterali in cui vivono piccoli salmerini.  La portata è strettamente in relazione alla stagione e le variazioni di livello possono essere diverse nei vari mesi dell'anno.  Qui la neve, a seconda delle stagioni, può perdurare fino ad aprile inoltrato.  Per tutta la primavera, quindi, il regime torrentizio è decisamente impetuoso: i salti d'acqua fra le varie buche (molto profonde) sono interamente ricoperti da spuma bianca; solo nei pressi delle sponde la forza della corrente si placa un po'.  Il livello alto, tuttavia, non corrisponde alla classica acqua di neve, cioè bianca e poco adatta alla pesca: poiché il fondo del torrente è prevalentemente roccioso, l'acqua è sempre estremamente limpida.  In estate e autunno le cose cambiano.  I livelli sono più accettabili e ogni buca presenta acqua calma, dopo l'immancabile cascatella in testa.  Inutile cercare punti con tratti pianeggianti: nei circa 4 km di riserva, il Gesso copre un buon dislivello; a ogni buca ne succede un'altra e così via, nella classica conformazione dei torrenti alpini.  Ma nonostante queste caratteristiche ,montane, le sponde sono abbastanza agevoli, prive di vegetazione e percorribili senza particolari difficoltà.

La pesca

Anche le tecniche di pesca si adeguano alle stagioni e ai livelli dell'acqua. La primavera, così, è il periodo ideale per la classica pesca al tocco, praticata a canna fssa o con la telescopica ca da completare con una generosa piombatura a corona, monofilo dello 0,22 dello 0,25, e un verme come esca. Sondando tutti i buchi fra la schiuma bianca, le abboccate non si faranno attendere.  Gli amanti dello spinning e della mosca si troveranno più a loro agio dopo il disgelo. Con il calare del livello delle acque (generalmente a fine maggio), le condizioni per queste tecniche sono infatti migliori. 1 punti buoni aumentano notevolmente e, in pratica, ogni buca risulterà fruttuosa. Specialmente se (pescando a spinning) faremo scendere l'artificiale nei punti più profondi, fra il verde cupo di questi splendidi fondali.